martedì 12 luglio 2022

Le Ragazze della Libreria Bloomsbury

 Buongiorno, bella gente! La recensione di oggi riguarda un libro per il quale devo ringraziare la mia amica Beatrice e la casa editrice Mondadori per aver organizzato l’evento e avermi dato l’opportunità di leggere il libro in anteprima. Cominciamo!


  • Titolo: Le Ragazze della Libreria Bloomsbury 
  • Titolo originale: Bloomsbury girls
  • Autrice: Natalie Jenner
  • Traduttrice: Manuela Faimali
  • Lingua originale: inglese
  • Codice ISBN:
  • Casa editrice: Mondadori

Trama

È il 1949 e Londra guarda con fiducia alla ripresa economica del dopoguerra. In Lamb’s Conduit Street, nel centro della città, la libreria Bloomsbury sembra ancorata saldamente al passato: gestita con piglio severo e conservatore dal direttore Herbert Dutton, è organizzata secondo cinquantuno regole inviolabili e una gestione tutta al maschile che non dà alcuno spazio alle tre straordinarie commesse che ci lavorano.

Vivien è rimasta sola dopo che il fidanzato è stato ucciso in guerra, e la sua vita è resa ancora più complicata dall’insopportabile spocchia di Alec McDonough, responsabile del reparto narrativa. Grazie al lavoro in libreria, Grace mantiene la famiglia, barcamenandosi tra l’esaurimento del marito, il senso del dovere e i suoi sogni irrealizzati. Evie è l’ultima arrivata: tra le prime donne a laurearsi a Cambridge, si è vista negare un ruolo accademico in favore di un collega – maschio – meno promettente di lei.

Tre donne brillanti e intraprendenti che hanno la strada continuamente sbarrata da uomini meno capaci e più arroganti di loro. Finché un improvviso malore del direttore e il ritrovamento di un prezioso libro non forniscono l’occasione per un radicale e fantasioso cambio della guardia.

Attraverso il microcosmo della libreria Bloomsbury, Natalie Jenner parla del magico potere delle donne e di come, oggi non meno di allora, faticano a farsi largo in ambienti ritagliati a misura d’uomo. E racconta gli atti rivoluzionari di cui è capace il sodalizio femminile, senza dimenticare mai il potere dei libri e della letteratura che, come un filo prezioso, tesse una rete indistruttibile di conforto e sicurezza.

Recensione e commento

Pantagruelico e gargantuesco. Il lavoro di ricerca che si cela dietro a questo romanzo è semplicemente inimmaginabile. 

Era da un po’ che non leggevo un libro come Le Ragazze della Libreria Bloomsbury, joyciano perché tutto dipanato in dialoghi e flussi di coscienza, quasi completamente privo di descrizioni. In questo modo, la voce di ogni personaggio è assolutamente inconfondibile e ciascuno è così ben caratterizzato da prendere vita e uscire fuori dalle pagine. La struttura in stile Joyce è probabilmente voluta, perché questo libro, pur trattando di moltissimi temi, ruota prima di tutto attorno all’importanza dei libri e della letteratura: c’è la ricerca di libri perduti, l’approfondimento di libri famosi e conosciuti che fanno discutere e si parla anche in modo molto lucido e schietto dell’ elitismo letterario, ovvero quel fenomeno per cui ci sono generi di serie A e di serie Z. Ed è in quest’ottica che ho pensato all’immenso lavoro di ricerca che l’autrice deve aver effettuato, perché nell’intreccio sono inseriti tantissimi libri realmente esistenti, ma che sono molto di nicchia, dimenticati dalla Storia perché troppo avanti sui tempi o scritti da una donna in un mondo dominato da uomini. Inoltre, si parla dei libri in ogni loro forma, da quando stanno ancora venendo alla luce, tra le mani di chi scrive, per poi prendere vita nel processo di editing e poi diventare oggetti finiti custoditi nella libreria. Oggetti finiti di cui poi si deve discutere, in modo più o meno concorde, attraverso la critica e il pubblico, ma anche in modo accademico, specie quando ci si butta nella ricerca di un libro perduto che potrebbe cambiare la Storia della letteratura di genere. Questo è un libro sui libri, e li difende tutti, senza eccezioni: non è un libri di fantascienza, eppure una delle sottotrame riguarda la fantascienza, genere non molto apprezzato dai conservatori degli anni Cinquanta, non è un libro rosa eppure cita tantissimi libri che sono stati relegati a questa categoria per il semplice motivo di essere stati scritti da donne e contenere una storia d’amore. Le Ragazze della Libreria Bloomsbury è un omaggio alla letteratura, senza confini o restrizioni. 

