- Titolo: I Viaggiatori del Binario 5
- Titolo originale: The People on Platform 5
- Autrice: Clare Pooley
- Traduttrice: Stefania Bertola
- Codice ISBN: 97888804748397
- Casa editrice: Mondadori
Ogni giorno alle 8.05 Iona Iverson prende il treno per andare al lavoro e percorre dieci fermate, da Hampton Court alla stazione di Waterloo, accompagnata dal suo cane, Lulu. Ogni giorno vede le stesse persone, su cui fa ipotesi e che conosce solo per i soprannomi che lei stessa gli ha affibbiato. Naturalmente, non parlano tra loro. Da pendolare esperta, infatti, Iona sa che sul treno ci sono regole precise che tutti dovrebbero seguire: - Avere un lavoro a cui recarsi. - Non consumare cibo caldo. - Essere pronti a ogni evenienza. - Non parlare mai con gli sconosciuti. Ma una mattina uno dei passeggeri, che Iona ha soprannominato "Chic ma Sessista", rischia di strozzarsi con un acino d'uva proprio davanti a lei. Sarebbe morto se non fosse stato per il tempestivo intervento di "Sospettosamente Simpatico", ossia Sanjay, un infermiere che gli pratica la manovra di Heimlich. Questo singolo evento dà il via a una reazione a catena, e un gruppo di persone che non hanno quasi nulla in comune se non i loro spostamenti quotidiani scopre che un incontro casuale può trasformarsi in molto di più e che parlare con gli sconosciuti può insegnarci qualcosa sul mondo che ci circonda e su noi stessi. Ma quando la vita di Iona inizierà a crollare, i suoi nuovi amici saranno presenti nel momento del bisogno?
Avevo proprio bisogno di una lettura come I Viaggiatori del Binario 5, leggera, defaticante e che non sfocia mai nel problematico.
La trama è semplice: Iona vede le stesse persone tutte le mattine sul treno che prede per andare al lavoro, ma la tipica educazione londinese prevede un certo grado di distacco, per cui non interagisce mai con nessuno finché non capita un evento che le unirà inesorabilmente. Da quel momento in avanti si creerà tra loro un’amicizia autentica fondata sull’aiuto reciproco e sulla crescita personale, proprio perché i presupposti di questa relazione si poggiano sul non aspettarsi nulla in cambio per il tempo del viaggio che si condivide prima di separarsi.
Eppure, la varietà di temi trattati non appesantisce mai una narrazione dal tono leggero e punteggiato di sarcasmo inglese. Sia chiaro, non è che i temi siano trattati in modo superficiale, solo non vengono mai veramente approfonditi e non perché siano banalizzati, ma perché andare a fondo non è l’intento del libro e anzi, se fosse stato fatto avrebbe costituito un difetto perché avrebbe minato la leggerezza di un libro che è una coccola a lieto fine, un ottimo modo di staccare la spina.
Se siete alla ricerca di un libro che vi tenga compagnia per un paio di giorni in modo piacevole, I Viaggiatori del Binario 5 è sicuramente adatto. Tra l’altro, nel mio caso mi è servito proprio a riempire il tempo durante i ritardi di Trenitalia!
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