giovedì 14 maggio 2020

Hunger Games

Bentornati, cari lettori. Quella di oggi è una recensione particolare, perché è la prima volta che quesrto blog partecipa a un review party. Staremo assieme oggi, poi il giorno 16 maggio e infine il 18 per la recensione dell'ultimo libro della trilogia. Verrà recensito anche il prequel, gentilmente offerto da Oscar Vault, il giorno 29 maggio.
 Cominciamo con quest'avventura. 


  • Titolo: Hunger Games
  • Titolo originale: Hunger Games
  • Autrice: Suzanne Collins
  • Traduttori: F. Paracchini - S. Brogli
  • Lingua originale: inglese
  • Codice ISBN: 9788804716709
  • Pagine: 418
  • Editore: Mondadori
 Trama

 Quando Katniss urla "Mi offro volontaria, mi offro volontaria come tributo!" sa di aver appena firmato la sua condanna a morte. E il giorno dell'estrazione dei partecipanti agli Hunger Games, un reality show organizzato ogni anno da Capitol City con una sola regola: uccidi o muori. Ognuno dei Distretti deve sorteggiare un ragazzo e una ragazza tra i 12 e i 18 anni che verrà gettato nell'Arena a combattere fino alla morte. Ne sopravvive uno solo, il più bravo, il più forte, ma anche quello che si conquista il pubblico, gli sponsor, l'audience. Katniss appartiene al Distretto 12, quello dei minatori, quello che gli Hunger Games li ha vinti solo due volte in 73 edizioni, e sa di aver poche possibilità di farcela. Ma si è offerta al posto di sua sorella minore e farà di tutto per tornare da lei. Da quando è nata ha lottato per vivere e lo farà anche questa volta. Nella sua squadra c'è anche Peeta, un ragazzo gentile che però non ha la stoffa per farcela. Lui è determinato a mantenere integri i propri sentimenti e dichiara davanti alle telecamere di essere innamorato di Katniss. Ma negli Hunger Games non esistono gli amici, non esistono gli affetti, non c'è spazio per l'amore. Bisogna saper scegliere e, soprattutto, per vincere bisogna saper perdere, rinunciare a tutto ciò che ti rende Uomo.



