- Titolo: Il Mondo di Roccanon
- Titolo originale: Roccanon’s World
- Autrice: Ursula K. Le Guin
- Traduttore: Riccardo Valla
- Lingua originale: inglese
- Codice ISBN: 9788804762836
- Casa editrice: Mondadori
Trama
Ai confini della Galassia c'è un mondo abitato da tre razze umanoidi: gli Gdemiar, cioè il Popolo d'Argilla, che vivono sottoterra; gli eterei Fiia amanti della luce; e infine i Liuar, dei clan guerrieri che hanno istituito una sorta di società feudale. L'etnologo terrestre Rocannon, in una missione di studio per conto della Lega di Tutti i Mondi, raggiunge quel pianeta, dove anche i ribelli alla Lega hanno una propria base. Questi riescono a distruggere l'astronave dello scienziato e a ucciderne i compagni. Rimasto solo e senza possibilità di ritorno, Rocannon inizia un lungo cammino che lo porterà dove non avrebbe mai immaginato: nel cuore della leggenda. Primo libro del ciclo dell'Ecumene, Il mondo di Rocannon (1966) inserisce elementi tipici della fantascienza in uno scenario da Età del Bronzo eroica, dando vita a un mondo nel quale astronavi ultraluce si affiancano a destrieri del vento e il mantello dell'invisibilità diventa una tuta ipertecnologica. Un universo di meraviglia ispirato alla mitologia nordica, che nasconde una profonda riflessione sull'antropocentrismo e su cosa sia "l'altro".
Recensione e commento
Nonostante Il Mondo di Roccanon sia al momento il libro i Ursula K. Le Guin a essermi piaciuto meno (e questo la dice lunga) costituisce comunque un punto di partenza importante per cominciare a destreggiarsi nella produzione fantascientifica dell’autrice.
Infatti, per quanto Le Guin abbia rinnegato questa definizione, questo romanzo è considerato il primo del ciclo dell’Ecuneme, ovvero una serie di romanzi che non sono, o almeno non sempre, collegati tra di loro, ma che sono ambientati nello stesso universo, quello della Lega di tutti i Mondi, la quale raccoglie sotto di sé tutti i pianeti in cui esiste l’umanità.
Si tratta del primo e si sente, a mio avviso, soprattutto perché in realtà segue moltissimi dei canoni del fantasy classico, soprattutto nel viaggio dell’eroe che viene trattato nel modo abbastanza tipico dell’ high fantasy. Infatti, per quanto la trama prenda piede su un pianeta sconosciuto, il protagonista, Roccanon appunto, incarna il trope del white saviour, e attorno a lui, eroe rimasto il solo della sua specie su un pianeta straniero, nascono miti e leggende da tramandare per generazioni. In linea con questo concetto, la prosa è epica, altisonante, risuonante e l’attrezzatura fantascientifica tecnologicamente avanzata si mescola a manufatti magici la cui origine si perde nel tempo.

Inoltre, anche elementi tipici del fantamedioevo, sotto certi aspetti, vengono mantenuti: sul pianeta senza nome sono presenti varie specie umanoidi con vari gradi di intelligenza che, sebbene in modo non esplicito, potrebbero fare riferimento a elfi e nani. Tutto ciò rende di fatto Il Mondo di Roccanon un romanzo fatto di commistioni di generi che tocca vari temi, dalla perdita, alla comprensione della diversità, alla redenzione.
Sono curiosa di leggere nei seguiti, Il Pianeta dell’Esilio e La città delle Illusioni, dove porterà questa storia, nella speranza che anche i due romanzi successivi vengono ripubblicati nella stessa uniform edition che dà finalmente lustro anche nel nostro Paese a un’autrice tanto influente.
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