lunedì 27 gennaio 2020

Sono il Numero Quattro


  • Titolo: Sono il Numero Quattro
  • Titolo originale: I am Number Four
  • Autori: Pittacus Lore
  • Traduttore: Paolo Scopacasa
  • Lingua originale: inglese
  • Codice ISBN: 978-8850228362
  • Pagine: 383
  • Editore: TEA
Trama

Siamo arrivati in nove. Vestiamo come voi, parliamo come voi, viviamo come voi. Ma non siamo affatto come voi. Siamo in grado di fare cose che voi non potete neanche sognare. Abbiamo poteri che voi non riuscite nemmeno a immaginare. Siamo più forti, più veloci e più abili di qualsiasi essere vivente del vostro pianeta. Avete presente i supereroi dei fumetti e dei film? Una cosa del genere, ma noi siamo reali.
Ci siamo rifugiati sulla Terra e ci siamo divisi per prepararci: dovevamo allenarci, scoprire tutti i nostri poteri e imparare a usarli. Poi ci saremmo riuniti, tutti e nove, e saremmo stati pronti. A combatterli. Loro però hanno scoperto che siamo qui e ora ci stanno dando la caccia. Vogliono eliminarci, l'uno dopo l'altro. Così siamo costretti a scappare, in continuazione. Adesso mi faccio chiamare John Smith e mi nascondo a Paradise, in Ohio. Credevo di essere al sicuro, ma ho commesso un errore gravissimo: mi sono innamorato. E non potevo scegliere un momento peggiore.
Perché loro hanno preso il Numero Uno in Malesia. Il Numero Due in Inghilterra. Il Numero Tre in Kenya. E li hanno uccisi. Io sono il Numero Quattro.

Recensione

Non ho trovato foto di questo libro, quindi saranno tutte troll
Le aspettative su Sono il Numero Quattro erano alte, per non si sa bene quale motivo. Il titolo e la trama lasciavano presagire un fantascientifico che avrebbe tenuto il lettore col fiato sospeso e il cuore in gola. Invece, ci si trova davanti a una storia con del potenziale mal sfruttato e piena di cliché. I personaggi, in particolare, non sono ben caratterizzati, anzi, sono delle macchiette stereotipate, a partire dal protagonista che è un po' l'incarnazione del bravo ragazzo con la sindrome del cavaliere senza macchia; poi c'è l'intramontabile amico nerd, magrolino, con la fissa per gli alieni e l'incapacità di relazionarsi con il gentil sesso; in seguito viene il personaggio femminile secondario senza alcuna caratterizzazione nè funzione, se non quella di mostrare il lato tenero del protagonista, e ultimo, ma non per importanza, il mentore saggio che funge anche da bussola morale, l'Obi-Wan Kenobi della situazione.
La storia, che dovrebbe focalizzarsi principalmente sulla fuga di un alieno da una razza che intende sterminarlo, preferisce concentrarsi sulle sottotrame e sui patemi adolescienziali di un ragazzo che non mostra alcun segno di crescita precoce a causa di una vita difficile. Anzi. Nonostante si tratti di un extraterrestre che, stando alla trama, dovrebbe avere capacità superiori alla media non solo dal punto di vista fisico, ma anche intellettivo, in realtà non mostra niente di particolare e spesso, invece che ragionare o fidarsi del giudizio della sua guida, fa tutto il contrario di quello che vorrebbe la logica, dimostrandosi, in effetti, un adolescente comune.
Gli eventi che si avvicendano sembrano giustapposti, senza continuità, come se gli autori avessero stilato una lista di cose da infilare nel libro e le avessero scritte senza preoccuparsi di connettere gli eventi. La narrazione manca di climax e pathos e potrebbe essere riassunta con "Abbiamo un esercito", "Noi un Hulk" (tanto per restare in tema di topoi letterari).
Tuttavia, nonostante le innumerevoli pecche, esistono anche dei lati positivi, come la svolta ecologista della storia: il pianeta Lorcan stava andando incontro alla distruzione a causa dell'inquinamento, ma i suoi abitanti hanno avuto la lungimiranza di utilizzare il progresso scientifico per invertire il processo, a differenza di quanto hanno fatto i Mogadorian, che hanno sfruttato le risorse del proprio pianeta sino a farlo morire, dovendosi spostare verso un'altra zona ricca, come un virus (sì, se avete notato la citazione dell'Agente Smith di Matrix, sappiate che l'ho notata anche io. E sappiate che non è l'unica).
Questa differenza di atteggiamento è senza dubbio finalizzata a dare un monito al lettore, affinché si renda conto che esiste un solo pianeta abitabile e bisogna fare in modo che la razza umana non sia responsabile della sua stessa estinzione. Anche le innumerevoli citazioni alla fantascienza classica sono una piccola chicca per un lettore appassionato, che però è lo stesso che non trova il libro avvincente. 
Sono il Numero Quattro si è dimostrato una delusione e forse non valeva nemmeno l'acquisto al mercatino dell'usato.

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