lunedì 31 agosto 2020

Presentazione Racconti di Poirot


Baffi, bombetta e accento francese: questi sono i tratti che a tutti lettori, appassionati o meno dei romanzi gialli, fanno venire alla mente un solo nome: Hercule Poirot. In questa nuovissima e imperdibile edizione della Oscar Mondadori in uscita il 1 Settembre 2020, vi sono tutti i racconti del famosissimo detective nato dalla magistrale penna della regina del giallo, Agatha Christie. Attraverso questo evento e le parole di tutte le partecipanti, ripercorrete al nostro fianco quelli che sono i casi su cui il detective belga spreme le sue “celluline grigie”, al fianco dell’amico fidato Hastings.

Titolo: Poirot - Tutti i racconti
Autore: Agatha Christie
Casa editrice: Oscar Mondadori
Pagine: 972
Data d'uscita: 1 Settembre 2020
Prezzo: €25,00



L’edizione si presenta con questo meraviglioso blu e alcune tonalità che viaggiano dal più chiaro al più scuro, sicuramente adibiti a conferire un’aura di mistero, lo stesso che troviamo nei casi al suo interno, e una meravigliosa illustrazione di Poirot stesso visto quasi dall’alto, a valorizzare i suoi segni distintivi di cui parlavamo poco fa: bombetta e baffetti. Ritroviamo, come quasi tutti i titoli che fanno parte della collezione di Draghi della Oscar Mondadori, le pagine spugnate che sicuramente sono una gioia per gli occhi.

 Questa edizione è impreziosita da magnifiche e minuziose illustrazioni sia di alcuni personaggi sia di oggetti, come ad esempio biglietti o cartelli, che ritroviamo nelle varie storie e che accompagnano il lettore durante i racconti rendendoli ancora più piacevoli.
Vi aspetto il 9 settembre per scoprire insieme a me questa raccolta e di seguito vi lascio il calendario con tutti blog che parteciperanno al mio fianco in questa nuova investig… ehm, lettura!




sabato 22 agosto 2020

Poirot - Il Personaggio

  • Titolo: Testa d'Uovo
  • ISBN: 9788804730040
  • Prezzo: 12 euro
  • Editore: Oscar vault
 In questa tappa di blog tour tratteremo  di Poirot come personaggio. Come al solito ringrazio la Mondadori e Beatrice per l'organizzazione di questo interessante evento
Partiamo, dunque, con la tappa di oggi!

Trama

 L’elegante piccolo belga con i baffi, la testa a forma di uovo sempre inclinata da un lato, curiose manie e una spropositata considerazione per le proprie “celluline grigie” ha risolto alcuni dei casi più intricati e misteriosi del Ventesimo secolo.
Disseminato negli oltre cinquanta romanzi e racconti che lo vedono protagonista, l’autoritratto di Poirot viene qui ricomposto come un puzzle. Lo accompagna e lo commenta un saggio di Agatha Christie sul rapporto di amore/odio che la lega alla sua creatura più famosa.

