martedì 13 ottobre 2020

Thunderhead


 Bentornati sul blog, cari lettori, il review party di oggi riguarda il secondo capitolo della trilogia della Falce (vi lascio qui la recensione del primo). Naturalmente, per la lettura in anteprima del romanzo bisogna ringraziare la casa editrice e Beatrice per aver organizzato l'evento.

  • Titolo: Thunderhead
  • Titolo originale: Thunderhead
  • Autore: Neal Shusterman
  • Traduttrice: Lia Tomasich
  • Lingua originale: inglese
  • Codice ISBN: 978-8804729754
  • Editore: Mondadori
 
Trama
 
In un mondo che ha sconfitto fame, guerre e malattie, le falci decidono chi deve morire. Tutto il resto è gestito dal Thunderhead, una potentissima intelligenza artificiale che controlla ogni aspetto della vita e della società. Tranne, appunto, la Compagnia delle falci. Dopo il loro comune apprendistato, Citra Terranova e Rowan Damisch si sono fatti idee opposte sulla Compagnia e hanno intrapreso strade divergenti. Da ormai un anno Rowan si è ribellato ed è fuggito, diventando una vera leggenda: Maestro Lucifero, un vigilante che mette fine alle esistenze delle falci corrotte, indegne di occupare la loro posizione di privilegio. Di lui si sussurra in tutto il continente. Ormai divenuta Madame Anastasia, Citra è una falce anomala, le sue spigolature sono sempre guidate dalla compassione e il suo operato sfida apertamente il nuovo ordine. Ma quando i suoi metodi vengono messi in discussione e la sua stessa vita minacciata, appare evidente che non tutti sono pronti al cambiamento. Il Thunderhead osserva tutto, e non gli piace ciò che vede. Cosa farà? Interverrà? O starà semplicemente a guardare mentre il suo mondo perfetto si disgrega?
 
 
Recensione e commento
 
 "Lo disse Foscolo, lo ribadisco: della vita il fulcro è il sepolcro"
Elio e le Storie Tese
 
