- Titolo: Lavinia
- Titolo originale: Lavinia
- Autrice: Ursula K. Le Guin
- Traduttrice: Chiara Reali
- Lingua originale: inglese
- Codice ISBN: 9788804762737
- Casa editrice: Mondadori
Unica figlia del re latino, la giovane Lavinia è corteggiata da Turno, re dei Rutuli. Il suo destino però è quello di sposare il principe esule venuto dall'Oriente, Enea, e da lui generare una stirpe che governerà il mondo. Un legame da cui nascerà un impero, ma al prezzo di un conflitto sanguinoso. Nonostante sia un personaggio cruciale nell'Eneide, in tutto il poema Lavinia non pronuncia una sola parola. Duemila anni dopo, finalmente Ursula Le Guin restituisce la voce alla principessa italica. Prendendo in mano la propria sorte, la giovane svela ciò che Virgilio ha taciuto: la storia della sua vita, l'amore della sua vita. Lavinia è una rilettura attuale ed emozionante degli ultimi sei libri dell'Eneide: un romanzo di austera bellezza che, come la migliore epica classica, parla di guerra e di passioni, intessendo un racconto ricco di dettagli e immaginazione, premiato con il Locus nel 2009.
Recensione e commento
Ursula del mio cuor |
Lo stesso Enea non è il solito marito possessivo privo di empatia e tronfio nel proprio ruolo, quanto un uomo ritratto nella sua mitezza quotidiana, quando non è mostrato nella furia per la quale era famoso in battaglia. Un eroe noto per la sua incrollabile pietas e un degno compagno per una donna sensibile come Lavinia. Non è, insomma, il classico uomo che non deve chiedere mai impegnato a spadroneggiare su tutto quello che ritiene suo, ma piuttosto un essere umano pieno di dubbi, riflessivo e saggio che ha a tratti bisogno di essere sostenuto da Lavinia, la quale non è una donzella indifesa né un trofeo: è una donna spiritualmente centrata alla quale rivolgersi nei momenti di crisi.
Con pochissime parole e con una poetica chiarezza di pensiero Ursula K. Le Guin è riuscita a ritrarre in modo vivido e realistico una figura mitologica della quale non ci è pervenuto tantissimo, poiché appare nell’Eneide solo marginalmente e quasi tutto quello che sappiamo di lei è stato scritto da Tito Livio, per cui l’autrice ha potuto inventare la sua voce quasi da zero, pur non ricorrendo mai a lunghe spiegazioni. Le Guin ha voluto dare voce a una donna che fino a questo punto è stata una comparsa, offrire una scelta a colei che è stata ritratta come causa involontaria, ma mai la narratrice si fa carico del compito di educare chi legge. Lavina non è un libro didattico e non ci saranno gli spiegoni lunghi e prolissi che tanto mi danno fastidio quando le autrici americane cercano di insegnarmi qualcosa che ho abbondantemente studiato a scuola. Sono molte le scene di vita quotidiana in cui vengono raccontate le attività femminili; la guerra, infatti, è qualcosa che Lavinia conosce marginalmente, per sentito dire o perché vede le cose dall’alto, poiché non può viverle in prima persona.
Lavinia è un titolo che avrei sottolineato dalla prima all’ultima riga, ho consumato un intero blocco di segnapagina per evidenziare i miei passaggi preferiti: quelli in cui ho ritrovato la me stessa di oggi o quella che sono stata o che sarò domani. Le parole di Le Guin hanno una potenza emotiva che riesce sempre a scuotermi e ad aprire una breccia nella mia anima, come se sapesse sempre quale tasto toccare, con delicatezza e fermezza. È un romanzo che è al tempo stesso scivolato via velocissimo e mi è rimasto dentro in modo permanente ed è il motivo per cui ho voluto parlarne, dato che non mi sento degna di recensire Le Guin. Non ho mai letto un retelling mitologico che anche soltanto vi si avvicinasse per qualità. Ve lo consiglio specialmente se avete già delle nozioni di epica, perché non è sicuramente un libro didascalico, ma sono sicura che potrete trovare in questo testo qualcosa che vi rappresenti anche qualora non abbiate mai approfondito il tema.
Bellissima recensione, del resto da un libro bellissimo cos'altro vi si può aspettare? 🥹
RispondiEliminaDevo assolutamente recuperarlo
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