- Titolo: Oculta
- Titolo originale: Oculta
- Autrice: Maya Motayne
- Traduttrice: Valentina Daniele
- Lingua originale: inglese
- Codice ISBN: 978-8804711599
- Editore: Mondadori
Sono passati ormai quattro lunghi mesi da quando Finn e il principe Alfie hanno sconfitto l'antico e malvagio potere che minacciava di condurre il regno di Castallan alla rovina. Da allora, entrambi impegnati nelle proprie questioni personali e non, non si sono più visti. Alfie, in qualità di erede al trono di Castallan, è chiamato a occuparsi del delicato vertice con i reali englassiani per negoziare la cessazione delle ostilità e siglare la pace tra i due regni. Finn, da parte sua, sta cercando di godersi l'inedita libertà da Ignacio. Quando, per una serie di avvenimenti inaspettati, fa ritorno a San Cristóbal, Finn scopre che, esattamente come sta accadendo a lei, anche per Alfie le cose non sembrano andare nel modo sperato. Il ragazzo, infatti, rischia di vedere vanificati i propri sforzi. A quanto pare, la misteriosa organizzazione responsabile della morte del fratello del principe è tornata nuovamente alla ribalta e il suo nuovo obiettivo sembra essere il fallimento proprio del vertice politico presieduto dal ragazzo. Ancora una volta, perciò, Finn e Alfie saranno costretti a unire le forze per seguire le tracce dell'assassino e preservare così l'unica possibilità che finalmente Castallan ed Englass trovino la pace. Ma saranno in grado di fermare i loro avversari prima che una nuova guerra minacci il loro regno?
Recensione e analisi
In via preliminare bisogna ringraziare tantissimo Ylenia per aver organizzato questo evento e la casa editrice per avermi fornito il file per la lettura. Cominciamo!
Fanart dal web |
Il secondo capitolo della trilogia (trovate qui la recensione del primo libro) vede i nostri protagonisti alle prese con dei problemi universali, non più personali, come nel primo libro, un po' come se le vicende di Nocturna fossero una sorta di preludio, una sottotrama introduttiva a Oculta. Finn, Alfie e Luka hanno tutti e tre il senso di colpa del sopravvissuto e cercano di utilizzare, ognuno a proprio modo, la propria vita al servizio del bene maggiore, soprattutto Alfie, l'erede al trono che non si sente mai all'altezza del compito, ma paradossalmente è proprio questo che lo rende degno, perché pensa sempre alle possibili conseguenze delle sue decisioni e cerca sempre la migliore soluzione per tutti. Alfie è un personaggio meraviglioso perché non è il classico maschione addominalato di molti romanzi young adulti, anzi, la sua è una bellezza tipica della giovinezza, normale e raggiungibile e non sa minimamente cosa voglia sia la mascolinità tossica. Tuttavia, non significa che Oculta sia privo di alcuni cliché tipici della letteratura per questo target: come c'era da aspettarsi, la storia d'amore è immancabile, seppur tutto sommato costruita in modo credibile, anche se esiste comunque la solita dinamica del "mi piace ma non so se io piaccio a lui/lei" enfatizzata da una mancanza di comunicazione tra i due personaggi.
Oculta non è solo un romanzo coinvolgente dal punto di vista della trama, tratta anche dei temi importanti, come il colonialismo, l'appropriazione cultrale da parte dell'uomo bianco e la cultura latinoamericana è trattata con estremo rispetto e in modo verosimile, senza ritratti stereotipati o fatti ad hoc per la funzionalità della trama, che semmai si piega al contesto culturale. La ricerca della pace non avviene attraverso battaglie campali tipiche dell'high fantasy, ma anzi, si cerca il dialogo con l'ex colonizzatore, anche se spesso non è facile, dal momento che l'oppressore pensa sempre di essere superiore e tratta comunque l'ex colonia come un popolo di selvaggi sottosviluppati. Attraverso questa narrazione possiamo interpretare la realtà, perché l'intento dell'autrice è chiaramente quello di comunicare la sua idea su come la sua cultura sia stata trattata dai bianchi: lo sfruttamento, la schiavità e i genocidi non possono essere cancellati senza mettersi in discussione, soprattutto partendo con l'idea di non aver fatto nulla di male o di aver ragione per una supposta superiorità della propria civiltà. Diverse volte viene da annuire mentre si legge questa storia, soprattutto se chi legge fa parte di una minoranza.
Foto dal web |
Oltre alla storia che mi affascina, devo dire che sono molto attratta dai temi trattati. Ottima analisi la tua, come sempre
RispondiEliminaIl primo mi era piaciuto, ma non mi aveva convinta la gestione del "malvagio di turno" e da quello che ho capito è un problema che non è stato superato, però mi interessa la profondità di questa nuova prospettiva anti-coloniale e la presenza di un personaggio maschile privo di mascolinità tossica, oltre a Finn che era interessante nel primo e sembra essere ancora più interessante nel secondo!
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