Bentornatɜ sul blog, carɜ lettorɜ. L'articolo d oggi riguarda il capitolo conclusivo della trilogia della Falce (trovate qui la recensione dei due volumi precedenti). Ringrazio tantissimo la mia amica Ylenia per aver organizzato l'evento e la casa editrice per avermi fornito il file in anteprima.
- Titolo: Il Rintocco
- Titolo originale: The Toll
- Autore: Neal Shusterman
- Traduttrice: Lia Tomasich
- Lingua originale: inglese
- Codice ISBN: 978-8804729754
- Editore: Mondadori
Trama
Da tre anni Citra e Rowan sono scomparsi: da quando cioè la falce
Goddard ha assunto il potere e il Thunderhead si è chiuso in un silenzio
che solo Greyson Tolliver riesce a infrangere. La città-isola di
Endura, il "cuore pulsante" della Compagnia delle falci, è perduta,
affondata per sempre nelle acque dell'oceano, e con lei le Grandi falci.
Davvero sembra che ormai nulla possa impedire il dominio assoluto di
Goddard, nominato Suprema Roncola della MidMerica. E, mentre gli echi
della Grande Risonanza scuotono ancora il cuore della Terra, la domanda è
una sola: c'è ancora qualcuno in grado di fermare il tiranno? Gli unici
a saperlo sono la Tonalità, il Rintocco e il Tuono.
Recensione e commento
|
Fabio De Luigi. Paura, eh?
|
Avete Presente quando Fabio De Luigi, a
cavallo tra gli anni Novanta e i Duemila, faveca l'imitazione di Lucarelli, raccontando sconclusionate storie thriller? Ecco, per
rimandare alla frase "quest'uomo è così importante che il suo autista ha
un proprio autista, il quale ha un suo autista, che è il Re di
Frosinone", su
Il Rontocco possiamo dire che questo libro è un buco di
trama tale, che il suo buco di trama, è composto da buchi di trama, che
hanno al loro interno degli altri buchi di trama, che sono dei buchi
neri super massivi". Shusterman, invece di fingere nonchalance, cerca di coprire le falle dei due libri
precedenti provando a metterci una pezza che in realtà ottiene il solo
risultato di far notare maggiormente gli errori: nel libro precedente
(trovare qui la recensione) ci
eravamo lasciati con un finale che aveva ben poco di realistico sia per
costruzione degli eventi che per verosimiglianza.
Questo libro nello
specifico è un grosso brodo annacquato, dal momento che gli eventi, per
così dire, salienti, in tutto il romanzo sono tre o quattro, che vengono
allungati con digressioni, decrizioni, parentesi, tabelle, case, libri,
auto, viaggi, fogli di giornale che non aggiungono nulla alla storia e
anzi, invece di calare il lettore negli avvenimenti, non fanno che che annoiarlo. Di sicuro non servivano quasi cinquecento pagine per
concludere questa trilogia. Le cose che non vanno non si contano, e
spaziano dalla costruzione di un sistema economico che non ha minimamente
senso di esistere, in un mondo in cui si lavora per hobby e in cui non
ci sono diseguaglianze (scoprono per la prima volta il socialismo solo
quando si trovano su un'isola deserta. Buongiorno), alle motivazioni per
cui i personaggi fanno le cose. Nello specifico, il Thunderhead è forse
il personaggio meno coerente che si sia mai visto di recente: in
Thunderhead smette di parlare all'umanità al fine di infliggerle una
punizione eseplare e per fare in modo che essa impari ad arrangiarsi da sola,
eppure, anche stando in silenzio non smette di gestire le cose, fa
arrivare il cibo, aggiorna le liste di collocamento, pilota navi e aerei
in giro per il mondo. Praticamente è come se Alexa smettesse di
parlarti, ma alla tua domanda "Alexa, che tempo farà domani?" ti fa
trovare l'ombrello accanto alla porta. Tira lui le fila della storia,
anche se fa finta di non voler interferire. Non ha semplicemente senso
il modo di comportarsi di questa IA. Le sue inefficienze non si contano,
ad esempio i motivi per cui non si occupa delle morti lui stesso,
invece di lasciar fare agli imperfetti umani che tanto ama: se gli umani
sono fallibili e lui no, perché lascia che decidano chi vive e chi
muore, invece che farsene carico lui? Il motivo che "non voglia essere
un mostro" non sta in piedi, così come non ha senso che non si operi un
controllo delle nascite, invece di squartare la gente in massa a destra e
a manca e non poter interferire con l'operato delle falci.