Analisi del personaggio
 
Basso, grassottello, anziano, baffuto, preciso, paziente e metodico. Tutti abbiamo in mente la descrizione che Agatha Christie fa di Hercule Poirot, l'ivestigatore con la testa ovale, perennemente inclinata verso destra, che risolve intricati casi grazie alle sue celluline grigie. Ma quanto è precisa la visione che abbiamo di lui? Da dove ha tratto l'ispirazione la scrittrice?
Hercule Poirot appare per la prima volta nel 1920 ed è probabilmente stato ispirato da Jaques Hornais, un gendarme belga rifugiatosi nel Regno Unito, per il quale la Christie aveva forse suonato il piano. Ebbene sì, anche Hercule Poirot è un rifugiato politico, come i siriani o gli afghani di oggi, poiché durante la prima guerra mondiale i tedeschi costituivano una minaccia effettiva, per cui il Regno Unito accolse circa 250 mila rifugiati dal Belgio e con tutta probabilità quesat è la ragione per la quale la sua nazionalità gli sta tanto a cuore, specie quando viene scambiato per francese. Al termine della guerra, il 90% tornò in patria. Poirot fa parte del 10% che non lo fece.Delle sue origini conosciamo ben poco, poiché appare nella storia già anziano; sappiamo che si trasferì in UK nel 1914 e che sua nonna si chiamava Marie. Inoltre, nonostante il suo rigore, non è un uomo privo di pietà: vi sono state delle occasioni in cui ha permesso a dei criminali di farla franca, come la contessa Rossakoff, seppur non protegga mai gli omicidi, tranne in Assassinio sull'Orient Express, quando, per cause di forza maggiore, dovette insabbiare l'accaduto.
Nonostante la cronologia degli eventi non sia del tutto chiara, sappiamo che Poirot continua a risolvere qualche caso anche in seguito al suo ritiro in campagna per coltivare zucche, per poi morire, nel libro Sipario, in cui ci viene svelata anche la sua artrosi, per complicazioni cardiache. Le sue ultime parole furono "Cher ami" rivolte all'amico Hastings.
Questo libro, assieme a  l'arguzia di Miss Marple Sono due libriccini piene di citazioni dei due investigatori e sono adatti sia per gli appassionatissimi della Christie, che risulta ancora oggi una delle autrici più vendute al mondo, sia per chi ama le citazioni motivazionali e magari ne legge una al giorno per darsi la carica. A parte questo, nei due volumetti troverete anche delle piccole spiegazioni da parte dell'autrice, assieme a recensioni e articoli di giornale che hanno parlato delle sue opere.
Se volete approfondire meglio questo personaggio, per il quale la violenza sminuiva la grandezza umana, questo è il periodo giusto per farlo, grazie alle uscite della Mondadori. Il 25 agosto uscirà un intero libro dedicato ai racconti dell'investigatore con i baffi.

giovedì 6 agosto 2020

L'Ultima Gru di Carta


Bentornati sul blog, cari lettori! Oggi è mio onore e onere pubblicare la recensione per un review party, orgnizzato da Appunti di Zelda per Rizzoli, su un libro che parla dell'orrore di Hiroshima, quando, in questo stesso giorno nel 1945 venne sganciata la bomba atomica che ha cambiato il mondo.

 
  • Titolo: L'ultima gru di carta
  • Titolo originale: The last paper crane
  • Autrice: Kerry Drewery
  • Traduttrice: Elisa Puricelli Guerra
  • Lingua originale: inglese
  • Codice ISBN: 9788817147576
  • Editore: Rizzoli

Trama

 Dice un proverbio giapponese: se avrai la pazienza di piegare mille gru di carta, il tuo desiderio si avvererà. È una splendida giornata d’estate. Ichiro, che sta per compiere diciotto anni, e il suo amico Hiro si godono una giornata libera dalla mobilitazione per lo sforzo bellico. Una luce abbagliante accompagna l’esplosione della bomba che cambierà le loro vite e il mondo. Feriti e confusi, i due ragazzi attraversano la città devastata alla ricerca della sorellina di Hiro, Keiko, che si trovava all’asilo. Quando dopo ore di disperata ricerca finalmente riescono a trovarla, alla gioia di abbracciarla illesa si sostituisce presto la consapevolezza di non essere in grado di portarla davvero in salvo. Hiro è ferito gravemente e Ichiro capisce che deve cercare aiuto, che da solo non potrà mai farcela. Chiede a Keiko di aspettarlo lì dov’è e in pegno della sua solenne promessa di tornare a prenderla le lascia un origami, una gru di carta. Ma le cose non andranno come sperava…

