lunedì 10 febbraio 2020

Regina di Ossa

  • Titolo: Regina di Ossa
  • Titolo originale: Cadaver & Queen
  • Autrice: Alisa Kwitney
  • Traduttore: Roberto Serrai
  • Lingua originale: inglese
  • Codice ISBN:  978-8809870185
  • Pagine: 336
  • Editore: Giunti

Trama

 Quando Elizabeth Lavenza si iscrive a Ingold, prima e unica studentessa di Medicina, capisce subito che dimostrare quanto vale a compagni e professori sarà cosa ardua. Così quando s'imbatte in un bio-meccanico difettoso - una delle creature che la scuola sta riportando in vita, usando cadaveri di giovani uomini allo scopo di addestrare un esercito di soldati-automi da spedire in guerra - si offre di ripararlo per farsi notare. Ma questo bio-meccanico sembra aver conservato ricordi, sentimenti... e una coscienza. Elizabeth scopre che si tratta di Victor Frankenstein, brillante studente di Ingold deceduto in circostanze misteriose, e ne è pericolosamente attratta. Si ritrova così invischiata in una rete di segreti, intrighi e oscuri esperimenti che paiono implicare la Regina Elisabetta.




Recensione 

Le aspettative riposte in questo retelling erano alte: Mary Shelley non è un'autrice facile con la quale misurarsi. Sfortunatamente, questo libro non è all'altezza. Non aveva di certo la pretesa di diventare un classico come Frankenstein, ma di sicuro non ci va nemmeno vicino.  Regina di Ossa ci prova a trattare certe tematiche, come la questione femminile nell'Ottocento, quando le donne erano considerati bianchi angeli del focolare, troppo fragili e stupide per studiare materie scientifiche come la medicina, ma lo fa in maniera così superficiale da risultare frivola. Esistono romanzi rivolti a un pubblico molto giovane che trattano di questo tema, come Miss Charity o L'Albero delle Bugie, che vanno molto più in profondità, pur avendo anche loro la propria trama da seguire. Questo non succede con Regina di Ossa, in cui la protagonista reagisce con frustrazione infantile all'oppressione a cui è costretta, piuttosto che con combattività.
Così come in Frankenstein, uno dei temi del romanzo è senza dubbio l'etica nella scienza e fin dove sia giusto spingersi in nome della conoscenza, ma anche questo argomento, che sarebbe molto attuale anche nel mondo contemporaneo, quando si parla di clonazione, eutanasia e accanimento terapeutico, si risolve in una bolla di sapone. A questo proposito, viene trattato anche il rapporto che la persona comune ha nei confronti della scienza, verso la quale nutre sentimenti ambivalenti: da un lato tutti sanno di avere bisogno del progresso scientifico, dei medici dalla mente razionale, per i quali fare esperimenti è necessario, ma d'altro canto, per molti l'incomprensibile fa paura e per questo non esitano ad armarsi di forconi e torce quando qualcosa, per loro, è "demoniaco". Tale diffidenza nei confronti della scienza è molto interessante, perché è un tema presente nel mondo moderno, basti pensare ai terrapiattisti, agli antivaccinisti o ai malati di cancro morti perché, non fidandosi della medicina occidentale classica, hanno preferito rivolgersi a metodi alternativi. Oggi i forconi e le torce sono spesso virtuali, poiché i social network, che avrebbero dovuto aiutare il processo democratico, hanno anche dato la parola anche agli imbecilli, come sosteneva Umberto Eco, e rispetto al passato, nonostante tutti i secoli che sono passati, il popolo spesso ha ancora difficoltà a rapportarsi con fenomeni che non hanno una soluzione semplice e immediata. Non è che l'autrice non tocchi questi temi così importanti e su cui si potrebbe discutere per ore, è che lo fa banalizzandoli e privandoli della profondità che meritano.
Frankenweenie by Tim Burton

Anche la protagonista, che dovrebbe essere emancipata, intelligente e frustrata da una società maschilista che non le dà spazio, ha sempre bisogno della cavalleria per uscire dalle situazioni difficili, è un personaggio molto passivo e spesso in balia degli altri e per questo motivo, nonostante la mole di pagine non sia corposa, la lettura risulta abbastanza lenta. Al di là della protagonista e di Victor, gli altri personaggi sono macchiettistici e agiscono sullo sfondo, sebbene l'autrice lasci intendere che da un momento all'altro potrebbe esserci un colpo di scena, che poi non avviene mai. La cornice storica è ben fatta, ma, anche qui, poco approfondita e un po' scontata per il modo in cui viene integrata nella trama. Insomma, questo romanzo con del potenziale, si rivela un grande "vorrei ma non posso" che lascia il lettore con un senso di inadeguatezza e insoddisfazione che non rendono possibile considerarlo un libro brutto, solo non abbastanza bello, che forse è anche peggio.

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