- Titolo: Le Streghe in Eterno
- Titolo originale: The Once and Future Witches
- Autrice: Alix E. Arrow
- Traduttrice: Alice Casarini
- Lingua originale: inglese
- Codice ISBN: 978-8804737674
- Editore: Mondadori
Sono mesi che aspettavo l'uscita in Italia di questo libro, che ho letto in inglese assieme alla mia compagna di avventure Valeria, che ringrazio per aver organizzato l'evento, assieme alla casa editrice che ci ha omaggiate del file in digitale
Trovare
le parole per parlare di questo libro non è affatto semplice perché
proprio le parole sono al centro del messaggio che la narrazione vuole
mandare: esse sono un mezzo per arrivare a un fine, che può essere per
il bene o per il male. Infatti, durante la prosa, viene detto molto
spesso che "la cattiveria è come la bellezza: sta nell'occhio di chi guarda". Le Streghe in Eterno
è ricchissimo di simboli e colori, ma tutti loro hanno un significato
ambivalente e sono inseriti nella storia con funzione sia positiva che
negativa; il grigio, ad esempio, è il colore di Salem, un grigio slavato
che ambisce ad essere il bianco della città senza peccato che millanta
di essere. Il grigio è la cenere delle donne bruciate sul rogo, ma è
dalle ceneri che la fenice rinasce. E grigi sono spesso i capelli delle persone sagge. Oltre a questo, la palette di
colori presenta in maniera predominante anche il rosso, colore del
sangue versato e della rabbia, quel tipo di rabbia che spinge ad agire e
cambiare le cose, il rosso dei capelli di una neonata che rappresenta
la speranza, e poi il bianco, che è simbolo delle suffraggette, che
manifestavano vestite di questo colore. Ma bianchi sono anche i guanti
di chi non vuole sporcarsi le mani. Esiste anche il nero, colore delle
ombre in agguato e antagoniste delle protagoniste, ma anche dei loro
famigli, manifesto della loro potenza. Anche altri simboli sono in
qualche modo rivisitati, come il serpente, classicamente animale
associato a Eva, responsabile del peccato originale, ma che per i Greci
ricordava Asclepio, il primo medico che usava erbe e unguenti,
notoriamente associati alla stregoneria quando utilizzati dalle donne.
Un'altra
volta Alix E. Harrow dà voce a chi non ne ha, per questo le parole sono
tanto importanti e si riappropria del termine "strega" privandolo della
connotazione negativa che ha avuto per secoli (prossimamente sul blog
un articolo di approfondimento sui gruppi femministi che si sono avvalsi
dell'immagine della strega). La stregoneria non è
altro che la metafora del potere: gli uomini sono autorizzati ad averla,
mentre le donne vengono bruciate sul rogo per lottare per lo stesso
diritto. La magia delle donne è qualcosa che ha dovuto strisciare ed
essere tramandata di madre in figlia tramite filastrocche segrete,
mentre quella degli uomini è manifesta e ammantata di termini latini e
altisonanti. Come tutto il resto, anche la magia femminile è qualcosa da
relegare alla camera da letto e alla cucina. Ma Le Streghe in Eterno
non è tanto diretto e semplicistico, non mostra semplicemente
una fazione di buoni e cattivi, ma tutte le sfumature intermedie, perché
l'attivismo politico e la lotta per il suffragio universale è qualcosa
in cui possono indulgere le donne con la pancia piena, mentre le altre,
quelle con troppe bocche da sfamare, non possono permettersi scioperi e
licenziamenti. Il modo in cui il femminismo e le figure canoniche della
femminilità vengono affrontate è qualcosa che raramente si vede nella
narrativa in generale, non ci sono retorica spicciola, frasi fatte, o
idealismo vuoto. Le donne sono tutte diverse, sfaccettate, fatte di luci
e ombre, nessuna di loro è perfetta, nemmeno alla fine dell'arco di
formazione, ma è questo che rende la storia interessante, perché la
conclusione del libro sarà soltanto un punto di partenza dal quale
continuare a
migliorare. Le madri ritratte non sono solo madri, sono donne che hanno
altro oltre all'istinto materno e fanno molte altre cose rispetto a
quelle che ci si aspetta da un angelo del focolare, perché si può essere
contemporaneamente un'ottima madre e una strega potente.
La storia di Le Streghe in Eterno
si concentra sulla sorellanza: al centro ci sono tre sorelle, separate
da tradimenti e dolore e messe l'una contro l'altra da un padre
violento. Loro, che sono la metafora dell'intero genere femminile,
impareranno a smettere di guardarsi con sospetto e a non farsi dividere
dalle aspettative del ruolo sociale che è stato loro imposto per secoli.
In questa occasione, per salvarsi l'una dall'altra, le loro parole
diventano importanti, perché gli incantesimi per funzionare devono
essere pronunciati a voce alta. Il fatto di avere una voce da usare
conta tantissimo. In questo frangente, risaltano molto anche le favole
che vengono inframmezzate alla narrazione, in cui la strega non è il
personaggio cattivo, ma un personaggio talvolta tragico, talvolta
frainteso, e che vengono ogni volta raccontate da una donna diversa,
perché ognuna di loro ha una storia da raccontare. Tutte loro sono
streghe, o lo saranno, man mano che capiranno di avere il potere di
cambiare le cose. E poiché sono le sorelle, anche metaforicamente tali,
ad essere importanti nella trama, questo libro non ha bei tenebrosi che
distraggano dalla trama o storie d'amore insipide di cui spesso vengono
infarciti i romanzi fantasy. Questa storia è una storia che vi farà
amare le altre donne attorno a voi. È una storia che parla di donne, in
cui gli uomini non sono necessariamente dei nemici, possono essere
sicuramente degli alleati, ma non sono mai dei protagonisti. Nessuno di
loro ruberà la scena alle nostre Juniper, Bella e Amaranth.
Nonostante
i simboli e il sottotesto,
Le Streghe in Eterno non è
minimamente un libro noioso, anzi, gli avvenimenti sono sinusoidali, già
a cinquanta pagine si ha l'ansia per gli eventi da cardiopalma che mettono in pericolo
le tre sorelle. La fine del libro è estenuante, ci si arriva col
fiatone e le lacrime non tardano a scendere.
Alix E. Harrow è praticamente una
garanzia e questa storia ha il potenziale per mettere d'accordo sia
quelle persone che già amano l'autrice, sia quelle che non sono rimaste
entusiaste dalla lettura de Le Diecimila Porte di January. Leggete questo libro, non è solo bello da tenere sullo scaffale. Non ve ne pentirete e ci sarà molto da discutere.
Grazie per aver insistito perchè tutt* lo leggessero, posso dire che hai fatto del bene nel mondo ahah
RispondiEliminaIl mio essere una cagacazzina si è rivelato utile
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