- Titolo: Alice, Dorothy & Wendy
- Autori: Lewis Carroll, Frank L. Baum, James Matthew Barrie
- Lingua originale: inglese
- Codice ISBN: 9788804723493
- Pagine: 540
- Editore: Mondadori
Descrizione
Alice e le sue avventure nel favoloso Paese delle Meraviglie, di là e di
qua dallo specchio. Wendy, l'amica di Peter Pan che per molti lettori è
la vera eroina dei romanzi con il bambino che non vuole crescere.
Infine Dorothy, la piccola protagonista portata da un tornado nel
fantastico mondo di Oz. Tre ragazzine curiose e audaci, al centro di tre
grandi classici che, ciascuno a suo modo, hanno saputo celare sotto le
spoglie del racconto di fantasia messaggi e metafore della vita. Questo
libro è l'occasione per rileggere i tre romanzi - Le avventure di Alice
nel Paese delle Meraviglie, Peter Pan e Il Mago di Oz -, cogliendone la
grande modernità.
Recensione e articolo di approfondimento
Il Mago di Oz è un classico della letteratura per ragazzi, ma questo non è mai sinonimo di scarsa qualità, anzi, spesso parlare ai più piccoli significa dover svolgere un lavoro di semplificazione ma mai di banalizzazione. Baum ne Il Mago di Oz ci riesce benissimo e crea dei personaggi in cui tutti i lettori, grandi e piccini che siano, non hanno difficoltà a immedesimarsi. Abbiamo un leone codarto, uno spaventapasseri senza cervello, un uomo di latta senza cuore e una bambina che non riesce a trovare la strada di casa. Tutti loro ripongono una fiducia spropositata in qualcun altro, appunto il mago, fiduciosi che sarà lui a risolvere i loro problemi, che troverà un cuore per il già compassionevole e dolce uomo di latta, un cervello per l'incredibilmente ignegnoso Spaventapasseri e il coraggio per il prode Leone, che non è privo di paura, ma non si lascia mai vincere da essa. Se c'è un merito che il mago ha, è quello di aver mostrato loro che tutti, Dorothy compresa, avevano già quello che stavano cercando o le doti per ottenerlo, anche se non credevano in sè stessi a sufficienza da accorgersene. Il mago di Oz veicola il messaggio "la risposta alla tua domanda è dentro di te" (ma non conclude con "però è sbagliata" come avrebbe detto Guzzanti). Non stupisce che questo libro tanto amato dai bambini e con uno dei colpi di scena più soprendenti della letteratura per ragazzi, abbia avuto un forte impatto anche sulla cultura di una comunità a lungo calpestata nel corso della storia: quella LGBTQ+. A influenzarne la storia è stato soprattutto il film del 1939 con Judy Garland, in cui una ragazzina sogni di vivere in un posto che non sia grigio e spento come casa sua, dove nessun adulto si cura di lei né le dà l'affetto di cui avrebbe bisogno. La prima canzone del film è la famigerata Somewhere Over the Rainbow, cantata anche durante il primo Pride della Storia, nel 1969, in cui la protagonista sogna un posto in cui possa finalmente essere sé stessa e felice; è facile capire che la comunità LGBTQI+ si sia subito immedesimata sia in lei che negli altri personaggi pittoreschi e singolari, non conformi all'archetipo del maschio alfa, dal momento che abbiamo un leone che crede di essere pavido, un uomo di latta che piange sempre uno spaventapasseri che di sicuro non brilla per la sua prestanza fisica. Poiché negli anni dell'uscita del film gli omosessuali non potevano essere particolarmente espliciti, poiché l'omosessualità era legalmente perseguita, iniziarono a riferirsi l'un l'altro come "gli amici di Dorothy", in modo che potessero alludere al proprio orientamento senza che le persone presenti capissero a cosa si stessero riferendo. Judy Garland stessa è divetata un'icona gay, dal momento che frequentava bar per omosessuali, così come erano omosessuali, suo padre, due dei suoi mariti e il suo mentore. Se a rappresentare il movimento c'è una bandiera che racchiude i colori dell'arcobaleno c'è un motivo: per molti la rivolta di Stonewall a seguito della morte dell'attrice rappresenta un arcobaleno dopo il temporale. Gilbert baker non ha mai spiegato come gli sia venuta l'ispirazione per la creazione di questo stendardo, dopo l'assassinio di Harvey Milk, ma è proprio al mago di Oz che gli esperti lo riconducono. La comunità LGBTQI+ ha subito maltrattamenti e indicibili ingiustizie e persecuzioni nel corso della storia e persino dopo la liberazione dai campi di sterminio e di concentramento, molti prigionieri omosessuali non vennero liberati, ma continuarono a scontare la pena per il reato di "indecenza". Non stupisce che dopo tutta questa sofferenza, la comunità avesse bisogno di unirsi sotto un simbolo che non richiamasse gli inenarrabili soprusi subiti, come il triangolo rosa, ma che richiamasse un futuro migliore, pieno di colori, migliore del presente come il meraviglioso regno del Mago di Oz.
Per saperne di più:
Che post interessante, non sapevo molte delle cose che hai scritto.
RispondiEliminaGrazie!
Ti ringrazio davvero tantissimo di essere passata a leggere l'articolo. Il mio blog non ha numeri astronomici, ma anche raggiungere poche persone che si interessano di questi argomenti per me significa tantissimo
EliminaSai che non conoscevo questo collegamento tra Il Mago di Oz e la comunità LGBTQI+? Grazie mille per questo articolo e anche per i link. Mi fa davvero piacere approfondire la cosa!
RispondiEliminaSono felicissima che questo piccolo articolo dilettantesco abbia portato qualcosa a qualcuno, sono davvero emozionata. Ho fortemente voluto trattare questo tema e non uno riguardante Alice o Peter Pan proprio perché ci tenevo a parlare di qualcosa che spesso viene trascurato. Grazie davvero tanto. Significa moltissimo per me
RispondiEliminaBella questa recensione/approfondimenti, non sapevo molte di queste cose!
RispondiEliminaHo fortemente voluto questa tappa. Per quanto il pubblico del blog sia piccolo, raggiungere anche solo due persone è un traguardo quando si parla di temi del genere
Eliminache bella la tua recensione, non sapevo della canzone ed è sempre interessante scoprire cose nuove di un libro che si ama molto
RispondiEliminaLe cose che ho scitto in questo breve articolo sono alcuni dei motivi per cui amo tanto questo libro
EliminaCome sempre un bellissimo post e da appassionata di cinema e fan della fantastica Judy non ho potuto che apprezzare tutta la parte a lei dedicata. Io del mago di Oz ho visto solo il film nonostante abbia il libro ma prima o poi mi deciderò a leggerlo!
RispondiEliminaEssendo un libro per bambini si fa abbastanza in fretta, tutt'oggi resta uno dei colpi di scena che ho preferito nella mia carriera di lettrice
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