giovedì 27 maggio 2021

La Regina delle Sirene

Bentornatз sul blog, carз lettorз. La recensione di La Regina delle Sirene riguarda un libro che esce proprio pggi e per cui ringrazio Sabrina per aver organizzato l'evento e la casa editrice Fanucci per avermi omaggiata della copia del libro. Buona lettura.

  • Titolo: La Regina delle Sirene
  • Titolo originale: To Kill a Kingdom
  • Autrice: Alexandra Christo
  • Traduttrice: Sofia Brizio
  • Lingua originale: inglese
  • Codice ISBN: 978-8834741634
  • Editore: Fanucci
Trama

La principessa Lira è una sirena regale e la più letale di tutte; con il cuore di diciassette principi nella sua collezione, è venerata in tutto il mare. Fino a quando uno scherzo del destino la costringe a uccidere uno della sua razza. Per punire sua figlia, la regina del mare trasforma Lira nell'unica cosa che detesta di più: un essere umano. Derubata del suo canto, Lira ha tempo fino al solstizio d'inverno per consegnare il cuore del principe Elian a sua madre o rimarrà un'umana per sempre. L'oceano è l'unico posto che il principe Elian chiama casa, anche se è l'erede del regno più potente del mondo. La caccia alle sirene è più di un hobby per lui: è la sua unica passione. Quando salva una donna che sta annegando nell'oceano, lei in cambio promette di aiutarlo a trovare la chiave per eliminare per sempre tutta la specie delle sirene. Ma può fidarsi di lei? E quanti accordi dovrà negoziare Elian per annnientare il più grande nemico dell'umanità? Un fantasy romance e dark, la storia di una sirena con il gusto del sangue reale e di un principe che ha giurato di distruggerla. Per sempre.
 
Recensione e commento

Questo libro ha un'unica enorme pecca: l'inesperienza. La Regina delle Sirene è una storia bellissima che avrebbe meritato una voce narrante più forte che rendesse giustizia agli sprazi di genialità e talento che si vedono spesso durante la lettura. I punti che sarebbero senza ombra di dubbio stati di forza se fossero stati adeguatamente approfonditi sono l'ambientazione, composta da cento regni umani, tutti con lingua, tradizioni ed etnie diverse e sarebbe stato davvero interessante saperne di più, e poi ovviamente c'è il regno delle sirene, collocato in un mare sconosciuto, e anche loro con tradizioni, lingua e sistemi sociali propri. Per quanto riguarda i regni umani, Alexandra Christo si ispira chiaramente a Grecia, Egitto e Impero Romano, eppure non si limita al semplice prendere ispirazione, perché quando ha un vuoto da riempire nelle descrizioni o nelle tradizioni, lo tappa con parole o elementi realmente esistenti.
Questo, in alcune situazioni, è al limite dell'appropriazione culturale, soprattutto quando parla di un popolo con gli occhi a mandorla e i capelli biondi (nella letteratura, lo stereotipo "dell'asiatico diverso dagli altri" perché ha i capelli colorati o gli occhi di colori diversi è uno di quelli che ferisce di più un'etnia spesso accusata di essere composta da individui tutti uguali). Sono altri gli elementi che avrebbero meritato più approfondimento, soprattutto i conflitti interiori dei due protagonisti che partono come nemici e si avvicinano emotivamente via via che la storia procede e alcune scene avevano davvero il potenziale per strappare una lacrima per lo struggimento. Si vede una crescita di entrambi, ma si gratta sempre solo la superficie, senza mai andare fino in fondo, ed è un vero peccato, perché se l'editor avesse avuto più lungimiranza e avesse restituito il manoscritto all'autrice, dicendole di ripresentarsi dopo un paio d'anni con 150 pagine in più per ampliare ambientazione e psicologia dei personaggi, La Regina delle Sirene sarebbe oggi un capolavoro del retelling, proprio perché le idee che presenta sono spesso innovative e non viene mai da dire "mamma mia, ma chi l'ha scritta questa mondezza?". Il talento c'era, mancava l'esperienza anche nello sviluppo di un finale innovativo che si discosta sia dalla favola di Andersen, sia dal finale del film della Disney.
Purtroppo la traduzione in italiano non aiuta, in alcuni punti sbaglia proprio la trasposizione di alcuni termini e cambia il significato di alcune parole e rende difficile capire quale dei due protagonisti stia parlando. Anche qui, un altro tassello che non aiuta a rendere giustizia alla storia.
Con queste caratteristiche, tuttavia, non è affatto un libro da bocciare, ma da potenziale capolavoro passa a piacevole libro da spiaggia, specie ora che l'estate è alle porte è una lettura da tenere in considerazione.

