mercoledì 23 dicembre 2020

Echi in Tempesta


  • Titolo: Echi in Tempesta
  • Titolo originale: Tempête des échos
  • Autrice: Christelle Dabos
  • Traduttore: Alberto Bracci Testasecca
  • Lingua originale: francese
  • Codice ISBN: 9788833572239
  • Pagine: 576
  • Editore: Edizioni e/o
Trama
 
 Crollati gli ultimi muri della diffidenza, Ofelia e Thorn si amano ormai appassionatamente. Tuttavia non possono farlo alla luce del sole: la loro unione deve infatti rimanere nascosta perché possano continuare a indagare di concerto sull’indecifrabile codice di Dio e sulla misteriosa figura dell’Altro, l’essere di cui non si conosce l’aspetto, ma il cui potere devastante continua a far crollare interi pezzi di arche precipitando nel vuoto migliaia di innocenti. Come trovare l’Altro, senza sapere nemmeno com’è fatto? Più uniti che mai, ma impegnati su piste diverse, Ofelia e Thorn approderanno all’osservatorio delle Deviazioni, un istituto avvolto dal segreto più assoluto e gestito da una setta di scienziati mistici in cui, dietro la facciata di una filantropica clinica psichiatrica, si cela un laboratorio dove vengono condotti esperimenti disumani e terrificanti. È lì che si recheranno i due, lì scopriranno le verità che cercano e da lì proveranno a fermare i crolli e a riportare il mondo in equilibrio. 
 
Recensione e analisi
 
Immagine dal web
Concludere una serie tanto amata, che entra nel cuore del lettore, è sempre, in qualche modo, un momento catartico che sembra un addio. Del finale della serie de I Fidanzati dell'Inverno (qui vi lascio le recensioni) forse si è parlato in termini eccessivamente aspri, eppure molte delle caratteristiche che sono state tanto attaccate, se viste da una prospettiva diversa, potrebbero essere dei pregi. In molti si sono lamentati del finale e, anche se qui non si fanno spoiler, è giusto dire che non è fanservice: Dabos ha scritto la storia che voleva scrivere, senza lasciarsi influenzare da quello che il pubblico avrebbe desiderato. Anche in questo ultimo capitolo della saga, l'originalità surrealista dell'autrice si fa sentire e la sua inventiva è senza eguali, specie se si tiene in considerazione che questa è la sua saga d'esordio. Sono pochissime le opere prime che possono vantare questa originalità e anche questa coerenza interna, per quanto non priva di difetti (perché qualsiasi opera ne ha!). Eppure, nonostante tutto, questo libro è probabilmente migliore del terzo, nel quale la protagonista aveva subito un'involuzione, mentre in Echi in Tempesta vediamo Ofelia e Thorn collaborare e crescere come coppia. La trama stessa cresce con i protagonisti, dal momento che il primo libro parte con un problema personale di Ofelia e lentamente diventa universale per includere tutta l'umanità. Alcune scene sono struggenti e tenere e il ritmo del libro è forse il più incalzante di tutta la saga, tanto che chiudere questo volume è impossibile finché non è finito. Uno dei difetti di questo finale consiste più che altro nella continua presenza di lunghe spiegazioni per fare il punto della situazione sia da parte del narratore, che attraverso il flusso di coscienza di Ofelia, e ciò appesantisce un po' la narrazione: queste lunghe spiegazioni sono necessarie eppure, in qualche modo, non dovrebbero esserlo, se per il lettore fosse possibile avere chiaro il quadro completo.
Thorn. Dal web.

È come se, in qualche modo, il suo surrealismo le fosse sfuggito di mano e l'autrice avesse bisogno di spiegare al lettore quello che deve pensare, perché non è riuscita a far capire il significato del testo semplicemente attraverso la narrazione. Inoltre, alcuni personaggi che negli altri libri ricoprivano un ruolo centrale, qui sono praticamente sullo fondo, anche quando potrebbero avere uno sviluppo interessante o svolgono un compito fondamentale ai fini della trama. Difatti, alcune questioni non vengono chiuse ed è un peccato perché il lettore si è affezionato a certi personaggi e sperava di avere delle risposte, eppure il libro nel suo complesso funziona lo stesso e rappresenta un punto fermo nella narrativa fantasy che ultimamente sembra un po' fatta con lo stampo.
Comunque, non bisogna avere paura di approcciarsi a questa lettura, per la quale forse il terrorismo psicologico è stato eccessivo. Si soffre, è vero, è una lettura struggente e incalzante, ma i libri migliori sono quelli che ci lasciano in lutto, quando finiscono. Se ci fanno piangere, o persino arrabbiare, significa che ci hanno emozionati e al di là della costruzione tecnica del libro, è questo che lo rende un buon libro. Con tutta probabilità, un giorno in Francia si studierà Christelle Dabos a scuola, quindi ringraziamo il cielo di essere suoi contemporanei e diciamo addio a Thorn e Ofelia come meritano.

6 commenti:

  1. Bellissima la tua recensione, si vede che il libro ti e piaciuto e così tutta la saga, come darti torto? È bellissima ❤

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    1. Ho cercato di rendere giustizia a un libro a mio parere bistrattato

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  2. Ho letto molti pareri negativi su questa saga ed è bello sapere c'è qualcuno invece ha colto cose diverse. Diciamo che mi rincuora un po' visto che vorrei cominciarla!❤️😍

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    1. Ma sai che dopo la pubblicazione del post su Instagram ho ricevuto molti messaggi di persone che mi hanno detto che concordavano con me? Forse i pareri negativi hanno avuto più risonanza

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  3. Sono d'accordo con te sui personaggi secondari, che in questo ultimo capitolo sono stati messi da parte anche se hanno svolto un ruolo importante ai fini della storia. Pollici in su per la collaborazione (finalmente!) tra Ofelia e Thorn ma secondo me la conclusione non ha fatto giustizia a questa serie con tanto potenziale!

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    1. Diciamo che sicuramente ci sono dei difetti, tuttavia per me la qualità di questa serie resta altissima e spacca veramente. Moltissime altre serie più osannate non ci vanno nemmeno vicino

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