martedì 23 maggio 2023

Fable

 Ciao, fiorellini! Bando alle ciance, ringrazio, come al solito, la mia amica Franci per aver organizzato e l’editore per avermi dato l’opportunità di leggere in anteprima questo romanzo. 

  • Titolo: Fable
  • Titolo originale: Fable
  • Autrice: Adrienne Young
  • Traduttrice: Maria Concetta Scotto di Santillo
  • Lingua originale: inglese
  • Codice ISBN: 9788804769798
  • Casa editrice: Mondadori 

Trama

Figlia del più potente trafficante dello Stretto, la giovane Fable ha conosciuto un solo luogo che possa chiamare "casa": una nave ormai colata a picco. Quattro anni prima ha visto la madre annegare durante una terribile tempesta; il giorno seguente il padre l'ha abbandonata su un'isola covo di furfanti. Per sopravvivere Fable ha dovuto imparare a badare a se stessa, senza fidarsi di nessuno e contando solo su ciò che sua madre le ha insegnato. A tenerla viva è il desiderio di lasciare l'isola, ritrovare il padre e rivendicare il proprio posto al suo fianco. Ad aiutarla nell'intento c'è West, un giovane mercante. Fable però si accorge presto che durante la sua permanenza sull'isola i nemici del padre e i rischi connessi alla sua attività si sono moltiplicati; e, come se non bastasse, West non è chi dice di essere. Ma la ragazza non ha scelta: se vuole rimanere viva, dovrà lottare insieme a lui contro pericoli ben peggiori degli uragani che flagellano lo Stretto.


Recensione e commento

Mi capita raramente di rimanere a corto di parole, perché nel bene e nel male penso che qualsiasi libro, bello o brutto che sia, difficilmente può essere riassunto in poche parole nei suoi pregi e difetti.

Ecco, Fable è talmente insignificante da essere riuscito a smentirmi. Non so veramente cosa dire perché questo romanzo è talmente mediocre, scritto male e insipiente della sua esistenza da avermi lasciata senza parole. Mi viene da dire soltanto “molto rumore per nulla”. 

Io così per l’intera durata del libro

In Fable la trama non è solo trita, ma porta il concetto di prevedibilità a un livello da professionisti e in più la protagonista, colei che ci sta raccontando la storia, cela molti dettagli “importanti” ma non perché ci troviamo davanti a una narratrice volutamente inaffidabile che filtra la realtà attraverso la sua percezione e decide di mentirci al fine di farci parteggiare per lei e magari costruire un colpo di scena, ma proprio perché cambia alcune cose in corso d’opera perché non le ha adeguatamente introdotte in precedenza, rendendole impossibili da intuire. Una di queste è l’immancabile love story, che nasce di punto in bianco senza un motivo, senza un indizio, anche se la protagonista ci dice, quando succede, che era da tanto che si era accorta di certe avvisaglie, salvo il fatt che a noi non le ha mai comunicate mentre accadevano.

La scrittura scadente non è denotata solo dalle ciò che non dice, ma anche da quelle che racconta, perché esiste un enorme disequilibrio tra ciò che non viene mostrato e ciò che invece viene mostrato troppo. Non sappiamo della storiella d’amore finché non ci sbattiamo la faccia, ma vengono dedicate pagine su pagine all’interpretazione di carte e mappe di cui ci interessa fino a un certo punto, così come tutta la prima parte del romanzo è una profusione di termini nautici un po’ buttati a caso che tuttavia non aiutano a entrare veramente nell’atmosfera marinaresca perché talmente tecnici da rendere difficile sentire l’aria di mare sul viso.

Neanche a dirlo, la protagonista è il classico stereotipo delle eroine ya, vista una viste tutte, e alle solite ha delle motivazioni che la spingono all’azione francamente incomprensibili: il padre che la abbandona e la maltratta e che lei va comunque a cercare perché sì. Non lo so, raga, questo libro non ha nessun motivo di esistere, né per quanto riguarda la trama, né per i personaggi inesistenti e, neanche a dirlo, non esiste nemmeno un messaggio di fondo che possa salvarlo in calcio d’angolo.

Rispetto alla profusione di parole che dedico in genere alle recensioni, immagino che già questo faccia capire quanto poco ci sia da dire in merito a Fable, un libro che non lascia nulla, trito e ritrito e che non può nemmeno essere considerato carino nel suo essere disimpegnato perché totalmente inconsistente. 



2 commenti:

  1. Immaginavo fosse una trama sentita e risentita, prevedibile. Difatti questo libro non mi attraeva per nulla. Passo

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  2. Peccato che dalla trama sembra molto interessante

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