mercoledì 31 gennaio 2024

Il Re delle Volpi

  • Titolo: Il Re delle Volpi
  • Autrice: Fiore Manni
  • Lingua originale: italiano
  • Codice ISBN:
  • Casa editrice: Rizzoli

Trama

Il giorno del suo diciottesimo compleanno, Marian ha ben poco da festeggiare: la madre l'ha promessa in sposa al detestabile Carl Lawrence, e a lei non resta che ubbidire. È proprio nella residenza di campagna del futuro marito che la ragazza incontra una volpe nascosta in un cespuglio. Incredibile ma vero, la volpe le parla. Si chiama Macbeth, e la fa una promessa: se Marian lo aiuterà a tornare a Faerie, il Re delle Volpi in cambio esaudirà qualsiasi suo desiderio. Marian, che per tutta la vita non ha fatto altro che subire le decisioni altrui, non ha dubbi. Questa è l'occasione che ha sempre sognato per rivendicare la sua libertà! Appena varcato il passaggio tra l'Altrove e il mondo di Faerie, però, scopre di essersi cacciata in un mare di guai e che Aleister, il Re delle Volpi, non è esattamente come se lo era immaginato. In compagnia del viziatissimo (ma affascinante) re, Marian dovrà sfuggire a fate vendicative, introdursi nel labirinto sotterraneo dei nani, difendersi da frotte di goblin e da mostri feroci. Ma soprattutto, per la prima volta, dovrà imparare a far sentire la propria voce. Una storia di magia, amore e crescita personale, che ci riporta alle atmosfere dei romanzi di Jane Austen e di Diana Wynne Jones.


Recensione e commento

I libri che parlano di volpi sono un punto fermo della mia vita. Ne ho letti tantissimi e sono altrettanti quelli che contengono la volpe anche soltanto a livello simbolico, per cui capirete bene che non potevo esimermi dal leggere Il Re delle Volpi, che Rizzoli mi ha gentilmente inviato in omaggio e che ringrazio. 

Cominciando dai punti forti del romanzo, fra questi si annovera sicuramente l’ambientazione, infatti se amate l’autunno, i colori caldi e le ambientazioni tipiche del folklore inglese e di alcune delle opere di Shakespeare, questo libro sicuramente saprà accontentarvi. La magia è in ogni cosa e anche nel più piccolo oggetto, che può nascondere poteri miracolosi. Anche lo stile dell’autrice è ottimo, la sua prosa è fluida e matura, misurata e si adatta molto bene alla storia che racconta, senza mai esagerare, non crea situazioni imbarazzanti e risulta credibile anche nella costruzione dei dialoghi, che sono spesso la parte più difficile.

L’autrice Fiore Manni

Esiste anche qualche punto che non mi ha convinta al cento percento, per esempio il fatto che alla protagonista riesca sempre tutto al primo colpo, anche ciò che ad altri personaggi risulta impossibile o irrealizzabile anche dopo mesi di ricerche, fino all’incontro con lei che invece può tutto. E anzi, devo dire che è proprio lei a risultarmi la cosa più difficile da digerire dell’intero libro: ci viene descritta a più riprese come una ragazza insignificante per quanto riguarda il suo aspetto fisico, ma non sono rimasta convinta nemmeno dalla sua interiorità, perché è una protagonista un po’ passiva che fa conto solamente sulle iniziative altrui per tirarla fuori dai guai. La voce narrante cerca di renderla un personaggio empatizzabile per chi legge raccontandoci che è un’accanita lettrice e che porta un libro sempre con sé, ma questa è fondamentalmente la sola caratteristica che ha, perché altrimenti resta un personaggio abbastanza macchiettistico con il quale non riesco a entrare in sintonia proprio perché cercare di rendermela simpatica solo perché ama leggere mi risulta una forzatura, come se in qualche modo si volesse vincere con troppa facilità dicendomi “guarda, legge quindi ti somiglia”, senza contare che ho percepito come anacronistico il suo complesso da “io non sono come le altre ragazze”: quei tempi sono finiti, ora c’è più bisogno di sorellanza e meno di esaltare una protagonista svilendo le altre donne nella storia. La trama e l’atmosfera generale di Il Re delle Volpi ricorda per molti versi quella di Il Castello errante di Howl, con il quale condivide anche la caratterizzazione di Aleister, uno dei protagonisti e anche molteplici risvolti di trama e di rappresentazione di altri personaggi (sta a voi decidere se questo sia motivo di irritazione o di entusiasmo per quello che vi riguarda, a mio avviso le similitudini sono eccessive).

