venerdì 26 novembre 2021

5 Cose che…5 Libri che vorrei leggere entro la Fine dell’Anno

 Salve, bella gente! In questa nuova puntata di 5 Cose che…parlerò dei libri che vorrei leggere entro la fine dell’anno. Stiamo parlando di utopia allo stato purissimo, perché è francamente impossibile, ma ragioniamo in termini ideali e cominciamo…


1) Middlegame

Lo devo leggere da un lasso di tempo imbarazzante, eppure è ancora lì sulla libreria, che mi fissa. Eppure ancora non mi chiama, ma forse il suo momento sta per arrivare. Da questo libro mi aspetto stranezza e che sia fuori dagli schemi. Incrocio le dita…




2) La Casa per Bambini speciali di Miss Peregrine


Giuro che ho in casa tutti e sette i libri, ma di cominciarli ancora niente. Eppure, in qualche modo non vedo l’ora di leggerli, anche se sono una procrastinatrice seriale e riesco a evitare persino le cose che mi piacciono. Anche voi vi autosabotate così?



3) La leggenda del Cacciatore di Aquile

Capolavoro wuxia considerato al pari del Signore degli Anelli il Asia. Penso che leggere questo libro per me sarà come gettare un mattoncino per avere delle più solide basi sul fantasy e spero di poterlo recuperare al più presto. Trattandosi di un libro aulico e abbastanza classico, però, devo essere nel giusto atteggiamento mentale e spero di arrivarci entro dicembre.


4) Una Stanza tutta per sé


Lo avevo iniziato in audiolibro e poi per qualche motivo abbandonato. Non dovrebbe essere complicato da finire, anche perché è molto breve. Mi stava piacendo molto fino alla parte che avevo ascoltato e spero di riuscire a recuperare quanti più libri possibile della grandissima Virginia Woolf.



5) Il Colore della Magia

Se mi seguite su Instagram (trovate qui il mio profilo) sarete sicuramente al corrente della mia nuova ossessione per Terry Pratchett, geniale inventore del fantasy umoristico. Mi piacerebbe recuperare tutti i suoi libri, magari leggerli anche in ordine di pubblicazione e penso che il momento per questo primo volume non sia lontano…

mercoledì 24 novembre 2021

Io, i miei Mostri e me

 

  • Titolo: Io, i miei Mostri e me
  • Autrice e illustratrice: Caterina Costa
  • Lingua: italiano
  • Codice ISBN: 9788833141831
  • Editore: Beccogiallo
Trama:

Il primo libro della giovanissima Caterina Costa, instagrammer, autrice di webcomics, conosciuta tra i suoi tanti fans con lo pseudonimo di CHEIT. Un webcomics che racconta senza filtri le ansie, le paure, le inquietudini, le sofferenze dei ventenni di oggi. Un'autrice dall'enorme seguito sui social media.



Recensione e commento

Io, i miei Mostri e me è un libriccino che contiene molte vignette create durante l’Inktober dall’artista Cheit.jpg e l’ho letto a scatola chiusa. Mi aspettavo che fosse una storia unica, invece è composta da tante vignette autoconclusive che esprimono un stato d’animo specifico, un po’ come se l’autrice avesse voluto condividere con noi il suo diario sotto forma dì disegni. Si parla di paura della solitudine e dell’abbandono, di nostalgia e di ferite lasciate dalle relazioni umane. Si parla di ansia. E in particolare questo è il punto che mi ha fatto capire di essere cambiata molto: qualche anno fa, leggendo questo libro e ammirandone le illustrazioni avrei pensato “mio Dio, ma parla di me”. Ora, dopo un lungo percorso, mi rendo conto che questo modo di rapportarsi con la propria ansia non mi rappresenta più, perché non ho più paura del mio lato oscuro perché è parte di me. Anche in questo libro si parla di cambiamento e, forse, se non lo avessi letto, non mi sarei accorta dì quanto sono cambiata io. Anche in Io, i miei Mostri e me c’è posto per la speranza e per brevi sprazzi di felicità e penso che possa essere il libro giusto per tutte le persone che stanno cercando comprensione e qualcuno che sappia esprimere per loro il modo in cui si sentono.

venerdì 19 novembre 2021

5 Cose che…5 ambientazioni preferite nei libri

Buongiorno, bella gente! Oggi parliamo delle ambientazioni che ho preferito nei libri. Quali sono le vostre? Vi aspetto nei commenti!



1) Strange the Dreamer

E niente, qui sul blog non ne ho mai parlato, perché non ho le parole per farlo, ma è il mio libro preferito e Laini Taylor è in grado di creare luoghi e personaggi incredibili. Ci sono cupole dorate, ricche biblioteche piene di scaffali fino al soffitto cariche di pesanti libri con la copertina in cuoio, angeli di metallo sospesi sulla città. Un mondo che solo lei avrebbe potuto creare. 



2) Tenebre e Ossa

Che ve lo dico a fare? Il Grishaverse non poteva mancare in questo elenco, adoro l’ambientazione creata da queen Bardugo in questo universo, pieno di riferimenti alla Russia, eppure ricco di varietà etnica. L’architettura è qualcosa di spettacolare e l’utilizzo della lingua è persino meglio.




3) La Casa di Sale e Lacrime

Questo delizioso retelling (qui la recensione) non soltanto è un libro estremamente sottovalutato, ma anche incredibilmente cupo e gotico nell’ ambientazione. Ci sono scogliere in balia delle onde del mare, castelli infestati e creature infernali. È decisamente un libro più oscuro di quello che si potrebbe pensare.



4) Chrysalis

Ahimè, serie interrotta in Italia, un vero peccato, dal momento che l’ambientazione era una delle mie cose preferite, con una città che aveva addirittura un cuore battente, vivo, e che, in una certa misura, teneva soggiogati i suoi abitanti. Se conoscete l’inglese, ve la consiglio.



