mercoledì 29 settembre 2021

A Colpi di Cannonau


  • Titolo: A Colpi di Cannonau
  • Autrice: Titania Blesh
  • Lingua originale: italiano
  • Codice ISBN: 978-8832198355
  • Editore: Acheron Books

Trama

Sardegna, 1600. Intrappolata in un’isola deprimente e in un matrimonio disastroso, la ribelle Fiammetta rincorre il sogno folle di diventare piratessa. Da anni prepara la fuga a bordo del veliero che ha acquistato in gran segreto da un mercante genovese, e adesso la sua ciurma composta da mogli insoddisfatte sembra pronta al grande varo. L’occasione perfetta si presenta quando Stellina, una ragazzina dotata di strani poteri, promette di condurla al mitico tesoro sepolto del leggendario pirata Capitan Sauro. Ma tutto si complica quando Ambrosio, cacciatore di streghe per la Santa Inquisizione spagnola, posa i suoi occhi sulla ragazzina. Lui sa bene che gli spiriti Zipa, come quello che infesta il corpo di Stellina, possono percepire l’oro del Nuovo Mondo... oro che il bieco inquisitore brama disperatamente. La posta in gioco si alza. Fiammetta e la sua ciurma di donne sbandate devono imbarcarsi in una sfida impossibile: trovare il tesoro prima degli spagnoli, oppure la libertà sarà l’ultima delle loro preoccupazioni!

Recensione e commento

A volte capita di imbattersi in certe letture quasi casualmente e che poi si rivelino delle piccole gemme. È il caso di A Colpi di Cannonau, un fantastorico edito dalla casa editrice Archeron books, ambientato nella Sardegna dei Seicento, in cui un gruppo di donne è alle prese con l'Inquisizione Spagnola. 

I punti di forza di questa storia sono molteplici e non si riducono esclusivamente all'originalità della trama, in cui gli eventi sono tantissimi e nessuno banale o prevedibile, ma soprattutto nel nuovo tipo di protagonista: Fiammetta è una donna che non ha delle grandi capacità da un punto di vista puramente pratico, la sua principale qualità è anche il suo peggior difetto, ovvero la cocciutaggine. Fiammetta si rifiuta di accettare i no della vita e ne sogna una migliore, priva di abusi fisici e verbali da parte di suo marito e di pregiudizi da parte del paesino in cui vive. Nonostante la sua scorza esteriore, Fiammetta è una persona romantica, che si rifugia nella fantasia di diventare piratessa, pur non avendo la benché minima cognizione di cosa questo significhi né avendo le conoscenze pratiche per andare per mare. Eppure, riesce con la sua abnegazione alla sopravvivenza a contagiare tutte le altre donne maltrattate di Sabbianera e a coivolgerle nella sua avventura, facendole diventare il suo equipaggio. In A Colpi di Cannonau nessuna donna è insostituibile, ma tutte trovano la propria dimensione nella relazione con le altre. Tutte loro, inoltre, non hanno niente della protagonista canonica: le età spaziano dall'adolescenza all'anzianità, Fiammetta stessa ha passato i quarant'anni, ben lontana dalle protagoniste nel fiore degli anni a cui la letteratura di questo genere ci ha abituatǝ e dalla bellezza statuarea ma inconsapevole, dal momento che non solo ha qualche chiletto in più, ma ha anche una menomazione al volto. Bellissimo il modo in cui la sua lesione è trattata, non viene, cioè, ridotta a un fatto meramente estetico, ma anzi, ci sono circostanze in cui Fiammetta si rende conto che la sua cicatrice l'ha resa libera perché l'ha trasformata nella donna che è. Anche l'antagonista è un ottimo personaggio, ben sfaccettato e non macchiettistico. È un avversario, ma non un nemico, poiché è un uomo che si trova dalla parte sbagliata della storia per i motivi giusti: Ambrosio è un uomo d'onore che svolge il suo dovere di inquisitore senza mai trarne gioia e non mancheranno i suoi dilemmi interiori quando condannerà donne innocenti.

Anche il sistema magico è ben delineato e tiene fino alla fine del libro, senza mai svincolarsi dalle sue regole per favorire la trama, così come ottima è anche la prosa che, con la costruzione dei discorsi diretti, riesce a ricreare una sintassi diversa a seconda di chi sta parlando rendendo il tutto molto autentico, ben lontano dalla pronuncia sarda parodistica e stereotipata di Paperissima Sprint. Una parentesi interessante si potrebbe aprire anche per le maledizioni (irroccoso o frastimoso a seconda del dialetto) che la Capitana Fiammetta non ci risparmia: è un fenomeno tipico sardo, trattato anche da Grazia Deledda, a cui verrà dedicato un articolo di approfondimento a parte.

Se proprio dobbiamo trovare un difetto a questo libro, probabilmente l'unico che viene in mente è la gestione dei capitoli con doppio punto di vista: da un lato abbiamo Fiammetta che utilizza la prima persona singolare, dall'altro, invece, i capitoli di Ambrosio sono scritti in terza persona singolare con focalizzazione interna, così come ci sono dei capitoli flashback che seguono le stesse dinamiche e che in una prima battuta disorientano tanto durante la lettura.