Il Re delle Volpi è un romanzo perfetto per la stagione autunnale e abbastanza cozy, complessivamente piacevole, ma dal quale mi aspettavo qualcosina in più. Sicuramente leggerò altro di Fiore Manni, perché ho apprezzato la sua prosa elegante.

mercoledì 24 gennaio 2024

Murtagh

  • Titolo: Murtagh
  • Titolo originale: Murtagh
  • Autore: Christopher Paolini
  • Traduttrice: Maria Concetta Scotto di Santillo
  • Lingua originale: inglese
  • Codice ISBN: 9788817183611
  • Casa editrice: Rizzoli
Trama


Il mondo non è sicuro per il Cavaliere dei Draghi Murtagh e il suo drago Castigo. Un re crudele è stato sconfitto e i due devono affrontare le conseguenze del ruolo che, a malincuore, hanno ricoperto nel suo regno del terrore. Adesso sono odiati, soli, esiliati ai margini della società. In tutto il Paese, si sussurra di spaccature nel terreno e di un vago odore di zolfo nell’aria. Murtagh intuisce che qualcosa di malvagio si annida tra le ombre di Alagaësia. Ha così inizio un epico viaggio attraverso terre conosciute o ancora inesplorate, durante il quale Murtagh e Castigo dovranno usare ogni arma a disposizione, dall'astuzia ai muscoli, per trovare e distruggere una strega misteriosa.


In questo avvincente romanzo che vede come protagonista uno dei personaggi popolari del Ciclo dell’Eredità creato da Christopher Paolini, un Cavaliere dei Draghi deve scoprire per cosa valga la pena combattere in un mondo che l’ha abbandonato. Murtagh è il libro ottimo per entrare nel mondo di Eragon per la prima volta… o per farvi un felice ritorno.


Recensione e commento

Ne è passata di acqua sotto i ponti, tra la pubblicazione di Eragon e quella di Murtagh! La serie dell’enfant prodige Chrostopher Paolini è stata forse la più caratterizzante della mia esistenza, ne serbo dei ricordi talmente belli da essere intrinsecamente legati ad alcune delle persone a cui tengo di più in vita mia.

Capirete, dunque, il motivo per cui prima di approcciarmi alla lettura di Murtagh ho preso la ragionata decisione di non rileggere l’intera saga: non voglio rovinare con la mia puntigliosità da adulta il ricordo che serbo nel cuore. Eppure, nonostante molti dei dettagli e degli snodi di trama circostanziati mi sfuggano proprio per questo motivo, ho comunque potuto constatare un salto enorme nello stile dell’autore, per quanto in effetti ci sarebbe da preoccuparsi se fosse rimasto uguale a quello di quando aveva quindici anni. Alcuni punti, invece, restano fermi: Paolini di sicuro non ha il dono della sintesi, gli piace crogiolarsi nei dettagli e raccontarci tutte le paturnie del protagonista, quindi di sicuro non è un libro che va bene per chi cerca qualcosa di veloce e spigliato. 

L’età adulta ha fatto bene all’autore non solo in materia di stile, ma anche di sensibilità, perché Murtagh contiene delle interessanti riflessioni sulla genitorialità che aggiungono tridimensionalità al personaggio, assieme a tutte le altre caratteristiche del protagonista. Sicuramente, la sua è una voce più credibile di Eragon, perché è sicuramente più verosimile: Eragon era senza macchia e senza paura, a volte mancava di capacità, ma sicuramente incarnava lo stereotipo del cavaliere, mentre Murtagh si ritrova a fare i conti con le conseguenze dei suoi errori, sia materialmente che interiormente. Si arrovella, cerca redenzione, e prova in tutti i modi a capire chi è senza il giogo di Galbatorix a gravargli sul collo. Conosciamo il suo background, il suo passato a corte e i suoi conflitti interiori anche in quel periodo. Il fatto che Murtagh debba impegnarsi per essere migliore e non gli riesca tutto facile al primo colpo è il motivo per cui risulta tanto simpatico ed è facile pensare a lui come a una persona vera. Ha dei sani principi e una moralità incrollabile, ma ci sono dei momenti in cui vacilla e si trova a dover fare un passo indietro per non trovarsi dalla parte del torto. Gli ho voluto bene subito ed è stato bellissimo tornare ad Alagaësia per assistere alla sua crescita.

La struttura della storia segue quella del quest fantasy, ci sono varie missioni, ben ritmate, per fortuna, senza i vuoti di trama che costellavano la saga principale, che porteranno poi alla risoluzione del conflitto principale, e il tutto avviene in modo non troppo palese proprio perché i punti da mettere in fila sono tanti e si riesce a concatenarsi bene.

