venerdì 9 aprile 2021

Il Rintocco


Bentornat
ɜ sul blog, carɜ lettorɜ. L'articolo d oggi riguarda il capitolo conclusivo della trilogia della Falce (trovate qui la recensione dei due volumi precedenti). Ringrazio tantissimo la mia amica Ylenia per aver organizzato l'evento e la casa editrice per avermi fornito il file in anteprima.
 

  •  Titolo: Il Rintocco 
  • Titolo originale: The Toll 
  • Autore: Neal Shusterman 
  • Traduttrice: Lia Tomasich 
  • Lingua originale: inglese 
  • Codice ISBN: 978-8804729754 
  • Editore: Mondadori

Trama

Da tre anni Citra e Rowan sono scomparsi: da quando cioè la falce Goddard ha assunto il potere e il Thunderhead si è chiuso in un silenzio che solo Greyson Tolliver riesce a infrangere. La città-isola di Endura, il "cuore pulsante" della Compagnia delle falci, è perduta, affondata per sempre nelle acque dell'oceano, e con lei le Grandi falci. Davvero sembra che ormai nulla possa impedire il dominio assoluto di Goddard, nominato Suprema Roncola della MidMerica. E, mentre gli echi della Grande Risonanza scuotono ancora il cuore della Terra, la domanda è una sola: c'è ancora qualcuno in grado di fermare il tiranno? Gli unici a saperlo sono la Tonalità, il Rintocco e il Tuono.


Recensione e commento

Fabio De Luigi. Paura, eh?
Avete Presente quando Fabio De Luigi, a cavallo tra gli anni Novanta e i Duemila, faveca l'imitazione di Lucarelli, raccontando sconclusionate storie thriller? Ecco, per rimandare alla frase "quest'uomo è così importante che il suo autista ha un proprio autista, il quale ha un suo autista, che è il Re di Frosinone", su Il Rontocco possiamo dire che questo libro è un buco di trama tale, che il suo buco di trama, è composto da buchi di trama, che hanno al loro interno degli altri buchi di trama, che sono dei buchi neri super massivi". Shusterman, invece di fingere nonchalance, cerca di coprire le falle dei due libri precedenti provando a metterci una pezza che in realtà ottiene il solo risultato di far notare maggiormente gli errori: nel libro precedente (trovare qui la recensione) ci eravamo lasciati con un finale che aveva ben poco di realistico sia per costruzione degli eventi che per verosimiglianza. 

Questo libro nello specifico è un grosso brodo annacquato, dal momento che gli eventi, per così dire, salienti, in tutto il romanzo sono tre o quattro, che vengono allungati con digressioni, decrizioni, parentesi, tabelle, case, libri, auto, viaggi, fogli di giornale che non aggiungono nulla alla storia e anzi, invece di calare il lettore negli avvenimenti, non fanno che che annoiarlo. Di sicuro non servivano quasi cinquecento pagine per concludere questa trilogia. Le cose che non vanno non si contano, e spaziano dalla costruzione di un sistema economico che non ha minimamente senso di esistere, in un mondo in cui si lavora per hobby e in cui non ci sono diseguaglianze (scoprono per la prima volta il socialismo solo quando si trovano su un'isola deserta. Buongiorno), alle motivazioni per cui i personaggi fanno le cose. Nello specifico, il Thunderhead è forse il personaggio meno coerente che si sia mai visto di recente: in Thunderhead smette di parlare all'umanità al fine di infliggerle una punizione eseplare e per fare in modo che essa impari ad arrangiarsi da sola, eppure, anche stando in silenzio non smette di gestire le cose, fa arrivare il cibo, aggiorna le liste di collocamento, pilota navi e aerei in giro per il mondo. Praticamente è come se Alexa smettesse di parlarti, ma alla tua domanda "Alexa, che tempo farà domani?" ti fa trovare l'ombrello accanto alla porta. Tira lui le fila della storia, anche se fa finta di non voler interferire. Non ha semplicemente senso il modo di comportarsi di questa IA. Le sue inefficienze non si contano, ad esempio i motivi per cui non si occupa delle morti lui stesso, invece di lasciar fare agli imperfetti umani che tanto ama: se gli umani sono fallibili e lui no, perché lascia che decidano chi vive e chi muore, invece che farsene carico lui? Il motivo che "non voglia essere un mostro" non sta in piedi, così come non ha senso che non si operi un controllo delle nascite, invece di squartare la gente in massa a destra e a manca e non poter interferire con l'operato delle falci.
L'Ing. Cante intento a programmare il Thunderhead.
Ma chi l'ha programmata, questa IA, l'Ingegner Cane? Mentre leggevo questo libro avevo in testa la voce di Joe Bastianich che diceva "Il Thunderhead che facevah fintoh di saperah come si comportano le IA vereh". 