In sostanza, A Colpi di Cannonau è un libro che dovrebbe avere molto più successo e che di sicuro merita di essere letto sia da chi cerca dell'intrattenimento ambientato al mare, sia da chi invece preferisce le tematiche importanti quando legge un romanzo.

mercoledì 22 settembre 2021

Una Storia di Stregoneria

  • Titolo: Una Storia di Stregoneria
  • Titolo originale: A Tale of Witchcraft
  • Autore: Chris Colfer
  • Traduttore: Tommaso Varvello
  • Lingua originale: inglese
  • Codice ISBN: 9788817156240
  • Editore: Rizzoli

Trama


Brystal e i suoi amici hanno salvato i regni dalla minaccia della Regina dei Ghiacci e sono riusciti a far accettare la comunità magica in tutto il mondo. Potrebbero finalmente concedersi di festeggiare, ma quando una strega misteriosa dal nome di Lady Mara arriva all'accademia, tutto cambia all'improvviso. Lady Mara comincia a reclutare fate per la sua scuola di stregoneria rivale, con intenzioni tutt'altro che benevole... Molto presto l'amica di Brystal, Lucy, rimane intrappolata in un complotto oscuro che minaccia di sterminare l'umanità. In giro per il mondo, la pace faticosamente acquisita sta per sgretolarsi e la rabbia per la legalizzazione della magia si sta diffondendo di nuovo in tutti i regni a causa delle menzogne diffuse da un pericoloso clan, noto come la Fratellanza Virtuosa. L'obiettivo è chiaro: sterminare ogni forma di vita magica, a cominciare da Brystal... Età di lettura: da 10 anni


Recensione e commento

Generalmente preferisco scrivere le recensioni in modo impersonale, usando la terza persona e rimanendo imparziale, ma in questo caso farò un’eccezione: Una Storia di Stregoneria ha toccato le corde del mio cuoricino di pietra ed essere distaccata è praticamente impossibile.

Una Storia di Stregoneria è un romanzo per ragazzi, il seguito di Una Storia di Magia (trovate qui la recensione) e parla di temi importantissimi con una delicatezza e una competenza che monti libri per adulti non avvicinano nemmeno. Se il primo libro parlava di omosessualità attraverso la metafora della magia ed era un invito a essere sé stess*, Una Storia di Stregoneria parla di malattia mentale, di depressione, dolore, perdita e di cosa succede alla nostra mente quando è governata dall’odio, dalla paura e dalla rabbia.

Chris Colfer impegnato a essere meravigliosamente talentuoso
Ma andando con ordine, in questo secondo capitolo Brystal è diventata ormai una celebrità, avendo reso legale la magia e usandola al sevizio del prossimo, ma questo la sottopone alle conseguenze dell’esposizione mediatica e del peso schiacciante delle aspettative altrui. In questo frangente, è ragionevole pensare che alcuni passaggi siano frutto dell’esperienza personale dell’autore, poiché Chris Colfer prima di essere un autore di indiscusso talento, nasce come attore, cantante e ballerino (ve lo ricorderete dalla serie Glee) e forse le vicende racontate dalla protagonista, in cui spiega che si sente trattata come un pezzo di carne e non come una persona, per via della sua fama, sono probabilmente un’ estrinsecazione dei sentimenti di Colfer stesso. I livelli di stress dovuti al lavoro e questa esposizione al pubblico e alle sue aspettative non tardano a portare Brystal in uno stato di ansia, e infine alla depressione. L’autore è stato perfetto, in modo semplice ed efficace è riuscito a rendere benissimo l’idea di come la nostra mente possa essere la nostra peggior nemica, perché quando sono le vocine nella tua testa a dirti che non si mai abbastanza, che non sei in grado, che nessuno ti ama e che sei un fallimento, allora smetti anche solo di provarci e ti fai dominare da quel brandello di buio nella tua testa che piano piano diventa un intero mostro d’ombra. Alcune righe mi hanno fatto venire la pelle d’oca e chiudere lo stomaco: quando ti senti in colpa perché hai tutto, eppure non sei felice, quando smetti di fidarti degli altri perché pensi che tutto il peso del mondo sia sulle tue spalle e di cosa succede alla tua vita quando stai male eppure pensi di non avere il diritto diritto di sentirti così, perché ti senti in obbligo a essere felice. Tutto questo mi ha fatta immedesimare così tanto che nonostante la leggerezza della trama, mi sono sentita come se questo libro fosse stato scritto per me, da sto che mi parla in modo così intimo, e allo stesso tempo come se avessi voluto scriverlo io, perché veicola alcuni dei miei pensieri in modo così efficace da farmi quasi invidiare la sua bravura (e sì, anche nel mio caso potete dedurre il mio stato di salute mentale in base alla cura dei miei capelli, proprio come Brystal). Indelicatamente, Chris Colfer riesce persino a inserire, in modo non forzato e per esigenze di trama assolutamente legittime, una lettera che a occhi adulti appare come quella di qualcuno che si toglie la vita perché non ce la fa più e non si sente all’altezza. Qualcuno che ha la sensazione di aver deluso tutti. Eppure, questa storia racconta la speranza e spiega che nessuno è mai solo come pensa di essere, che ci sono sempre persone disposte a darci una mano, che ci vogliono bene e che non sono mai deluse da noi quanto pensiamo. Che spesso è solo la nostra testa a giocare brutti scherzi e basterebbe solo chiedere aiuto. Ci sono dei passaggi in cui la scrittura diventa letterale, il che non costituisce minimamente un problema: quando si tratta di letteratura per ragazzi, ci sono delle circostanze in cui è meglio veicolare un messaggio in maniera diretta, per cui è apprezzabilissimo il momento in cui la prosa dice “non era più soltanto triste, era gravemente depressa”, perché le menti giovani non hanno bisogno di essere protette da questo, anzi, chiamare le cose con il loro nome potrebbe aiutare *l* giovane lettor*  a capire la propria situazione e regolarsi di conseguenza Ma la prosa dice anche, senza mezzi termini “se ti senti coì devi solo chiedere aiuto, perché non sei veramente