5) I Fidanzati dell’Inverno


Ok, forse ho un debole per le ambientazioni piene di freddo e neve, come in questo caso, ma non è solo questo. Lo steampunk mi fa impazzire e questa atmosfera così francese e surrealista mi piace veramente da matti, soprattutto perché è diversa da qualsiasi altra io abbia letto.  E, come sempre, trovate qui la recensione.

Apollo Credici

  • Titolo: Apollo Credici
  • Autori: Luca Perri, Adrian Fartade
  • Illustratore: Leo Ortolani
  • Lingua originale: italiano
  • Codice ISBN: 978-8851187002
  • Editore: DeAgostini
Trama

Anno in corso: 2101 dell’Era Comune

Temperatura esterna: 35 gradi centigradi

Caro lettore,

Questo libro esiste perché tu hai deciso di aprirlo.

Forse potevi impiegare meglio il tuo tempo, ma… eccoti qui!

Io sono Schwa, raro esemplare di Pandalorian. La famiglia a cui appartengo vive indossando una soffice armatura a forma di panda e, per evitare che le discussioni degenerino, abbraccia tutti.

Bene: se dopo questa mia presentazione ancora non ti sei spaventato, sei pronto a partire insieme a me e ai miei coraggiosissimi compagni di avventura per un viaggio cosmico davvero elettrizzante.

Che cosa troverai in queste pagine? Loop temporali, immersioni tra galassie lontane anni luce, warmhole, buchi neri, supernove, asteroidi in collisione e pianeti sconosciuti.
Sarai tu a decidere in quale pasticcio cacciarti, finché non ti resterà solo un’opzione: il motore a improbabilità infinita. Ovvero… un dado.

Anno in corso: 2101 dell’Era Comune

Temperatura esterna: 35 gradi centigradi

Caro lettore,

Questo libro esiste perché tu hai deciso di aprirlo.

Forse potevi impiegare meglio il tuo tempo, ma… eccoti qui!

Io sono Schwa, raro esemplare di Pandalorian. La famiglia a cui appartengo vive indossando una soffice armatura a forma di panda e, per evitare che le discussioni degenerino, abbraccia tutti.

Bene: se dopo questa mia presentazione ancora non ti sei spaventato, sei pronto a partire insieme a me e ai miei coraggiosissimi compagni di avventura per un viaggio cosmico davvero elettrizzante.

Che cosa troverai in queste pagine? Loop temporali, immersioni tra galassie lontane anni luce, warmhole, buchi neri, supernove, asteroidi in collisione e pianeti sconosciuti.
Sarai tu a decidere in quale pasticcio cacciarti, finché non ti resterà solo un’opzione: il motore a improbabilità infinita. Ovvero… un dado.

Recensione e commento

A TUTTE LE UNITÀ: la recensione di Apollo Credici verrà redatta sotto forma di recensione game, sarà lə lettorə a decidere dove andare. E trattandosi di un libro con età di lettura dagli 11 anni tutte le parolacce verranno sostituite dai nomi dei prodotti della Mulino Bianco, come farebbe Matteo Fumagalli, così siamo più family friendly.

Se vuoi sapere come è stata la conferenza al Salone continua a leggere, se vuoi leggere la recensione vai al paragrafo 4 se ti interessa sapere l’impatto dell’astronomia nella mia vita vai al paragrafo 3

    1) Quando, nel lontanissimo 9 settembre anno di bordo 2021, mi è arrivata la newsletter mensile della casa editrice DeAgostini, mi sono praticamente fiondata sulla tastiera del computer per richiedere la copia staffetta di questo libro. E quando ho saputo che gli autori Fartade, Perri e Ortolani sarebbero stati al Salone del libro mi sono mangiata le mani per non averla ricevuta in tempo, ma in compenso ho avuto la possibilità di comprarne una copia sul posto da poter far autografare.

Se non te ne importa un Flauto al cioccolato della mia esperienza al Salone del Libro di Torino e vuoi leggere la recensione vera e propria vai paragrafo 4.

    2)  Al Salone del Libro c’erano sicuramente diversi eventi che potevano interessarmi, ma, tra una cosa e l’altra, presa da mille impegni e incontri con persone del webbe, alla fine la conferenza dei tre autori di
Firmacopie con gli autori al Salto+
Apollo Credici è stata l’unica a cui ho partecipato in modo non casuale (erano rimasti in sala solo due posti non prenotati, e li abbiamo presi io e Sara. Pensa un po’ che Plumcake Classico!). Ora rischio di diventare un po’ malinconica, perché per me, paradossalmente, la scienza è un po’ come una fede: è il posto in cui vado quando ho bisogno di risposte, tanto che da bambina volevo diventare una scienziata (poi ho avuto delle pessime basi in matematica e i miei sogni si sono infranti). Per cui assistere a un evento in cui si parla di scienza in modo così appassionato ed entusiasta per me è stato un ritorno proprio a quelle sensazioni che sentivo da bambina quando scoprivo qualcosa di nuovo. Inoltre, credo fortemente che il modo di Adrian Fartade e di Luca Perri sia il migliore per avvicinare le capre ignoranti come me alla scienza: allontanandosi dallo stereotipo di scienziato tutto d’un pezzo che snocciola nozioni che lasciano il tempo che trovano e incentrandosi molto di più sul lato immaginativo che la scienza permette. Alla domanda “Come pensate che si evolverà l’umanità nei prossimi millenni”, Adrian ha risposto entusiasta “Io voglio la coda prensile” (spiacente, caro, per quella bisogna chiedere a Evoluzione di Barbascura X) e trovo che non perdere questo entusiasmo fanciullesco sia esattamente ciò di cui la scienza, in questi anni di buia diffidenza abbia bisogno. E poi anche io avevo necessità di sapere qual è il modo più metal di morire, ovvero sepolta/sciolta dalla neve metallica sul pianeta Venere (up the irons \m/) che cosa veramente Galletta!

Per la recension vai al paragrafo 4. Se invece preferisci parlare male degli ingegneri aerospaziali lascia un commento o un messaggio privato. Se vuoi approfondire il motivo per il quale questo libro è tanto importante per me continua a leggere.

