- Titolo: Murtagh
- Titolo originale: Murtagh
- Autore: Christopher Paolini
- Traduttrice: Maria Concetta Scotto di Santillo
- Lingua originale: inglese
- Codice ISBN: 9788817183611
- Casa editrice: Rizzoli
Trama
Il mondo non è sicuro per il Cavaliere dei Draghi Murtagh e il suo drago Castigo. Un re crudele è stato sconfitto e i due devono affrontare le conseguenze del ruolo che, a malincuore, hanno ricoperto nel suo regno del terrore. Adesso sono odiati, soli, esiliati ai margini della società. In tutto il Paese, si sussurra di spaccature nel terreno e di un vago odore di zolfo nell’aria. Murtagh intuisce che qualcosa di malvagio si annida tra le ombre di Alagaësia. Ha così inizio un epico viaggio attraverso terre conosciute o ancora inesplorate, durante il quale Murtagh e Castigo dovranno usare ogni arma a disposizione, dall'astuzia ai muscoli, per trovare e distruggere una strega misteriosa.
In questo avvincente romanzo che vede come protagonista uno dei personaggi popolari del Ciclo dell’Eredità creato da Christopher Paolini, un Cavaliere dei Draghi deve scoprire per cosa valga la pena combattere in un mondo che l’ha abbandonato. Murtagh è il libro ottimo per entrare nel mondo di Eragon per la prima volta… o per farvi un felice ritorno.
Recensione e commento
Ne è passata di acqua sotto i ponti, tra la pubblicazione di Eragon e quella di Murtagh! La serie dell’enfant prodige Chrostopher Paolini è stata forse la più caratterizzante della mia esistenza, ne serbo dei ricordi talmente belli da essere intrinsecamente legati ad alcune delle persone a cui tengo di più in vita mia.
Capirete, dunque, il motivo per cui prima di approcciarmi alla lettura di Murtagh ho preso la ragionata decisione di non rileggere l’intera saga: non voglio rovinare con la mia puntigliosità da adulta il ricordo che serbo nel cuore. Eppure, nonostante molti dei dettagli e degli snodi di trama circostanziati mi sfuggano proprio per questo motivo, ho comunque potuto constatare un salto enorme nello stile dell’autore, per quanto in effetti ci sarebbe da preoccuparsi se fosse rimasto uguale a quello di quando aveva quindici anni. Alcuni punti, invece, restano fermi: Paolini di sicuro non ha il dono della sintesi, gli piace crogiolarsi nei dettagli e raccontarci tutte le paturnie del protagonista, quindi di sicuro non è un libro che va bene per chi cerca qualcosa di veloce e spigliato.
L’età adulta ha fatto bene all’autore non solo in materia di stile, ma anche di sensibilità, perché Murtagh contiene delle interessanti riflessioni sulla genitorialità che aggiungono tridimensionalità al personaggio, assieme a tutte le altre caratteristiche del protagonista. Sicuramente, la sua è una voce più credibile di Eragon, perché è sicuramente più verosimile: Eragon era senza macchia e senza paura, a volte mancava di capacità, ma sicuramente incarnava lo stereotipo del cavaliere, mentre Murtagh si ritrova a fare i conti con le conseguenze dei suoi errori, sia materialmente che interiormente. Si arrovella, cerca redenzione, e prova in tutti i modi a capire chi è senza il giogo di Galbatorix a gravargli sul collo. Conosciamo il suo background, il suo passato a corte e i suoi conflitti interiori anche in quel periodo. Il fatto che Murtagh debba impegnarsi per essere migliore e non gli riesca tutto facile al primo colpo è il motivo per cui risulta tanto simpatico ed è facile pensare a lui come a una persona vera. Ha dei sani principi e una moralità incrollabile, ma ci sono dei momenti in cui vacilla e si trova a dover fare un passo indietro per non trovarsi dalla parte del torto. Gli ho voluto bene subito ed è stato bellissimo tornare ad Alagaësia per assistere alla sua crescita.
La struttura della storia segue quella del quest fantasy, ci sono varie missioni, ben ritmate, per fortuna, senza i vuoti di trama che costellavano la saga principale, che porteranno poi alla risoluzione del conflitto principale, e il tutto avviene in modo non troppo palese proprio perché i punti da mettere in fila sono tanti e si riesce a concatenarsi bene.
In sostanza, sono contenta di essere tornata in un mondo in cui sono stata tanto felice, che mi ha fatta emozionare e piangere per la prima volta in un libro. Murtagh non sarà un libro necessario, ma sicuramente è una coccola per noi che volevamo tornare ad Alagaësia. Non ha una trama tirata per i capelli ed è come se l’autore stesso sentisse il bisogno di dare vita a questa storia. Se come me avete amato Eragon da adolescenti, non potete perdervelo.
Ma sai che io non ho mai letto nulla di Paolini? Eppure Eragon tratta di Draghi. Credo dovrei provare a leggere questo autore per farmi un'idea
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