Il terzo libro che il voglio in italiano tipo IERI
Colfer, tuttavia, non parla solo di come andrebbe gestita la malattia mentale, ma anche di come nella realtà, alcune persone la gestiscano nel modo sbagliato: le streghe, in questa storia, sono delle creature che puniscono il prossimo per il proprio dolore, per i propri traumi e assecondano i propri demoni, invece di dominarli e renderli propri alleati. Il dolore può distruggere e sfigurare l’anima di una persona. Può renderla irriconoscibile. Quando si è una persona ferita  è facile rivolgere il proprio dolore verso gli altri e vendicarsi, ma non è costruttivo, perché non aiuta a ricostruire il proprio io, il che non significa che i “buoni sentimenti” siano la risposta a tutto, anzi, il dolore va vissuto fino infondo per poterne uscire, perché niente dura per sempre, e persino la rabbia e la furia possono essere positive, se vengono indirizzate nel modo giusto. In particolare, c’è una scena che mi ha fatta piangere, in cui Lucy, il mio personaggio preferito, prende i suo trauma e lo trasforma in arte. È stato un momento che mi ha sopraffatta al punto che ho dovuto mette da parte il libro per qualche minuto. Questi due modi di affrontare il dolore, ovvero utilizzandolo come modo per crescere, dal momento che è un’inevitabile esperienza umana, e l’altro usandolo per distruggere, sono proprio i temi centrali di questo romanzo stupendo, che però non risultano mai forzati o fuori contesto, in una trama che ha dei tocchi persino di high fantasy, con citazioni di Harry Potter e Il Signore egli Anelli. Una storia di magia riesce a essere poetico, ma anche esilarante, soprattutto grazie alla figura di Lucy, che qui viene approfondita (grazie. Ne avevamo bisogno!).  Lucy non è una fata canonica, ma la cosa non le interessa. Probabilmente, all’interno di questa serie, è la persona con il carattere più stabile e forte, perché dotata di un’incrollabile bussola morale e di una sorta di scudo che la ripara dalle critiche degli altri. Lucy si dimostra capace di atti di eroismo e generosità che raramente si sono visti in personaggi più in convinti della propria bontà: lei mette a rischio sé stessa, dimostrando sensibilità e saggezza in diverse situazioni e non vacilla mai. ICONICA.

Nella trama, poi, non mancano stuzzicanti intrighi di corte, colpi di scena e cattivi che sembrano la versione Ru Paul’s Drag Race del KKK.

Non ho altro da dire, per il momento, ma è molto probabile che ritroviate questo libro sulla mia pagina Instagram quando sarà il momento di decidere la top 5 dei libri del 2021.

venerdì 17 settembre 2021

Detective Fantasma



  • Titolo: Detective Fantasma
  • Titolo originale: The Detective Ghost
  • Autrice: Vanessa Riley
  • Traduttrice: Susanna Raule
  • Lingua originale: inglese
  • Codice ISBN: 9788834741993
  • Editore: Fanucci

Bentornatɜ sul blog! La recensione di oggi riguarda un libro uscito in data di ieri e letto in anteprima gradita all’evento organizzato da. Sabrina nel Paese delle Meraviglie e dalla casa editrice che ci ha omaggiate del libro.

Trama

Jack Wyte è morto. La sua morte è stata una strana faccenda, il genere di faccenda che quando ti chiedono «Come sei morto?» ti dà il diritto di rispondere: «È una lunga storia». Si lascia alle spalle una carriera nella Squadra Omicidi che gli ha fatto male alla salute, una vita solitaria, una ex-moglie con cui non parlava da anni, una figlia ormai adulta e l'amore di Dare, l'unico essere al mondo che può vedere i fantasmi ma non vuole più vedere lui. E se pensava che tirare le cuoia, nella sua sgradevolezza, risolvesse tutti i problemi, si sbagliava di grosso. Morire, in realtà, è stato solo l'inizio. A Londra ci sono stati dei decessi diciamo poco ortodossi. E pure a Los Angeles. Sua figlia, in uno scavo archeologico in Guatemala, ha incontrato un tizio che le legge nel pensiero. Due personaggi non proprio umani sono stati incaricati da un concilio di non-morti di insabbiare tutto l'insabbiabile, con le buone o con le cattive. La detective Jamaica Kingstone della Metropolitan Police possiede la Vista, e questo non ha migliorato il suo umore. O il suo carattere. Anzi l'ha resa molto nervosa. C'è robaccia sovrannaturale dappertutto e i funzionari della morte non hanno il tempo o il personale per risolvere il casino in corso. Anche perché non si sono ancora accorti del vero problema. D'altronde si sa, al giorno d'oggi muore troppa gente e sono molto impegnati. Il caso, così, finisce metaforicamente sulla scrivania di Jack Wyte, la cui vita non è stata un granché, ma la cui morte si preannuncia anche peggio. Perché la verità non è mai gradevole e l'indagine in corso lo obbligherà a confrontarsi con dei fantasmi molto più inquietanti delle ombre dell'aldilà.