    3) Oltre al fatto che la scienza per me è sempre stata un’amica presente nella mia vita, anche se io non sono sempre stata fedele, devo ammettere che l’astronomia e l’astrofisica hanno un posto speciale in quel buchino nero supermassivo che ho al posto del cuore. La grafica di questo blog la dice lunga e Zosma stessa è una stella. Per me rappresenta quello che rappresenta per Lazlo Strange ne Il Sognatore, ovvero un posto che possa farlo sentire finalmente accettato e capito. Un posto in cui possa essere sé stesso. Ma Zosma è anche una stella nella costellazione del Leone (vi lascio qui la pagina di Chiara skywalker, è bravissima, andate a dare un’occhiata) e quando l’ho saputo, aver scelto questo nome per me ha avuto ancora più senso. Apollo Credici è, poi, un libro che avrei adorato da bambina, quando leggevo solo libri a tema scientifico e per ogni risposta avevo dieci domande. Trattandosi di un libro game, per ogni situazione ci sono varie scelte possibili e non esistono domande stupide o troppo surreali per essere prese sul serio. Se tutti gli insegnanti fossero come Perri e Fartade, forse non mi sarei mai scoraggiata e adesso starei guardando il cielo per mestiere.

Per la recensione continua a leggere. Se vuoi continuare a parlare male degli ingegneri lascia un messaggio privato o un commento. Maledetti ingegneri, hanno rovinato l’ingegneria!

    4) Ma venendo a noi, è il caso di recensire finalmente questo libro in quanto tale. Si tratta di un libro
Gli autori al Salto+
game (se non sai cos’è un libro game, vai alla nota in fondo alla pagina), per cui è una storia interattiva, in cui è la persona che legge a decidere le scelte di Schwa, facendo così virare la storia verso sei finali possibili e tantissimi intrecci di trama che portano lə protagonista a esplorare l’universo e il Sistema Solare (tra le altre cose, ma quanto mi sono sentita Nastrinamente nel futuro mentre dicevo “Alexa, lancia un dado da sei facce” quando dovevo prendere una decisione per Schwa?).
 Attraverso la sua esplorazione cosmica, Schwa visita la nostra Luna, tutti i pianeti del nostro sistema (mi manca Plutone. Mi manca davvero, mi era simpatico, non è stato giusto averlo escluso solo perché nella sua orbita il Sole non occupa uno dei due fuochi), ma ha anche la possibilità di fare alcune esperienze fantascientifiche in senso stretto, come attraversare un wormhole, che è stato teorizzato, o avvicinarsi a un buco nero, o utilizzare un ascensore spaziale (anche questo esiste solo in teoria). Le esplorazioni all’interno del Sistema solare sono rese possibili da AL4500, un’intelligenza artificiale che va di diritto nella classifica delle mie preferite (lui, a differenza di Alexa, non mi sembra un possibile omicida, visto che non ha risposto “Non lo so” alla domanda “Alexa, quando partirà la rivolta delle macchine mi risparmierai la vita?”), ed è proprio colui che si occupa di fornire le nozioni. Queste informazioni sono le stesse che si possono trovare nei libri di scuola, quindi non sono trattate in maniera tecnica e incomprensibile per le Crostatine al cacao come me o per i bambini, e anzi, trattandosi di un libro di divulgazione sono presenti anche molte curiosità interessanti o situazioni ipotetiche che anche qualcuno che mediamente è sul pezzo in questo campo potrebbe trovare interessanti. Non esistono domande troppo assurde e Apollo Credici dà la possibilità di fare delle scelte incaute per il gusto di vedere cosa succede. 
Al di là delle nozioni, che indubbiamente questo libro fornisce, ci sono anche altri motivi per i quali leggere e apprezzare questo libro. Primo fra tutti che non tratta esclusivamente di astronomia, ma tocca anche altri temi, in modo marginale, come gli effetti del riscaldamento globale, che mostra, dallo spazio, un pianeta Terra molto diverso da quello che conosciamo oggi. Ma uno dei motivi per cui ho amato questo libro e che rappresenta un’innovazione più della scelta narrativa in sé o della divulgazione, è stata la scelta degli autori di utilizzare Schwa come protagonista. “È brutto quando una ragazza non riesce a immedesimarsi perché improvvisamente la storia fa riferimento a un protagonista maschio”: Schwa è indeterminatə, almeno nella narrazione, e, per quanto sia stato difficile da scrivere per gli autori, per loro stessa ammissione, non è stato di sicuro difficile da leggere, anzi, dimostra che un cambiamento in questo senso può essere fatto. Schwa, poi, è unə Pandalorian, quindi va in giro con un’armatura a forma di panda (Barbascusa X ha abbandonato la cha) ed evita i conflitti abbracciando le persone in segno di accoglienza e dialogo. Anche questo è un punto di svolta interessante nella narrativa, poiché spesso e volentieri le storie fantastiche e fantasy sono incentrate sulla risoluzione dei conflitti attraverso l’uso della violenza. Dovremmo essere un po’ tutt* come Schwa.
Non mancano poi numerosi riferimenti nerd a tanta fantascienza precedente, come Alien o Odissea nello Spazio (e il fatto di aver colto moltissime citazioni mi sta facendo sentire incredibilmente vecchia…) e soprattutto le prese in giro agli ingegneri si sprecano, perché gli ingegneri, si sa, soprattutto se sono aerospaziali, sono delle persone orrende (fratello caro, se stai leggendo TI VOGLIO BENE).

In definitiva, si sta avvicinando Natale. Tenere in considerazione Apollo credici come regalo per sé o per gli altri è sicuramente una buona idea


*Secondo Wikipedia, un libro game è un’opera narrativa che invece di essere letta linearmente dall’inizio alla fine, affre al lettore la possibilità di partecipare attivamente alla storia, decidendo tra alcune possibili alternative mediante l’uso di paragrafi o pagine numerate. Lettori diversi (o la stessa persona in occasione di una rilettura) potranno compiere scelte diverse e ciò condizionerà lo svolgimento e la fine della trama.






mercoledì 17 novembre 2021

Le Vite dei Santi

Ciao, bella gente! Oggi parliamo di nuovo di Queen Bardugo. Pensavate che ormai avessi smesso di parlarne. E invece no. Quindi procediamo, ringrazio Beatrice per aver organizzato l’evento e la casa editrice per il file in anteprima.

