mercoledì 13 dicembre 2023

La Senzanima

  • Titolo: La Senzanima
  • Titolo originale: The Girl with no Soul
  • Autrice: Morgan Owen
  • Traduttrice: Adria Tissoni
  • Lingua originale: inglese
  • Codice ISBN: 9788811007227
  • Casa editrice: Garzanti
Trama


Il destino degli abitanti di Providence è legato al loro spirito, che decide il futuro di ciascuno. Ma c'è un'eccezione, una Senzanima. Ha lunghi capelli rossi, un mare di lentiggini e si chiama Iris: queste sono le sue uniche certezze. Non sa chi fosse prima di un anno fa e, per questo, è perfetta per rubare le memorie legate agli oggetti che tocca. Perché conoscere i segreti degli altri, a Providence, vuol dire avere potere. E Iris, che è una ladra di ricordi, non si fa scrupoli a venderli per sopravvivere. Fino al giorno in cui tocca un anello di rubini e, all'improvviso, sente il calore di un tizzone nel petto e vede davanti agli occhi un'immagine frammentata, come uno specchio, ma che, ne è sicura, è un ricordo. Un suo ricordo. Uno scorcio del passato di cui non ha memoria. Non solo, un frammento del suo spirito è tornato al suo posto: lo avverte perché, per la prima volta, è impaurita. Ma questo vuol dire che non è nata Senzanima e che è stata derubata. Ora, Iris ha tante domande, ma finalmente si sente viva ed è decisa a recuperare tutti i frammenti della propria anima per ricostruire la sua storia. Perché il nostro passato è ciò che ci definisce. E lei, dopo aver vissuto quello degli altri, vuole ritrovare il proprio, a costo di combattere contro tutti. Morgan Owen, con grande abilità, è riuscita a creare una dimensione immaginaria in cui il lettore si immerge a capofitto e una protagonista tenace e indimenticabile. Preparatevi a entrare nella città di Providence, dove i ricordi sono la moneta dei ricchi e l'anima l'unica bussola per orientarsi in un mondo senza scrupoli.

Recensione e commento

La Senzanima è il romanzo d’esordio di Morgan Owen, ex libraia che ora si dedica alla scrittura. Ho molto da dire su questo titolo, perché la mia opinione è complessa e si muove su diversi ambiti, quindi cominciamo subito.

Innanzitutto, l’idea di base del libro è davvero interessante e originale: immaginate il mondo dell’Attraversaspecchi, in cui però esiste uno stato di polizia, per cui la popolazione è tenuta costantemente sotto osservazione tramite delle lanterne a forma di occhio che ne sondano le anime per valutarne le proporzioni. Chi non ha un’anima che rientri all’interno dei parametri richiesti dal governo viene estromesso dalla società. Il contesto generale della storia, con queste premesse, si presta a numerose riflessioni e critiche sociali, anche riferite al passato e al presente, e vanno dal classismo sociale, all’eugenetica, al tentativo dei totalitarismi di uniformare il più possibile la popolazione e appiattire le differenze. 

Anche la trama in sé, per quanto non sia nulla di particolarmente innovativo, comunque riserva delle sorprese e risulta imprevedibile in molti punti, specialmente per quello che riguarda la risoluzione del mistero.

Eppure, non è tutto oro quello che luccica, perché queste ottime premesse e solide basi di partenza non sono state supportate da una buona scrittura. Leggendo La Senzanima, infatti, la sensazione generale è stata quella di trovarmi davanti a una bozza, una prima stesura tenuta per anni nell’hard disk del computer, nemmeno quella da mandare all’editore. È il tipo di prosa che mi aspetterei da un’autrice amatoriale su wattpad, con tutto il rispetto, più che da una professionista che ha sottoposto a correzione ed editing il suo testo. È come se mancassero due o tre giri di editing e questo si riflette sulla qualità totale del libro, perché inevitabilmente la scrittura diventa anticlimatica, dato che non riesce a creare suspense, e resta in superficie su tutto il resto: i personaggi restano invariabilmente macchiettistici e così il worldbuilding.

A questo proposito, l’ambientazione ha diversi problemi; come ho già detto, l’estetica è simile a quella dell’Attraversaspecchi, così come lo è il sistema magico, eppure, anche qui è tutto confuso: così come l’editing non ha aggiustato la qualità di scrittura, non ha nemmeno posto le domande giuste alle quali la scrittrice avrebbe dovuto rispondere per rendere credibile il testo e non tradire mai il patto di veridizione. All’inizio abbiamo un’estetica steampunk, quindi molto basata sulla tecnologia vittoriana, poco dopo, quando fa comodo, il mondo di La Senzanima è molto vicino a quello in cui viviamo noi, con tanto di furgoni neri dai vetri oscurati. Questa confusione si propaga anche per quanto riguarda l’idea stessa dell’ambientazione, non solo la sua estetica, perché in un mondo totalmente inventato abbiamo il latino (chiamato proprio “latino”, non "lingua morta antica generica"), il francese, l’est Europa, con tanto di accento e sintassi caratteristici, e persino una città uguale a Mosca, che però non possiamo chiamare Mosca, per cui chiameremo Moscovium. Tutto questo va a spezzare la sospensione dell’incredulità perché non si tratta di elementi di realtà adeguatamente rimaneggiati e inseriti in modo credibile in una storia fantastica, ma piuttosto di pezze che sono peggiori del buco che sono messe a coprire. 

In conclusione, è con rammarico che dico che La Senzanima poteva essere un’ astronave e invece è una carriola. Leggerò sicuramente qualsiasi altra cosa l’autrice pubblicherà in futuro, dato che le idee sono buone e con la pratica si può sempre migliorare.

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