mercoledì 3 febbraio 2021

Il Regno Capovolto: le donne nella musica

In libreria da 2/2/21
Quello che si evince da questo libro non è solo che Mozart acesse una sorella, ma che sua sorella era brava quando lui. E sua sorella non era sua sorella: era Maria Anna Mozart, detta Nannerl. Aveva un nome, non era solo parente di qualcuno. Come lei, la Storia ha relegato al ruolo di figlie, sorelle, madri, cugine, case, libri, auto, viaggi, fogli di giornale dell'Uomo di turno (con la U maiuscola perché erano grandi uomini, loro) anche moltissime altre donne, professioniste nel loro campo. Ma per quanto abbiano tentato, la verità è lenta, ma alla fine arriva. Questo breve articolo serve a ricordare alcune di loro. Non le sorelle di Mozart, ma donne con un nome e un cognome.
Partendo dagli albori, non possiamo non nominare Ildegarda di Bingen, nata nel 1098 e messa in un monastero in giovane età a causa della sua salute cagionevole e delle sue visioni, diventa monaca all'età di quindici anni e, in un'epoca che condanna tutto delle donne, diventa ginecologa delle sue consorelle, studiosa, teologa. Compositrice. Secoli dopo, nel 1920, il fondatore della London Philarmonic Orchestra affermerà che "Non ci sono donne compositrici. Non ci sono e non ci saranno mai". Eppure c'erano già state, anche se nascoste nell'ombra, perché Ildegarda rispetta il tempo ma supera la canonica ottava del canto gregoriano, per arrivare all'ottava e mezzo, predilige il semitono, rendendo la musica e il canto più femminili. Ildegarda di Bingen è la prima compositrice di cui abbiamo prove scritte, ma chi sa quante, prima di lei, hanno praticato la loro arte di nascosto dagli occhi del mondo.
Maddalena Casulana
Per incontrare altre donne bisogna aspettare il Rinascimento, epoca che, per definizione, si reinventa e dona all'umanità Maddalena Casulana, nata intorno al 1540, ed è la prima donna ad aver pubblicato le sue composizioni, infatti nel 1568 pubblica il suo primo libro di madrigali. In questo clima di rinascita ci sono altre donne, come Barbara Strozzi, soprano e compositrice veneziana nata nel 1619, e Francesca Caccini, anche lei nata a fine Cinquecento. Entrambe misurano il loro talento nello stesso periodo in cui la Chiesa proibisce categoricamente alle donne di esibirsi in pubblico e infatti intorno alla metà dei Seicento, il contributo delle donne nel campo musicale sembra tornare in secondo piano.
Fino a incontrare lei, Nannerl, che vede la luce nel 1751 e che vivrà una vita lunghissima, ma non altrettanto fulgida e ricca di spettacolo e drammi come quella di suo fratello. Lei e Wolfgang erano assai legati e condividevano anche la carriera musicale in giro per l'Europa a cui il padre Leopold li sottoponeva (oggi un uomo che costringe i figli a esercizi del genere e li utilizza per mantenersi verrebbe giustamente accusato di maltrattamenti). Nannerl è brava quanto suo fratello. Forse anche di più. E quando lei e Woferl suonano il clavicembalo assieme incantano l'Europa.
Nannerl e Woferl
Ma Nannerl è nata femmina, per cui, a un certo punto, viene data in moglie a un uomo più vecchio di lei per figliare ed è costretta ad accantonare il palcoscenico, perdendo anche i contatti con l'amatissimo fratello. Riprende con la musica nel 1801, quando, dieci anni dopo la morte del fratello, rimasta vedova, torna a Salisburgo e si mette a insegnare clavicembalo. Chi sa che cosa avrebbe potuto fare, se le fosse stato concesso di firmare le sue opere. Forse non sarebbe passata alla storia come la-sorella-di, ma come Maria Anna Mozart.
Una sorte simile è capitata anche ad altre musiciste, come FannyMendelssohn, passata alla storia come la-sorella-di-Felix, per la quale, come dice suo padre, la musica può essere solo un ornamento, non una professione come per suo fratello. A differenza di altre situazioni, però, questa volta, come nel caso di Woferl e Nannerl, anche Felix crede in Fanny: la aiuta, la consiglia e ammette davanti alla regina che la sua composizione preferita nasce, in realtà, da un'idea di sua sorella, e tuttavia non le consente di pubblicare a suo nome. Fanny trova il coraggio di disobbedirgli a quarantuno anni ed è incredibilmente creativa e produttiva. Anche Clara Schumann è passata alla Storia come la-moglie-di-Robert-Schumann, pur essendo stata una compositrice e una musicista di altissimo valore, come suo marito, e applaudita da geni asoluti come Paganini.
Nadia Boulanger
Per avere la prima direttrice d'orchestra bisogna aspettare Nadia Boulanger, nata a Parigi nel 1887 in una famiglia di musicisti e che nel 1912 sale sul podio per la prima volta, rigorosamente sempre con la gonna e davanti alla quale i musicisti si dimostravano restii e indisciplinati. 
Proprio grazie allo sperimentalismo di musiciste come Nadia Boulanger e quelle che l'hanno preceduta, negli anni Ottanta si arriva a Sabrina Classen, nata in Germania nel 1963, pioniera del canto brutale thrash metal negli Holy Moses in un mondo che ha sempre relegato la donna ad angelo del focolare, perfetto, sempre un passo indietro al maritino. Sabrina Classen è la leader indiscussa della band e apre la strada a moltissime ragazzine che, vedendola, capiscono di poter essere anche rock star, nella vita. Che non bisogna parlare sempre a bassa voce ed essere timili e docili: di mestiere, si può anche urlare in un microfono.
Sabrina Classen
Esistono moltissime altre donne che meriterebbero di stare in questa lista, ma verrebbe irrimediabilmente troppo lunga, eppure non sarebbe sufficiente a concedere loro lo spazio che meritano.
La cosa importante è che nessuna di loro sia stata dimenticata e che il seme della loro ribellione abbia germogliato.

