venerdì 17 settembre 2021

Detective Fantasma



  • Titolo: Detective Fantasma
  • Titolo originale: The Detective Ghost
  • Autrice: Vanessa Riley
  • Traduttrice: Susanna Raule
  • Lingua originale: inglese
  • Codice ISBN: 9788834741993
  • Editore: Fanucci

Bentornatɜ sul blog! La recensione di oggi riguarda un libro uscito in data di ieri e letto in anteprima gradita all’evento organizzato da. Sabrina nel Paese delle Meraviglie e dalla casa editrice che ci ha omaggiate del libro.

Trama

Jack Wyte è morto. La sua morte è stata una strana faccenda, il genere di faccenda che quando ti chiedono «Come sei morto?» ti dà il diritto di rispondere: «È una lunga storia». Si lascia alle spalle una carriera nella Squadra Omicidi che gli ha fatto male alla salute, una vita solitaria, una ex-moglie con cui non parlava da anni, una figlia ormai adulta e l'amore di Dare, l'unico essere al mondo che può vedere i fantasmi ma non vuole più vedere lui. E se pensava che tirare le cuoia, nella sua sgradevolezza, risolvesse tutti i problemi, si sbagliava di grosso. Morire, in realtà, è stato solo l'inizio. A Londra ci sono stati dei decessi diciamo poco ortodossi. E pure a Los Angeles. Sua figlia, in uno scavo archeologico in Guatemala, ha incontrato un tizio che le legge nel pensiero. Due personaggi non proprio umani sono stati incaricati da un concilio di non-morti di insabbiare tutto l'insabbiabile, con le buone o con le cattive. La detective Jamaica Kingstone della Metropolitan Police possiede la Vista, e questo non ha migliorato il suo umore. O il suo carattere. Anzi l'ha resa molto nervosa. C'è robaccia sovrannaturale dappertutto e i funzionari della morte non hanno il tempo o il personale per risolvere il casino in corso. Anche perché non si sono ancora accorti del vero problema. D'altronde si sa, al giorno d'oggi muore troppa gente e sono molto impegnati. Il caso, così, finisce metaforicamente sulla scrivania di Jack Wyte, la cui vita non è stata un granché, ma la cui morte si preannuncia anche peggio. Perché la verità non è mai gradevole e l'indagine in corso lo obbligherà a confrontarsi con dei fantasmi molto più inquietanti delle ombre dell'aldilà.

Recensione e commento 

Detective Fantasma è una di quelle letture che riservano diverse piacevoli sorprese non soltanto sotto il punto di vista della trama, ma anche perché alla fine niente è come sembrava all’inizio. Non soltanto il finale, per quanto ad alcune persone che hanno partecipato a questo evento possa essere sembrato troppo veloce, è gestito dai personaggi in maniera estremamente adulta e matura e rappresenta una piacevole variazione degli schemi classici a cui si è fatta l’abitudine. 

Inoltre questa storia è ricca di creature soprannaturali, ma nessuna è stereotipata: per tornare sulla terra, il nostro Detective Fantasma ha a che fare con delle scartoffie burocratiche dell’ufficio della Nera Signora e deve fare un accordo con l’Uomo dei Crocevia, oltre al fatto che i vampiri di questa storia sembrano delle persone assolutamente piacevoli e quasi normali, nella loro anormalità e anzi, tutte le creature di questa storia devono fare i conti con la propria umanità, a un certo punto. 

Anche lo sviluppo delle indagini, nonostante ci si avvalga di strumenti paranormali e magici, avviene in modo quasi tradizionale, seguendo una pista e degli indizi, più che affidandosi completamente a dei poteri magici. È molto interessante vedere che in Detective Fantasma essere soprannaturale non è necessariamente sinonimo di essere un mostro, anche se un mostro può essere una creatura soprannaturale. In un certo qual modo, questo romanzo, che mescola il fantasy al thriller e a tratti sfocia nel noir, è un po’ come Twilight dopo essere stato corretto con una penna rossa e aver eliminato le parti trash, le parti romance, le parti inutili, le parti senza senso, le parti dove i vampiri brillano come una sorpresa dell’ovetto Kinder degli anni Novanta. Lo sviluppo della trama è molto ritmato e la voce narrante rende impossibile fermarsi nella lettura, oltre al fatto che la prosa è fluida, a tratti sarcastica e talvolta tagliente. Del resto, trattandosi di un volume di poco più di duecentocinquanta pagine è facile immaginare che non si dilunghi in eccessive prolissità, anche se questo può essere un problema per lǝ lettorǝ che cercano un approfondimento psicologico molto forte, dato che la storia si concentra molto sull’azione e sulla soluzione del caso. In questo contesto, volendo trovare un difetto a un libro che si pone come obiettivo più che altro di intrattenere, più che di entrare senza riserve nel cuore di chi legge, si può dire che Wyte sia un po’ un Gary Stue perché è praticamente invincibile e tutto gli riesce senza sforzo, ma è comunque un dettaglio marginale, rispetto ai pregi del libro che è sicuramente una lettura piacevole e coinvolgente

6 commenti:

  1. Anche a me è piaciuto tanto, finalmente una lettura un po' diversa dal solito 😍

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  2. Una di quelle letture che fanno bene all’anima, da come ne parli !!

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  3. A partire dalla copertina questo libro mi grida "comprarmi"... Poi ti ci metti pure tu 😂👍

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  4. Non conoscevo ma ora vorrei leggerlo un sacco! **

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