venerdì 16 aprile 2021

Ruin and Rising


Bentornatɜ sul blog, carɜ lettorɜ. La recensione di oggi riguarda un libro che ho amato e che ho avuto la fortuna di leggere in anteprima grazie alla casa editrice e all'impareggiabile Ylenia, che ha organizzato l'evento. Senza ulteriori indugi, cominciamo.
  • Titolo: Rovina e ascesa
  • Titolo originale: Ruin and Rising
  • Autrice: Leigh Bardugo
  • Traduttrice: Roberta Verde
  • Lingua originale: inglese
  • Codice ISBN: 978-8804728757
  • Editore: Mondadori
 Trama
 
"Disprezza il tuo cuore." Era quello che volevo. Non volevo più essere in lutto, soffrire per qualche perdita o per i sensi di colpa, o per la preoccupazione. Volevo essere dura, calcolatrice. Volevo essere impavida. Fino a poco prima mi era sembrato possibile. Ora ne ero meno sicura. L'Oscuro ha ormai esteso il suo dominio su Ravka grazie al suo esercito di creature mostruose. Per completare i suoi piani, gli manca solo avere nuovamente al suo fianco Alina, la sua Evocaluce. La giovane Grisha, anche se indebolita e costretta ad accettare la protezione dell'Apparat e di fanatici che la venerano come una Santa, non ha perso però le speranze: non tutto è perduto, sempre che un certo principe, sfacciato e fuorilegge, sia sopravvissuto, e che lei riesca a trovare la leggendaria creatura alata di Morozova, la chiave per liberare l'unico potere in grado di sconfiggere l'Oscuro e distruggere la Faglia. Per riuscirci, la potente Grisha dovrà tessere nuove alleanze e mettere da parte le vecchie rivalità. Nel farlo, verrà a conoscenza di alcuni segreti del passato dell'Oscuro che getteranno finalmente luce sulla natura del legame che li unisce e del potere che l'uomo esercita su di lei. Con una nuova guerra alle porte, Alina si avvia verso il compimento del proprio destino, consapevole che opporsi all'ondata di crescente oscurità che lambisce il suo paese potrebbe costarle proprio quel futuro per cui combatte da sempre
 
Recensione e commento

Chi segue questo blog sa che quella per Bardugo non è solo ammirazione, ma una vera e propria malattia (qui trovate il link agli altri articoli). In questo terzo romanzo della Grisha Trilogy le cose da dire sono numerose, prima fra tutti che il miglioramento rispetto al primo libro è eccezionale, infatti la trama tiene ed è più complessa rispetto al primo capitolo della saga, ma anche la prosa è diventata molto più sicura e sensuale e, bisogna dirlo, in Ruin and Rising Bardugo ci riserva anche una certa dose di trash (di quello innocuo, che fa sempre piacere) per ravvivare un po' l'atmosfera e non rendere tutto eccessivamente cupo. Come al solito e come in ogni suo romanzo, il worldbuilding è un punto di forza, così come la costruzione di lingue e modi di dire ed è innegabile che la protagonista, Alina, abbia avuto un'evoluzione che va di pari passo con quella dell'autrice.
Le donne del Grishaverse
By @kevinwada
Qui, sebbene si senta un po' in certi punti la mancanza di un personaggio carismatico, c'è molto più spazio per la sua introspezione e la lenta consapevolezza di poter essere abbastanza per sè stessa e per poter decidere il proprio futuro, a dispetto della guerra o degli intrighi di corte. Capisce di avere in sè sia luce che oscurità e che nessuna delle due può prevalere, poiché entrambe possono essere accecanti e un eccesso di ognuna impedisce di vedere la tridimensionalità. Arriva ad accettare tutto di sè, anche i suoi lati negativi e smettere di cercare di essere la perfezione che gli altri si aspettano. Come già accennato, alcuni personaggi centrali dei due capitoli precedenti, in questo volume restano un tantino sullo sfondo, come Nikolai o il Darkling, eppure questo non solo dà alla protagonista la possibilità di sbocciare, ma anche ad altri personaggi di emergere: Zoya viene approfondita, Genya deve fare i conti con le sue cicatrici e Mal, forse, riesce a fare un po' di autocritica e capire di non essersi sempre comportato bene con Alina. Il ritmo del libro è estremamente incalzante, si divora in pochissimo tempo, i dialoghi sono verosimili, molto ben costruiti e divertenti e il ritmo a precipizio fa un po' disperare il lettore che, a cinquanta pagine dalla fine, non ha ancora idea di come i personaggi a cui si è affezionato verranno fuori da certe situazioni scomode. I dialoghi e i flussi di coscienza fanno percepire la sofferenza della protagonista come se fosse la propria e il cuore del lettore si spezza numerose volte prima del finale. La chiusura non è realistica in tutti i punti, il libro non è tecnicamente perfetto, eppure riesce a commuovere con questo finale dolceamaro, in cui Alina un po' vince e un po' perde e forse fa scendere qualche lacrima (non a me, io non ho emozioni, no sto piangendo, è una reazione allergica all'umanità...).
Se i primi capitoli della saga erano un po' acerbi, qui si vede molta più maturità sia dal punto di vista della scrittura, sia dei temi trattati, ma soprattutto per quanto riguarda il coinvolgimento emotivo. Se c'è una cosa che quest'autrice cerca sempre di insegnare ai propri lettori è che ognuno deve essere sè stesso, senza porre alcuna condizione alla propria libertà. Ora correte a leggere la dilogia di Sei di Corvi (qui la recensione) prima che esca la serie tv il 23 aprile. Veloci!



8 commenti:

  1. Sicuramente a breve ascolterò il primo volume della saga

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  2. Sei di corvi lo voglio leggere! Seguirò il tuo consiglio ! Come sempre

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  3. Come sempre recensione accuratisaima, come sai anche il la penso uguale in merito a questo volume e alla trilogia in generale😊 La Bardugo è andata solo in crescendo come autrice e non posso che ammirarla😍

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  4. Mi devo decidere a leggere questa trilogia!

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