mercoledì 22 settembre 2021

Una Storia di Stregoneria

  • Titolo: Una Storia di Stregoneria
  • Titolo originale: A Tale of Witchcraft
  • Autore: Chris Colfer
  • Traduttore: Tommaso Varvello
  • Lingua originale: inglese
  • Codice ISBN: 9788817156240
  • Editore: Rizzoli

Trama


Brystal e i suoi amici hanno salvato i regni dalla minaccia della Regina dei Ghiacci e sono riusciti a far accettare la comunità magica in tutto il mondo. Potrebbero finalmente concedersi di festeggiare, ma quando una strega misteriosa dal nome di Lady Mara arriva all'accademia, tutto cambia all'improvviso. Lady Mara comincia a reclutare fate per la sua scuola di stregoneria rivale, con intenzioni tutt'altro che benevole... Molto presto l'amica di Brystal, Lucy, rimane intrappolata in un complotto oscuro che minaccia di sterminare l'umanità. In giro per il mondo, la pace faticosamente acquisita sta per sgretolarsi e la rabbia per la legalizzazione della magia si sta diffondendo di nuovo in tutti i regni a causa delle menzogne diffuse da un pericoloso clan, noto come la Fratellanza Virtuosa. L'obiettivo è chiaro: sterminare ogni forma di vita magica, a cominciare da Brystal... Età di lettura: da 10 anni


Recensione e commento

Generalmente preferisco scrivere le recensioni in modo impersonale, usando la terza persona e rimanendo imparziale, ma in questo caso farò un’eccezione: Una Storia di Stregoneria ha toccato le corde del mio cuoricino di pietra ed essere distaccata è praticamente impossibile.

Una Storia di Stregoneria è un romanzo per ragazzi, il seguito di Una Storia di Magia (trovate qui la recensione) e parla di temi importantissimi con una delicatezza e una competenza che monti libri per adulti non avvicinano nemmeno. Se il primo libro parlava di omosessualità attraverso la metafora della magia ed era un invito a essere sé stess*, Una Storia di Stregoneria parla di malattia mentale, di depressione, dolore, perdita e di cosa succede alla nostra mente quando è governata dall’odio, dalla paura e dalla rabbia.

Chris Colfer impegnato a essere meravigliosamente talentuoso
Ma andando con ordine, in questo secondo capitolo Brystal è diventata ormai una celebrità, avendo reso legale la magia e usandola al sevizio del prossimo, ma questo la sottopone alle conseguenze dell’esposizione mediatica e del peso schiacciante delle aspettative altrui. In questo frangente, è ragionevole pensare che alcuni passaggi siano frutto dell’esperienza personale dell’autore, poiché Chris Colfer prima di essere un autore di indiscusso talento, nasce come attore, cantante e ballerino (ve lo ricorderete dalla serie Glee) e forse le vicende racontate dalla protagonista, in cui spiega che si sente trattata come un pezzo di carne e non come una persona, per via della sua fama, sono probabilmente un’ estrinsecazione dei sentimenti di Colfer stesso. I livelli di stress dovuti al lavoro e questa esposizione al pubblico e alle sue aspettative non tardano a portare Brystal in uno stato di ansia, e infine alla depressione. L’autore è stato perfetto, in modo semplice ed efficace è riuscito a rendere benissimo l’idea di come la nostra mente possa essere la nostra peggior nemica, perché quando sono le vocine nella tua testa a dirti che non si mai abbastanza, che non sei in grado, che nessuno ti ama e che sei un fallimento, allora smetti anche solo di provarci e ti fai dominare da quel brandello di buio nella tua testa che piano piano diventa un intero mostro d’ombra. Alcune righe mi hanno fatto venire la pelle d’oca e chiudere lo stomaco: quando ti senti in colpa perché hai tutto, eppure non sei felice, quando smetti di fidarti degli altri perché pensi che tutto il peso del mondo sia sulle tue spalle e di cosa succede alla tua vita quando stai male eppure pensi di non avere il diritto diritto di sentirti così, perché ti senti in obbligo a essere felice. Tutto questo mi ha fatta immedesimare così tanto che nonostante la leggerezza della trama, mi sono sentita come se questo libro fosse stato scritto per me, da sto che mi parla in modo così intimo, e allo stesso tempo come se avessi voluto scriverlo io, perché veicola alcuni dei miei pensieri in modo così efficace da farmi quasi invidiare la sua bravura (e sì, anche nel mio caso potete dedurre il mio stato di salute mentale in base alla cura dei miei capelli, proprio come Brystal). Indelicatamente, Chris Colfer riesce persino a inserire, in modo non forzato e per esigenze di trama assolutamente legittime, una lettera che a occhi adulti appare come quella di qualcuno che si toglie la vita perché non ce la fa più e non si sente all’altezza. Qualcuno che ha la sensazione di aver deluso tutti. Eppure, questa storia racconta la speranza e spiega che nessuno è mai solo come pensa di essere, che ci sono sempre persone disposte a darci una mano, che ci vogliono bene e che non sono mai deluse da noi quanto pensiamo. Che spesso è solo la nostra testa a giocare brutti scherzi e basterebbe solo chiedere aiuto. Ci sono dei passaggi in cui la scrittura diventa letterale, il che non costituisce minimamente un problema: quando si tratta di letteratura per ragazzi, ci sono delle circostanze in cui è meglio veicolare un messaggio in maniera diretta, per cui è apprezzabilissimo il momento in cui la prosa dice “non era più soltanto triste, era gravemente depressa”, perché le menti giovani non hanno bisogno di essere protette da questo, anzi, chiamare le cose con il loro nome potrebbe aiutare *l* giovane lettor*  a capire la propria situazione e regolarsi di conseguenza Ma la prosa dice anche, senza mezzi termini “se ti senti coì devi solo chiedere aiuto, perché non sei veramente

