venerdì 17 dicembre 2021

Anna K.

  • Titolo: Anna K. - Una Love Story
  • Titolo originale: Anna K. - A Love Story
  • Autrice: Jenny Lee
  • Traduttrice: Sofia Brizio
  • Lingua originale: inglese
  • Codice ISBN: 978-8833751573
  • Casa editrice: Leggereditore
Trama

Ogni adolescente è felice allo stesso modo, mentre è infelice a modo suo. Mentre i suoi amici lottano con le insidie della normale vita da adolescente, Anna K. sembra sempre essere in grado di navigare con grazia al di sopra di tutto. Cioè... fino alla notte in cui incontra Alexia "Count" Vronsky alla Grand Central Station a New York. Un famigerato playboy che ama non combinare niente e vive solo per il proprio piacere, Alexia è tutto ciò che Anna non è. Ma ha una sola cosa in comune con lei: non è mai stato innamorato o almeno fino a quando non la vede la prima volta. Mentre Alexia e Anna sono irresistibilmente attratti uno verso l’altro, lei deve decidere quanto della sua vita è disposta a lasciar andare per avere la possibilità di stare con lui. E quando una rivelazione scioccante minaccia di mandare in frantumi la loro relazione, è costretta a chiedersi se ha mai conosciuto veramente se stessa e se quel mondo fatto di luci e brillantezza sia effettivamente quello che desidera.

Recensione e commento

Avete presente quei libri che a pelle non vi dicono niente e non gli dareste due spicci, ma poi sin dalla prima pagina vi fanno ricredere perché sono meravigliosi? Ecco, Anna K. è proprio così. In un periodo in cui il retelling viene usato da autrici che non hanno fantasia per scrive una propria storia di sana pianta (La Corte dei Miracoli sto parlando con te!), Anna K. è una boccata di aria fresca non solo perché, nonostante la differenza di target, nello stile, nell’uso alternato del punto di vista esterno dei personaggi e nella trattazione delle tematiche è effettivamente molto simile a quello di Tolstoy, ma anche perché il nucleo centrale della storia rimane intatto. La trama è molto complessa e intricata, con avvenimenti salienti ogni poche pagine che fanno scorrere l’intreccio con fluidità e il fatto che la storia sia stata rimaneggiata per un pubblico adolescenziale non la rende più superficiale, anzi. Di fatti, un occhio adulto potrebbe vedere certi temi come venali, eppure la verità è che diventano tali solo dopo che l’adolescenza è passata. Durante quel periodo, invece, cose come il tradimento, gli intrighi e le delusioni amorose sono problemi che vanno affrontati e superati per poter, pian piano, diventare adulti. Non c’è un solo personaggio in Anna K. che non abbia una parabola di formazione incredibile, sia in positivo, che in negativo; Lolly, ad esempio, parte come una ragazza un po’ superficiale che non ha più una ragione di vita dopo il tradimento di Steven, ma da quel momento in poi ha una crescita interiore che si riflette tantissimo nei rapporti con le altre persone. Diventa saggia, gentile e non giudica più nessuno. Altri personaggi, invece, hanno una crescita in negativo, che dalle stelle li porta agli abissi più profondi, sino a non poterne più uscire. Anna K. tratta contemporaneamente di tanti temi diversi: si va dall’ansia da prestazione, alla depressione, all’uso di droghe, al tradimento e soprattutto al doppio standard, senza mai diventare retorico o banale, ma anzi affrontando queste problematiche giovanili (e non solo) con moltissimo tatto, competenza ed evitando di considerare gli adolescenti come una marmaglia omogenea di senza cervello privi di prospettive.

Venendo alla protagonista, con lei sono riuscita a entrare in empatia molto più che con la Anna Karenina originale, dato che personalmente avevo più comprensione per suo marito. Qui, invece, le motivazioni delle azioni di Anna non solo sono comprensibili, ma addirittura condivisibili e la sua non è una storia di tradimento, ma di autodeterminazione per svincolarsi da una relazione che è iniziata troppo presto con una persona che, di fatto, non ha scelto. Anna è una brava ragazza, eppure subisce, subisce e subisce un’ingiustizia dietro l’altra, dovute soprattutto al doppio standard di cui è pervasa la società in cui vive: nessuno giudica Vronsky per le sue relazioni sessuali, ma tutti sono pronti a condannare Anna per un’ingiustizia che non solo ha subito, ma che, addirittura, la porta sull’orlo del precipizio. Una cosa interessante da paragonare tra questo retelling e il romanzo originale è il cambiamento dell’alta società dalla fine dell’Ottocento a oggi. I ricchi di cui ci para Jenny Lee sono dei festaioli stacanovisti che si preoccupano solo di vestiti costosi, macchine e cocaina, mentre quelli del romanzo originale non lavoravano e avevano degli interessi di cui occuparsi relativamente a tempo perso. Anche molte scene originali sono riportate qui, rivisitate e pulite da molte digressioni che un lettorato contemporaneo troverebbe prolisse, come quella dell’incidente a cavallo o le lunghe descrizioni di pranzi al ristorante. 

Anna K. è un retelling degno di questo nome, che di sicuro tiene intatto il messaggio del libro originale e nonostante questo riesce a essere imprevedibile nei colpi di scena e irresistibile nell’approfondimento psicologico dei personaggi. Un romanzo davvero imperdibile che vale la pena di essere letto a ogni età.

14 commenti:

  1. Niente, mi hai super convinta. Voglio leggere questo romanzo! E dire che lo avevo tranquillamente ignorato...

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    1. Guarda, stessa cosa, lo avevo completamente snobbato pensando fosse l'ennesimo romance non originale senza arte né parte, invece scrittura molto competente e ponderata. Finalmente un retelling che parte da un'ottima conoscenza dell'opera originale

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  2. Lo avevo già visto in giro questo libro, purtroppo non mi ispira molto :(

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  3. Sai che a vederlo così non mi attirava molto? Però dopo la tua recensione mi ispira moltissimo!

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  4. Un libro molto bello sembra da come ne parli. A me mi è capitato sia dei libri che non gli davo nulla poi mi sono piaciuti molto. Ma ni è capitato anche l'incontro

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  5. Credo che questo retelling possa piacermi pur non avendo letto ancora il classico

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  6. Interessante! Anche io non gli avrei dato 2 cent e invece sono quasi tentata di recuperarlo!

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    1. È stata davvero una lettura sorprendentemente intelligente

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  7. Mi hai incuriosita davvero tantissimo! Penso che lo leggerò !

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