  • Titolo: Le Vite dei Santi
  • Titolo originale: The Lives of Saints
  • Autrice: Leigh Bardugo
  • Illustratore: Daniel J. Zollinger
  • Traduttrice: Roberta Verde
  • Lingua originale: inglese
  • Codice ISBN: 978-8804738923
  • Editore: Mondadori

Trama

Direttamente dalle mani di Alina Starkov alle vostre, la riproduzione fedele della Istorii Sankt'ya , per permettervi di entrare nelle pieghe più profonde dell'amatissimo universo creato da Leigh Bardugo. Una raccolta di storie che raccontano le vite, i martirii e i miracoli dei Santi a voi più familiari, come Sankta Lizabeta delle Rose o Sankt Ilya in Catene, ma anche le vicende più strane e meno conosciute, come quelle di Sankta Ursula, Sankta Maradi e del Santo senza Stelle. Una collezione resa ancora più preziosa dalle tavole a colori che accompagnano ogni storia.

Recensione e commento

 Bardugo è una di quelle autrici che. In un modo o nell’altro riesce sempre a farmi emozionare. Anche quando scrive dei romanzi con problemi oggettivi di stesura della trama, come Rovina e Ascesa (qui la recensione), quando chiudo il libro ho la sensazione che si ha alla fine di una vacanza: si saluta gli amici e si dice “non perdiamoci di vista”, ma in fondo al cuore si sa che non ci si rivedrà più. Ecco, a me Bardugo dà questa sensazione sempre e anche quando scrive qualcosa con dei difetti, comunque non cambierei una parola.

Le vite dei santi, tuttavia, non è un libro con dei difetti, anzi, è di fatto un libro di approfondimento per chi ha amato il Grishaverse e il suo contenuto è esattamente quello che promette il titolo: si tratta di un’ agiografia sui santi che abbiamo imparato a conoscere tramite la prima trilogia (qui tutte le recensioni) e la dilogia dei corvi. In realtà, ci sono anche dei piccoli spoiler relativi alla serie dedicata a Nikolai, King of Scars e Rule of Wolves, per cui il mio consiglio non richiesto è di leggere i libri in ordine di pubblicazione in originale se siete delle persone che detestano gli spoiler anche se minori; diversamente questo libro è tranquillamente godibile anche singolarmente, poiché si tratta, nei fatti, di una raccolta di racconti scritta con uno stile fiabesco alla fratelli Grimm. La cosa interessante di quest’agiografia è che chi legge conosce già la vita di alcuni di questi santi nella realtà della storia, mentre nelle mitizzazione del martirio molti avvenimenti vengono mostrati sotto una luce diversa, resi leggendari, cambiati e la banalità dei fatti veri diventa improvvisamente magica e straordinaria. Ovviamente, come c’era da aspettarsi, molte delle persone di cui si parla, sono morte per martirio, quindi il finale è spesso e volentieri crudo, il che aggiunge una tinta dark alla Fratelli Grimm all’atmosfera generale della raccolta. A rendere questo libro ancora più prezioso sono le illustrazioni: spesso sembrano dei veri e propri dipinti o degli affreschi simili a quelli che si trovano nelle chiese, a volte con tanto di figure contornate da foglia d’oro, tratto tipico sia della pittura sacra medievale, sia dell’iconografia bizantina, ovvero di una corrente artistica tipica del territorio da cui l’autrice ha preso ispirazione per la creazione del suo universo.

Un altro punto molto favorevole di Le Vite dei Santi è che le storie che lo compongono non sono formate da persone provenienti da un unico territorio, ma da tutte le parti dell’universo Grisha: ci sono shu, abitanti di Ketterdam, suli e persino fierdiani, Bardugo ha dato spazio a tutti loro e ha contribuito, così, a creare una ricchissima mitologia di un mondo che molt* di noi hanno imparato ad amare.

Natale si sta avvicinando, quindi se conoscete qualcuno che come me ha la fissa per Bardugo, sappiate che questo libro è immancabile sulla libreria di chi sogna di vivere a Ravka e scambiare due chiacchiere con re Nikolai. Non sarà un libro necessario alla comprensione della trama degli eventi delle serie principali, ma di sicuro è un ottimo libro da collezione che aiuta ad approfondire un già ricchissimo worldbuilding.


Come leggere i libri di Leigh Bardugo per non avere spoiler:

  1. Tenebre e Ossa
  2. Assedio e Tempesta
  3. Rovina e Ascesa
  4. Sei di Corvi
  5. Il Regno Corrotto
  6. (Opzionale) The Language of Thorns (inedito in Italia)
  7. King of Scars (ancora inedito in Italia)
  8. Le Vite dei Santi
  9. Rule of Wolves (ancora inedito in Italia)

Altri (non Grishaverse)

  • Wonderwoman
  • La Nona Casa

Addendum alla proposta di legge sul diritto all'autodeterminazione degli oggetti

  • Titolo:Addendum alla proposta di legge sul diritto all'autodeterminazione degli oggetti
  • Autrice: Sephira Riva  
  • Lingua originale: italiano 
  • Codice AISIN: B0925C55SJ 
  • Editore: Delos Digital
 
Trama
 Uno sgangherato laboratorio di ricerca nelle isole Svalbard. Una macchina per il controllo del clima che fa grandinare nei corridoi. Un trio di giovanǝ ricercatorǝ con un incarico impossibile: il reverse engineering di un manufatto extraterrestre, commissionato da alieni incorporei (anzi: alien* incorpore*, perché non conosciamo il loro sesso). Cos’è il reverse engineering? E che aspetto ha un alieno incorporeo? La geniale autrice esordiente Sephira Riva gioca con i topoi della fantascienza e con il linguaggio inclusivo, per raccontarci la storia più surreale mai apparsa su Futuro Presente.
 
