martedì 12 gennaio 2021

Room. Stanza, Letto, Armadio, Specchio

  • Titolo: Room
  • Titolo originale: Room
  • Autrice: Emma Donoghue
  • Lingua originale: inglese
  • Codice ISBN: 978-8804661894
  • Pagine: 341
  • Editore: Mondadori 
 
Trama
 
 Jack ha cinque anni e la Stanza è l'unico mondo che conosce. È il posto dove è nato, cresciuto, e dove vive con Ma': con lei impara, legge, mangia, dorme e gioca. Di notte Ma' chiude al sicuro nel Guardaroba, e spera che lui dorma quando il Vecchio Nick va a fare loro visita. La Stanza è la casa di Jack, ma per Ma' è la prigione dove il Vecchio Nick li tiene rinchiusi da sette anni. Grazie alla determinazione, all'ingegnosità, e al suo intenso amore, Ma' ha creato per Jack una possibilità di vita. Però sa che questo non è abbastanza, né per lei né per lui. Escogita un piano per fuggire, contando sul coraggio di Jack e su una buona dose di fortuna, ma non sa quanto potrà essere difficile il passaggio da quell'universo chiuso al mondo là fuori... Il romanzo che ha ispirato il film "Room".
 
Recensione e commento
 
In un libro così breve e scorrevole, narrato in prima persona da un bambino di cinque anni, ad essere centrale, in realtà, è la maternità: il romanzo tratta di una ragazza che viene rapita e segregata in una stanza di undici metri per undici per sette anni, durante i quali resta incinta e dà alla luce un figlio, il protagonista della storia, a cui deve dare una vita quanto pù normale possibile. Di lei non sappiamo nemmeno il nome di battesimo, per tutta la narrazione verrà chiamata Ma' dal bambino, che in alcuni punti specificherà che altre persone la chiamano con un nome diverso e tutto ciò sottolinea il rapporto simbiotico che madre e bambino hanno avuto per tanto tempo e che deve, lentamente e dolorosamente, diventare sano e normale: entrambi devono diventare individui e non solo la metà di una coppia. Una volta che si guadagnano la libertà fisica, dopo essere finalmente riusciti a scappare dal loro aguzzino, ogni singola scelta in materia di maternità compiuta dalla donna viene messa in discussione ed è grottesco vedere come ciò non sia successo esclusivamente nella finzione del libro, ma anche in dibattiti avvenuti nella realtà, soprattutto in occasione dell'uscita del film omonimo. In troppe persone hanno trovato scioccante la scelta di Ma' di continuare ad allattare il suo bambino ben oltre l'età consigliata, infatti lo svezzamento comincia a cinque anni, quando la prigionia finisce, il mondo diventa più vasto e madre e figlio possono contare anche sul rapporto con altre persone. Ora, seriamente, in una situazione estrema come quella vissuta dai protagonisti della storia, costretti in una singola stanza per anni, in condizioni di scarsità di cibo e di abusi di vario tipo, la cosa più scioccante è una donna che allatta suo figlio fino ai cinque anni sia per manifestare il suo attaccamento, che per garantirgli un certo standard nutritivo? Davvero questa donna merita di essere messa alla gogna mediatica (sia nella realtà che nella finzione del libro) per ogni sua singola scelta in ambito genitoriale? In pochissime persone, nella situazione da lei vissuta, avrebbero dimostrato un decimo della sua forza o del suo attaccamento alla vita.
Un fotogramma tratto dal film
Naturalmente, essendo Jack, il bambino, la voce narrante, anche per lui ci sono dei risvolti interessanti in questa storia. Jack è una rana in fondo a un pozzo, per citare un proverbio giapponese: pensa che quello che vede sia tutto il cielo. Infatti, la scelta di Ma' di raccontargli che il mondo esistente fosse solo quello contenuto tra le quattro mura di Stanza è una scelta vincente solo nel momento in cui vuole garantire l'infanzia del bambino, ma che ha delle ripercussioni quando, una volta usciti, Jack deve fare i conti con la realtà, le convenzioni sociali e con la scoperta dello spazio che in genere comincia da neonati. In particolare, da parte sua si pretende un rispetto delle regole sociali e una normalità che lui non è ancora in grado di dare e in molti sono più preoccupati delle proprie esigenze, invece che di quelle di Jack e Ma'. Per lui, Stanza rappresenta un luogo sicuro, a differenza dell'ostile mondo esterno. Ci sono molte cose che non conosce e che nella sua innocenza mette in discussione, come ad esempio perché non possa piacergli lo zainetto rosa di Dora l'Esploratrice o non possa tenere i capelli lunghi: non ha mai conosciuto differenze in base al genere e il mondo attraverso i suoi occhi appare talvolta incomprensibile.
Room parla di quanto sia dolorosco e difficile scegliere la libertà e di come il processo di guarigione sia lungo e tortuoso. È un libro che si divora, che affronta temi complessi e delicati senza mai essere di difficile comprensione per il lettore, dato che la delicatezza della voce narrante rende il racconto molto facilmente fruibile.

8 commenti:

  1. Mi piace molto l'analisi del libro e la profondità dei contenuti

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    1. È davvero molto interessante vedere come questo libro sia riuscito a parlare di certe cose con la delicatezza dello sguardo infantile

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  2. Questo è un libro da una trama troppo forte per me ... mi uccidono.. forse riuscirei a vedere il film ma dico forse

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  3. Avevo visto il film, davvero bellissimo. Magari leggerò il libro

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    1. Sì assomigliano abbastanza, ma penso che il libro permetta di vedere certi dettagli in modo più accurato

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  4. Non avevo mai sentito parlare né del libro né del film ma sicuramente è una storia molto particolare dai risvolti che fanno riflettere.

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