mercoledì 19 maggio 2021

Nessundove

  • Titolo: Nessundove
  • Titolo originale: Neverwhere
  • Autore: Neil Gaiman
  • Illustratore: Chris Riddell
  • Traduttrice: Elena Villa
  • Lingua originale: inglese
  • Codice ISBN: 978-8804735335
  • Editore: Mondadori
Trama

Richard Mayhew è un giovane uomo d'affari londinese, una persona di buon cuore e dalla vita prevedibile che si districa quotidianamente tra i capricci dell'ambiziosa fidanzata Jessica e le pretese del suo capo. Ma tutto cambia quando, per strada, si imbatte in una ragazza ferita e decide di aiutarla portandola a casa con sé. Un atto di gentilezza, che lo catapulterà in un mondo fantasmagorico di cui mai avrebbe sognato l'esistenza. Perché sotto le affollate strade di Londra si cela una città parallela popolata di mostri e di santi, di assassini e di angeli, cavalieri in armatura e pallide fanciulle vestite di velluto: le persone che sono precipitate nelle fenditure del mondo. Ora Richard è uno di loro, e deve imparare a cavarsela in quell'universo di ombre e fantasmi che gli appare insieme stranamente familiare e assolutamente bizzarro. Un insolito destino lo attende laggiù...

Recensione e commento

Non è di certo facile parlare di un libro di Neil Gaiman, perché di Neil Gaiman hanno buttato lo stampino, tuttavia, ci si prova.
Nessundove è un romanzo estremamente adulto, sia per tematiche che per linguaggio: si apre con Richard, lo conosciamo quando lascia la sua Scozia per andare a lavorare in borsa a Londra, buttandosi nella solita vita frenetica e monotona della maggior parte delle persone che si svegliano. Vanno al lavoro. Tornano a casa. Si sposano perché devono e fanno bambini per lo stesso motivo. Paradossalmente, da questa monotonia viene salvato nel momento in cui salva un'altra persona, ovvero la coprotagonista Porta, che lo condurrà nella Londra di Sotto, poiché nella sua Londra non c'è posto per gesti compassionevoli come il suo. Si tratta di una Londra parallela, dove vivono le persone cadute nelle fenditure, quelle invisibili, che non vanno bene per la "Londra normale", che non contribuiscono al PIL e seguono delle leggi della fisica proprie. La Londra di Sotto è ciò che c'è al di là del vacuo scintillio; è qui che vanno a finire le cose rotte, considerate inutili, ma che qui vengono barattate e trovano sempre un nuovo utilizzo. In questa nuova città, Richard compie il classico viaggio dell'eroe, attraversando prove e arrivando a uno scopo finale, ma, come sempre, è il percorso a essere fondamentale, più che la destinazione.
Nessundove può essere immaginato un po' come il film burtoniano La Sposa Cadavere, in cui il mondo di sopra è grigio, noioso, crudele e incolore, mentre quello di sotto, popolato e ossimoricamente ravvivato da persone morte, è colorato, musicale, pieno di vita e dettagli, oltre che di avventura e stimoli costanti. Neil Gaiman è un genio a creare delle ambientazioni, i personaggi e in generale ogni espediente utilizzato nei suoi libri: nessuno potrebbe avere le sue idee se non lui. Anche il suo modo di scrivere è chiaramente imitato da molti autori contemporanei, perché riesce a esprimere anche cose molto tristi in modo arguto, mostrando il lato grottesco delle faccende e spesso provocando una risata amara. Ci sono autori che ci provano, ma lui ci riesce, e non risulta mai forzato, è sempre molto naturale perché si vede che padroneggia l'umorismo inglese quotidianamente.
Neil e la sua copia
 