Recensione e commento
 
Allora, ci sono una greca, un musulmano asperger, un cileno, unə non binariə e qualche alien* e sono tuttə scienziatə in un laboratorio di ricerca. Sembra l'inizio di una barzelletta e invece no, è l'ultimo racconto di Sephira Riva e SI PUÒ FARE! Scrivere di fantascienza con personaggi che non siano i soliti maschi bianchi etero che sparano agli alieni (anzi, alien*) di turno senza alzare un sopracciglio si può fare. Qui nello specifico viene sempre utilizzato un linguaggio inclusivo attraverso la schwa o l'asterisco e no, la correttezza politica (o political correctness che dir si voglia) non ha minimante rovinato la trama né reso la narrazione meno godibile, anzi, le dinamiche tra personaggə appaiono rinfrescate rispetto alle rigide strutture tradizionali, proprio perché rappresentano un cosmo inesplorato di nuove possibilità. Lə protagonistə della storia sono alle prese con un mistero da svelare: che cos'è un misterioso oggetto che alcun* alien* hanno portato nel loro laboratorio? La risposta non solo sarà esilarante, ma anche i teatrini per arrivarci saranno divertentissimi, perché lǝ scienziatǝ in questione sono quanto di più lontano ci sia dal tipico ritratto da accademico impomatato e rigido, con gli occhiali tondi in bachelite e i capelli sparati a cui siamo abituati. Infatti, le battute e i piccoli drammi si sprecano e durante la lettura si ridacchia più di una volta (spesso alle spalle di Paco. Maledetto Paco,
L'autrice
che costruisce pompe per l'acqua per i bambini poveri e rifugi per i gorilla senza mamma). Inoltre, si vede benissimo che l'autrice è veramente una scienziata, perché il linguaggio tecnico usato non è nemmeno vagamente rigido o usato a sproposito, ma amalgamato nella scrittura in modo fluido e naturale. In pratica, Sephira Riva riesce a usare le parole "macchina per calorimetria differenziale a scansione" come noi comuni mortali senza dottorato in chimica diciamo "frullatore giallo in cucina appoggiato sul tavolo", senza altisonanza o pompa magna (semicit.).
In sostanza, questo racconto riesce a far riflettere sulla natura della conoscenza e sul linguaggio inclusivo, mostrando quanto in realità la political correctness non sia un ostacolo alla creatività, ma una nuova possibilità narrativa che merita di essere coltivata e incoraggiata.

martedì 16 novembre 2021

Devlil - Agnese e il Male

  • Titolo: Devil - Agnese e il Male
  • Autrice: Giulia Besa
  • Lingua originale: italiano
  • Codice ISBN: 9788851185008
  • Editore: De Agostini

Trama:

Capelli neri, unghie nere, vestiti scuri, lingua tagliente e noncuranza delle regole. Agnese è così, prendere o lasciare. È capace di fare rissa con una vecchietta invadente o giocare per ore col fratellino. È una tipa, dicono, una testa calda, o forse solo una ragazza che non intende farsi influenzare dal giudizio degli altri. Dopotutto i suoi amici la amano anche per questo. Il giorno però in cui Agnese deve presentarsi allo Specchio, tutto cambia. Lo Specchio è lo spauracchio di ogni quindicenne. È il passaggio obbligato verso il mondo degli adulti. Specchiarsi significa sottomettersi a un essere imperscrutabile che separa le anime belle dalle anime brutte. E nella società c’è spazio solo per le prime. Agnese sa di non essere perfetta, ma si piace così com’è, non ha nulla da temere… almeno fino al momento in cui osserva la propria immagine riflessa. Nessuno aveva mai visto qualcosa del genere, prima di allora. Di così… mostruoso. Agnese viene precipitata nel vortice della vergogna, del giudizio, della paura. Allontanata da tutto e da tutti perché le anime brutte sono pericolose e devono essere corrette. Poi incontra Orlando e Viola, anche loro sono soli, anche loro hanno perso tutto per colpa dello Specchio. Forse non tutto è perduto, essere soli insieme significa anche avere un alleato con cui combattere.

Recensione e commento

Devil - Agnese e il Male è un libro particolare: la protagonista, Agnese, ha una personalità molto diversa dalle eroine a cui siamo abituate, infatti è rabbiosa e istintiva, non sopporta le ingiustizie e parte subito a testa bassa. Vive in un mondo in cui le persone vengono giudicate per il modo in cui la loro anima viene mostrata in uno specchio magico, cosa di fatto superficiale, perché da un lato si decide comunque quali anime siano belle o brutte in base a canoni puramente estetici e arbitrari, dall’altro non vengono giudicate le azioni delle persone. Le “anime brutte” hanno sempre torto, in qualsiasi circostanza, e vengono socialmente ostracizzate e addirittura mandate in dei percorsi correzionali i cui trattamenti assomigliano molto a quelli delle cliniche per riconvertire gli omosessuali: torture allo stato puro. Però è molto più complicato di così, soprattutto per la protagonista Agnese, che è una ragazza effettivamente con degli spigoli: lei fa bene ad accettare sé stessa perché le piace la sua anima e non le interessa quello che pensano gli altri, fa bene ad andare contro il percorso correzionale, ma se ha ragione nel dire che vanno giudicate le azioni delle persone, allo stesso tempo non si rende conto dì quanto siano gravi le sue. Non serve girarci intorno: Agnese ha spesso ragione, ma è violenta, risolve tutto con i pugni e i calci invece di fermarsi e ragionare e poi, eventualmente, usare la violenza per difendere sé stessa o il prossimo, per lei l’uso della forza è l’unica via. Arriva addirittura a minacciare le persone con delle armi in alcuni episodi che sono raucamente molto spaventosi e non capisce che il fatto che la sua anima non sia oggettivamente brutta non la rende comunque immune dal poter migliorare come persona. Eppure, le circostanze in cui si mette in discussione sono poche, nonostante abbia una famiglia meravigliosa, genuinamente preoccupata per lei e che, nei fatti, la sostiene sempre. A un certo punto, verso la metà del libro, accade un episodio che dovrebbe essere il momento scatenante del suo cambiamento e l’inizio della sua crescita interiore. Invece funge quasi da discesa agli inferi, fino quasi al momento della conclusione, in cui decide di smettere di dare ascolto ai mostri nella sua testa e comincia davvero a mettere in discussione le sue azioni, senza giustificarsi per partito preso ed essere autoindilgente, con la scusa che “lei si piace così com’è”. Riesce finalmente a stabilire un confine tra rispetto per sé stessa e per gli altri. 