Recensione

La nascita di Cristo nell'anno zero. L'attentato alle Torri Gemelle l'11 settembre 2001. La scoperta della penicillina nel 1928. Ci sono alcuni avvenimenti nella Storia a seguito dei quali il mondo non è più stato lo stesso di prima. Uno di questi, senza dubbio fra i più tragici, è stata la bomba atomica sganciata su Hirosmima il 6 agosto 1945 (e Nagasaki tre giorni dopo). Questo libro non si concentra sulla Storia, non parla di buoni e cattivi, non ci spiega cosa è successo in modo tecnico. Ci parla delle persone che vivono questo orrore e che, proprio come il resto del mondo, non avranno mai più la vita che avevano prima. Parla di come sia facile disruggere tutto, di quanto siano fragili le nostre vite e di quanto sia crudele annichilire il prossimo solo per vedere l'effetto che fa. Ma se da un lato è vero che i mattoni si possono sbriciolare, dall'altra è vero che le case possono essere ricostruite e le persone possono tornare a sperare e, con pazienza, ricostruire. L'ultima Gru di Carta parla di questo. Di come si vada avanti nonostante il dolore e di come ci sia sempre speranza, nonostante tutto, se si ha la pazienza di coltivarla. Se si ha la pazienza di costruire mille gru di carta si può avverare qualsiasi desiderio, il che non significa semplicemente esprimerlo, ma lavorare per realizzarlo, andando oltre qualsiasi difficoltà.
Il libro è molto breve e si legge velocemente, tuttavia è una lettura che resta appiccicata addosso, poiché alcune parti sono disarmanti nella loro schiettezza; inoltre, vi sono delle illustrazioni che servono a visualizzare meglio la scena: sono spesso in bianco e nero a ritrarre la distruzione, con tocchi di rosso, colore che in questo caso simboleggia la morte, il sangue, il fuoco che brucia tutto, ma anche la rinascita, la vita che sbuca fuori nel grigiore delle macerie. Non è una narrazione comune, alcune parti sono scritte quasi come una poesia in versi liberi, altre in prosa, altre ancora attraverso proverbi giapponesi che si spiegano meglio di mille parole, perché una storia così toccante non è facile da trasmettere attraverso un mezzo di comunicazione normale, che rischia di banalizzarlo o renderlo morboso. 
Trovate L'Ultima Gru di Carta in libreria per Rizzoli e gli altri blog che partecipano all'evento nel banner. Buona lettura.

martedì 4 agosto 2020

Agnes Grey


 Bentornati sul blog, cari lettori! Quest'oggi la recensione è dedicata a Agnes Grey nella bellissima nuova edizione di Oscar Vault che ho avuto l'opportunità di leggere grazie al blog tour e review party organizzato dalle splendide Federica e Michela. Nella tappa di ieri potete trovare un articolo dedicato al lavoro all'interno di questo romanzo.

  • Titolo: I Capolavori delle Meravigliose Sorelle Brontë (Agnes Grey
  • Autrici: Anne, Charlotte, Emily Brontë
  • Lingua originale: inglese
  • Codice ISBN: 9788804728504
  • Editore: Mondadori Oscar vault
 Trama

 Le sorelle Anne (Thornton, Yorkshire 1820 - Scarborough, Yorkshire 1849), Charlotte (Thornton, Yorkshire 1816 - Haworth, Yorkshire 1855) ed Emily Brontë (Thornton, Yorkshire 1818 - Haworth, Yorkshire 1848) figlie di un ecclesiastico irlandese, crebbero tra le solitarie brughiere dello Yorkshire abbandonate a se stesse. Insieme al fretello Branwell, morto prematuramente, crearono mondi immaginari che furono alla base delle loro successive opere. Pubblicarono insieme sotto pseudonimo una raccolta di poesie, Poems of Currer, Ellis e Acton Bell (1846) ma sono celebri soprattutto i loro romanzi Jane Eyre (1847) di Charlotte e Cime tempestose (1847) di Emily.