L'unica perplessità che questo libro desta, riguarda la traduzione, cosa che non può essere imputata a Gaiman: la Mondadori ha utilizzato la traduzione della Fanucci risalente al 2002 e in questi anni le esigenze del pubblico siano cambiate. In particolare, ci sono due avvenimenti in cui la traduzione stona; uno quando alcuni personaggi parlano di Hunter, una donna, guardia del corpo, e si riferiscono a lei come "Hunter, il Cacciatore". Ma noi, a quel punto, sappiamo già che si tratti di una donna e la sorpresa dei personaggi non si riferisce al genere di Hunter, quanto al fatto che sia una leggenda vivente, per cui non ha molta efficacia utilizzare il maschile, soprattutto perché all'interno della trama non ci sono particolari disparità di genere. Maschile che viene utilizzato anche quando si parla dell'angelo Islington, del quale, viene detto più volte, non si conosce il  genere, eppure la traduzione in italiano opta per il maschile, invece che per un fattibilissimo giro di parole o per un'aggettivazione invariata al maschile e al femminile. Questo, nel 2021, dopo il dibattito sul linguaggio inclusivo, fa un po' storcere il naso e suona strano a un pubblico ormai educato alla fluidità di genere e al ribaltamento dei ruoli sociali di uomini e donne. 
Al di là di questo, che è comunque un difetto che non preclude la piacevolezza della lettura, Nessundove è un libro da leggere assolutamente, perché Gaiman è chiaramente un autore a cui molti altri si sono ispirati nel tempo, e questo romanzo offre spunti di riflessione sulla vita, sulle strade da percorrere e su ciò che il capitalismo ci porta via. Perché Nessundove non è la Londra di Sotto, piena di contraddizioni, di clamore, di cose rotte e stranezze, ma la nostra vita, quando la viviamo senza sapere dove stiamo andando o dove vogliamo andare.

Ringrazio moltissimo la mia amica Rossella, per aver organizzato l'evento e avermi dato la possibilità di recuperare questo libro stupendo, e naturalmente la casa editrice per avermi fornito il file.

 


 

mercoledì 12 maggio 2021

Bethany e la Bestia

  •  Titolo: Bethany e la Bestia
  • Titolo originale: The Beast and the Bethany
  • Autore: Jack Meggitt-Phillips
  • Illustratrice: Isabelle Follath
  • Traduttrice: Giulia De Biase
  • Lingua originale: inglese
  • Codice ISBN: 9788817155182
  • Editore: Rizzoli
Trama

 Ebenezer Tweezer è un uomo terribile con una vita meravigliosa. Sprizza giovinezza nonostante i suoi cinquecentoundici anni, e ogni giorno sale con slancio i quindici piani del suo palazzo per andare dalla bestia che vive nel sottotetto. Le dà in pasto creature di ogni genere e in cambio vede uscire dalla sua bocca tutto ciò che vuole. Ma quando la bestia si stanca di mangiare uccelli esotici e scimmie ammaestrate, soddisfarla diventa più complicato. È arrivata l’ora di assaggiare qualcos’altro, qualcosa di più tenero e succulento… come un bambino, per esempio! Una storia sfrenatamente divertente e deliziosamente macabra, che ricorda i grandi classici di Lemony Snicket e Roald Dahl. Un caso editoriale, tradotto in trenta lingue, che diventerà presto un film prodotto da Warner Bros.
 