Recensione e commento
 
Se c'è una cosa per cui sono molto utili i romanzi distopici è mostrare quanto è facile che il passato sia solo una profezia dell'avvenire. Questo succede con Hunger Games che è ambientato in un futuro prossimo, successivo a una guerra che ha minacciato di sterminare l'umanità. In questo contesto, si instaura una dittatura che accentra il potere e divide il resto dello Stato in province. Queste ultime, oltre a fornire le materie prime e semilavorate di cui ha bisogno lo Stato centrale, una volta all'anno devono pagare dei tributi umani, incaricati di combattere fino alla morte in un'arena. Qui, Suzanne Collins si dimostra una grande conoscitrice sia della Storia romana, sia della scienza della politica,
poiché i riferimenti all'Impero Romano sono numerosi e sparsi anche nei più piccoli dettagli, non ultimo, appunto, il combattimento dei gladiatori nell'arena. Oltre a questo, va detto che le parole di Giovenale, riprese poi anche nel terzo libro, "panem et cercenses", ovvero "pane e divertimenti", è uno dei metodi utilizzati dai regimi per mantenere un minimo di consenso popolare ed evitare rivolte. Ci troviamo di fronte non a una dittatura di stampo romano, ma a un regime autoritario, poiché la mobilitazione popolare non è volontaria, come accade in democrazia, ma forzata, attraverso, appunto, gli Hunger Games, che sono una delle rare occasioni in cui le adunanze pubbliche sono possibili. L'esercizio del potere ha una forte componente personalistica, poiché il Presidente Snow non rende conto a nessuno del suo operato, dal momento che non ha un elettorato da soddisfare. Gli Hunger Games vengono utilizzati per mantenere il consenso attraverso il tipico esercizio del terrore (sebbene non tutti i politologi concordino sull'esistenza di questo meccanismo all'interno di regimi già consolidati). Quello che è certo è che in Panem sono in pochi coloro i quali possono permettersi di non avere paura.
La protagonista di questo romanzo, diventato cult, è Katniss, una ragazza che non ha tempo per la paura del regime, la sua preoccupazione principale è riempire lo stomaco alla sua famiglia, motivo per il quale, disobbedendo alla legge, diventa cacciatrice di frodo in giovane età . Dover pensare alla sopravvivenza prima di tutto il resto, la trasforma in una persona pragmatica, che ha di meglio da fare che preoccuparsi della dittatura, con un lista di priorità ben definita. Ciò si rispecchia molto chiaramente nello stile dell'autrice, privo di fronzoli e molto diretto. Gli eventi si dipanano in modo lineare e senza salti temporali degni di nota, tuttavia, questo non significa che la narrazione sia banale, dal momento che, più che la forma, è importante il contenuto. Per quanto riguarda i personaggi, la nostra protagonista non farà tutto da sola, ma sarà circondata da persone meno disilluse, più idealiste di lei che combatteranno, anche senza armi e in modo sottile, al suo fianco;
a cominciare da Peeta, che, in una situazione in cui ventiquattro persone dovrebbero ammazzarsi a vicenda, fa una dichiarazione d'amore pubblica, compiendo un gesto rivoluzionario, oppure Cinna, lo stilista che farà in modo che il Distretto 12 diventi improvvisamente appetibile e amato dal pubblico. Perché se c'è una cosa sicura, è che i regimi dittatoriali, prima o poi, cadono e la scintilla, in questo caso, è rappresentata da una ragazza che si è rifiutata di morire quando le è stato ordinato e da un gruppo di persone che, invece di odiarsi, hanno mostrato solidarietà le une con le altre. La stessa Katniss compie una sorta di dichiarazione d'amore partecipando agli Hunger Games, perché prende il posto di sua sorella Prim a cui non vuole togliere l'infanzia e l'innocenza.
Se pensate che il mondo di Hunger Games sia lontano dal nostro, sappiate che non è così: soltanto il 5,7% della popolazione mondiale vive sotto regimi democratici completi e se credete che gli Hunger games siano qualcosa di lontano, pensate a come i regimi non democratici, soprattutto nella fase di instaurazione, mostrino la violenza di cui sono capaci anche attraverso i mass media, in modo che sia ben chiaro il concetto "chi si mette contro di noi, riceverà questo trattamento", pensate a come il leader aizzi i propri seguaci verso chi dissente, in modo via via più evidente; ma non è solo questo: il cinema, i giornali, la televisione sono sempre più pervasi di violenza, anche quando fanno cronaca, basti pensare a tutti i dettagli morbosi e non necessari che vengono divulgati dalla stampa con la scusa di fare informazione, soltanto per fare sensazionalismo e saziare la curiosità voyeuristica del
pubblico. Vedere un cadavere, vedere la violenza mostrata in prima pagina non ci sconvolge più come dovrebbe, ma anzi ha creato una dipendenza che rischia di minacciare la nostra tolleranza nei confronti di ciò che è sbagliato. In una situazione in cui la violenza viene spettacolarizzata, persone come Haymitch, Katniss e lo stesso Peeta, portano addosso i traumi di quello che succede quando si varca la linea rossa e si toglie la vita a qualcuno, senza, per altro, un motivo valido, e portano addosso questi traumi proprio perché decidono di restare fedeli a sé stessi, spezzarsi, ma non piegarsi davanti a Snow, né alla sua nozione di "ordine". Hanno preferito la propria sopravvivenza, è vero, hanno giocato d'astuzia, ma non hanno mai mentito a sé stessi né hanno tratto piacere da quello che hanno fatto, il che li rende ancora sani di mente, sebbene traumatizzati.
Questa scintilla di onestà, dopo 70 anni di regime, è la goccia che fa traboccare il vaso in tutto lo Stato e forse, la ragazza di fuoco, riuscirà, suo malgrado a cambiare le cose.

Vi aspetto sempre qui per le altre tappe del review party, rispettivamente:
La ragazza di Fuoco 16 maggio
Il Canto della Rivolta 18 maggio

La ballata dell'usignolo e del serpente (romanzo prequel) 29 maggio.


Fonti:
https://www.infodata.ilsole24ore.com/2020/02/01/solo-57-delle-popolazione-mondiale-vive-democrazie-complete/
Gianfranco Pasquino, Nuovo Corso di Scienza Politica

12 commenti:

  1. Bellissimi libri che ho amato. Non vedo l'ora di leggere il nuovo libro. ��

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Anche io non vedo l'ora! Spero che mi piaccia! Ho il terrore che non sia all'altezza...

      Elimina
  2. Mi piace quando dici che il passato e’ una profezia dell’avvenire ♥️

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Trovo che comunque la giri, alla fine la letteratura parla sempre del presente anche quando è ambientata nel futuro. Una sorta di monito

      Elimina
  3. Bellissima recensione come sempre, sei riuscita a toccare tutti i punti importanti e che fanno riflettere!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mi fa piacere, non mi sentivo all'altezza e temevo di aver trascurato qualcosa. Spero ti piaceranno anche le prossime

      Elimina
  4. Complimenti per la recensione, bella è piena di spunti importanti! Grazie.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie a voi per l'opportunità <3 è davvero un piacere fare quest'esperienza con vuoi

      Elimina
  5. Bellissima recensione <3 Sono d'accordo praticamente su tutto.

    RispondiElimina
  6. Bellissima recensione, io purtroppo ho avuto modo di vedere solo i film

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Appena puoi, i libri meritano davvero! Ovviamente c'è più spazio per approfondire

      Elimina

A cosa servono le Persone?

Titolo: A cosa servono le Persone? Titolo originale: Leeva at Last Autrice: Sara Pennypacker Illustratore: Matthew Cordell Traduttore: Paol...