giovedì 5 novembre 2020

Il Viaggio di Halla

 Bentornati sul blog, gentili lettori. Il libro di cui parleremo oggi è Il Viaggio di Halla, di Naomi Mitchison. Come sempre, ringrazio infinitamente Rossella per aver organizzato questo epico evento e la casa editrice Fazi per avvermi omaggiata della copia digitale.


 

  • Titolo: Il Viaggio di Halla
  • Titolo originale: Travel Light
  • Autrice: Naomi Mitchison
  • Traduttrice: Donatella Rizzati
  • Lingua originale: inglese
  • Codice ISBN: 978-8893256902
  • Pagine: 180
  • Editore: Fazi
Trama
 
 Un classico della letteratura fantasy del Novecento scaturito dalla penna di una scrittrice tutta da riscoprire, grande amica e prima lettrice di J.R.R. Tolkien. Questa è la storia di Halla, figlia di un re che decide di abbandonarla nei boschi. Qui viene accudita dagli orsi e poi cresciuta dai draghi sulle montagne rocciose; ma il tempo dei draghi, minacciati dagli odiosi e crudeli esseri umani, sta per finire. Odino, Padre di tutte le cose, offre ad Halla una scelta: vivere alla maniera dei draghi, accumulando tesori da difendere, o viaggiare leggera e attraversare il mondo con passo lieve? Iniziano così le fantastiche avventure della ragazza, che girovagherà alla scoperta di nuove terre e antiche leggende, in mezzo a creature incredibili, luoghi misteriosi e magie dimenticate. La sua conoscenza di tutti i linguaggi, sia quelli umani che quelli animali, la aiuterà ad andare oltre le apparenze, ma anche a mettere in discussione ciò in cui ha sempre creduto, mentre affronta, una dopo l'altra, le nuove sfide sul suo cammino. Mitchison ci prende per mano e ci conduce in una favola senza tempo, dove le divinità dei miti nordici convivono con i personaggi della letteratura fantasy per mostrare il valore di comprensione e tolleranza.
 
Recensione e commento
 
Smaug a guardia del suo tesoro, da "Lo Hobbit"
Nonostante questo testo sia stato pubblicato in Italia per la prima volta nel 2020, la sua prima uscita in lingua originale risale al 1952. Di questo libro si sarebbe dovuto parlare di più, perché forse è il testo di cui avremmo avuto bisogno da bambine: non è perfetto, certo, ma del resto nessuna opera lo è, ed è proprio ciò che rende particolare una storia, ma, pur con tutti i suoi difetti, leggere di Halla fa un po' stringere il cuore per la nostalgia di un'infanzia che molte di noi non hanno conosciuto. Halla non è la damigella in pericolo che ha bisogno di essere salvata, ma non è nemmeno il tipo di eroina che si "mascolinizza" (ovvero, prende su di sé tutta una serie di tereotipi letterari tradizionalmente attribuiti ai personaggi maschili, come l'attitudine al combattimento o l'aggressività*) per emanciparsi. Non ha paura di sporcarsi i piedi o lasciare che i suoi capelli si annodino, se questo le serve a ottenere quello che vuole, nè le interessa se i suoi vestiti sono sgualciti. Molte bambine non hanno potuto vivere questa esperienza e se l'espressione "non giocare perché sudi e ti sporchi" vi suona familiare, forse questo libro avrebbe parlato proprio al vostro cuore. Ciò di cui le importa, in realtà, muta durante la narrazione, in cui non vediamo un vero e proprio approfondimento della psicologia dei personaggi, proprio perché la storia è narrata a tratti sotto forma di favola, altre di mito. Vediamo Halla pensare di essere prima un'orsa, poi un drago, e non avere nessun problema a passare da un modo di agire a un altro, anzi, per lei la forma mentis più complicata è quella degli esseri umani, poiché vi è un sovvertimento del topos letterario, dal momento che essendo lei stata allevata da un drago, vede gli eroi come invasori e i draghi come i buoni che tengono i tesori al riparo dalla dilapidazione che gli umani metterebbero in atto. I riferimenti al mito nordico, con Odino, le Valchirie e Valhalla, e poi alla Storia e al cristianesimo sono molteplici e interessanti da approfondire anche dal punto di vista temporale e tuttavia il passaggio da una mitologia all'altra, da un paesaggio innevato a uno caldo e arido, fa subire anche una battuta d'arresto alla narrazione, che verso la metà del libro rallenta considerevolmente. Che a lei piaccia chiamarlo così o meno, quello che Halla compie è un vero e proprio viaggio dell'eroe, in cui scopre sé stessa, cosa vuole per il suo futuro e impara a "viaggiare leggera" (cosa questo voglia dire, sta al lettore) e per quanto il finale possa a tratti far storcere il naso, poiché potrebbe risultare frettoloso o non particolarmente adatto a un pubblico odierno, è senza dubbio il tipo di scelta che una bambina vorrebbe avere al posto del canonico, ma fin troppo noioso "...e vissero per sempre felici e contenti".
Il Viaggio di Halla non è un libro perfetto, ma forse è proprio questo sovvertimento di molti degli schemi narrativi classici che ve lo farà amare.
 
 
*Se vi interessa approfondire il tema, qui vi lascio un articolo di Moedisia sull'archetipo dell'amazzone e qui l'arco di trasformazione delle eroine.


16 commenti:

  1. Che bello, mi piace e me lo farò regalare per natale. Bella recensione come sempre

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  2. Recensione fantastica come sempre.
    A me è piaciuto molto nonostante tutto 💜

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  3. Bellissima! Anche io ho riscontrato le stesse cose, anche se tu come al solito noti molti più particolari *.*

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  4. È proprio una delle mie prossime letture 😍

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  5. Bellissima recensione come sempre e molto interessanti anche gli argomenti di approfondimento ❤️

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  6. I tuoi punti di vista sono sempre interessanti

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  7. Sono sempre molto convincenti le tue recensioni, sembra un libro davvero speciale.

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  8. Le tue recensioni sono sempre bellissime, prima o poi leggerò questo libro di cui si sta parlando tantissimo!

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