In sostanza, sono contenta di essere tornata in un mondo in cui sono stata tanto felice, che mi ha fatta emozionare e piangere per la prima volta in un libro. Murtagh non sarà un libro necessario, ma sicuramente è una coccola per noi che volevamo tornare ad Alagaësia. Non ha una trama tirata per i capelli ed è come se l’autore stesso sentisse il bisogno di dare vita a questa storia. Se come me avete amato Eragon da adolescenti, non potete perdervelo. 

mercoledì 17 gennaio 2024

Illuminations - I Racconti fantastici

  • Titolo: Illuminations - I Racconti fantastici
  • Titolo originale: Illuminations
  • Autore: Alan Morre
  • Traduttrice: Tessa Bernardi
  • Lingua originale: inglese
  • Codice ISBN: 9788834744116
  • Casa editrice: Fanucci
Trama 

Dalla fantascienza all’horror, passando per il fantastico e la satira pungente, Alan Moore si destreggia sapientemente tra generi, stili e registri diversi, per dipingere quadri rischiarati da illuminazioni folgoranti, squarci di una realtà solo apparentemente inverosimile, che spesso riesce a superare anche le fantasie più sfrenate. Così due amanti improbabili si innamorano con conseguenze terribili in un lupanare frequentato da stregoni; il racconto dell’origine dell’universo rivela un esito catastrofico; gli spiriti esigono vendetta e i personaggi dei fumetti tormentano gli uomini in carne e ossa che li hanno creati, disegnati e resi celebri in ogni parte del pianeta. In questa sua prima serie di racconti, che abbraccia quarant’anni di lavoro e contiene numerosi inediti, Alan Moore presenta nove storie piene di meraviglia e stranezze, ognuna delle quali ci inabissa nei risvolti fantastici della realtà, con personaggi indimenticabili alla scoperta dei lati inesplorati dell’esistenza.

Recensione e commento

Neanche a dirlo, il buon Alan Moore, una delle penne più influenti della mia vita, ha sfornato dei capolavorj letterari, da V per Vendetta all’intramontabile The Killing Joke. Non sorprende, dunque, che io mi sia immediatamente tuffata in Illuminations, la raccolta di racconti edita da Fanucci.

Illuminations racchiude quarant’anni di lavoro e storie inedite che non avevano un’altra collocazione. Le ambientazioni, i personaggi e le trame in sé sono sempre variegate e imprevedibili, anche se conservano una sorta di filo conduttore, non proprio un nucleo narrativo unico, ma una specie di ricorrenza nei temi. Infatti, come al solito, alla domanda “Quanta critica ai governi, specialmente quelli di estrema destra, vuoi inserire?” Alan Moore ha risposto “Sì”. Non manca mai l’occasione di infliggere una stilettata a questo o quel politico, anche en passant, e analizzare la situazione contingente in cui si trova il protagonista del racconto in questione. Assieme a questo, nei racconti Moore mostra di essere ossessionato dal concetto di tempo: spazia dall’esplorazione del passato, vissuto come posto felice o prigione, all’investigazione del futuro in dei modi inimmaginabili per chiunque tranne che per lui. Alcune volte il tempo scorre al contrario, tanto che passato e futuro si invertono e si confondono, altre il passato viene trattato come futuro imminente e visto con razionalità e pragmatismo, anche quando si tratta di tempo biblico.

Sicuramente, non è una raccolta per tutti i palati, perché per Alan Moore non esiste nulla di sacro: alcuni racconti sono veramente disturbanti, altri sfociano nel blasfemo, cosa che a me non ha dato fastidio e che ho trovato a tratti geniale perché supportata da un grosso studio biblico dietro, però occhio se siete credenti, perché potrebbe non farvi affatto piacere. 

Insomma, se conoscete Alan Moore non potete farvi sfuggire Illuminations, un libro contemporaneamente geniale e dissacrante, esattamente come tutto il resto della carriera dell’autore. Sicuramente non è una penna che si adatta a tutti i gusti, ma se con questo o con un’altra opera, sicuramente dovete dare una possibilità al Bardo di Northampton. 

giovedì 11 gennaio 2024

O Mirto o Morte!

  • Titolo: O Mirto o Morte!
  • Autrice: Titania Blesh
  • Lingua originale: inglese
  • Codice ISBN: 9791254980439
  • Casa editrice: Acheron Books
Trama 


Dopo A COLPI DI CANNONAU e UN BAGNO DI SANGRIA, la Rivincita salpa per il suo ultimo viaggio!Oceano Atlantico, 1632. Dopo i fatti di Napoli, la ciurma è ormai separata. Da una parte, Fiammetta è prigioniera degli spagnoli, che veleggiano verso il Nuovo Mondo alla ricerca dell’oro maledetto di Guatavita, ritornato alla sua fonte di origine. Dall’altra, Ambrosio deve fare i conti con tutto quello che ha perso, ma è determinato a onorare il giuramento di liberare ogni Zipa vivente. Gli scarabocchi lasciati da Diamante sul diario di Gonzalo De Quesada gli vengono in aiuto, tracciando una rotta ben precisa verso l’origine delle creature magiche.Il tempo è poco, la posta in gioco la più alta di tutte. La Rivincita veleggia verso il Sud America, ma il vantaggio dell’Infame Carlos e dei suoi uomini sembra impossibile da colmare.Tra epiche battaglie navali, rituali magici centenari e nuovi imprevedibili poteri alcolici, si conclude la saga delle Piratesse del Mediterraneo di Fiammetta. Riusciranno lei e Ambrosio a spezzare la maledizione della dea serpente? Gli spagnoli non resteranno di certo a guardare, ma la ciurma li affronterà con un unico grido di battaglia: O Mirto o Morte!


