- Titolo: La rivincita. Gathering Blue
- Titolo originale: Gathering Blue
- Autrice: Lois Lowry
- Traduttore: S. Reggiani
- Lingua originale: inglese
- Codice ISBN: 978-8809751743
- Pagine: 272
- Editore: Giunti
Trama
Ambientato in una comunità del prossimo futuro al pari di The Giver, in
un villaggio dove ognuno pensa solo a se stesso e le persone con
malattie o problemi fisici sono considerate inutili per la comunità e
vengono lasciate morire, una ragazzina zoppa lotterà per conquistarsi il
diritto di vivere. Ma, riuscendo a ricavarsi un posto all'interno di
quella società, si renderà poi conto di come sia profondamente sbagliata
e di quanto sia necessario cambiarla. Rifiuterà quindi l'occasione che a
un certo punto le verrà offerta di scappare, e deciderà di fermarsi per
iniziare a cambiare le cose dall'interno.
Recensione, analisi e commento
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Fan art dal web
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Secondo
Margaret Mead, il primo segno di civiltà in una cultura non è la
comparsa dell'aratro o la scoperta della scrittura: il primo segno di
civiltà è un femore rotto e poi guarito, perché nel regno animale nessun
sopravvive con una gamba rotta. Un femore rotto e poi guarito, invece,
indica che qualcuno si è preso cura del ferito, al sicuro e lo ha
aiutato a riprendersi. Quella di la Rivincita - Gathering Blue è una società diametralmente opposta rispetto a quella del primo volume, The Giver (vi lascio qui la recensione), poiché qui non c'è una società tecnologicamente avanzata, al contrario c'è stata una regressione verso la preistoria, in una società spietata e crudele e priva di ogni misura di sostegno per i meno fortunati: gli anziani vengono lasciati a morire da soli, poiché sono considerati un peso inquanto non sono in grado di sostentarsi. Non c'è nemmeno l'esercizio dell'eutanasia, che invece era presente nel primo capitolo, così come manca del tutto il controllo delle nascite, dal momento che in una società così' primordiale un bambino in più è considerato ulteriore forza lavoro. In questo clima tanto ostile, una protagonista come Kira, con una disabilità fisica, deve combattere ancora più duramente per la sopravvivenza e per avere un posto nel mondo. Gli elementi che indicano una regressione dei costumi non finiscono qui, ad esempio, quando alcune persone muoiono a causa di malattie potenzialmente contagiose tutti i loro averi vengono bruciati, come durante le epidemie di peste, nella totale mancanza di cemento, come in opera preromana, o ancora nella perdita di conoscenze tecniche di ogni tipo, come quelle della lavorazione del vetro.
La perdita di valori morali viene mostrata dall'autrice in molti modi efficaci: il più alto segno di prestigio al villaggio è il numero di cicatrici, perché in un mondo così cattivo, sopravvivere indica forza, o ancora, quando Kira entra nel palazzo del Consiglio, in cui il lettore riconosce una chiesa diroccata, e si inchina davanti a due pezzi di legno incrociati che per lei non significano niente. In questo nuovo ambiente entrano in gioco i temi chiave del libro, primo fra tutti il ruolo dell'artista: all'interno del Palazzo del Consiglio vivono felicemente confinati Thomas, Jo e infine Kira, i quali sono tutti artisti dotati di talenti straordinari, ma che vengono sfruttati dai governi per il mantenimento dello status quo. L'arco di crescita della protagonista la porterà a comprendere che la cultura, o meglio la sua assenza, viene utilizzata dalla classe dirigente per mantenere il popolo soggiogato, non soltanto mantenendo l'ignoranza, ma anche inventando nemici e capri espiatori, al fine di arricchirsi. Gli abitanti del villaggio vengono tenuti chiusi al suo interno a causa della paura di bestie misteriose, ma le azioni più abbiette saranno sempre compiute per mano degli esseri umani. Kira è un'abile tessitrice e se la mitologia di molte culture ci ha insegnato qualcosa, questo avrà un peso sul suo destino, nel momento in cui deciderà di prendere in mano il filo della sua vita e, di conseguenza, la sua libertà, elevando lo spirito umano grazie all'arte, che, per antonomasia, deve essere scomoda, al servizio della verità, più che del bello.
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Pianta di guado. Dal web
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Vitale, all'interno del libro, è l'utilizzo del colore. Nelle prime pagine del libro si legge di rossi, ocra, marroni, i colori delle pitture rupestri, quelli che i primi uomini hanno avuto a disposizione perché sono quelli della terra e del sangue. Kira, però, è alla ricerca del blu, il primo colore sintetico della Storia, la cui scoperta risale a circa il 3100 a.C. nell'Antico Egitto. Questa scoperta rappresenterebbe un'evoluzione tecnologica e di conseguenza progresso, proprio per indicare come Kira voglia altro, voglia di più di quello che c'è nel suo piccolo mondo. "Qualcuno lì ha il blu" è una frase che troviamo a pagina 113 e che indica proprio un posto migliore, più avanzato e che quindi un mondo migliore esiste al di là del piccolo villaggio autarchicamente chiuso in sé stesso in cui Kira è costretta. Un altro dei significati del blu ritratti nel libro è riscontrabile nella ninna nanna che viene cantata e che simboleggia la ricerca di una tranquillità che la protagonista non ha mai avuto, proprio a causa della sua menomazione in un mondo in cui non esiste la solidarietà. Il blu, in tutti i suoi significati di tranquillità, progresso, cambiamento, arriverà dal più insospettabile dei personaggi, attraverso una pianta moribonda e destinata a perire dopo la fioritura, proprio perché i valori più importanti della vita dell'individuo e dell'umanità in generale sono fragili e richiedono molta fatica, dedizione e amore. L'ultimo significato del blu si piò leggere nel titolo stesso: in inglese, la parola blue indica non soltanto un colore, ma anche uno stato d'animo di malinconia e depressione. Gathering blue, quindi, non indica soltanto la raccolta dei pigmenti per creare un nuovo colore, ma anche, per estenzione, l'unione dei deboli che diventano forti tutti assieme.
Questa saga per ragazzi non è adatta soltanto ai più piccoli, tutti possono leggerla, perché è così ricca di simboli più comprensibili per una mente adulta. Recuperate questa serie molto sottovalutata, ne uscirete arricchiti.
Fai sempre delle recensioni bellissime e approfondite. Non sapevo del colore blue e dei suoi significati. Molto brava.
RispondiEliminaTi ringrazio! È stato molto bello scrivere questa recensione
EliminaCredo che metterò in wishlist il recupero di questa saga
RispondiEliminaOoops I did it again
EliminaDevo assolutamente continuare questa saga, ne ho bisognoooo! Grazie per la tua splendida recensione, si vede che hai amato il libro ...
RispondiEliminaSì, devi assolutamente leggerla tutta!
EliminaMi attira tantissimo, sento che è un libro che potrebbe piacermi! Come sempre le tue recensioni sono bellissime!
RispondiEliminaè il secondo di una saga molto (troppo) sottovalutata
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