Recensione e commento

Parlare di un classico non è mai cosa facile, poiché fiumi di parole sono stati già spesi, ma in questo caso particolare la difficoltà è persino maggiore, dal momento che Agnes Grey è stato pubblicato nel 1847, ovvero lo stesso anno di Cime Tempestose. Il romanzo della più giovane delle sorelle purtroppo non ha riscosso lo stesso successo, non solo a causa della risonanza ricevuta da  Cime Tempestose, ma anche perché, pur non essendo un brutto libro, manca della stessa finezza psicologica.
Le tre sorelle
Il Victorian Governess Novel Agnes Grey è senza dubbio piacevole e di scorrevolissima lettura, ma il suo intento è chiaramente quello di docere delectando, perché la visione moralizzante dell'autrice è ben visibile sin dalla prima pagina: con il suo mestiere di istitutrice si prefigge di educare le giovani generazioni alla carità cristiana e a tutta una serie di principi che le sono molto cari. Inoltre, non è un libro caro alla critica femminita poiché non cerca di svincolare la figura femminile dal ruolo sociale cui è stata relegata, ma anzi, ribadisce questa sua funzione; Agnes svolge uno dei pochi lavori (per l'approfondimento sul lavoro cliccate qui) rispettabili per le signorine dell'epoca ed esclusivamente perché costretta dalle circostanze di un improvviso tracollo economico della sua famiglia. L'evoluzione del personaggio è quasi inesistente, dal momento che non campia punto di vista sul mondo e non presenta cambiamenti se non a livello di ambientazione e di stato civile. Agnes, infatti, fa prima da istitutrice presso delle famiglie benestanti e poi si sposa, dopo aver vissuto una breve, seppur tenera, storia d'amore con il signor Edward Weston, ma questa semplicità di contenuti può essere data da due fattori: il primo è senza dubbio l'immaturità dell'autrice, il secondo, forse anche più poetico, è che probabilmente Anne Brontë ha voluto dare al suo personaggio un lieto fine che lei nella sua breve vita non ha potuto avere. I tratti autobiografici di Anne riflessi nel libro sono diversi (tanto da essere considerato da alcuni un romanzo autobiografico): anche lei era figlia di un ecclesiastico e ha lavorato come istitutrice presso ricche famiglie borghesi. Se c'è un merito che va senza dubbio attribuito ad Agnes Grey è che critica la società vittoriana, fatta esteriormente di pizzi e merletti, ma incancrenita sotto la superficie, poiché i valori de lei inquanto istitutrice è incaricata di trasmettere non vengono recepiti, dal momento che non sono condivisi dai datori di lavoro. Il personaggio all'interno di questo libro che forse ha la crescita maggiore e con i quale il lettore empatizza maggiormente è la signorina Murray, una delle giovani per le quali Agnes fa da istitutrice; Rose Murray fa il suo ingresso nella narrazione come una ragazzina frivola e interessata a spezzare più cuori possibili prima del prematuro matrimonio per interesse voluto dai genitori. Questa esperienza, in qualche modo, la cambia, e vedremo che si pentirà di non aver dato retta alla sua istitutrice per diventare una ragazza migliore quando ne ha avuto la possibilità, dimostrando, quindi, una crescita interiore maggiore rispetto ad Agnes, che vede in Rose la conferma dei buoni principi che voleva  trasmetterle. Rose rappresenta a un tempo sia l'ipocrisia della società vittoriana, ma anche la sua umanità, l'imperfezione delle persone che non sempre trovano rifugio in Dio, come la nostra protagonista, che in fin dei conti avrà il suo lieto fine.
In questa nuova edizione edita da Oscar Vault potete trovare Cime Tempestose, Jane Eyre e Agnes Grey in un unico, bellissimo volume ricco di dettagli e illustrazioni, oltre che di poesie, spesso trascurate delle tre sorelle. Un ottimo regalo per gli appassionati di letteratura inglese, oltre che un'occasone per recuperare la lettura di questi classici senza tempo.
Qui trovate le date delle altre tappe e recensioni. Buona lettura!

lunedì 3 agosto 2020

Agnes Grey - tra passione e lavoro

Benvenuti, cari lettori, in questo nuovo blog tour e review party organizzato da Federica e Michela per la Oscar Vault. In quest'occasione verranno recensiti i capolavori della letteratura inglese scritti dalle tre sorelle Brontë dai blog che trovate nel banner di seguito. Questo blog si occuperà di recensire Agnes Grey (domani 4/7), mentre la tappa di oggi si intitola Agnes grey, tra lavoro e passione.
Cominciamo subito questa piccola analisi!