|
L'Ing. Cante intento a programmare il Thunderhead.
|
Ma chi l'ha
programmata, questa IA, l'Ingegner Cane? Mentre leggevo questo libro
avevo in testa la voce di Joe Bastianich che diceva "Il Thunderhead che
facevah fintoh di saperah come si comportano le IA vereh".
Tutti questi
buchi di trama potevano essere perdonati e tralsciati fino al momento in
cui la storia aveva qualcosa da dare, infatti il primo libro, per quanto
non abbia vinto il premio Pulitzer, ha comunque suscitato delle
riflessioni interessanti sul senso della vita, ma nel momento in cui
tali riflessioni si esauriscono, allora le mancanze diventano imperdonabili, perché
non resta niente di salvabile: la trama è un enorme buco
(che a sua volta ha un buco etc).
Passando
ai personaggi meno cibernetici, possiamo prendere in considerazione i
due protagonisti, che hanno avuto l'instant love più instant della
storia, dal momento che in tre libri si sono visti sì e no quattro volte
per poi essere separati e riuniti varie volte, sempre con dinamiche
simili. Citra e Rowan crescono abbastanza poco rispetto al volume
precedente (erano anche già overpower. Nessuno impara le arti marziali
alla perfezione in un anno di allenamento) e si vedono di rado: non
compaiono nemmeno per le prime 120 pagine e anche per il resto del libro
la loro presenza sarà pressoché trascurabile. Anche Goddard non ha
avuto un minimo di crescita come antagonista, è sempre cattivo perché è
cattivo e continua a essere piatto quanto il mio petto fino alla conclusione delle vicende. Questo cattivo
mediocre, bidimensionale, dall'intelligenza nella media e che ci leviamo
dalle scatoline in tre righe e mezzo quando arriva la resa dei conti,
riesce da solo a mettersi in tasca non solo una IA sedicente
infallibile, ma anche l'umanità intera e non trova mezzo individuo
dotato di spina dorsale che lo schiaffeggi e lo mandi a letto senza
cena. Persino Greyson, il personaggio più convincente di Thunderhead,
qui appare peggiorato sotto certi aspetti e i suoi conflitti interiori
sono una pallida imitazione di quanto visto in precedenza. La cosa più
fastidiosa è che in conclusione tutti i personaggi verranno accoppiati,
c'è una ship per tutti, nessuno che dica "nah, sto bene così. Solo io,
il mio gatto e le vocine dentro la mia testa".
Una cosa che potrebbe dare fastidio è il modo in cui l'autore ha deciso di
trattare un tema delicato e importante come la fluidità di genere:
riduce tutto a una pagliacciata e fa sembrare le persone fluide un po'
dei fenomeni da baraccone che decidono il propro genere per capriccio più
che per inclinazione (non che la cosa ai fini di trama abbia un peso).