Recensione e commento 

Detective Fantasma è una di quelle letture che riservano diverse piacevoli sorprese non soltanto sotto il punto di vista della trama, ma anche perché alla fine niente è come sembrava all’inizio. Non soltanto il finale, per quanto ad alcune persone che hanno partecipato a questo evento possa essere sembrato troppo veloce, è gestito dai personaggi in maniera estremamente adulta e matura e rappresenta una piacevole variazione degli schemi classici a cui si è fatta l’abitudine. 

Inoltre questa storia è ricca di creature soprannaturali, ma nessuna è stereotipata: per tornare sulla terra, il nostro Detective Fantasma ha a che fare con delle scartoffie burocratiche dell’ufficio della Nera Signora e deve fare un accordo con l’Uomo dei Crocevia, oltre al fatto che i vampiri di questa storia sembrano delle persone assolutamente piacevoli e quasi normali, nella loro anormalità e anzi, tutte le creature di questa storia devono fare i conti con la propria umanità, a un certo punto. 

Anche lo sviluppo delle indagini, nonostante ci si avvalga di strumenti paranormali e magici, avviene in modo quasi tradizionale, seguendo una pista e degli indizi, più che affidandosi completamente a dei poteri magici. È molto interessante vedere che in Detective Fantasma essere soprannaturale non è necessariamente sinonimo di essere un mostro, anche se un mostro può essere una creatura soprannaturale. In un certo qual modo, questo romanzo, che mescola il fantasy al thriller e a tratti sfocia nel noir, è un po’ come Twilight dopo essere stato corretto con una penna rossa e aver eliminato le parti trash, le parti romance, le parti inutili, le parti senza senso, le parti dove i vampiri brillano come una sorpresa dell’ovetto Kinder degli anni Novanta. Lo sviluppo della trama è molto ritmato e la voce narrante rende impossibile fermarsi nella lettura, oltre al fatto che la prosa è fluida, a tratti sarcastica e talvolta tagliente. Del resto, trattandosi di un volume di poco più di duecentocinquanta pagine è facile immaginare che non si dilunghi in eccessive prolissità, anche se questo può essere un problema per lǝ lettorǝ che cercano un approfondimento psicologico molto forte, dato che la storia si concentra molto sull’azione e sulla soluzione del caso. In questo contesto, volendo trovare un difetto a un libro che si pone come obiettivo più che altro di intrattenere, più che di entrare senza riserve nel cuore di chi legge, si può dire che Wyte sia un po’ un Gary Stue perché è praticamente invincibile e tutto gli riesce senza sforzo, ma è comunque un dettaglio marginale, rispetto ai pregi del libro che è sicuramente una lettura piacevole e coinvolgente

giovedì 9 settembre 2021

Le Streghe in Eterno




  • Titolo: Le Streghe in Eterno
  • Titolo originale: The Once and Future Witches
  • Autrice: Alix E. Arrow
  • Traduttrice: Alice Casarini
  • Lingua originale: inglese
  • Codice ISBN: 978-8804737674
  • Editore: Mondadori

Sono mesi che aspettavo l'uscita in Italia di questo libro, che ho letto in inglese assieme alla mia compagna di avventure Valeria, che ringrazio per aver organizzato l'evento, assieme alla casa editrice che ci ha omaggiate del file in digitale

Trovare le parole per parlare di questo libro non è affatto semplice perché proprio le parole sono al centro del messaggio che la narrazione vuole mandare: esse sono un mezzo per arrivare a un fine, che può essere per il bene o per il male. Infatti, durante la prosa, viene detto molto spesso che "la cattiveria è come la bellezza: sta nell'occhio di chi guarda". Le Streghe in Eterno è ricchissimo di simboli e colori, ma tutti loro hanno un significato ambivalente e sono inseriti nella storia con funzione sia positiva che negativa; il grigio, ad esempio, è il colore di Salem, un grigio slavato che ambisce ad essere il bianco della città senza peccato che millanta di essere. Il grigio è la cenere delle donne bruciate sul rogo, ma è dalle ceneri che la fenice rinasce. E grigi sono spesso i capelli delle persone sagge. Oltre a questo, la palette di colori presenta in maniera predominante anche il rosso, colore del sangue versato e della rabbia, quel tipo di rabbia che spinge ad agire e cambiare le cose, il rosso dei capelli di una neonata che rappresenta la speranza, e poi il bianco, che è simbolo delle suffraggette, che manifestavano vestite di questo colore. Ma bianchi sono anche i guanti di chi non vuole sporcarsi le mani. Esiste anche il nero, colore delle ombre in agguato e antagoniste delle protagoniste, ma anche dei loro famigli, manifesto della loro potenza. Anche altri simboli sono in qualche modo rivisitati, come il serpente, classicamente animale associato a Eva, responsabile del peccato originale, ma che per i Greci ricordava Asclepio, il primo medico che usava erbe e unguenti, notoriamente associati alla stregoneria quando utilizzati dalle donne.