Agnes Grey è annoverabile tra i Victorian Governess Novel, ovvero un romanzo che ha come protagonista una ragazza che vede perdere la sua condizione di agiatezza economica ed è costretta a lavorare per mantenersi, svolgendo uno dei pochi lavori rispettabili per le signorine dell'epoca, ovvero l'istitutrice. La figura della governante, quindi di una donna dotata di una certa istruzione, è in ascesa durante l'età vittoriana e ciò le ha fatto guadagnare, appunto, un suo genere letterario, caratterizzato prima dalla perdita dello status sociale della protagonista di buona famiglia, la quale dovrà lavorare, per poi ristabilire in seguito la sua posizione grazie a un buon matrimonio. Agnes Grey ha alcune di queste caratteristiche, ma sebbene al suo interno vi sia un matrimonio, esso è per amore e non per scalare la piramide sociale. Agnes, infatti, dapprincipio decide di trovarsi un lavoro per non pesare sulla sua famiglia, poter essere indipendente e mandare del denaro ai suoi genitori, in ristrettezze economiche. Il matrimonio le dà la tranquillità emotiva e le consente di dividere l'esistenza con un uomo rispettabile, ma sarà nel lavoro la sua vera formazione.
Agnes, citando il libro, dice "Sarebbe stato bellissimo fare l'istitutrice. Vedere il mondo; iniziare una nuova vita; agire liberamente; esercitare facoltà inutilizzate; mettere alla prova una forza sconosciuta; guadagnarmi da vivere e guadagnare qualcosa per aiutare mio padre, mia madre e mia sorella", dimostrando una certa intraprendenza e desiderio di indipendenza. Tuttavia, alcuni critici, più che romanzo di formazione lo considerano quasi un trattato pedagogico, inquanto la governante è quasi il centro morale della famiglia per cui lavora e ha l'incarico di istruire e plasmare le giovani menti, tra mille difficoltà. Infatti, questo mestiere non è affatto semplice, poiché non le viene consentito utilizzare i metodi educativi che ritiene opportuni; in questo frangente il romanzo si dimostra di una modernità disarmante, perché oggi in molti si lamentano dell'ingerenza dei genitori nel lavoro degli insegnanti, eppure qui appare chiaro che non si tratta di un problema moderno: per mamma e babbo i figli sono sempre perfetti e gli insegnanti sbagliano. Al di là di questa attualità, Agnes Grey mostra comunque caratteristiche del suo tempo, perché nonostante l'intento moraleggiante e pedagogico del romanzo, siamo comunque in un'epoca in cui la violenza sui bambini a scopo educativo era normalizzata e persino incoraggiata, così come la manipolazione o il ricatto emotivo al solo scopo di ottenere un risultato momentaneo. Infatti, poiché il metodo montessoriano era ben lontano dall'essere anche solo concepito, Agnes si trova a dover impartire un'educazione puramente nozionistica, senza nessuna reale interazione con le sue allieve, per le quali la cultura ha il solo scopo di affascinare uomini abbienti ai balli di società.
Come già detto in precedenza, quello che è interessante vedere è che alla protagonista non interessi il matrimonio di convenienza per ripristinare lo status quo pre crisi, ma ricerca la sua soddisfazione attraverso la sua professione che le consente di trasmettere entusiasticamente i valori che lei ritiene importanti e di mettere alla prova sé stessa, pur mantenendo i rapporti sociali che ritiene importanti, come quelli con la madre, una figura senza dubbio positiva, non soltanto perché è una donna pia, ma anche intelligente, istruitae fiduciosa nelle capacità delle figlie. 
Come si vedrà in maniera più approfondita nella recensione di domani, Agnes Grey è un romanzo che presenta tratti autobiografici: le descrizioni dedicate alle lezioni mostrano molto chiaramente che l'autrice sa di cosa parla e ha davvero vissuto certe situazioni con allievi impossibili.
È stato davvero interessante vedere la differenza tra la donna al lavoro 173 anni fa rispetto a oggi, ma ciò che colpisce maggiormente non è tanto il cambiamento avvenuto, quanto quello che non è avvenuto: per i genitori i figli saranno sempre perfetti.
 Vi aspetto domani alla stessa ora per la recensione!

Zoo City

Titolo: Zoo City Titolo originale: Zoo City Autrice: Lauren Beukes Traduttrice: Giorgia De Santis Lingua originale: inglese Codice ISBN: 978...