Recensione e commento
 
Su questo blog è stato detto ormai tante volte, quindi ripetiamolo insieme, tutti quanti, anche voi là in fondo, a voce alta: i libri per ragazzi non sono banali o frivoli.
Bethany e la Beststia è un libro rivolto a un pubblico molto giovane, eppure riesce a essere molto colto, dal momento che si apre con un incipit molto simile a quello di Un Canto di Natale, persino il nome del personaggio, Ebenezer, è lo stesso del protagonista del romanzo di Dickens e con il suo omonimo condividerà l'arco di formazione verso la redenzione (anche se ci saranno dei riferimenti a Doran Grey). Sì, perché i protagonisti di questo libro, sia lui che Bethany, non sono personaggi immediatamente simpatici al lettorato: Ebenezer è un uomo ricco e convinto di poter ottenere con il denaro tutto ciò che vuole, incluse le persone e cpm lui vediamo la prima metafora importante del romanzo: lui riesce a ottenere quello che desidera grazie a una bestia che abita nella sua enorme casa e che vomita per lui (letteralmente) tutto ciò che gli chiede, a patto che gli dia da mangiare le cose più assurde. In inglese "to feed the beast", letteralmente "nutrire la bestia" significa fortificare il proprio mostro interiore, la propria parte peggiore, invece di imbrigliarla e combatterla, ed Ebenezer arriva a prometterle di darle da mangiare un bambino, ovvero commettere uno dei crimini peggiori che si possano immaginare, perché è vero che il mostro gli offre tutto ciò che desidera, ma chiede in cambio molto di più e forse non ne vale davvero la pena. Ed è qui che conosciamo Bethany, che viene scelta da Ebenenezer perché è una ragazzina prepotente e bulla e per nulla piacevole. Certo, non è stata la sua prima scelta, dal momento che aveva provato a rapire dei bambini in luoghi pubblici con scarso successo. Anche in questo caso la narrazione è stata perfetta, perché Ebenezer non è raccontato come lo sconosciuto con la faccia scura e l'impermeabile che rapisce bambini nei parchi, anzi, ha l'apparenza di un giovane di bell'aspetto e molto curato e sicuramente è importante trasmettere il messaggio che i bambini non debbano fidarsi degli sconosciuti, per quanto possano sembrare affidabili e per bene.
La formazione dei due protagonisti sarà speculare perché nell'altra persona rivedranno i propri comportamenti sbagliati e cercheranno di correggerli. Eppure, la fine della storia non sarà un punto di arrivo, ma di partenza, perché il bene è una prospettiva più che un obiettivo da raggiungere.
Tuttavia, nonostante i messaggi positivi mandati dal libro, non bisogna pensare che sia una storia difficile da leggere: l'umorismo inglese è pervasivo ed è davvero una narrazione divertente che non fa mai pesare gli eventi, che vengono raccontati anche attraverso le illustrazioni di Isabelle Follath che faranno percepire i personaggi ancora più veri e vicini.
Bethany e la Bestia è assolutamente imperdibile perché riesce a mescolare l'umorismo inglese con la serietà del messaggio. Un ottimo regalo per bambini e adulti appassionati di questo genere letterario.

mercoledì 5 maggio 2021

The Once and Future Witches

  • Titolo: The once and future witche
  • Autrice: Alix E. Arrow
  • Lingua originale: inglese
  • Codice ISBN: 978-0316422048
  • Editore: Orbit
 Trama
 
In 1893, there's no such thing as witches. There used to be, in the wild, dark days before the burnings began, but now witching is nothing but tidy charms and nursery rhymes. If the modern woman wants any measure of power, she must find it at the ballot box. But when the three Eastwood sisters join the suffragists of New Salem, they begin to pursue the forgotten ways that might turn the women's movement into the witch's movement. Stalked by shadows and sickness, hunted by forces who will not suffer a witch to vote - and perhaps not even to live - the sisters must delve into the oldest magics, draw new alliances, and heal the bond between them if they want to survive. There's no such thing as witches. But there will be.
 