Eppure, lo studio dell’autrice non si esaurisce alla letteratura, perché il romanzo è ambientato nel secondo dopoguerra e la coerenza storica è mantenuta divinamente. Vengono inquadrati diversi problemi sociali del periodo, come il razionamento, il divario di stipendio fra uomini e donne (facciamo finta che sia un problema iniziato e finito negli anni Cinquanta, va’…) e relativa differenza di carico mentale sia in campo lavorativo che accademico, la società fortemente restrittiva nei confronti di omosessuali e persone divorziate. È bello vedere attraverso gli occhi di ognuna di queste persone, che non sono tutte buone e brave, ma anzi, nascondono spesso ipocrisie interiori o grossi difetti caratteriali con i quali non mostrano di voler venire a patti. In particolare, è il conservatorismo a farla da padrone, cercando di tornare al periodo antecedente alla guerra, rifiutandosi morire e lasciare la presa in un mondo che, invece, vuole cambiare e superare la guerra. In questo contesto, Natalie Jenner riesce a unire Storia e letteratura, perché alcuni autori e autrici realmente esistiti diventano personaggi, così come un ruolo fondamentale, quasi vivo, è ricoperto dalla città di Londra, con le sue curiosità e i suoi misteri. Bellissimo.

Unica pecca, a mio parere, in questo libro caratterizzato da scrittura meravigliosamente fluida ed evocativa e contenuto davvero pregno, è che il finale, forse, è eccessivamente disneiano, un po’ troppo positivo, sotto certi aspetti, specie per quanto riguarda i personaggi con più spigoli caratteriali. 

Nota di grande merito va alla traduzione, a cura di Manuela Faimali. Nessun nome di autrice è stato fatto precedere dall’articolo, solo nomi propri per loro e per i colleghi uomini, né ci sono sati obbrobri come “autrici donne” o simili. Davvero un lavoro ben fatto.

A parte la chiusura, Le Ragazze della Libreria Bloomsbury è una lettura davvero consigliabile, illuminante sotto tantissimi aspetti diversi e che fa riflettere sul nostro presente pur essendo ambientata nel passato.

7 commenti:

  1. È un libro di cui ho sentito parlare molto sul web negli ultimi tempi e mi interessa molto! Grazie alla tua recensione molto dettagliata ho capito meglio quali siano le tematiche e gli approfondimenti. Per quanto riguarda il finale Disneyano per me può essere un pregio visti i miei gusti 😂. Sento proprio che potrebbe piacermi❤️

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    1. Al di là dei gusti personali, penso che possa davvero essere una bella lettura in modo universale

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  2. Sono assolutamente d'accordo con te. Questo libro è stato una piacevole scoperta perché oltre ad essere un perfetto spaccato storico e sociale dell'epoca, allo stesso tempo porta a riflettere su tematiche sociali ancora attuali

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    1. Vero, ha mostrato quanta strada abbiamo fatto ma quanta ancora ne dobbiamo fare

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  3. Dalla trama mi ispirava ma relativamente, invece sembra proprio una bellaettura, me lo segno!

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  4. Grazie per avercene parlato, non conoscevo questo libro. Se devo essere onesta il finale un po' troppo positivo non mi ispira, perchè da come ne parli sembra che non sia così realistico
    -Serena

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