mercoledì 1 dicembre 2021

Le Guerriere dal Sangue d’Oro

 Buongiorno, gente! Oggi siamo qui per un altro review party organizzato da Beatrice, che ringrazio per avermi inclusa, per il titolo Le Guerriere dal Sangue d’oro. Ringrazio anche la casa editrice per avermi fornito il file in anteprima. Cominciamo


  • Titolo: Le guerriere dal sangue d’oro
  • Titolo originale: the Gilded Ones
  • Autrice: Namina Forna
  • Lingua originale: inglese
  • Casa editrice: Mondadori

Trama


«È tardo pomeriggio quando arriviamo al tempio. La piazza del villaggio è già gremita: le ragazze, nei loro abiti da cerimonia, si mettono in fila davanti ai gradini del tempio, con i genitori ai lati. Mio padre prende posto accanto a me quando i tamburi iniziano a suonare. Gli jatu marciano solennemente verso i gradini, le loro crudeli maschere da guerra brillano nella luce spenta del pomeriggio. Osservo le mura bianche e spoglie del tempio, il suo tetto rosso. Il rosso è il colore della santità. È il colore del sangue delle ragazze pure che saranno messe alla prova oggi.»
Deka conosce bene l'importanza del rituale della purezza. Sa che da esso dipenderà se potrà o meno diventare membro a tutti gli effetti del suo villaggio ed essere finalmente parte di qualcosa, proprio lei che si è sempre sentita diversa e fuori posto. Ma il giorno della cerimonia, il suo sangue si rivela d'oro, il colore della non purezza. Le conseguenze, Deka lo sa bene, potrebbero essere peggiori della morte. Per questo, quando una misteriosa donna va a trovarla nel luogo in cui è imprigionata e le propone di andarsene dal villaggio per entrare a far parte di un esercito composto da ragazze esattamente come lei, le alaki, non ha dubbi. Pur comprendendo i pericoli che la aspettano, Deka decide di abbandonare la vita che ha sempre conosciuto. Ma già nel viaggio che la conduce alla capitale del regno, e alla più grande battaglia della sua vita, scoprirà presto che la grande città serba molte sorprese. E che niente è davvero come sembra, nemmeno lei.

Recensione e commento

Le Guerriere dal Sangue d’Oro è un romanzo young adult con un bel messaggio di fondo e una certa misura di critica sociale, pur avendo anche la sua dose di difettucci.


Cominciando dall’inizio, è interessante come la società sia di stampo teocratico e gerarchicamente ordinata, in cui i deboli sono spesso impegnati in una guerra tra poveri. In particolare, le donne si trovano alla base della scala sociale e devono seguire delle regole che ricalcano quelle della sharia, coprendosi il volto con delle maschere invece che con un velo e non uscendo mai non accompagnate da un uomo della famiglia. In aggiunta a ciò, c’è una categoria di donne addirittura subordinata alle altre, ovvero quelle che durante un rito di iniziazione dimostrano di avere il sangue d’oro, quindi impuro, e manifestano una gamma di poteri come l’invulnerabilità e sono creature che da un lato vengono soggiogate per la loro inferiorità, dall’altro sfruttate per il proprio valore. Questa era di base una buona idea, con una storia che avrebbe mandato un bel messaggio e una critica sociale sensata, ma è a qui che arrivano i problemi, perché se da un lato, fino a un certo punto la storia dapprima prevedibile prende poi una piega diversa, è anche vero che ogni avvenimento accade sempre in maniera molto conveniente per la protagonista; ad esempio, l’imperatore ha deciso di utilizzare per la prima volta nella storia un esercito di donne come la protagonista, invulnerabili e di utilizzarle nella guerra contro de mostri che minacciano l’umanità. Deka stessa ha un’ambivalenza tra pregi e difetti, poiché in materia religiosa cresce tantissimo e passa dall’essere una ragazzina indottrinata e credulona, al porsi domande sulla propria fede e sulla natura del suo dio, arrivando alla conclusione che non può esistere una divinità che da un lato crea qualcosa per poi volerne punire l’esistenza. Questo è il suo punto di maggior sviluppo, perché in altri ambiti, invece, si manifesta come un personaggio overpower: è, come molte eroine dei romanzi ya, la più potente mai esistita della sua specie ma non lo sa, diventa una guerriera abilissima in pochi mesi di addestramento(anche se sviene più di Dante quando non sa come cambiare girone), è bellissima ma non ne è consapevole, così come i suoi flussi di coscienza cambiano in maniera troppo macchinosa e sincopata. Anche la love story non nasce in maniera credibile, ma messa a puntino perché è ciò che il target si aspetta.

Nel complesso, non è un libro brutto, ma resta un po’ di rammarico per una storia che avrebbe potuto dare di più. Le Guerriere dal sangue d’oro è un libro con buona morale, ma che rimane comunque rassicurante nella sua prevedibilità. Consigliato soprattutto a chi cerca una bella storia interessante ma non troppo complessa da leggere.

12 commenti:

  1. Questo libro mi interessa ma la copertina italiana non mi fa impazzire 🥲

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    1. Non è bella come quella americana, ma dal vivo rende di più

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  2. Che peccato, anche io ultimamente sto leggendo molti libri che sono un po' un "vorrei ma non posso", è un po' deludente quando la storia non ti porta dove avresti voluto :/

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  3. Mi da l’idea di essere un po’ “scontato” .. non saprei

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  4. Davvero un peccato, quando la storia parte con una bella base che però non viene sviluppata al massimo :(

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    1. Speriamo che ci saranno altri libri più belli di questo in futuro

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  5. Mi dispiace sempre molto quando questo genere di libri parte affacciandosi a temi importanti che poi non vengono mai sviluppati a dovere :/ E' una cosa che ho visto capitare spesso ed è davvero un peccato...

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    1. Già, davvero un peccato. Certe autrici dovrebbero essere accompagnate meglio dagli editor

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  6. Non fa per me è mi sembra che anche tu sia della mia idea del resto !

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