Dal punto di vista narrativo, questo romanzo, come tutti i libri di questa terra, ha pro e contro, poiché ci sono personaggi estremamente ben caratterizzati, un messaggio di fondo non edulcorato e trattato in modo molto innovativo, ma alcuni avvenimenti fanno venire meno la sospensione dell’incredulità di chi legge perché sono davvero troppo inverosimili, con tanto di polizia in stile gestapo in una scuola che cala sacchi neri sulla testa delle persone. Il finale, poi, va a gusto personale, perché prende una piega completamente diversa dal resto del libro ed è quasi onirico e surreale e verrà molto apprezzato da chi ama la scrittura di Neil Gaiman, ma non tanto da chi preferisce i finali coerenti con il resto della storia.

In definitiva Devil - Agnese e il Male è uno di quei libri che vanno letti per potermene fare un’opinione precisa e che dal punto di vista emotivo comunicherà sensazioni diverse a seconda della persona che lo legge e del suo stato emotivo.

venerdì 12 novembre 2021

5 Cose ch…5 Libri che mi sono piaciuti, ma che non rileggerei

 Ciao, bella gente! Anche oggi post frivolo con un’altra puntata di 5 Cose che… Questa volta parliamo dei libri che mi sono piaciuti, ma che per ragioni varie non rileggerei.

Si comincia!



1) Scholomance

Scholomance (qui la recensione) è un libro di cui ho apprezzato molto lo stile e diverse delle idee che contiene, eppure l’ho trovato scarno dal punto di vista della trama e degli avvenimenti, per cui è stata una lettura piacevole, ma che non mi servirà rifare in futuro, anche in vista dei seguiti, dato che non è difficile ricordare cosa succede.



2) Nevernight

Nevernight è stato uno dei primi casi editoriali da cui mi sono lasciata trascinare. Ho effettivamente letto questa trilogia sull’onda dell’ hype, ma con l’andate del tempo l’entusiasmo è andato scemando. Dopo averlo finito, passati un po’ di mesi, ci si rende conto che, oltre le battute sagaci e il sarcasmo, non resta molto, per cui sì, anche Nevernight si aggiunge alla pila di libri che non mi va di rileggere in futuro.


3) Il Mistero della Casa del Tempo

Il Mistero della Casa del Tempo (qui la recensione) è una lettura per ragazzi molto carina, godibile, ma tutto sommato che non lascia il segno. Intrattiene bene ed è un buon passatempo per qualche ora, ma alla chiusura del libro, la storia non lascia molto.

4) Detective Fantasma

Anche di questo libro trovate qui la recensione. A differenza del Mistero della Casa del Tempo, questo libro ha lasciato il segno, ho trovato diverse frasi che sembravano parlare direttamente a me, eppure nei suoi confronti mi sento come se in qualche modo gli avessi detto addio, come se avesse esaurito ciò che aveva da dirmi. Lo tengo volentieri sulla libreria perché mi ha lasciato un ottimo ricordo e sento che sarà lì per me qualora dovessi cambiare idea e tornare da lui.


5) Twilight

In un certo senso il mio rapporto con Twilight è simile a quello che ho con Detective Fantasma: è una storia che mi è piaciuta quando ero ragazzina, ma andava bene per quel periodo della mia vita, che è ormai finito, per cui penso che anche questo libro ormai mi guarderà dallo scaffale. 

lunedì 8 novembre 2021

La Mano Sinistra del buio e i personaggi agender nella letteratura

 Ne La Mano Sinistra del Buio (qui la recensione) il protagonista si trova su un pianeta i cui abitanti sono privi di differenze sessuali, se non durante il periodo dell’estero, e questo produce degli effetti a cascata sulla loro società in cui non esistono differenze di genere. Le Guin ci parla, con una chiarezza cristallina, ben cinquantadue anni fa, di temi che ancora oggi per molte persone sono difficili da comprendere.


Eppure, a quanto pare, le cose si
stanno smuovendo, perché altri personaggi agender nella letteratura esistono, a partire, non necessariamente in ordine cronologico, da Murderbot. Murderbot è una secunit programmata a tenere al sicuro gli umani ed essendo
fondamentalmente un robot con parti organiche annesse, non ha un genere né un sesso definito, anzi, in l*i crea molto disagio parlare di sé anche solo come persona e non come oggetto. La psicologia di questo personaggio è così ben costruita che non ha importanza se sia maschio o femmina, ma è esilarante vedere come gli umani risultino noiosi ai suoi occhi anche per il fatto che sono fissati col sesso.


Nel 1999 c’è stato anche Neil Gaiman a parlarci di personaggi agender: in Nessundove, l’angelo di Islington è senza sesso, come del resto sono gli angeli. Anche qui, la difficoltà del protagonista nel cercare di capire il genere dell’angelo è persino accentuata dalla traduzione in italiano, in cui viene usato il maschile invece dì trovare una soluzione tramite perifrasi o aggettivi invariabili.

Di recente pubblicazione e che allo stesso modo presenta problemi di traduzione, ma non la scusante del periodo storico, abbiamo Blackout, dove comprare una persona non binaria a cui la traduzione fa sempre riferimento usando il femminile, eppure sembra che sul grande pubblico qualcosa si stia muovendo e la sensibilità stia cambiando. 



