mercoledì 16 aprile 2025

Trollslayer


  • Titolo: Trollslayer
  • Autore: Robin Gale
  • Lingua: italiano
  • Codice ISBN: 9798312146714
  • Casa editrice: Winter
Trama


Un troll, un nano, un paese da salvare e tanto alcol! Nella fredda regione di Anthima, il modesto borgo di Oldham sta affrontando una crisi senza precedenti. Contadini brutalmente divorati, raccolti distrutti e, come se non bastasse, scorte d’idromele saccheggiate! Dal punto di vista di un paese noto per la produzione del prezioso liquore, la minaccia di un famelico e gigantesco troll è una calamità oltremodo spaventosa. L’avido reggente del borgo Fogg, tramite un sotterfugio truffaldino, indice così un bando per l’assegnazione di un incarico ben pagato rivolto a tutti i cacciatori di mostri dell’intera regione, un incarico che nessuno sano di mente accetterebbe mai. È il lavoro dell’ammazza-troll. Ma cosa succederebbe se un nano senza dimora arrivasse davanti alla porta del municipio con l’intenzione di accettare il famigerato incarico, in cambio di una ricompensa inesistente? Beh, il troll non farebbe poi così paura…


Recensione e commento

Come ormai ho detto alla nausea, uno dei buoni propositi per quest’anno, oltre a smaltire la mole di libri non letti che ho in casa, è dare più spazio ai piccoli editori, difatti tutti i regali che ho ricevuto per Natale e per il compleanno appartengono a questa categoria. Per cui, non potevo esimermi dalla lettura di Trollslayer, una delle nuove pubblicazioni di Winter Edizioni, una realtà nata nel 2023 con lo scopo di dare spazio a penne emergenti e nostrane.

In questo caso, ci troviamo davanti a un romanzo breve perfetto per intervallare letture più impegnative perché con la sua mole ridotta, la  struttura cadenzata e spedita si legge in breve tempo. Eppure, la brevità non è sinonimo di tagli indiscriminati, dato che secondo me il punto forte è proprio l’ambientazione, elemento molto più approfondito di quanto mi aspettassi, dal momento che è ricco di influenze e commistioni: a una prima occhiata potrebbe sembrare un fantamedioevo, ma andando avanti spuntano fuori oggetti tecnologiacamente avanzati riconducibili al flintlock fantasy e allo steampunk. Non solo epoche diverse, ma anche luoghi diversi, perché attraverso i flussi di coscienza o le intromissioni della voce narrante scopriamo un vastissimo continente con usi e costumi dei quali, naturalmente, quelli della vicenda in esame sono più approfonditi. Gli uomini con il kilt intenti a sorseggiare birra corposa, sidro o idromele sono vividissimi nell’immaginario di chi legge, così come lo sono le macchine ingegnose costruite dai Nani sotto le montagne che, invece, femmine o maschi che siano, rifiutano di indossare la gonna per motivi pratici a prescindere dal genere.

L’anticonvenzionalità la fa da padrona anche nella scelta della protagonista, un’ammazzatroll appartenente alla razza nanica che quindi si destreggia in un “male dominated field”. Per quanto in modo leggero e divertente, Ilsa si trova a dover smentire in modo pirotecnico due tipi di discriminazione: quella razziale e quella di genere. Isla dice di sé di essere un’ingegnera, ma tutti continuano a chiamarla “Masto Nano” e mi è sembrato coraggioso mostrare queste incongruenze sociali che possono passare inosservate a una persona pragmatica come la nostra protagonista ma in realtà sottolineano tutte le contraddizioni con le quali deve confrontarsi quotidianamente.

Tuttavia, l’anticonvensionalità non si spinge fino all’arco di trasformazione di Ilsa, perché se lei non segue i canoni dell’eroe classico, il suo arco di formazione invece sì. Personalmente, le parti che ho trovato più toccanti sono state quelle che riguardano i suoi inconsapevoli antagonisti, coloro che professionalmente parlando si parano fra lei e il suo guadagno. Forse ho sentito per i troll in questione più empatia di quanto avrei dovuto, eppure mi è dispiaciuto quando l’ammazzatroll fa ciò per cui viene pagata e viene descritta la caduta di questi giganti semi-intelligenti eppure dotati di coscienza del sé, anche e soprattutto perché alla fine della fiera non sono loro il vero nemico.

In chiusura, posso solo dire che Trollslayer è un romanzo breve che è stato perfetto per evitarmi di entrare nel blocco del lettore dopo un libro molto più pesante. Grazie alla sua ambientazione forte e approfondita e alla sua protagonista antieroina è riuscito a intrattenermi perfettamente.

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