Amaranth di @nchubik
Un'altra volta Alix E. Harrow dà voce a chi non ne ha, per questo le parole sono tanto importanti e si riappropria del termine "strega" privandolo della connotazione negativa che ha avuto per secoli (prossimamente sul blog un articolo di approfondimento sui gruppi femministi che si sono avvalsi dell'immagine della strega). La stregoneria non è altro che la metafora del potere: gli uomini sono autorizzati ad averla, mentre le donne vengono bruciate sul rogo per lottare per lo stesso diritto. La magia delle donne è qualcosa che ha dovuto strisciare ed essere tramandata di madre in figlia tramite filastrocche segrete, mentre quella degli uomini è manifesta e ammantata di termini latini e altisonanti. Come tutto il resto, anche la magia femminile è qualcosa da relegare alla camera da letto e alla cucina. Ma Le Streghe in Eterno non è tanto diretto e semplicistico, non mostra semplicemente una fazione di buoni e cattivi, ma tutte le sfumature intermedie, perché l'attivismo politico e la lotta per il suffragio universale è qualcosa in cui possono indulgere le donne con la pancia piena, mentre le altre, quelle con troppe bocche da sfamare, non possono permettersi scioperi e licenziamenti. Il modo in cui il femminismo e le figure canoniche della femminilità vengono affrontate è qualcosa che raramente si vede nella narrativa in generale, non ci sono retorica spicciola, frasi fatte, o idealismo vuoto. Le donne sono tutte diverse, sfaccettate, fatte di luci e ombre, nessuna di loro è perfetta, nemmeno alla fine dell'arco di formazione, ma è questo che rende la storia interessante, perché la conclusione del libro sarà soltanto un punto di partenza dal quale continuare a migliorare. Le madri ritratte non sono solo madri, sono donne che hanno altro oltre all'istinto materno e fanno molte altre cose rispetto a quelle che ci si aspetta da un angelo del focolare, perché si può essere contemporaneamente un'ottima madre e una strega potente.

Belladona di @nchubik
La storia di Le Streghe in Eterno si concentra sulla sorellanza: al centro ci sono tre sorelle, separate da tradimenti e dolore e messe l'una contro l'altra da un padre violento. Loro, che sono la metafora dell'intero genere femminile, impareranno a smettere di guardarsi con sospetto e a non farsi dividere dalle aspettative del ruolo sociale che è stato loro imposto per secoli. In questa occasione, per salvarsi l'una dall'altra, le loro parole diventano importanti, perché gli incantesimi per funzionare devono essere pronunciati a voce alta. Il fatto di avere una voce da usare conta tantissimo. In questo frangente, risaltano molto anche le favole che vengono inframmezzate alla narrazione, in cui la strega non è il personaggio cattivo, ma un personaggio talvolta tragico, talvolta frainteso, e che vengono ogni volta raccontate da una donna diversa, perché ognuna di loro ha una storia da raccontare. Tutte loro sono streghe, o lo saranno, man mano che capiranno di avere il potere di cambiare le cose. E poiché sono le sorelle, anche metaforicamente tali, ad essere importanti nella trama, questo libro non ha bei tenebrosi che distraggano dalla trama o storie d'amore insipide di cui spesso vengono infarciti i romanzi fantasy. Questa storia è una storia che vi farà amare le altre donne attorno a voi. È una storia che parla di donne, in cui gli uomini non sono necessariamente dei nemici, possono essere sicuramente degli alleati, ma non sono mai dei protagonisti. Nessuno di loro ruberà la scena alle nostre Juniper, Bella e Amaranth.
Juniper di @nchubik
Nonostante i simboli e il sottotesto, Le Streghe in Eterno non è minimamente un libro noioso, anzi, gli avvenimenti sono sinusoidali, già a cinquanta pagine si ha l'ansia per gli eventi da cardiopalma che mettono in pericolo le tre sorelle. La fine del libro è estenuante, ci si arriva col fiatone e le lacrime non tardano a scendere.

Alix E. Harrow è praticamente una garanzia e questa storia ha il potenziale per mettere d'accordo sia quelle persone che già amano l'autrice, sia quelle che non sono rimaste entusiaste dalla lettura de Le Diecimila Porte di January. Leggete questo libro, non è solo bello da tenere sullo scaffale. Non ve ne pentirete e ci sarà molto da discutere.