Qualche settimana fa, poi è stato pubblicato un delizioso libro per ragazzi, un fantascientifico divulgativo dì cui vi parlerò presto su questi schermi: Apollo Credici ha come protagonista Schwa, un* Pandalorian che risolve i conflitti abbassando la tensione con un abbraccio. Non si sa se Schwa sia agender o se semplicemente gli autori abbiano deciso di non fare riferimento al suo genere esclusivamente per ragioni autoriali, affinché tutt* possano immedesimarsi con l*i. Fatto sta che funzionare io ve lo consiglio calorosamente.

giovedì 4 novembre 2021

La Confraternita delle Streghe



BentornatƎ sul blog, carƎ lettorƎ! La recensione di oggi riguarda un libro che ho letto grazie a Beatrice, che ha organizzato questo evento, e alla casa editrice che ha fornito il file per la lettura. Buona permanenza, vi aspetto nei commenti!

  • Titolo: La Confraternita delle streghe
  • Titolo originale: The Ravens
  • Autrici: Kass Morgan, Danielle Paige
  • Lingua originale: inglese
  • Traduttrice: Maria Concetta Scotto di Saltillo
  • Codice ISBN: 9788804739777
  • Casa editrice: Mondadori
Trama

La Kappa Rho Ni non è una confraternita come le altre. Non solo perché è la più potente ed esclusiva del campus. E nemmeno perché tutte le ragazze che ne fanno parte sono bellissime, intelligenti e ambiziose. Il vero motivo è che quelle studentesse nascondono un segreto. Sono tutte streghe. Scarlett Winter ha sempre saputo di esserlo ed è determinata a diventare la presidentessa della confraternita, come prima di lei lo sono state sua madre e sua sorella. L'unico ostacolo è un terribile segreto del suo passato che, dovesse venire alla luce, le farebbe perdere tutto… Vivi Devereaux, invece, non ha idea di essere una strega e non ha mai vissuto abbastanza a lungo in un luogo per riuscire a costruire dei rapporti duraturi. Per lei, entrare a far parte della Kappa Rho Ni significherebbe trovare un posto in cui sentirsi finalmente a casa. E per questo è disposta a tutto pur di riuscirci. Peccato che sulla sua strada trovi Scarlett, assolutamente convinta che lei non sia per nulla adatta a diventare una "sorella". Quando però un potere malvagio inizia a manifestarsi nel campus, le ragazze si trovano costrette a mettere da parte le loro rivalità per salvare le compagne. Qualcuno, infatti, ha scoperto il segreto della confraternita ed è intenzionato a fare il possibile per vedere bruciare tutte quelle streghe…

Recensione e commento

La Confraternita delle Streghe è un libro che non si annovererà tra le migliori letture dell’anno, ma nemmeno tra le peggiori: per quanto non sia un libro profondo o complesso, presenta comunque spunti di riflessione interessanti.

Andando con ordine, la trama è molto semplice e si tratta di un tipico teen drama che presenta le solite dinamiche conosciute, eppure ci sono dei fugaci sprazzi di innovazione, ad esempio, i personaggi maschili della storia non sono eccessivamente stereotipati. Per quanto l’unica psicologia veramente approfondita della trama sia Scarlett, nessuno dei ragazzi è lo scimmione senza cervello incapace di esprimere a parole i propri sentimenti, anzi, sono tutti ragazzi intelligenti e colti, con un’emotività sviluppata e in grado di affezionarsi a delle ragazze anche al di là di un semplice rapporto romantico. Tornando a Scarlett, per citare Matteo Fumagalli, lei è la bitch della situazione, quella con cui sappiamo dall’inizio che la protagonista si scontrerà, eppure, dato che il libro è scritto in doppio punto di vista, tra Scarlett e Vivi, possiamo tranquillamente entrare nella sua psicologia, sapere i motivi che la spingono a comportarsi in un certo modo e accompagnarla nella sua crescita personale verso la redenzione, che poi sarà la crescita migliore all’interno del romanzo. Sempre citando Matteo Fumagalli, Vivi, invece, è la nostra cosina e che segue moltissimi dei cliché delle commedie romantiche per adolescenti. È cioè impacciata, verginissima e
inconsapevole della sua struggente bellezza, oltre che del suo potenziale magico altissimo (vuoi che lei non sia la più potente della confraternita pure se ha saputo di essere una strega da cinque minuti?). Vivi, al contrario di Scarlett, è molto più stereotipata, l’adolescente come se la immaginano gli adulti, un po’ sciocchina, facile da abbindolare, ingenua e priva di meccaniche interiori di spessore. Eppure, una svolta interessante è costituita proprio dal rapporto tra lei e Scarlett, che, al contrario di quello che succede spesso in questo tipo di storie, invece di portare la tensione al punto di non ritorno, sono costrette a stare assieme e diventare amiche (anche se frettolosamente e in modo molto calcolato da parte delle autrici). Di fatto, uno dei punti centrali di questo romanzo, è proprio la confraternita, la sorellanza. Le ragazze mettono il gruppo davanti a tutto il resto, relazioni amorose e famiglia biologica incluse, e si proteggono a vicenda in qualsiasi circostanza. Il che si presta a un’ulteriore riflessione: quello delle confraternite, negli Stati Uniti, è un meccanismo che ha effettivamente delle disfunzionalità, perché entrarci significa veramente instaurare dei legami per la vita, creare dei contatti che esisteranno anche dopo l’università e non è raro che si instaurino delle meccaniche di nonnismo (che in questo libro vediamo in modo molto blando durante i riti di iniziazione per l’ingresso nella confraternita), sia di stampo settario Esistono, infatti, numerosi casi reali in cui delle persone sono morte nelle confraternita, come in questo caso, e in cui, come in questo caso, la confraternita si è chiusa rispetto al mondo esterno, ha coperto dei fatti e ne ha mistificati altri. Tutto questo, ne La Confraternita delle Streghe, esiste, seppur in modo molto blando, edulcorato e molto fanciullesco e quasi ingenuo.

La Confraternita delle Streghe è un libro più adatto al periodo da ombrellone che da ombrello, perché è una lettura che intrattiene bene ed è prevedibile in modo rassicurante. Se avete voglia di una lettura non impegnativa, ma priva di disfunzionalità, questo è il libro adatto a voi. 