Recensione e commento
 
Fanart di @marianouuu
Trovare le parole per parlare di questo libro non è affatto semplice perché proprio le parole sono al centro del messaggio che la narrazione vuole mandare: esse sono un mezzo per arrivare a un fine, che può essere per il bene o per il male. Infatti, durante la prosa, viene detto molto spesso che " wickedness was like beauty: in the eye of the beholder" ("la malvagità era come la bellezza: negli occhi di chi guarda"). The Once and Future Witches è ricchissimo di simboli e colori, ma tutti loro hanno un significato ambivalente e sono inseriti nella storia con funzione sia positiva che negativa; il grigio, ad esempio, è il colore di Salem, un grigio slavato che ambisce ad essere il bianco della città senza peccato che millanta di essere. Il grigio è la cenere delle donne bruciate sul rogo, ma è dalle ceneri che la fenice rinasce. Oltre al grigio, la palette di colori presenta in maniera predominante anche il rosso, colore del sangue versato e della rabbia, quel tipo di rabbia che spinge ad agire e cambiare le cose, il rosso dei capelli di una neonata che rappresenta la speranza, e poi il bianco, che è simbolo delle suffraggette, che manifestavano vestite di questo colore. Ma bianchi sono anche i guanti di chi non vuole sporcarsi le mani. Esiste anche il nero, colore delle ombre in agguato e antagoniste delle protagoniste, ma anche dei loro famigli, manifesto della loro potenza. Anche altri simboli sono in qualche modo rivisitati, come il serpente, classicamente animale associato a Eva, responsabile del peccato originale, ma che per i Greci ricordava Asclepio, il primo medico che usava erbe e unguenti, notoriamente associati alla stregoneria.
Amaranth di @nchubik
Un'altra volta Alix E. Harrow dà voce a chi non ne ha, per questo le parole sono tanto importanti e si riappropria del termine "strega" privandolo della connotazione negativa che ha avuto per secoli. La stregoneria non è altro che la metafora del potere: gli uomini sono autorizzati ad averla, mentre le donne vengono bruciate sul rogo per lottare per lo stesso diritto. La magia delle donne è qualcosa che ha dovuto strisciare ed essere tramandata di madre in figlia tramite filastrocche segrete, mentre quella degli uomini è manifesta e ammantata di termini latini e altisonanti. Come tutto il resto, anche la magia femminile è qualcosa da relegare alla camera da letto e alla cucina. Ma The Once and Future Witches non è tanto diretto e semplicistico, non mostra semplicemente una fazione di buoni e cattivi, ma tutte le sfumature intermedie, perché l'attivismo politico e la lotta per il suffragio universale è qualcosa in cui possono indulgere le donne con la pancia piena, mentre le altre, quelle con troppe bocche da sfamare, non possono permettersi scioperi e licenziamenti. Il modo in cui il femminismo e le figure canoniche della femminilità vengono affrontate è qualcosa che raramente si vede nella narrativa in generale, non ci sono retorica spicciola, frasi fatte, o idealismo vuoto. Le donne sono tutte diverse, sfaccettate, fatte di luci e ombre, nessuna di loro è perfetta, nemmeno alla fine dell'arco di formazione, ma è questo che rende la storia interessante, perché la fine del libro sarà soltanto un punto di partenza dal quale continuare a migliorare. Le madri ritratte non sono solo madri, sono donne che hanno altro oltre all'istinto materno e fanno molte altre cose rispetto a quelle che ci si aspetta da un angelo del focolare, perché si può essere contemporaneamente un'ottima madre e una strega potente.
Belladona di @nchubik
La storia di the Once and Future Witches si concentra sulla sorellanza: al centro ci sono tre sorelle, separate da tradimenti e dolore e messe l'una contro l'altra da un padre violento. Loro, che sono la metafora dell'intero genere femminile, impareranno a smettere di guardarsi con sospetto e a non farsi dividere dalle aspettative del ruolo sociale che è stato loro imposto per secoli. In questa occasione, per salvarsi l'una dall'altra, le loro parole diventano importanti, perché gli incantesimi per funzionare devono essere pronunciati a voce alta. Il fatto di avere una voce da usare conta tantissimo. In questo frangente, risaltano molto anche le favole che vengono inframmezzate alla narrazione, in cui la strega non è il personaggio cattivo, ma un personaggio talvolta tragico, talvolta frainteso, e che vengono ogni volta raccontate da una donna diversa, perché ognuna di loro ha una storia da raccontare. Tutte loro sono streghe, o lo saranno, man mano che capiranno di avere il potere di cambiare le cose.
Juniper di @nchubik
Nonostante i simboli e il sottotesto, The Once and Future Witches non è minimamente un libro noioso, anzi, gli avvenimenti sono sinusoidali, già a cinquanta pagine si ha l'ansia per gli eventi che mettono in pericolo le protagoniste. La fine del libro è estenuante, ci si arriva col fiatone e le lacrime non tardano a scendere.
Appena, ad agosto, questo libro verrà tradotto e distrubuito in italiano, fiondatevi a comprarlo, perché Alix E. Harrow è praticamente una garanzia e questa storia ha il potenziale per mettere d'accordo sia quelle persone che già amano l'autrice, sia quelle che non sono rimaste entusiaste dalla lettura de Le Diecimila Porte di January.

A Study in Drowning - La Storia sommersa

Titolo: A Study in drowning - La Storia sommersa Titolo originale: A Study in Drowning Autrice: Ava Reid Traduttore: Paolo Maria Bonora Ling...