 


 

martedì 7 settembre 2021

Oculta



  • Titolo: Oculta
  • Titolo originale: Oculta
  • Autrice: Maya Motayne 
  • Traduttrice: Valentina Daniele 
  • Lingua originale: inglese  
  • Codice ISBN: 978-8804711599 
  • Editore: Mondadori
Trama

Sono passati ormai quattro lunghi mesi da quando Finn e il principe Alfie hanno sconfitto l'antico e malvagio potere che minacciava di condurre il regno di Castallan alla rovina. Da allora, entrambi impegnati nelle proprie questioni personali e non, non si sono più visti. Alfie, in qualità di erede al trono di Castallan, è chiamato a occuparsi del delicato vertice con i reali englassiani per negoziare la cessazione delle ostilità e siglare la pace tra i due regni. Finn, da parte sua, sta cercando di godersi l'inedita libertà da Ignacio. Quando, per una serie di avvenimenti inaspettati, fa ritorno a San Cristóbal, Finn scopre che, esattamente come sta accadendo a lei, anche per Alfie le cose non sembrano andare nel modo sperato. Il ragazzo, infatti, rischia di vedere vanificati i propri sforzi. A quanto pare, la misteriosa organizzazione responsabile della morte del fratello del principe è tornata nuovamente alla ribalta e il suo nuovo obiettivo sembra essere il fallimento proprio del vertice politico presieduto dal ragazzo. Ancora una volta, perciò, Finn e Alfie saranno costretti a unire le forze per seguire le tracce dell'assassino e preservare così l'unica possibilità che finalmente Castallan ed Englass trovino la pace. Ma saranno in grado di fermare i loro avversari prima che una nuova guerra minacci il loro regno?

Recensione e analisi

In via preliminare bisogna ringraziare tantissimo Ylenia per aver organizzato questo evento e la casa editrice per avermi fornito il file per la lettura. Cominciamo!

Fanart dal web

Il secondo capitolo della trilogia (trovate qui la recensione del primo libro) vede i nostri protagonisti alle prese con dei problemi universali, non più personali, come nel primo libro, un po' come se le vicende di Nocturna fossero una sorta di preludio, una sottotrama introduttiva a Oculta. Finn, Alfie e Luka hanno tutti e tre il senso di colpa del sopravvissuto e cercano di utilizzare, ognuno a proprio modo, la propria vita al servizio del bene maggiore, soprattutto Alfie, l'erede al trono che non si sente mai all'altezza del compito, ma paradossalmente è proprio questo che lo rende degno, perché pensa sempre alle possibili conseguenze delle sue decisioni e cerca sempre la migliore soluzione per tutti. Alfie è un personaggio meraviglioso perché non è il classico maschione addominalato di molti romanzi young adulti, anzi, la sua è una bellezza tipica della giovinezza, normale e raggiungibile e non sa minimamente cosa voglia sia la mascolinità tossica. Tuttavia, non significa che Oculta sia privo di alcuni cliché tipici della letteratura per questo target: come c'era da aspettarsi, la storia d'amore è immancabile, seppur tutto sommato costruita in modo credibile, anche se esiste comunque la solita dinamica del "mi piace ma non so se io piaccio a lui/lei" enfatizzata da una mancanza di comunicazione tra i due personaggi.

Oculta non è solo un romanzo coinvolgente dal punto di vista della trama, tratta anche dei temi importanti, come il colonialismo, l'appropriazione cultrale da parte dell'uomo bianco e la cultura latinoamericana è trattata con estremo rispetto e in modo verosimile, senza ritratti stereotipati o fatti ad hoc per la funzionalità della trama, che semmai si piega al contesto culturale. La ricerca della pace non avviene attraverso battaglie campali tipiche dell'high fantasy, ma anzi, si cerca il dialogo con l'ex colonizzatore, anche se spesso non è facile, dal momento che l'oppressore pensa sempre di essere superiore e tratta comunque l'ex colonia come un popolo di selvaggi sottosviluppati. Attraverso questa narrazione possiamo interpretare la realtà, perché l'intento dell'autrice è chiaramente quello di comunicare la sua idea su come la sua cultura sia stata trattata dai bianchi: lo sfruttamento, la schiavità e i genocidi non possono essere cancellati senza mettersi in discussione, soprattutto partendo con l'idea di non aver fatto nulla di male o di aver ragione per una supposta superiorità della propria civiltà. Diverse volte viene da annuire mentre si legge questa storia, soprattutto se chi legge fa parte di una minoranza.

Foto dal web
Oculta fa in sordina e con discrezione quello che molti romanzi young adult tentano invano: tratta di temi importanti senza risultare noioso, ha dei buoni personaggi, verosimili e non irraggiungibili né over power, che fanno i conti con il proprio lato oscuro senza sfociare nella mostruosità. Tuttavia, nonostante i pregi, bisogna sottolineare che ci sono anche dei difetti, non insormontabili, come l'antagonista di turno che racconta i suoi piani malvagi con uno spiegone interminabile, sebbene gran parte di tali piani fosse apiamente comprensibile anche senza.
Dovete iniziare questa trilogia se finora non avete trovato un libro che vi rappresentasse o che parlasse con rispetto dalla parte del popolo oppresso. Se non vi immedesimate nelle eroine inconsapevoli della loro bellezza irraggiungibile e banale, se per tutta la vita avete cercato una serie con protagonisti diversi dai canoni del maschio caucasico che risolve i conflitti con la violenza, la trilogia di Nocturna è quella che fa per voi.

