mercoledì 8 febbraio 2023

La Principessa delle Anime

  • Titolo: La Principessa delle Anime
  • Titolo originale: Princess of Souls
  • Autrice: Alexandra Christo
  • Traduttrice: Sofia Brizio
  • Lingua originale: inglese
  • Casa editrice: Fanucci
  • Codice ISBN: 978-8834743331
Trama

Per sedici anni, Selestra è rimasta intrappolata nella torre sulla Montagna Fluttuante preparandosi a prendere il posto della madre come strega del re, e manifestare i poteri per predire la morte dei richiedenti alla Festa delle Predizioni. Come soldato dell’esercito reale, Nox è un candidato improbabile per la Festa, ma spinto dalla vendetta è determinato a rubare l’immortalità al re e a uccidere le sue streghe, partendo proprio da Selestra. Tuttavia, quando lei gli tocca la mano per la sua prima predizione, i loro destini si intrecciano e la morte marchia le anime di entrambi. Solo unendo le forze riusciranno a vivere abbastanza a lungo da liberare il regno dalle grinfie di re Seryth e sfuggire a un oscuro destino. Dall’autrice di "La regina delle sirene", arriva "La principessa delle anime", la storia di una strega adolescente addestrata a rubare anime per un re immortale e di un ragazzo ribelle e temerario a cui il suo destino è intrecciato.


Recensione e commento

La Principessa delle Anime è il secondo libro di Alexandra Christo, autrice di La Regina delle Sirene e rispetto al suo primo romanzo ci sono somiglianze, divergenze ma anche miglioramenti e peggioramenti. Cercherò di fare chiarezza parlandovi delle luci e ombre del libro più chiacchierato del momento.

L’autrice

Tanto per cominciare, parto subito col dirvi che se cercate un retelling di Raperonzolo temo che non sia il libro giusto, perché i riferimenti alla famosa fiaba sono più delle microcitazioni e degli omaggi che delle vere e proprie dinamiche nella trama. Tuttavia, personalmente lo considererei sì un retelling, ma di un’altra storia: quella dell’oracolo di Delfi. Selestra, infatti, è in grado di predire la morte delle persone, ma si imbarca assieme a Nox in un viaggio per affrancarsi da un destino che sembra inevitabile. Questo è uno degli aspetti che La Principessa delle Anime condivide con La Regina delle Sirene: nel libro precedente, la protagonista era di fatto la cattiva della storia che viaggiava verso la redenzione; qui, invece, Selestra si ferma a un passo dal diventare la matrigna della storia, riesce a prevenire la malvagità a cui è stata destinata ed è uno degli aspetti del romanzo che ho più apprezzato. Tuttavia, non sono rimasta molto convinta dalla bidimensionalità dell’antagonista, che è cattivo perché è cattivo, senza un movente narrativo davvero convincente, e dalla figura materna della protagonista, che a mio avviso è una matrigna un po’ desueta. Un passetto indietro rispetto a La Regina delle Sirene è anche il movente della storia che ruota tutta attorno alla vendetta e all’annientamento del nemico, invece che sul venirsi in contro e unire due mondi all’apparenza inconciliabili.

Non ho definito questo libro un retelling dell’oracolo di Delfi soltanto sulla base dei poteri di preveggenza della protagonista, ma anche per via dello sfondo mitologico della storia, che ricalca quello della Grecia antica, con riferimenti alla guerra di Troia, con le sue alte mura impenetrabili e il suo rifiuto di arrendersi in guerra, parallelismi con i Campi Elisi, con Atlantide, con Scilla e Cariddi. Ho apprezzato questo aspetto, ma non fino in fondo, perché in questo clima di grecità vengono inseriti marchingegni dell’età moderna, come bussole e mongolfiere, abiti corsettati vittoriani, bevande tipiche del periodo coloniale e nomi propri improvvisamente anglosassoni tra tanti appellativi greci e latini. Chiariamoci, non è che nel fantasy la commistione tra epoche storiche differenti non sia possibile, ma avrei preferito che il worldbuilding fosse maggiormente approfondito, invece mi sono sentita prima immersa in un mondo che credevo di conoscere e che improvvisamente prendeva delle sterzate tali da spaesarmi e distrarmi dalla narrazione degli eventi. 

La protagonista

Un’altra caratteristica che trovo migliorata rispetto a La Regina delle Sirene è la prosa, che qui è più matura e fluida. Il libro scorre benissimo, si legge in fretta e con piacere, ma non è esente da difetti sotto altri aspetti, perché per tutta la sua durata ho avuto l’impressione di leggere una bozza, più che una copia finita a causa di tutti gli dei ex machina di cui la trama è veramente costellata. Ci sono numerose situazioni in cui l’autrice si trova a risolvere dei problemi di trama tramite delle soluzioni che avrebbero necessitato di retroscena o di uno sviluppo più dilatato nel tempo, invece ci sono personaggi che spuntano fuori solo per risolvere una specifica situazione e poi sparire, macchinari che spuntano sempre fuori al momento giusto senza che la loro esistenza fosse stata introdotta o anche vagamente accennata in precedenza. In questa soluzione rientrano anche tantissimi personaggi secondari, che esistono solo perché la loro morte funga da movente narrativo e spesso sono anche privi di una caratterizzazione psicologica convincente.

Selestra, invece, ha un arco di formazione che ha un senso: alla fine del romanzo non è la stessa persona che era all’inizio, ha avuto una crescita ed è stata una protagonista attiva, quindi lei è promossa, assieme alla storia d’amore che è nata in modo organico e convincente e non è ingombrante rispetto al peso della trama. 

Un elemento che, invece, non mi sento di promuovere è il finale, che mi ha lasciata perplessa a causa di alcune scelte da parte dei personaggi. Non voglio farvi spoiler, ma è stata una situazione alla “Ma perché Gandalf non ha chiamato le aquile prima?” (Sì, so perché Gandalf non le abbia chiamate prima, è per far capire il mood!) perché è uno svolgersi degli eventi che presenta molti buchi e alcune contraddizioni rispetto al sistema magico che ci era stato raccontato.

In sostanza, La Principessa delle Anime è un romanzo molto leggero e gradevole, che intrattiene bene e si legge in fretta, ma presenta miglioramenti e regressioni rispetto al primo libro dell’autrice. Prima di approcciarvi a questa lettura è bene che siate consapevoli dei suoi difetti per evitare delusioni. Lo consiglio soprattutto ha chi ha voglia di una lettura gradevole e non impegnativa. 

2 commenti:

  1. La penso uguale, l'ho trovato perfetto per una lettura leggera che aiutasse a staccare

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non so perché questo libro non mi abbia ancora chiamata pur leggendo praticamente quasi tutto i retellimg in circolazione. Vedremo se più avanti sarà il suo tempo

      Elimina

A Study in Drowning - La Storia sommersa

Titolo: A Study in drowning - La Storia sommersa Titolo originale: A Study in Drowning Autrice: Ava Reid Traduttore: Paolo Maria Bonora Ling...