Lo ribadisce anche Neil Shusterman in questo secondo capitolo della Trilogia della Falce che presenta senza dubbio alcuni pregi, ma anche tutti i difetti del romanzo di transizione all'interno di una trilogia. Come sempre, il dolce alla fine e cominciamo con la spiegazione di cose potrebbe non aver funzionato. Innanzitutto, per quanto la scrittura dell'autore sia evocativa e molto fluida, resta comunque distaccata e il lettore fa fatica a entrare in simpatia con i protagonisti, che difficilmente hanno un flusso di coscienza che ne spieghi i moti interiori. In questo contesto appare chiara un'altra cosa: Maestro Lucifero e Madame Anastasia non hanno un obiettivo da perseguire e questo limita molto il climax, praticamente assente se non nelle ultime pagine del romanzo, il cui si concentra il succo dell'intreccio. Tale mancanza di pathos si riflette in numerosi aspetti della trama, primo fra tutti la mancanza di formazione dei personaggi, soprattutto del Thunderhead, che, per chi ha letto Illuminae (vi lascio qui la recensione) continua a ricordare un AIDAN che non ci ha creduto abbastanza. Il Thunderhead è una IA, con una
art by kat_adara
coscienza propria, che controlla tutto all'interno dell'ambientazione e tutti sono convinti che sia onnisciente e onnipotente, ma non è così. Thunderhead, per quanto sia pomposo e autoreferenziale, ha numerosi limiti, non solo fisici, ma anche cognitivi, nonostante tutta la sua potenza di calcolo. Ciò, da un lato è funzionale all'intreccio, dall'altra crea dei buschi di trama, perché Thunderhead si contraddice, a volte tanto da arrivare al punto di rendere vana l'esistenza delle falci, senza cui non ci sarebbe il libro. Si definisce un'entità benevola, ma non è disposto a fare ciò che è necessario e, nonostante l'autorefernziale perfezione, sembra che nè il Thunderhead, né le istituzioni umane abbiano imparato niente dall'era mortale: esiste una separazione dei poteri tra falci e Thunderhead, così come esisteva una separazione tra poteri legislativo, esecutivo e giudiziario, ma non esiste il controllo che le istituzioni del passato esercitavano l'una sull'altra per evitare che una sola prendesse il sopravvento e si instaurasse una dittatura. Chiaramente, l'effetto di  finta perfezione è voluto, altrimenti non ci troveremmo davanti a una distopia, ma troppe cose appaiono forzate, non per ultima la relazione amorosa tra i due protagonisti, che si amano fin da primo libro senza un apparente motivo e senza nemmeno il colpo di fulmine. Era un elemento che l'autore doveva mettere perché nei romanzi young adult è così, ma il loro rapporto, come il resto del libro, non ha una crescita e non ha un climax. Anche l'antagonista all'interno del romanzo appare fortemente polarizzato, poiché è cattivo perché è cattivo, non c'è una motivazione, non c'è una crescita e pertanto la sua caratterizzazione resta quella di una macchietta. A questo proposito, i colpi di scena non sono solo prevedibili, ma anche già utilizzati più volte all'interno della saga stessa. Una forzatura imperdonabile è Rowan: è un personaggio troppo over power. Riuscire a battere chiunque, falci esperte nell'arte di uccidere e persone che da anni si addestrano nel combattimento, dopo un solo anno di arti marziali è fantascienza pura, soprattutto se si considera che per diventare agente Nimbus (uno degli agenti del Thunderhead) serve un corso di cinque anni, mentre per decidere chi vive e chi muore ne basta uno solo. Qualcosa non torna.
Però non è tutto da buttare via, perché ci sono senza dubbio degli elementi positivi: se il primo libro verteva sull'importanza della morte e sulla naturalità della nostra finitezza, Thunderhead si concentra sul libero arbitrio e sulla libertà e in particolare su come, di fatto, non esista la vera libertà in questa vicenda. In un mondo in cui nessuno muore di fame e in cui un'entità paragonabile a una divinità dice cosa sia giusto e cosa sia sbagliato, ci si domanda quale sia il posto della libertà, dal momento che con la morte, se n'è andata anche l'essenza vitale e con l'uguaglianza è sparito il dissenso. In questo clima di piattezza, un personaggio, Greyson, spicca su tutti, perché è in grado di prendere la decisione corretta anche senza la guida di un'intelligenza artificiale e fa il bene anche quando non ne trae alcun vantaggio, a costo di farne le spese. Greyson è un personaggio che ha una crescita e che resta coerente con sé stesso, pur facendosi delle domande e mostrando un conflitto non solo con la società che lo circonda, ma anche con sé stesso. Greyson è funzionale a mostrare come nessuno all'interno della trilogia della Falce sia realmente padrone della propria vita, del proprio corpo, della propria morte. Non si può nemmeno decidere di morire, in Falce, non si può essere padroni della propria esistenza e il proprio corpo è sempre oggetto di pregiudizio, quando modificato esteticamente. La scrittura e lo stile di Shusterman sono piacevoli e il libro scivola via molto velocemente e anche il worldbuilding, per quanto alcune cose non tornino, è davvero ben fatto e magistralmente evocato con poche parole, senza prolissità. Infatti all'ambientazione viene riservato molto più spazio rispetto al primo capitolo e questo è positivo per il lettore, che riesce a farsi un'idea più chiara.
In soatanza Thunderhead presenta le probolematiche dei romanzi di transizione all'interno delle trilogie, ma offre sufficienti spunti per convincere il lettore a chiedersi cosa accadrà dopo e aspettare il capitolo conclusivo della saga, dove arriverà la resa dei conti.

10 commenti:

  1. A breve leggerò anche io questo secondo volume 😍 non vedo l'ora

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  2. Perfetta, recensione bellissima! Ho riscontrato gli stessi problemi, vedremo se nel terzo capitolo se si risolverà qualche buco di trama

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  3. Sono d'accordo con te soprattutto riguardo la staticità della scrittura di Shusterman, questo articolo mi è piaciuto molto

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  4. Falce è una saga che devo ancora recuperare. Ne sono incuriosita ma nello stesso tempo la tua recensione mi ha fatto riflettere! Adoro la tua schiettezza!

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    1. Quando recensisco un libro in modo sincero lo faccio per due motivi: il primo è che mi dimentico le cose che leggo, se non prendo appunti, il secondo motivo è che i libri spesso non costano cifre bassissime e non mi sento di far spendere soldi a qualcuno se io per prima non sono soddisfatta

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  5. Innanzitutto complimenti per la recensione completa ed esaustiva. Premetto di non aver ancora letto Falce; avevo in mente di recuperare questa saga perché comunque avevo letto recensioni positive sul primo volume, tuttavia adesso ci penserò un pò su prima di acquistarli.

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    1. Non prendere per oro colato quello che dico, generalmente il fatto che il secondo di una trilogia mi piaccia meno è un po' fisiologico, perché sono un po' ibridi. Comunque sono stata tiepidina anche con il primo

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