Il terzo libro che il voglio in italiano tipo IERI
Colfer, tuttavia, non parla solo di come andrebbe gestita la malattia mentale, ma anche di come nella realtà, alcune persone la gestiscano nel modo sbagliato: le streghe, in questa storia, sono delle creature che puniscono il prossimo per il proprio dolore, per i propri traumi e assecondano i propri demoni, invece di dominarli e renderli propri alleati. Il dolore può distruggere e sfigurare l’anima di una persona. Può renderla irriconoscibile. Quando si è una persona ferita  è facile rivolgere il proprio dolore verso gli altri e vendicarsi, ma non è costruttivo, perché non aiuta a ricostruire il proprio io, il che non significa che i “buoni sentimenti” siano la risposta a tutto, anzi, il dolore va vissuto fino infondo per poterne uscire, perché niente dura per sempre, e persino la rabbia e la furia possono essere positive, se vengono indirizzate nel modo giusto. In particolare, c’è una scena che mi ha fatta piangere, in cui Lucy, il mio personaggio preferito, prende i suo trauma e lo trasforma in arte. È stato un momento che mi ha sopraffatta al punto che ho dovuto mette da parte il libro per qualche minuto. Questi due modi di affrontare il dolore, ovvero utilizzandolo come modo per crescere, dal momento che è un’inevitabile esperienza umana, e l’altro usandolo per distruggere, sono proprio i temi centrali di questo romanzo stupendo, che però non risultano mai forzati o fuori contesto, in una trama che ha dei tocchi persino di high fantasy, con citazioni di Harry Potter e Il Signore egli Anelli. Una storia di magia riesce a essere poetico, ma anche esilarante, soprattutto grazie alla figura di Lucy, che qui viene approfondita (grazie. Ne avevamo bisogno!).  Lucy non è una fata canonica, ma la cosa non le interessa. Probabilmente, all’interno di questa serie, è la persona con il carattere più stabile e forte, perché dotata di un’incrollabile bussola morale e di una sorta di scudo che la ripara dalle critiche degli altri. Lucy si dimostra capace di atti di eroismo e generosità che raramente si sono visti in personaggi più in convinti della propria bontà: lei mette a rischio sé stessa, dimostrando sensibilità e saggezza in diverse situazioni e non vacilla mai. ICONICA.

Nella trama, poi, non mancano stuzzicanti intrighi di corte, colpi di scena e cattivi che sembrano la versione Ru Paul’s Drag Race del KKK.

Non ho altro da dire, per il momento, ma è molto probabile che ritroviate questo libro sulla mia pagina Instagram quando sarà il momento di decidere la top 5 dei libri del 2021.

12 commenti:

  1. Questo libro sembra davvero fantastico e la tua recensione è bellissima 😍 Sì vede che ti è proprio piaciuto e che ti sei ritrovata nel libro, è bellissimo quando succede di rivedere sé stessi tra le pagine 😊

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    1. Infatti penso che rientri a pieno titolo nei libri del mio cuore

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  2. Molto bello sicuramente che tu abbia ritrovato del personale dell'autore nel libro. Non vedo l'ora di leggerlo

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  3. Io non avevo totalmente capito chi fosse l autore ��
    Sono sicura che questo libro abbia lasciato un segno profondo nel tuo cuore (che non è di pietra per nulla)❤️

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    1. Sì, credo sia entrato a pieno titolo nella classifica dei libri del mio cuore

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  4. Mi ispira tantissimo questa serie tesoro! L prendo per Dafne ( diciamo così !) 😉

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    1. È un libro con una doppia chiave di lettura, quindi va bene per Dafne e per te

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  5. Ma che meraviglia!! ** Non sapevo si fosse dato anche alla scrittura! Una storia davvero interessante che mi ha incuriosita moltissimo

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    1. Ed è anche spaventosamente bravo come autore per ragazzi, veramente tanto di cappello

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