mercoledì 16 dicembre 2020

Pelle d'Asino e il linguaggio di fiori e piante

Buongiorno, gentili lettori! L'articolo di oggi riguarda un libro sorprendente eppure classico, ovvero Pelle d'Asino, edito dalla casa editrice Rizzoli, che ringrazio per la copia omaggio, così come ringrazio Ylenia per avermi inclusa nell'evento.
Vediamo subito di cosa tratta questo libro illustrato 
  • Titolo: Pelle d'Asino
  • Autrici: Cécile Roumiguière, Alessandra Maria
  • Codice ISBN: 978-8817145787
  • Editore: Rizzoli
 
Trama

Un re, distrutto dalla perdita dell’amata moglie, vuole sposare la sua stessa figlia. Ma il sacrificio di un asino magico e l’aiuto di un’astuta madrina condurranno la tenace principessa verso la libertà... e verso l’amore. Tra le più antiche fiabe mai raccontate, Pelle d’Asino torna a incantare i lettori in una nuova versione arricchita dalle suggestive illustrazioni di una giovane artista americana.
 
Simboli
 
Come spesso accade nelle favole, bisogna guardare al di là del significato letterale, infatti, all'interno di questa favola vi sono diversi messaggi che vengono veicolati anche attraverso simboli apparentemente messi a caso, poiché molto ben amalgamati con la descrizione, ma che casuali non sono. Alcuni di questi simboli sono appunto fiori e piante. Le piante inquanto tali, quando nominate in modo generico, rappresentano l'abbondanza e la felicità di un regno che non soffre povertà e carestia e vengono vi si accenna anche quando si fa riferimento all'alimentazione vegetariana dalla protagonista.
Il riferimento ai fiori avviene anche come similitudine con le persone, che vengono a essi paragonati per definire il loro stato di salute, sia in positivo, quando fioriscono, che in negativo, quando appassiscono. Ma quando le piante vengono citate nello specifico, nella narrazione, hanno sempre un significato preciso. Il primo fiore in cui il lettore si imbatte è l'orchidea, sinonimo di raffinatezza, eleganza, bellezza, ma anche sensualità e amore; non c'è da stupirsi, dunque, che questo fiore sia nominato in associazione alla regina, la moglie del re, considerata una donna di ineguagliabile bellezza. La viola, invece, è un fiore che viene subito ricollegato alla sorella della regina, ovvero la zia e fata madrina della protagonista: la viola è simbolo del pensiero ed è associato alla Dea Demetra. Inoltre indica tenerezza, modestia e amore sincero, per questo motivo Pelle d'Asino si rivolge sempre a lei per avere dei consigli. Di colore viola, il colore associato alla magia, è anche l'erica, che troviamo sull'uscio della casa della fata madrina e questo fiore richiama la magia non solo per via del colore, ma anche perché le sue fronde venivano utilizzate per fabbricare delle scope per pulire i templi delle divinità. Ancora oggi l'erica è considerata una pianta purificatrice, mentre per i celti era la dimora delle fate ed è anche sinonimo di solitudine e contemplazione. L'erica, all'interno della narrazione, indica che alla fine tutto andrà bene e gli eventi prenderanno una piega positiva.
Alla protagonista, invece, il lettore vede associato il convolvolo, o bella di giorno, ricamato sul suo abito. Questo fiore è apparentemente delicato, ma in realtà è molto forte e invasivo, una pianta umile, proprio a indicazione del fatto che Pelle d'Asino si spoglierà di tutti i suoi beni materiali per condurre una vita umile e laboriosa. Anche il convolvolo è associato agli esseri fatati e vi è persino una favola dei Fratelli Grimm che ruota attorno a questo fiore. Inoltre, la sua tendenza verso l'alto rappresenta la crescita personale, che comincia proprio dal momento in cui il lettore legge il passaggio in cui viene citato. Un'altra pianta che veniva utilizzata per fabbricare scope è la ginestra, che nei paesi mediterranei rappresenta la modestia e l'umiltà, poiché cresce su terreni impervi. Non a caso Pelle d'Asino rinuncia a tutte le sue ricchezze per rifugiarsi in una fattoria, senza i suoi bei vestiti e coperta di sporcizia e pelli di animali. A conferma del fatto che alla fine le cose volgeranno per il meglio, come sempre accade nelle favole, ci sono il pino, la betulla e l'ortica, che la protagonista incontra mentre fugge: il primo rappresenta la forza della natura, perché non è naturale che un padre sposi sua figlia, cosa che infatti non succederà, ed è anche sinonimo di un matrimonio lungo e felice. Inoltre, in Giappone, è considerato il simbolo di chi ha saputo tenere intatte le proprie convinzioni nonostante le avversità quotidiane. La betulla è un albero con una forte connotazione femminile ed è la pianta attorno alla quale gli esseri viventi trovano riparo in caso di avversità. L'ultima pianta che la protagonista incontra sul suo cammino è l'ortica, che, al contrario di quanto si potrebbe pensare ha una connotazione fortemente positiva, poiché rappresenta la purificazione dai periodi negativi, protegge dai pettegolezzi e dalle malelingue e stimola l'intraprendenza. Infatti Pelle d'Asino non è una protagonista delle favole passiva come Cenerentola, che aspetta che sia il principe a salvarla, ma è lei che manda dei messaggi al principe e fa in modo che le cose accadano, senza finire in balia degli eventi. Fuggendo, se necessario, ma mai subendo passivamente.
Al di là di questo breve excursus su alcuni simboli presenti nella storia, questo è un libro da non farsi scappare, siete ancora in tempo a regalarlo per Natale; le illustrazioni sono curate nei minimi dettagli: i volti sono rinascimentali eppure non manca l'utilizzo di foglia d'oro che ha caratterizzato il Medioevo. Non perdetevelo!



4 commenti:

  1. Questo libro mi ispira tantissimo, hai trovato un sacco di simboli interessanti, lo metto in wishlist subito!

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    1. Sono contenta che tu lo abbia trovato interessante, faccio sempre molte ricerche per questi piccoli articoli

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  2. Naturalmente questo libro va subito in Wish list, adoro le favole e questa sembra molto particolare! Anche l'edizione è stupenda 😍

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