Scholomance - Educazione Mortale


Prima di cominciare questa recensione è doveroso ringraziare Beatrice che ha organizzato l'evento e la casa editrice che ci ha fornito il libro in anteprima.

  • Titolo: Scholomance - Lezioni Pericolose
  • Titolo originale: Scholomance - A Deadly Education
  • Autrice: Naomi Novik
  • Traduttrice: Simona Brogli
  • Lingua originale: inglese
  • Codice ISBN: 978-8804731603
  • Editore: Mondadori

Trama

 La Scholomance è una scuola di magia diversa da tutte le altre. Qui non esistono insegnanti né vacanze, e non è possibile riuscire a stringere amicizie disinteressate perché gli unici legami che si possono costruire sono strategici. Soprattutto, è una scuola dove il fallimento è sinonimo di morte certa (sul serio!). Le regole, alla Scholomance, sono drammaticamente semplici: non devi mai aggirarti da solo per i corridoi della scuola. E devi prestare continua attenzione ai mangia-anime, pericolose creature mostruose che si annidano ovunque. Sopravvivere è più importante di qualsiasi voto. Una volta entrato nella scuola, infatti, hai solo due modi per uscirne: diplomarti... o morire! Ma l'ingresso alla Scholomance di una nuova studentessa, El, è destinato a cambiare le carte in tavola e a portare alla luce alcuni segreti dell'istituto. Galadriel "El" Higgins, infatti, è straordinariamente dotata. Forse, tra tutti gli studenti, è l'unica preparata a una scuola tanto pericolosa. Pur non avendo dalla sua un gran numero di alleati – la maggior parte degli studenti la tiene a distanza perché di lei ha molta paura... e perché non è quel che si dice una ragazza amabile – e non incarnando esattamente l'idea di eroina senza macchia, potrebbe senza troppi sforzi evocare un potere oscuro così forte da radere al suolo intere montagne e annientare milioni di persone ignare e innocenti. Per lei, infatti, sarebbe un gioco da ragazzi usare la sua magia per sbarazzarsi una volta per tutte dei mostri che infestano la scuola e che attendono la notte per aggredire e uccidere i suoi compagni. Il problema non proprio trascurabile è che farvi ricorso potrebbe portare alla morte di tutti gli altri studenti... Naomi Novik ha creato una scuola che pullula di una magia che non avete mai visto prima e un'eroina così atipica e ricca di sfumature che vivrà a lungo nei vostri cuori e nelle vostre menti.

Recensione e commento

Scholomance - Educazione Mortale è un libro perfetto per uscire dal blocco del lettore, dal momento che è breve, ha una scrittura accattivante e non ci sono particolari motivi per cui adirarsi. La trama non è eccessivamente complessa, ma non è necessariamente un punto a sfavore, perché il worldbuilding è molto ingombrante. Si tratta di una scuola di magia che vive di vita propria e popolata da mostri che talvolta mangiano gli studenti. Proprio come il mio liceo! Si diplomano solo gli studenti che sopravvivono. Sì. Proprio come nel mio liceo! 


La protagonista è El, o Galadriel (tranquill*, non è che le citazioni blasfeme su Tolkien si sprechino, ce n'è solo una in tutto il libro), una ragazza che si fa un sacco di problemi perché non vuole mostrare ai suoi compagni l'inclinazione dei suoi poteri perché teme che possano pensare che sia una brutta persona. In pratica Scholomance è una scuola normale, in cui per avere una parvenza di vita sociale non devi fare troppo la secchiona, perché se sei troppo brava rischi che ti accoltellino alle spalle per prendersi il tuo posto, la tua stanza, la tua energia vitale...sì, proprio come nel mio liceo! Nonostante Galadriel studi in una scuola di magia e sia abbastanza sveglia, sogna comunque di avere delle amiche (ovvero persone che ti salvano la vita dai mostri della scuola), dimostrandosi in un certo senso un'adolescente normale, ma non banalizzata dalla psicologia infantilizzata di cui spesso vengono infarcite le protagoniste femminili degli YA. Sono rimasta piacevolmente stupita dalla mancanza di romanticismo in questo libro, che pensavo sarebbe stato piacevole, ma prevedibile. Invece, sebbene in una certa misura, alcune dinamiche non suonino nuove, altre sono innovative, come le relazioni interpersonali o il modo in cui la scuola funziona. Dal punto di vista della costruzione dell'ambientazione, per quanto alcune idee siano molto originali, altre sono poco approfondite: i mostri che popolano la scuola non sono mai descritti nel dettaglio, ma solo tramite alcuni dettagli o addirittura solo attraverso il loro nome, o ancora il sistema magico, che sembra interessante ma poco dettagliato dal punto di vista del suo funzionamento. Le descrizioni maggiori riguardano le macchinazioni della protagonista che cerca di sopravvivere e arrivare al diploma, oppure le sue elucubrazioni nostalgiche su sua madre o sulle conseguenze del mostrare il suo potere.