Per non parlare del fatto che in traduzione, e questa non è colpa di
Shusterman, si è fatta molta confusione tra genere e sesso biologico. Degli errori e inesattezze in campo musicale non parliamo nemmeno, perché ci vorrebbe un articolo a parte.
|
La trilogia al completo dalla pagina della CE
|
Anche
la parte relativa alla verosimiglianza in questo terzo volume è
controversa: Shusterman in alcuni punti è ossessivo al millesimo sulla
scientificità di alcune scene, con tanto di interminabili descrizioni
sulle onde radio, mentre altre volte decide che non gliene frega un tubo
e chi se ne frega di informarci sulla musica o in ambiti della scienza
che gli rovinerebbero la trama che si era prefissato. Il problema è che
se si è scientificamente accurati su un evento, allora lo si deve essere
in tutti: non ha senso che venga descritto minuziosamente il movimento
delle onde radio prendendosi tre pagine di spazio, ma poi venga dichiarata impossibile la corsa allo
spazio perché inattuabile e contemporaneamente fare cose molto più
difficili come recuperare casse dai fondali oceanici ad altissime
atmofere di profondità. Anche la linea temporale fa più acqua del
Titanic, poiché l'era mortale è passata da...rullo di tamburi...duecento
anni. Duecento anni è un periodo irrisotio in confronto all'immoralità e
all'eternità. Si fa spesso riferimento alla pratica del
ringiovanimento, ma non ha senso per due motivi: il primo è che se i
personaggi si ringiovaniscono abbastanza spesso da aver vissuto una vita
immortale, allora dovrebbero ricordarsi il periodo in cui sulla terra
si moriva, e in pochissimi se ne ricordano, il secondo è che se la
maggior parte della popolazione viene comunque spigolata in un lasso di
tempo di gran lunga inferiore a quei duecento anni, allora non ha senso
parlare di immortalità e non ha senso nemmeno aver rispiazzato la morte
naturale. Anche perché le falci e il Thunderhead prendono in
condiderazione le statistiche delle morti naturali e cercano di
imitarle. A che scopo? Cui prodest? Perché non lasciare la morte
naturale, se si tenta di imitare quella?
Non lo sapremo mai, perché Il Rontocco lascia più perplessità che risposte e disfa veramente tutto quello che di buono era stato fatto dagli altri due libri, poiché qui si è andata perdendo completamente la veste filosofica che si concentrava sull'importanza della nostra finitezza per dare uno scopo alle nostre vite. Un vero peccato, perché un tema tanto importante meritava di essere trattato in modo meno approssimativo.
Giuro che, se un giorno venisse pubblicato un libro con tutte le tue recensioni negative, lo comprerei. Persino con la copertina rigida. Persino con le pagine colorate e il costo di un rene. La storia mi aveva interessata, ma leggendo le tue recensioni sull'intera saga ho capito che non fa per me, e forse non fa per nessuno. I buchi lasciamoli ai formaggi e cerchiamo di costruire storie sensate.
RispondiEliminaPuoi leggere il primo, che secondo me è quello che ha qualcosa da dire. Gli altri due si sono proprio persi
EliminaOra ocme ci arrivo alal lettura della fine di questa saga??? 😂 Fantastica. Adoro le tue recensioni così spontanee
RispondiEliminaIn genere cerco sempre qualcosa di salvabile in un libro che non mi è piaciuto, come un target diverso a cui il libro potrebbe piacere o un lato positivo. Qua mi sono sentita veramente presa in giro, ho solo perso tempo
EliminaAhahahhaha io morta XD Non so perchè ma ho letto l'intera recensione con in mente la voce dell'ingegner Cane XD io devo ancora leggere il secondo, il primo mi era piaciuto molto, e voglio proseguire per curiosità. Vediamo cosa ne esce!
RispondiEliminaAllora ho ottenuto il mio scopo! Il primo è carino, ma gli altri due sono andati peggiorando
EliminaIl primo libro mi aveva lasciata perplessa, il secondo non mi aveva proprio convinta, con il terzo non mi ci metto neanche ma la tua recensione è FAVOLOSA 😂😂
RispondiEliminaIl primo aveva quantomeno un margine di crescita. Sprecato
EliminaUna recensione WoW, ho riso un sacco 😂. Non volevo leggere questa trilogia ma ora che vedo che si presenta così la prenderò con l'unico obiettivo di farmi due risate 😂
RispondiEliminaIl primo libro, se tralasci i buchi di trama, ci sta perché ha qualcosa da dire, gli altri due sono un calando incredibile
Elimina