- Titolo: Gli straordinari Fallimenti di Leopold Berry
- Titolo originale: The extraordinary disappointments of Leopold Berry
- Autore: Ransom Riggs
- Traduttrice: Linda Martini
- Lingua originale: inglese
- Codice ISBN: 9788817189088
- Casa editrice: Rizzoli
Trama
A Los Angeles si vedono molte cose strane. Eppure le visioni di Leopold Berry, nerd diciassettenne orfano di madre e con un padre con cui non riesce a parlare, sono molto, molto più strane: un procione con la coda in fiamme, un uomo che infila un dente nel parchimetro... Ogni allucinazione sembra rimandare alla sua grande ossessione, "Le avventure di Max a Sunderworld", una serie tv che guardava da bambino. Ma quelle stranezze annunciano una verità molto più grande e spaventosa di un vecchio programma. Perché Sunderworld non solo è reale. Ma è anche in grave pericolo. Dall'autore della serie culto "Miss Peregrine. La casa dei ragazzi Speciali".
Recensione e commento
In genere, durante l’infanzia, ma anche dopo, c’è un periodo in cui a chi ha talenti artistici viene rinfacciato il fatto di non avere capacità immediatamente spendibili, come le abilità tecniche. Quando si è bravi in educazione artistica o negli sport ci si sente spesso dire “pensa a studiare la Storia e la Geografia, quelle sono cose utili!”.
Gli Straordinari Fallimenti di Leopold Berry parla di questo: di come il mondo degli adulti schiacci i nostri sogni, la nostra personalità, per farci diventare ingranaggi di un sistema che non premia l’unicità, ma il conformismo. Ransom Riggs ha, non serve nemmeno dirlo, una penna matura al punto che riesce a farci catapultare in una storia apparentemente già vista e ampiamente esplorata perché ribadisce tutti i cliché di questo tipo di narrativa per poi scardinarli uno dopo l’altro. Infatti, il romanzo si apre con Larry, orfano di madre, che vive con un padre castrante, l’equivalente moderno della matrigna cattiva delle fiabe, che non fa altro che dargli del perdente solo perché non ha il tipo di abilità osservabili a scuola. Eppure, guardandoli da fuori, è proprio il padre del protagonista a essere un perdente: è un uomo per cui il denaro è l’unico e solo valore, niente ha valore se non viene permutato in denaro. Valuta il successo nell’ottica del potere e di come questo lo collochi in una posizione sopraelevata, ma nel farlo si perde tante cose belle della vita, incluso il suo rapporto con Leopold, che lui vive non come un individuo a sé, che deve conoscere e amare per chi è, ma come un’estensione di sé e che pertanto non può fare altro che deluderlo, dato i figli non sono a immagine e somiglianza dei genitori.
Il processo di affrancamento di Larry sarà necessario, ma doloroso, si tratterà di una crescita che per un periodo dovrà fare in solitaria. Larry è un vincente non per il potere che acquisisce, ma perché nonostante i modelli che gli sono stati propinati riesce comunque a fiorire e diventare chi è. In questo consiste il vero successo, non nell’applicarsi delle etichette e deformarsi per aderire a esse.
I trope ribaditi uno per uno per poi essere scardinati, dicevo. Abbiamo la matrigna cattiva, che qui è invece il padre biologico, poi abbiamo quello del prescelto, perché Leopold, a poche pagine dall’inizio, riesce a entrare in una Los Angeles parallela non visibile a chi non ha poteri magici. A questo punto ho pensato “A posto, adesso si scopre che lui è l’eletto e combatte a mani nude una minaccia inaffrontabile per chiunque altro” e lo pensa lui stesso. Invece no, altro ribaltamento, perché Larry anche qui, ancora una volta, crudelmente, è mediocre e si ritrova a fare i conti con la sua mancanza di straordinarietà anche nell’ambito dello straordinario. Ma del resto tutte le sue capacità sono sempre state sminuite, schiacciate sotto il peso delle aspettative sociali di chi non ha mai creduto in lui e non lo ha mai incoraggiato. Il suo viaggio interiore consiste in questo: comprendere nel profondo che i suoi sogni vanno inseguiti anche se non sono come se li era immaginati. Nessuno gli stenderà il tappeto rosso e gli consegnerà le chiavi magiche per aprire le porte che lo porteranno al luogo in cui appartiene, perché la realtà, per quanto magica, è sempre meno scintillante e patinata delle nostre fantasie. Ma è così che Leopold vince: suo padre lo accusa di essere un perdente, ma lui non perde, lui fallisce ancora e ancora, fallisce di nuovo e fallisce meglio, imparando dai suoi errori e non arrendendosi davanti alle difficoltà, perché la sua abilità consiste nel lavorare sodo per fare parte del luogo a cui sente di appartenere, non nell’essere il Neo di Matrix della situazione.
Lerry cerca di tenere intatta dentro di sé la passione infantile che lo anima e che nei suoi coetanei, anche ragionevolmente, si spegne piano piano per affacciarsi alla vota adulta in modo in disilluso ma ragionevole. Per questo il suo viaggio è quasi (quasi) tutto in solitaria: perché non sempre viene capito anche da chi gli vuole bene ed è sempre stato al suo fianco. La passione, però, per fortuna, può anche essere riaccesa e non tutto è perduto quando si tratta di tenere viva la propria creatività.
In questo romanzo che mescolo lo urban al portal fantasy, Riggs ci regala una storia da cardiopalma, senza mai un tempo morto, emozionate e commovente al tempo stesso, in cui l’ambientazione cittadina si incastra perfettamente con la sua parallela magica: le due Los Angeles sono diverse sul piano fisico, ma molto simili per quanto riguarda la popolazione pittoresca che le occupa e nella ricerca della magia Leopold incontra la realtà, in un posto che custodisce al suo interno Hollywood, il luogo dove i sogni prendono vita, ma che simboleggia anche la finzione, la facciata, l’ipocrisia dietro il luccichio.
Gli Straordinari Fallimenti di Leopold Berry è un romanzo che ha saputo abbracciare e guarire una piccola parte della mia bambina interiore. È un libro che mi ha fatta sentire compresa e accolta. Si adatta bene a essere letto a qualsiasi età grazie al suo messaggio e alla straordinaria capacità di Ransom Riggs di comunicare efficacemente un messaggio ribaltando tutte le nostre convinzioni narrative.
le tue recensioni sono straordinariamente pericolose perché riesci sempre a raccontare non soltanto i libri, ma tutto quello che sanno dare a chi li legge. e io bisogno proprio di tutto quello che hai scritto qui ❤️
RispondiEliminaGià solo leggendo questa recensione provo empatia per Lerry. Interessante questo ribaltamento degli archetipi e come vengano sfruttati per creare una trama che parla di così tante cose - del passaggio dall'adolescenza all'età adulta, della perdita dei sogni, di come sopravvivere alla nostra normalità
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