Recensione e commento 

illustrazione di @passioneretorica
Se bazzicate da un po’ sul blog, saprete che il capitolo conclusivo di questa trilogia è uno di quelli che ho atteso con più trepidazione. Lo dico subito: per me O Mirto o Morte! non è un libro perfetto e a mio avviso non è quello tecnicamente più forte della trilogia, che per me resta il secondo, Un Bagno di Sangria, ma è sicuramente il più emotivo e quello che mi ha fatto soffrire di più (lo dico come complimento).

Andando con ordine, mi commuove anche solo vedere dove l’equipaggio della Soddisfazione sia arrivato, specialmente tenendo conto da dov’è partito. Quello delle protagoniste e dei protagonisti di questa storia è un viaggio verso la libertà, verso l’autodeterminazione, ma sempre con dei principi ben saldi per quanto caro possa essere il prezzo da pagare. Mi ha emozionata tantissimo vedere come finalmente Fiammetta e Ambrosio siano arrivati a un punto di equilibrio, un incontro a metà strada, come lei abbia imparato da lui a essere più riflessiva e meno sulla difensiva e come lui, al contrario, abbia imparato la spontaneità. L’arco di formazione di Fiammetta, pardon, CAPITANA Fiammetta, mi ha convinta ed è stato emotivamente sconvolgente, consentendole di superare Ambrosio nella mia classifica personale. In più di un’occasione ho dovuto accantonare la lettura per riprenderla dopo essermi calmata, perché questa donna affronta le pene dell’inferno, in questo libro, e ho sentito la sua sofferenza come la mia. Ho anche pensato che Titania stesse giocando a fare la sadica. Eppure il dolore della protagonista non serviva solo per buttarla sul drammatico: serviva a Fiammetta stessa, perché arrivi al punto di rottura, infatti soltanto dopo tanto dolore si rende conto di non meritarlo, di avere diritto anche lei alla felicità, che ha sempre sacrificato alla libertà. Fiammetta non si è mai fatta legare da nessuno, ha sempre incassato i colpi finché non è stata in grado di restituirli, ma non è mai stata davvero felice e questo momento di dolore immenso, di dolore insopportabile è esattamente ciò che le serve per capire che basta così, che a un certo punto deve cominciare a pensare per sé e che può smettere di credere a tutti gli insulti che, in fondo in fondo, ha sempre preso per veri, per quanto lo negasse. Non necessariamente ho concordato con ogni scelta narrativa che è stata compiuta dall’autrice, tuttavia le ho comprese tutte, ho compreso perfettamente, forse per bias di proiezione, perché Titania Blesh abbia imboccato certe strade a scapito di altre, anche quando io avrei fatto esattamente l’opposto (del resto è il suo libro, non il mio). 

Eppure, nonostante quello che ho appena detto, o forse proprio in virtù di ciò, sono rimasta piacevolmente stupita da diversi colpi di scena, da come molti nodi vengano al pettine e diversi cerchi si chiudano, specialmente sul finale quando avremo diverse risposte sul sistema magico e su alcune apparenti coincidenze dei romanzi precedenti. E specifico che non è stato solo commovente: Titania Blesh ha deciso che durante la lettura non voleva farci respirare, perché (e questa è una costante della trilogia intera) è un continuo susseguirsi di eventi, la tensione è sempre al suo picco e non si riesce mai a riprendere fiato. Quando si arriva all’ epilogo, non solo lo si fa con la consapevolezza di aver concluso una trama: c’è anche un senso di pace, di completezza, l’impressione di potersi finalmente riposare dopo tanto vagare. 

In conclusione, avrete capito che non sono né posso essere oggettiva su una serie che mi ha dato così tanto. Un intersec fantasy ambientato nella mia terra, con caratteristiche diversissime da tutto ciò che si trova sul mercato. È un’opera che non potete farvi sfuggire.

Ringrazio tantissimo l’autrice per avermi dato la possibilità di leggere questo romanzo in anteprima e vi invito a dare un’occhiata alle recensioni sugli altri blog! A medas annos! 

A Study in Drowning - La Storia sommersa

Titolo: A Study in drowning - La Storia sommersa Titolo originale: A Study in Drowning Autrice: Ava Reid Traduttore: Paolo Maria Bonora Ling...