lunedì 20 giugno 2022

La Principessa delle Ceneri

 Buongiorno, bellezze! La recensione di oggi riguarda un libro che ho letto grazie alla casa editrice Fanucci, che mi ha dato anche la possibilità di organizzare un gruppo di lettura con recensione finale. Nel banner trovate le altre partecipanti, andate a sbirciare le loro recensioni.


  • Titolo: La Principessa delle Ceneri
  • Titolo originale: Ash Princess
  • Autrice: Laura Sebastian
  • Traduttrice: Francesca Bellacicco
  • Lingua originale: Inglese 
  • Codice ISBN: 978-8834742471
  • Casa editrice: Fanucci editore

Trama

Theodosia aveva sei anni quando il suo Paese fu invaso, e sua madre, la Regina del Fuoco, fu assassinata davanti ai suoi occhi. Dieci anni dopo, Theo ha imparato a sopravvivere ai continui abusi del kaiser e della sua corte nelle vesti della ridicola Principessa delle Ceneri. Poi, un giorno, il kaiser la costringe a fare ciò che non avrebbe mai immaginato. Con le mani insanguinate e persa ogni speranza di reclamare il suo trono perduto, si rende conto che sopravvivere non è più sufficiente: deve seppellire nel profondo la ragazza che era un tempo. Ma ha ancora un’arma: la sua mente è più acuta di qualsiasi spada e il potere non si ottiene solo sul campo di battaglia. Per dieci anni, la Principessa delle Ceneri ha visto la sua terra saccheggiata e il suo popolo ridotto in schiavitù. Non può più ignorare i suoi sentimenti e i suoi ricordi. Decide di giurare vendetta, orchestrando un complotto per sedurre e uccidere il figlio guerriero del kaiser grazie all’aiuto di un gruppo di ribelli volubili e dotati di poteri magici. Ma Theo non si aspetta di provare sentimenti per il principe… Costretta a fare scelte impossibili e incapace di fidarsi anche di coloro che sono dalla sua parte, Theo dovrà decidere fino a che punto è disposta a spingersi per salvare il suo popolo, e quanto di sé stessa è pronta a sacrificare per diventare regina.

Recensione e commento

La Principessa delle Ceneri è uno di quei romanzi che ho iniziato senza aspettarmi nulla, un po’ demoralizzata dalle letture mediocri di questo periodo. Invece è stato capace di stupirmi in positivo.

Theo e le sue cicatrici

Sebbene non sia una storia particolarmente innovativa, è un romanzo che riesce a convincere per via dello stile evocativo e del ritmo serratissimo delle vicende. In effetti, è un po’ la dimostrazione del fatto che qualsiasi storia, se raccontata bene, può essere interessante e uno dei punti favorevoli è sicuramente la psicologia della protagonista: Theo parte svantaggiata, è una principessa schiacciata da un regime occupazionale, psicologicamente abusata e nonostante ciò riesce a essere ingenua e a fidarsi delle persone sbagliate in più di un’occasione. Ma se in un altro libro questo avrebbe dato fastidio, qui invece funziona bene, per il semplice motivo che la sua ingenuità le costa sempre caro quando le si ritorce contro e impara ben presto che esiste una sostanziale differenza tra l’essere una buona politica e l’essere una brava persona. Le due cose difficilmente vanno di pari passo, specialmente quando si deve decidere della vita altrui, come tocca fare alle regine delle città sotto occupazione come lei, ma effettivamente, alla fine del romanzo, la sua formazione come personaggio sarà innegabile. In poche parole, Theo non è una protagonista overpower, anzi, sbaglia e spesso in modo eclatante, ed è giusto così. 

Eppure, qualche difettuccio c’è, ma è dato più che altro dall’inesperienza dell’autrice, ad esempio, la prima parte del romanzo è più descrittiva e costruisce le relazioni tra personaggi, mentre la seconda metà è decisamente più veloce e incalzante. Poi ci sono anche alcune (troppe) botte di fortuna che non sono sempre verosimili al cento percento, eppure nel complesso si riesce a mantenere la sospensione dell’incredulità, se si evita di porsi troppe domande. A parte questo, probabilmente con un po’ di esperienza in più, una narrazione in terza persona con narratore extradiegetico, focalizzazione variabile e 5-600 pagine, La Principessa delle Ceneri avrebbe potuto essere, per via del suo intreccio, un ottimo epic fantasy, con tutti gli intrighi di corte che ci sono (anche se per il genere e il target, va benissimo così).

Molto apprezzabile è anche il modo in cui nella trama viene trattato il tema dell’appropriazione culturale: in La Principessa delle Ceneri esistono dei manufatti molto importanti per gli Astreani, perché intrinsecamente legati alla propria religione e molto difficili da ottenere, ma che vengono trattati come mero oggetto estetico da parte degli invasori. Allo stesso modo, esiste una visione darwinista della società, dal momento che Theo capisce in più di un’occasione che anche quando pensa di avere un rapporto alla pari con una persona kalovaxiana, in realtà la relazione non è vissuta allo stesso modo dalla controparte, che la vede, invece, come una selvaggia ammaestrata, un animaletto da compagnia e nulla di più.

Forse, La Principessa delle Ceneri non sarà un libro da 10 e lode, ma da sei e mezzo o sette sì, costituisce un esordio letterario di tutto rispetto e si intravede tantissimo talento che si spera possa essere sfruttato nelle prossime pubblicazioni dell’autrice. Un romanzo sicuramente consigliato, perché molto buono per il target a cui è rivolto e senza dubbio migliore di tanti libri molto più spinti e pubblicizzati (e di prezzo decisamente inferiore). Da tenere in considerazione per le letture di quest’estate.

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