lunedì 6 aprile 2020

La Straordinaria Invenzione di Hugo Cabret

  • Titolo: La Straordinaria invenzione di Hugo Cabret
  • Titolo originale: The Invention on Hugo Cabret
  • Autore: Brian Selznick
  • Traduttore: Fabio Paracchini
  • Lingua originale: inglese
  • Codice ISBN: 978-8804614159
  • Pagine: 592
  • Editore: Mondadori

Trama

 La luna, le luci di una città, una stazione affollata, due occhi spaventati. Le immagini a carboncino scorrono come in un cinema di carta fino a inquadrare il volto di Hugo Cabret, l'orfano che vive nella stazione di Parigi. Nel suo nascondiglio segreto, Hugo coltiva il sogno di diventare un grande illusionista e di portare a termine una missione: riparare l'automa prodigioso che il padre gli ha lasciato prima di morire. Ma, sorpreso a rubare nella bottega di un giocattolaio, Hugo si imbatterà in Isabelle, una ragazza che lo aiuterà a risolvere un affascinante mistero in cui identità segrete verranno svelate e un grande, dimenticato maestro del cinema tornerà in vita. Tra romanzo, cinema e graphic novel, un libro in cui le parole illustrano le immagini. Età di lettura: da 12 anni.

Recensione

Così come in una canzone i silenzi sono musica, ne La Straordinaria Invenzione di Hugo Cabret i disegni sono trama.
Leggere questo libro è un'esperienza differente da qualsiasi altra, perché aprendolo non si ha la sensazione di immergersi nelle parole, quanto di entrare nel buio della sala di un cinema e vedere le scene proiettate sullo schermo illuminato, per questo i bordi delle pagine sono colorati di nero e ogni capitolo comincia con una cornice in stile cinema muto. Assieme ai libri, il cinema è l'altro settore in cui tutto è possibile, ed è proprio di questo che tratta  La Straordinaria Invenzione di Hugo Cabret: di fantasia e di possibilità. Di quanto siano importanti l'arte e la fantasia in un mondo che cerca di farci andare sempre più veloci per farci produrre di più. 
Questa è la storia un bambino di nome Hugo, che ha perso tutta la sua famiglia, ha bisogno di uno scopo per andare avanti con la sua vita, e di George Méliès, personaggio realmente esistito e che ha portato l'illusionismo e la fantasia nel mondo del
Citazione di "L'arrivo di un treno alla stazione, di La Ciotat"
Si dice che Méliès fosse presente alla proiezione, ma non c'è certezza.


cinema. La narrazione è funzionale alla spiegazione delle immagini, che sono spesso illustrazioni o fotogrammi di film realmente girati da Méliès o da altri.  La Straordinaria Invenzione di Hugo Cabret è un libro semplicemente magico, più cinematografico che letterario, anche grazie alla regia che cambia punto di vista o zooma sui disegni. Il bianco e nero del cinema muto aiuta  tantissimo a immergersi nell'atmosfera da cinema appena nato e a immaginare ancora meglio il buio della sala, dove i sogni si avverano e non esiste niente di impossibile: la luna ha gli occhi e le stelle prendono vita.
La cosa interessante è che in questo mondo, la fantasia si può raggiungere con qualcosa di terreno e deve essere creata attraverso ingranaggi e fatica. Qui, ritorna, come in moltissimi altri libri, il simbolo dell'orologio, composto da ingranaggi, che rappresentano l'incastrarsi delle persone e degli eventi che finiscono col dare vita alla vicenda, ma soprattuto il tempo, che cura tutto e restituisce sempre tutto a tutti. 
 La Straordinaria Invenzione di Hugo Cabretè un libro particolare, di quelli in grado di aspettarti pazientemente sul comodino per anni, in attesa del momento giusto, della scintilla di calma du cui necessita per essere gustato. In questi giorni di quarantena, in cui in qualche modo abbiamo tutti bisogno di visitare luoghi lontani e che magari nemmeno esistono, molti di noi si rifugiano nella lettura e nel cinema. Questo libro unisce le due cose.




Qui potete trovare Viaggio sulla Luna, di Méliès.
 
Qui, invece, potete trovare una versione a colori dello stesso film. La versione è totalmente inaffidabile, ma dà un'idea di come dovesse apparire il cinema colori di quel periodo. Sono esistiti diversi tentativi, nel corso della storia, di fare il cinema a colori, come la colorazione diretta sulla pellicola, oppure il metodo che utilizzava la chimica e il cambiamento del pH della pellicola, ma esistevano ancora altri metodi. Le copie a colori erano senza dubbio le più costose, ma anche le più richieste. Quindi il pubblico degli esordi era più abituato ai colori che al bianco e nero.


Si ringrazia Anna Casùla per le preziose informazioni e spiegazioni cinematografiche.

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