- Titolo: Regina di Ossa
- Titolo originale: Cadaver & Queen
- Autrice: Alisa Kwitney
- Traduttore: Roberto Serrai
- Lingua originale: inglese
- Codice ISBN: 978-8809870185
- Pagine: 336
- Editore: Giunti
Trama
Quando Elizabeth Lavenza si iscrive a Ingold, prima e unica studentessa
di Medicina, capisce subito che dimostrare quanto vale a compagni e
professori sarà cosa ardua. Così quando s'imbatte in un bio-meccanico
difettoso - una delle creature che la scuola sta riportando in vita,
usando cadaveri di giovani uomini allo scopo di addestrare un esercito
di soldati-automi da spedire in guerra - si offre di ripararlo per farsi
notare. Ma questo bio-meccanico sembra aver conservato ricordi,
sentimenti... e una coscienza. Elizabeth scopre che si tratta di Victor
Frankenstein, brillante studente di Ingold deceduto in circostanze
misteriose, e ne è pericolosamente attratta. Si ritrova così invischiata
in una rete di segreti, intrighi e oscuri esperimenti che paiono
implicare la Regina Elisabetta.
Recensione
Le aspettative riposte in questo retelling erano alte: Mary Shelley non è un'autrice facile con la quale misurarsi. Sfortunatamente, questo libro non è all'altezza. Non aveva di certo la pretesa di diventare un classico come Frankenstein, ma di sicuro non ci va nemmeno vicino. Regina di Ossa ci prova a trattare certe tematiche, come la questione femminile nell'Ottocento, quando le donne erano considerati bianchi angeli del focolare, troppo fragili e stupide per studiare materie scientifiche come la medicina, ma lo fa in maniera così superficiale da risultare frivola. Esistono romanzi rivolti a un pubblico molto giovane che trattano di questo tema, come Miss Charity o L'Albero delle Bugie, che vanno molto più in profondità, pur avendo anche loro la propria trama da seguire. Questo non succede con Regina di Ossa, in cui la protagonista reagisce con frustrazione infantile all'oppressione a cui è costretta, piuttosto che con combattività.

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Frankenweenie by Tim Burton |
Anche la protagonista, che dovrebbe essere emancipata, intelligente e frustrata da una società maschilista che non le dà spazio, ha sempre bisogno della cavalleria per uscire dalle situazioni difficili, è un personaggio molto passivo e spesso in balia degli altri e per questo motivo, nonostante la mole di pagine non sia corposa, la lettura risulta abbastanza lenta. Al di là della protagonista e di Victor, gli altri personaggi sono macchiettistici e agiscono sullo sfondo, sebbene l'autrice lasci intendere che da un momento all'altro potrebbe esserci un colpo di scena, che poi non avviene mai. La cornice storica è ben fatta, ma, anche qui, poco approfondita e un po' scontata per il modo in cui viene integrata nella trama. Insomma, questo romanzo con del potenziale, si rivela un grande "vorrei ma non posso" che lascia il lettore con un senso di inadeguatezza e insoddisfazione che non rendono possibile considerarlo un libro brutto, solo non abbastanza bello, che forse è anche peggio.
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