mercoledì 21 settembre 2022

Caraval

  • Titolo: Caraval
  • Titolo originale: Carava
  • Autrice: Stephanie Garber
  • Traduttrice: Maria Concetta Scotto di Santillo 
  • Lingua originale: inglese
  • Codice ISBN:
  • Casa editrice: Rizzoli
Trama

Il mondo, per Rossella Dragna, ha sempre avuto i confini della minuscola isola dove vive insieme alla sorella Tella e al potente, crudele padre. Se ha sopportato questi anni di forzato esilio è stato grazie al sogno di partecipare a Caraval, uno spettacolo itinerante misterioso quanto leggendario in cui il pubblico partecipa attivamente; purtroppo, l'imminente, combinato matrimonio a cui il padre la sta costringendo significa la rinuncia anche a quella possibilità di fuga. E invece Rossella riceve il tanto desiderato invito, e con l'aiuto di un misterioso marinaio, insieme a Tella fugge dall'isola e dal suo destino... Appena arrivate a Caraval, però, Tella viene rapita da Legend, il direttore dello spettacolo che nessuno ha mai incontrato: Rossella scopre in fretta che l'edizione di Caraval che sta per iniziare ruota intorno alla sorella, e che ritrovarla è lo scopo ultimo del gioco, non solo suo, ma di tutti i fortunati partecipanti. Ciò che accade in Caraval sono solo trucchi ed illusioni, questo ha sempre sentito dire Rossella. Eppure, sogno e veglia iniziano a confondersi e negare la magia diventa impossibile. Ma che sia realtà o finzione poco conta: Rossella ha cinque notti per ritrovare Tella, e intanto deve evitare di innescare un pericoloso effetto domino che la porterebbe a perdere Tella per sempre...

Recensione e commento

Che viaggio meraviglioso è stato, questa rilettura! Devi sapere che la recensione di questo libro è stata una delle prime che ho scritto quando ho aperto il blog. La bozza risale alle 14,28 del gennaio 2020, ma per qualche motivo non l’ho mai pubblicata, forse perché avevo sempre recensioni più urgenti. Rileggere Caraval assieme alle mie amiche mi ha dato l’occasione di ripescarla e vedere quanto il mio stile e la mia percezione delle storie siano cambiate in questi due anni e mezzo assieme, quindi l’articolo di oggi alternerà nostalgia a novità.

Come ogni libro sulla faccia della terra, anche Caraval ha sia pregi che difetti. Questa volta partiamo con i pregi, perché bisogna andare in profondità. Innanzi tutto, l’ambientazione del circo è davvero pregevolissima e ha molto a che fare con il fantasy non soltanto perché chi legge sa di avere in mano un romanzo di questo genere, ma anche perché all’interno della trama stessa, la magia è qualcosa di straordinario, non presente nel mondo ordinario: a Rossella e a chi partecipa ai giochi viene domandato di sospendere l’incredulità esattamente nello stesso modo in cui autrici e autori lo domandano a chi legge le loro storie. L’illusione, in tutte le sue forme, è al centro della storia, sia per quanto riguarda i numeri da circo, ma soprattutto relativamente al modo in cui si illude sé stesse, raccontandosi bugie di continuo pur di stare al sicuro ed è quindi un elemento in comune e fil rouge del mondo ordinario e straordinario. Caraval è un luogo in cui la realtà viene amplificata, portata agli estremi e trasformata in metafora: a Caraval bisogna imparare di chi fidarsi, bisogna mettersi d’impegno per sopravvivere e non si fa mai niente per niente. È un luogo dove si deve diffidare di sé e di chi sta intorno. Per alcuni è solo un gioco, ma man mano che si prosegue si scopre che non è così, specie per la protagonista, Rossella, che fa di tutto per ritrovare sua sorella Donatella. Rossella ha la psicologia di una persona abusata, che ha subito violenza domestica da sempre, ha paura di rischiare ed esporsi perché è rimasta scottata troppe volte ed, essendo la sorella maggiore, pensa di doversi fare carico della sicurezza di Donatella. Donatella, però, ha una personalità più libera e ribelle e preferisce morire, piuttosto che vivere in una gabbia dorata. Alcune persone con cui ho condiviso la lettura di questo romanzo hanno definito disfunzionale il rapporto tra le due sorelle, eppure, per qualche motivo, io non mi trovo del tutto d’accordo: la loro è una situazione estrema, in cui essere strapazzate un po’ serve per toccare il fondo e poter risalire. Se anche il loro rapporto non è del tutto equilibrato e bilanciato, di sicuro è verosimile per il tipo di vita che hanno condotto.

Ho sentito spesso dire che Donatella è più superficiale di Rossella, che la mette in pericolo in modo crudele e che non sia abbastanza responsabile, eppure io ho il sospetto che nei libri successivi verrà fuori molto meglio di così. Già da questo primo libro ho pensato che Donatella sia molto meno fragile di quanto Rossella creda, che sappia badare a sé stessa e debba mettere sua sorella nella posizione di comprendere che nella vita c’è di più, oltre alla sicurezza (anche se lo fa in modo un po’ sadico, ma nell’ottica della storia riesco ad accettarlo). Donatella è disposta a morire per sua sorella e non dubita mai del suo amore, a differenza du Rossella, alla quale non se ne può certo fare una colpa, ma mi sento di poter affermare che comprendo entrambe le posizioni delle due ragazze. 

Credo che il punto di forza del romanzo sia proprio il riuscire a far provare tutto quello che vive Rossella, si sente tutto il suo terrore, la sua angoscia, la sua ingenuità in più di un’occasione, eppure il fatto che il punto di vista raccontato sia il suo, rappresenta anche la debolezza del libro, perché a un certo punto della storia sono necessari troppi spiegoni, per poter consentire a chi legge di conoscere cosa è successo fuori dalla scena. L’espediente di spiegare e non mostrare è stato sicuramente necessario, ma nella cifra finale del libro pesa un po’, e devo dire che in questa rilettura ho notato maggiormente questo difetto, rispetto alla prima volta, quando ero così dentro la storia da non rendermi conto di cosa succedeva accanto a me nel mondo reale e di quanto, forse, il finale tardi un po’ ad arrivare. Inoltre, nonostante sia evidente che ci troviamo in un mondo alternativo, il worldbuilding di questo primo capitolo della trilogia si limita quasi esclusivamente al circo di Caraval.

Infine, devo dire che rifare questa esperienza sul libro cartaceo è stato molto meglio rispetto all’ebook: non che cambi nulla a livello contenutistico, ma l’esperienza di leggere le lettere, gli inviti, i biglietti su carta aiuta a calarsi ancora di più nella storia.

Caraval è una storia che riesce come poche altre a far evadere completamente dalla realtà. Spero davvero che il worldbuilding venga ulteriormente ampliato nei prossimi libri della trilogia e di poter conoscere maggiormente le due protagoniste. 

4 commenti:

  1. Anche per me è stata una bella rilettura, però anche io come te ho trovato qualche difettuccio in più rispetto alla prima volta 🤔

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  2. È sempre così quando si fanno le riletture dopo anni, si nota sempre qualcosa che al primo sguardo era sfuggito. Dopo due anni non ho ancora letto Caraval, sono sincera, tuttavia penso che prima o poi avrà il suo momento. Da quello che ho capito è un libro che merita e già solo il fatto che dopo due anni se ne parli ancora (molti libri finiscono nel dimenticatoio dopo pochi mesi) è già tutto dire ❤️

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  3. PS: Come sempre bellissima recensione ❤️

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  4. Non ho mail letto questa saga. L'ambientazione mi piace molto ma ho paura della parte romance

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