lunedì 6 aprile 2020

Il Giardino Segreto

  • Titolo: Il Giardino Segreto
  • Titolo originale: The Secret Garden
  • Autrice: Frances H. Burnett
  • Traduttore: Mario Mirandoli
  • Lingua originale: inglese
  • Codice ISBN: 9788841864586
  • Pagine: 219
  • Editore: De Agostini
 "Devi farcela! Devi farcela! 
Devi farcela!" E io ce l'ho fatta"

Trama

Succedono ancora i miracoli? Sembra proprio di sì, almeno nel misterioso giardino dove capitano Mary e Colin. Infatti, proprio grazie alla piccola magia di questo piccolo paradiso, Mary, nota a tutti per il suo carattere deifficile e scontroso, si trasformerà in una ragazzina dolce e altruista e il piccolo Colin, un bambino malato, secondo i medici destinato a una fine prematura, troverà la voglia di vivere e la completa guarigione.


Recensione e commento

Ci sono dei libri che capitano nel posto giusto al momento giusto della vita di un individuo. Questo libro è uno di quelli. 
Il Giardino Segreto è un libro per ragazzi che si apprezza da adulti, perché parla di coltivare in vari modi; la coltivazione fisica delle piante, infatti, come si può immaginare, è solo una metafora per mostrare come le persone fioriscano quando qualcuno si prende cura di loro. Mary è una bambina abituata a essere circondata da servitori, ma nessuno si è mai preso cura di lei oltre i bisogni fisiologici, motivo per il quale non è mai entrata in empatia con nessuno. Quando arriva al castello e scopre il giardino, che è stato chiuso a chiave in seguito alla morte della moglie dello zio, le cose cambiano, perché scopre anche una parte dentro di sè, la sua parte migliore, che era stata chiusa a chiave come il giardino.
"Non è affatto un giardino morto. 
Anche se le rose sono morte, ci sono tante
piante vive"
Ciò dimostra che prendersi cura di sè non è affatto un gesto egoista, perché quando una persona è in pace con sè stessa riesce a capire e accettare meglio il prossimo. Tale trasformazione non riguarda esclusivamente Mary, ma anche Colin e lo zio; il primo è costretto a letto da una malatti immaginaria, il secondo vive nel ricordo della moglie che gli porta tristezza anziché gioia. Non ci sono prigioni peggiori di quelle mentali in cui ci mettiamo da soli, come può succedere, ad esempio, in seguito a un vento traumatico quale un lutto. Chiudere il proprio giardino e lasciare crescere le erbacce è molto più semplice che mantenere rigoglioso il giardino, perché richiede un lavoro costante su sè stessi, e tuttavia è meglio questa fatica allo schiacciamento dei pensieri negativi che turbinano nella tesa di qualcuno che sta male e rischiano di trascinarlo sul fondo del baratro. Questo è quello che succede sia a Colin che allo zio, i quali sono circondati da persone che non sono in grado di vedere il loro disagio e, così come i servitori indiani di Mary, li accontentano solo nei bisogni fisiologici. Qui saranno importanti dei personaggi in un certo senso marginali, ovvero Dickon, un ragazzino povero, ma sempre allegro e capace di andare d'accordo con ogni creatura vivente, e sua madre, una donna gentile, opportunamente rappresentata come la Vergine Maria, e molto attenta ai bisogni e sentimenti degli altri. Questi due personaggi sono quelli che daranno ai protagonisti la spinta per crescere, migliorarsi e curare il proprio giardino perché sono loro per primi, nonostante non siano circondati da solerti servitori, ad avere un giardino segreto ben curato e sono, quindi, in grado di aiutare gli altri a curare il proprio.
In questi giorni difficili di panico e quarantena, cercate comunque di prendevi cura del vostro giardino, basta davvero poco. A volte basta pensare di potercela fare, per farcela davvero.

4 commenti:

  1. Ciao! A rilento, ma sto leggendo questo libro insieme a mia figlia. Mi piace e condivido il tuo pensiero: si apprezza da adulti per i molti significati

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    1. Nel mio caso è arrivato davvero nel momento giusto, mi ha ricordato che non devo smettere di prendermi cura di me stessa.
      Molto bello questo fatto che leggi con tua figlia, soprattutto un libro così importante

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  2. Hai scritto una bellissima recensione di un libro della mia infanzia che ho adorato dalla prima all'ultima pagina. Io non avrei saputo dirlo meglio. 👏👏

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    1. Grazie mille! Ho sempre molta paura quando mi rapporto con i classici, perché penso sempre di non essere all'altezza

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