Ringrazio infinitamente Ylenia per avermi inclusa in questo evento e la casa editrice per avermi fornito in anteprima il libro da analizzare.

Fonti: 
Le sorelle di Mozart. B. Vincenzi, Utet, novembre 2021
 

14 commenti:

  1. È importante dare spessore alle figure femminili che spesso vengono emarginate, dimenticate o addirittura camuffate

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    1. Io resto basita ogni volta che una figura così di spicco viene trascurata nelle scuole

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  2. Questo articolo è davvero bellissimo, mi ha fatto commuovere pensare a quante donne sono rimaste nell'ombra nel corso della storia...

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    1. Leggendo il libro che ho usato come fonte (a cui dedicherò una recensione a parte) veniva da piangere anche a me

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  3. Davvero complimenti per questo articolo, non conoscevo alcuni nomi delle donne che hai menzionato e non posso pensare a quante altre non sia stato dato modo di esprimere loro stesse. Non conoscevo nemmeno la storia di Nannerl, a dire il vero, ma grazie a questo romanzo ho potuto farlo e informarmi a riguardo. Non sarà passata alla storia come suo fratello, ma è bello che un'autrice l'abbia resa protagonista del suo romanzo e abbia portato alla luce la sua storia per far riflettere il lettore.

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    1. Dovrebbe piangere tutta l'umanità al pensiero di quanta arte/letteratura/scienza ci siamo persi a non permettere alle minoranze di esprimersi in modo uguale agli uomini bianchi. Assurdo

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  4. Articolo interessantissimo che fa conoscere molte figure femminili che non hanno avuto il giusto spazio. Ildegarda è un po' una figura a cui tengo, dato che oltre a tutto ciò che hai citato, è stata una delle prime donne ad utilizzare un metodo naturale per curare diverse e molteplici patologie con l'aiuto di erbe e piante, una sorta di antica omeopata! Quante donne importanti ci siamo persi nel corso della storia!!

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    1. Ildegarda è stata un'innovatrice a tutto tondo, è stata una ginecologa in un'epoca in cui per le donne era consierato scandaloso anche solo avere un corpo

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  5. Articolo veramente molto molto interessante e scritto benissimo, complimenti.

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  6. Ma che bellissimo articolo, un tema come sai per me importantissimo! E mi sento male che non sapevo nulla della sorella di Mozart! Devo leggerlo !!

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    1. A breve parlerò anche di un altro libro che parla specificamente delle donne nella musica, un saggio

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  7. Anche in questo caso ammetto che non ne sapevo molto, anche perché personalmente me ne intendo in po' solo di progressive 😅. È bello però leggere tutte queste storie, è importante non dimenticare!

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    1. Ognuno ha il proprio campo. Tu sei impareggiabile in tecnologia

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