Tutti questi buchi di trama potevano essere perdonati e tralsciati fino al momento in cui la storia aveva qualcosa da dare, infatti il primo libro, per quanto non abbia vinto il premio Pulitzer, ha comunque suscitato delle riflessioni interessanti sul senso della vita, ma nel momento in cui tali riflessioni si esauriscono, allora le mancanze diventano imperdonabili, perché non resta niente di salvabile: la trama è un enorme buco (che a sua volta ha un buco etc). 
Passando ai personaggi meno cibernetici, possiamo prendere in considerazione i due protagonisti, che hanno avuto l'instant love più instant della storia, dal momento che in tre libri si sono visti sì e no quattro volte per poi essere separati e riuniti varie volte, sempre con dinamiche simili. Citra e Rowan crescono abbastanza poco rispetto al volume precedente (erano anche già overpower. Nessuno impara le arti marziali alla perfezione in un anno di allenamento) e si vedono di rado: non compaiono nemmeno per le prime 120 pagine e anche per il resto del libro la loro presenza sarà pressoché trascurabile. Anche Goddard non ha avuto un minimo di crescita come antagonista, è sempre cattivo perché è cattivo e continua a essere piatto quanto il mio petto fino alla conclusione delle vicende. Questo cattivo mediocre, bidimensionale, dall'intelligenza nella media e che ci leviamo dalle scatoline in tre righe e mezzo quando arriva la resa dei conti, riesce da solo a mettersi in tasca non solo una IA sedicente infallibile, ma anche l'umanità intera e non trova mezzo individuo dotato di spina dorsale che lo schiaffeggi e lo mandi a letto senza  cena. Persino Greyson, il personaggio più convincente di Thunderhead, qui appare peggiorato sotto certi aspetti e i suoi conflitti interiori sono una pallida imitazione di quanto visto in precedenza. La cosa più fastidiosa è che in conclusione tutti i personaggi verranno accoppiati, c'è una ship per tutti, nessuno che dica "nah, sto bene così. Solo io, il mio gatto e le vocine dentro la mia testa". 

Una cosa che potrebbe dare fastidio è il modo in cui l'autore ha deciso di trattare un tema delicato e importante come la fluidità di genere: riduce tutto a una pagliacciata e fa sembrare le persone fluide un po' dei fenomeni da baraccone che decidono il propro genere per capriccio più che per inclinazione (non che la cosa ai fini di trama abbia un peso). Per non parlare del fatto che in traduzione, e questa non è colpa di Shusterman, si è fatta molta confusione tra genere e sesso biologico. Degli errori e inesattezze in campo musicale non parliamo nemmeno, perché ci vorrebbe un articolo a parte.
La trilogia al completo dalla pagina della CE

Anche la parte relativa alla verosimiglianza in questo terzo volume è controversa: Shusterman in alcuni punti è ossessivo al millesimo sulla scientificità di alcune scene, con tanto di interminabili descrizioni sulle onde radio, mentre altre volte decide che non gliene frega un tubo e chi se ne frega di informarci sulla musica o in ambiti della scienza che gli rovinerebbero la trama che si era prefissato. Il problema è che se si è scientificamente accurati su un evento, allora lo si deve essere in tutti: non ha senso che venga descritto minuziosamente il movimento delle onde radio prendendosi tre pagine di spazio, ma poi venga dichiarata impossibile la corsa allo spazio perché inattuabile e contemporaneamente fare cose molto più difficili come recuperare casse dai fondali oceanici ad altissime atmofere di profondità. Anche la linea temporale fa più acqua del Titanic, poiché l'era mortale è passata da...rullo di tamburi...duecento anni. Duecento anni è un periodo irrisotio in confronto all'immoralità e all'eternità. Si fa spesso riferimento alla pratica del ringiovanimento, ma non ha senso per due motivi: il primo è che se i personaggi si ringiovaniscono abbastanza spesso da aver vissuto una vita immortale, allora dovrebbero ricordarsi il periodo in cui sulla terra si moriva, e in pochissimi se ne ricordano, il secondo è che se la maggior parte della popolazione viene comunque spigolata in un lasso di tempo di gran lunga inferiore a quei duecento anni, allora non ha senso parlare di immortalità e non ha senso nemmeno aver rispiazzato la morte naturale. Anche perché le falci e il Thunderhead prendono in condiderazione le statistiche delle morti naturali e cercano di imitarle. A che scopo? Cui prodest? Perché non lasciare la morte naturale, se si tenta di imitare quella?

Non lo sapremo mai, perché Il Rontocco lascia più perplessità che risposte e disfa veramente tutto quello che di buono era stato fatto dagli altri due libri, poiché qui si è andata perdendo completamente la veste filosofica che si concentrava sull'importanza della nostra finitezza per dare uno scopo alle nostre vite. Un vero peccato, perché un tema tanto importante meritava di essere trattato in modo meno approssimativo.

10 commenti:

  1. Giuro che, se un giorno venisse pubblicato un libro con tutte le tue recensioni negative, lo comprerei. Persino con la copertina rigida. Persino con le pagine colorate e il costo di un rene. La storia mi aveva interessata, ma leggendo le tue recensioni sull'intera saga ho capito che non fa per me, e forse non fa per nessuno. I buchi lasciamoli ai formaggi e cerchiamo di costruire storie sensate.

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    1. Puoi leggere il primo, che secondo me è quello che ha qualcosa da dire. Gli altri due si sono proprio persi

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  2. Ora ocme ci arrivo alal lettura della fine di questa saga??? 😂 Fantastica. Adoro le tue recensioni così spontanee

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    1. In genere cerco sempre qualcosa di salvabile in un libro che non mi è piaciuto, come un target diverso a cui il libro potrebbe piacere o un lato positivo. Qua mi sono sentita veramente presa in giro, ho solo perso tempo

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  3. Ahahahhaha io morta XD Non so perchè ma ho letto l'intera recensione con in mente la voce dell'ingegner Cane XD io devo ancora leggere il secondo, il primo mi era piaciuto molto, e voglio proseguire per curiosità. Vediamo cosa ne esce!

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    1. Allora ho ottenuto il mio scopo! Il primo è carino, ma gli altri due sono andati peggiorando

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  4. Il primo libro mi aveva lasciata perplessa, il secondo non mi aveva proprio convinta, con il terzo non mi ci metto neanche ma la tua recensione è FAVOLOSA 😂😂

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  5. Una recensione WoW, ho riso un sacco 😂. Non volevo leggere questa trilogia ma ora che vedo che si presenta così la prenderò con l'unico obiettivo di farmi due risate 😂

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    1. Il primo libro, se tralasci i buchi di trama, ci sta perché ha qualcosa da dire, gli altri due sono un calando incredibile

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