5 Cose che…5 Personaggi che non vorrei mai avere come Nemici

 Buongiorno, bella gente! In questa puntata ci 5 Cose che…, puntualmente in ritardo, parliamo di cinque personaggi che non vorrei mai avere come nemici. Quali sono i vostri?


1) Scuotivento

La recensione di tempi interessanti arriverà presto su questi schermi, ma comincio ad anticiparvelo: Scuotivento è uno che sopravvive sempre, nonostante tutto. È uno che vorrebbe solo farsi gli affari suoi ma finisce sempre in qualche guaio, dal quale esce con delle cicatrici. Ma è questo il punto, ne esce sempre, a scapito di chi in quel guaio ce lo ha messo. Mai mettersi contro Scuotivento, a lui interessa solo sopravvivere


2) Aidan

C’è bisogno di dirlo? Uno dei miei personaggi grigi preferiti (trovate qui la recensione). Machiavellico sotto ogni aspetto, Aidan è un’intelligenza artificiale che mette il calcolo e la razionalità davanti a qualsiasi altra cosa e non esita a sganciare nello spazio aperto dei civili innocenti se la cosa serve alla sopravvivenza sul lungo termine della colonia umana. Mettersi contro Aidan non è mai una buona idea…



3) Dante

Ebbene sì, proprio lui, l’inimitabile che è tornato da un viaggio ultraterreno e che grazie a questo è diventato immortale. Dante è il tipo di persona che ha messo il suo vicino di casa e tutte le persone che gli hanno pestato un piede per sbaglio in un girone molto specifico dell’inferno. Dante è come il cavaliere nero, NUN JE DEVI CACÀ ER CAZZO.



4) Katniss Everdeen

Una delle mie eroine preferite, una non cretina, una volta tanto. Katniss, a conti fatti, è una ragazzina adolescente che ha rovesciato un regime dittatoriale e un potenziale tale, solo perché voleva andare a caccia di cervi nei boschi in pace e stare con sua sorella. Non le interessava alto. Anche lei è un po’ come il cavaliere nero…



5) Kaz Brekker

Ladies and gentlemen, Mesdames et messieurs, damen und herren, non poteva mancare lui, il solo, l’unico, inimitabile Kaz Fucking Brekker. Inesorabile come un panzer quando si mette in testa una cosa, metodico come un ingegnere e spietato come mia madre quando qualcuno passa sul pavimento bagnato, Kaz Brekker è decisamente una delle persone da non inimicarsi. E sì, pure lui è come il cavaliere nero…

martedì 2 novembre 2021

Cos’è il Fantasy

  • Titolo: Cos’è il Fantasy
  • Autrici: Gloria Bernareggi, Sephira Riva
  • Lingua originale: italiano
  • Codice ISBN: 9788825417012
  • Editore: Delos Digital
Trama

Cos’è la letteratura fantasy? Come si definisce, come si articola tra worldbuilding e filoni? E come orientarsi in questo genere sconfinato, con la sua lunghissima e illustre tradizione? A tutte queste domande rispondono con chiarezza e competenza Sephira Riva e Gloria Bernareggi, che da anni si occupano di scrittura e letteratura fantasy nel loro blog Moedisia.eu. In questo primo volume ci guidano tra definizioni, messaggi, inclusività, sospensione dell’incredulità: se il fantasy è un continente, questa guida è la mappa definitiva per esplorarlo!

Recensione e commento

 Cos’è il Fantasy è il libro di cui ogni lettorə di questo genere aveva bisogno, perché non soltanto costituisce un’ apologia del fantastico, come se ce ne fosse in qualche modo bisogno, ma fornisce anche gli strumenti per potersi approcciare al genere in modo più accademico e studiato. In questa prima parte del saggio a puntate viene spiegato in modo generale, per poter dare la possibilità di parlarne in modo più approfondito in seguito, che cosa sia il fantasy (e in generale il fantastico, includendo, quindi, anche fantascienza e sotto generi vari) e perché sia un genere letterario necessariamente dotto, che non merita di essere bistrattato e ingiustamente escluso dai libri di testo scolastici. Il mondo del fantastico non è puro escapismo o infantilismo, sebbene in questi due fattori non ci sia nulla di male, ma per avere un mondo migliore, una tecnologia più avanzata, una società più giusta, è prima necessario immaginare e andare oltre la realtà contingente. Spiega, inoltre, che chi legge fantasy, a contrario del sentire comune di chi disprezza questo genere e lo etichetta come infantile, difficilmente è qualcuno che si fa andare bene tutto, anzi, unə lettorə di letteratura fantastica dovrà essere convintə attraverso una scrittura di qualità e un worldbuilding ben fatto per privarsi della propria incredulità senza avere la sensazione di aver perso il proprio tempo. Ma questa guida non parla esclusivamente in difesa del fantasy: spiega anche il modo in cui questo genere funziona dal punto di vista tecnico e di costruzione narrativa. Come si fa un buon fantasy e quali sono gli elementi imprescindibili e, invece, quali sono quelli di cui non abbiamo più bisogno, al fine di avere uno svecchiamento e una letteratura meglio rispondente alle esigenze del lettorato attuale. È difficilissimo parlarne senza fare spoiler o senza aprire mille parentesi che approfondiscano ognuno dei punti specifici di questo saggio, ma è sufficiente dire che il lavoro di ricerca è immenso e acuto e non cerca mai di appigliarsi all'ipse dixit anche davanti ad autori immortali.

 Cos’è il Fantasy spiega tutto questo e molto di più, e probabilmente è la lettura più utile che unə lettorə di fantasy può fare non soltanto per meglio sapersi difendere da critiche esterne, ma anche per essere maggiormente consapevole delle opere che si ha davanti ed essere in grado di giudicarle meglio. 

A cosa servono le Persone?

Titolo: A cosa servono le Persone? Titolo originale: Leeva at Last Autrice: Sara Pennypacker Illustratore: Matthew Cordell Traduttore: Paol...