Scholomance è un perfetto libro da ombrellone che potrebbe addirittura farvi sentire un po' di fresco in questa estate torridissima, vi intratterrà senza banalità insopportabili grazie alla sua scrittura arguta.

mercoledì 1 settembre 2021

Il Mistero della Casa del Tempo

  • Titolo: Il Mistero della Casa del Tempo
  • Titolo originale: The House with a Clock in its Walls
  • Autore: John Bellairs
  • Traduttrice: Roberta Verde
  • Lingua originale: Inglese
  • Codice ISBN: 978-8851165888
  • Editore: DeAgostini

Trama

È una tiepida sera di fine estate quella in cui Lewis Barnavelt, dieci anni e una valigia consumata tra le mani, si ritrova davanti al cancello di una casa misteriosa. La sua nuova casa. Da quando i genitori sono morti in un terribile incidente d'auto, nulla è più stato come prima. Lewis si è lasciato tutto alle spalle e si è trasferito dall'altra parte del Paese. A casa dello zio Jonathan. Non l'ha mai conosciuto, ma quello che ha sentito dire di lui non gli piace per niente. Lo zio Jonathan è sempre stato il più eccentrico della famiglia, un fumatore incallito e un giocatore d'azzardo. E ora dovrà prendersi cura di lui. Ciò che aspetta Lewis però supera ogni immaginazione: una casa che nasconde passaggi segreti, sortilegi e illusioni, e uno zio che si dedica all'occultismo e alla magia insieme alla stravagante vicina. Lewis non riesce a credere ai propri occhi e comincia a cimentarsi con le arti magiche in prima persona. Almeno fino alla notte di Halloween. La notte in cui commette uno spaventoso errore, riportando in vita la crudele e potente strega che abitava nella casa prima dello zio. Serenna Izard. Serenna è tornata per un motivo: portare a termine un vecchio e diabolico piano. Molti anni prima, infatti, la donna aveva costruito insieme al marito un orologio stregato, capace di distruggere l'umanità intera, e lo aveva nascosto nelle mura della casa. Ora toccherà a Lewis trovare l'orologio e, forse, salvare il mondo. Un fantasy dalla grande forza immaginifica, pubblicato per la prima volta nel 1973 che ora è diventato uno straordinario film con Jack Black e Cate Blanchett. Età di lettura: da 8 anni.

Recensione e analisi

 

Jack Black aka zio Johnatan
Il Mistero della Casa del Tempo è un libro per ragazzi molto adatto a questo periodo perché è un perfetto romanzo autunnale. Il protagonista è Lewis, un ragazzino che rimane orfano e che va a vivere con il suo bizzarro zio Johnatan in una casa altrettanto bizzarra, in cui la magia la fa da padrona. La signora Zimmerman, la migliore amica di zio Johnatan e anche lei maga, prepara costantemente ottimi manicaretti, dolci e tazze di cioccolata calda e subito fa sentire Lewis a casa. Il protagonista è un ragazzino fisicamente fuori dai canoni, poiché è un po' sovrappeso e questo lo intralcia nelle relazioni umane: Lewis è fuori da ogni gruppo, eppure vorrebbe farne parte ed è disposto a correre grandi rischi per avere l'approvazione di ragazzini che non vogliono la sua amicizia, ma solo trarre da lui il maggior vantaggio finché possono. La storia di Lewis è quella di una crescita che lo porterà ad avere una maggiore fiducia nelle sue capacità e a cercare relazioni veramente appaganti.

Cate Blanchet aka Signora Zimmerman

Un punto di forza veramente pregevole è l'ambientazione: chi non vorrebbe vivere in una casa vintage piena di cianfrusaglie magiche dotate di vita propria con uno zio strano in modo fico e la sua vicina di casa che fa la cioccolata migliore del mondo? Io ci metterei la firma, sto già andando a prendere la pipa.

Poi, una tematica interessante, che qui si intravede, ma che nel film è stata maggiormente approfondita, è quella dell'amicizia tra uomo e donna: Johnatan e Florence (la signora Zimmerman) sono amici e lo sono sinceramente, così come alla fine della storia anche Lewis troverà un'amichetta senza che ci siano ammiccamenti vari. La figura dei due zii nel libro è più abbozzata rispetto al film, in cui hanno un maggiore approfondimento psicologico e un approccio alla vita effettivamente più adulto, ma anche qui si vede molto bene la relazione familiare e affettiva che instaurano con Lewis.

Il Mistero della Casa del Tempo è un libro adatto a una lettura leggera che vi catapulterà direttamente in un altro tempo e vi farà vivere un'avventura magica e delicata, molto adatta sia ad essere letta sotto l'omrellone, ma anche per l'inizio dell'autunno e l'approcciarsi di Halloween. È un libro per ragazzi privo di particolari complessità narrative, ma piacevolissimo e adatto a essere regalato o letto in compagnia di un bambino con l'avvicinarsi del periodo più magico dell'anno.

A cosa servono le Persone?

Titolo: A cosa servono le Persone? Titolo originale: Leeva at Last Autrice: Sara Pennypacker Illustratore: Matthew Cordell Traduttore: Paol...