mercoledì 30 giugno 2021

Una Storia Straordinaria

  • Titolo: Una Storia Straordinaria
  • Autore: Diego Galdino
  • Lingua originale: italiano
  • Codice ISBN: 978-8833750774
  • Editore: Leggereditore
Trama

Luca e Silvia sono due ragazzi come tanti che vivono vite normali, apparentemente distanti. Eppure ogni giorno si sfiorano, si ascoltano, si vedono. I sensi percepiscono la presenza dell’altro senza riconoscersi. Fino a quando qualcosa interrompe il flusso costante della vita: Luca perde la vista e Silvia viene aggredita in un parcheggio. La loro vita, sconvolta, li porta a chiudersi in un’altra realtà e il destino sembra dimenticarsi di loro. Eppure, due anni dopo la loro grande passione, il cinema, li fa conoscere per la prima volta e Luca e Silvia finiscono seduti uno accanto all’altra alla prima di un film d’amore. I due protagonisti, feriti dalle vicissitudini degli eventi passati, si ritrovano, così, loro malgrado, a vivere una storia fuori dall’ordinario. Ma l’amore può essere tanto potente da superare i confini dei nostri limiti e delle nostre paure? E il destino, quando trova due anime gemelle, riesce a farci rialzare e camminare insieme?
 
Recensione e commento
 
Dal momento che Una Storia Straordinaria è un libro pieno zeppo di citazioni cinematografiche, poiché uno dei due protagonisti è un cinefilo, questa recensione sarà aperta con una frase di Stanis La Rochelle da Boris: questo libro è molto italiano. E lo è sia per gli aspetti negativi che per quelli positivi. Come sempre, dulcis infundo e cominciamo con gli elementi non pienamente convincenti.

Una Storia Straordinaria parla di Luca e Silvia, che passano molto tempo a sfiorare le proprie esistenze e a mancarsi sempre di un centimetro prima di incontrarsi e innamorarsi perdutamente e in questo caso, la prima parte del libro è meravigliosamente costruita, con un ottimo ritmo che non permette di staccarsi dalla lettura senza sapere come finalmente i due protagonisti si incontreranno. Solo che una volta che le loro esistenze si intrecciano, il ritmo rallenta drasticamente e la relazione tra i due, per un gran numero di pagine, smette di crescere, per poi, sul finale, avere uno sviluppo un po' frettoloso. Un altro espediente che fa un po' storcere il naso è quello delle digressioni che sono sempre un po' staccate rispetto al resto della narrazione e sono presenti anche nei dialoghi botta e risposta, in cui sembrano un po' forzati. Ciò accade specialmente in materia cinematografica, proprio perché il protagonista è tanto appassionato di film inserisce citazioni ovunque, ma non si limuita a questo, deve anche spiegare, sempre, la scena per filo e per segno. Chiaramente questo avviene a favor di lettore, che potrebbe non aver visto il film in questione, ma quando viene fatto per ogni singola pellicola nominata, anche due volte nella stessa pagina, risulta un po' invasivo.
Un ultimo svantaggio di questo romanzo è che è un po' pervaso da quella divisione di ruoli di genere che tanto è cara a un popolo come quello italiano: non mancano frasi come "le donne di oggi vogliono fare gli uomini" o altre che delimitano comunque una linea ben precisa su come ci si aspetta che un uomo si comporti e forse in questo periodo storico sono fuori luogo e, di fatto, non aggiunge moltissimo alla narrazione.

Roma Gdiardino degli aranci (foto non mia)
Una Storia Straordinaria, però, ha anche tantissimi lati positivi; il primo che salta all'occhio è proprio nel primo capitolo, che non si apre con una scena descrittiva di un'azione, ma con la percezione di un profumo, fattore piuttosto inusuale e positivamente sorprendente per un romanzo. Ma quello che probabilmente si preferirà in questo libro è lei: Roma. Unica e sempre bella. Non è la Roma dei turisti, ma quella felliniana sospesa nel tempo, che ha sempre qualcosa di nuovo da offrire e che i romani si dimenticano di apprezzare. Proprio da qui si diramano altre caratteristiche positive: quando il protagonista, Luca, perde la vista, decide di vivere la città eterna attraverso esperienze sensoriali nuove, anche condividendole con Silvia e questa soluzione spoglia del senso di pietismo che potrebbe affliggere chi legge per la svenura di Luca, che di sicuro non è da invidiare, ma nemmeno da compatire, poiché, nonostante le difficoltà, riesce ad avere un'esistenza appagante. Anche il linguaggio è quello tipico dei romani: riescono a ridere di qualsiasi cosa, come nessun altro popolo al mondo. Se sono sopravvissuti alla calata dei Lanzichenecchi possono sopravvivere anche alle tragedie personali e buttarla tranquillamente in caciara, sempre con tantissima autoironia, passando dal linguaggio più forbito al dialetto in un battito di ciglia.

Una Storia Straordinaria è un libro tenero e romantico, perfetto per il periodo estivo, e vi farà innamorare di nuovo di Roma, se mai ce ne fosse ancora bisogno.

6 commenti:

  1. Ahia con la divisione dei ruoli di genere così marcati, mi vien da storcere un po' il naso 🙈 comunque ha punti di forza davvero apprezzabili

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  2. Non é molto il mio genere ma apprezzo che tu abbia saputo valorizzare anche i suoi lati positivi 😊

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    1. Bisogna dare a Cesare quello che è di Cesare, per restare in tema Roma

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  3. Io, da cinefila, non penso di poter reggere un libro dove viene spiegata ogni citazione cinematografica xD

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    1. è stato difficile anche per me, specie perché alle volte sono anche due per pagina e diventa davvero pesante (bella immagine del profilo ;) )

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