martedì 18 ottobre 2022

Scholomance - La Prova finale

 Ciao, bella gente! La recensione di oggi riguarda un libro che ho letto per un review party organizzato dalla mia amica Bea per Mondadori. Ringrazio tantissimo entrambe e incominciamo subito.

  • Titolo: Scholomance - La Prova finale
  • Titolo originale: The last Graduate
  • Autrice: Naomi Novik 
  • Traduttrice: Simona Brogli
  • Lingua originale: inglese
  • Codice ISBN: 978-8804731610
  • Casa editrice: Mondadori

Trama

“Nella saggezza troveremo rifugio": così recita il motto della Scholomance. Qualcuno potrebbe persino sostenere che sia vero – peccato che qui la saggezza sia difficile da trovare, figuriamoci il rifugio… La nostra amata scuola, infatti, da sempre fa del suo meglio per "divorare" noi studenti, ma ora che sono arrivata all'ultimo anno e mi sono guadagnata in qualche modo una manciata di alleati, mi sono accorta che la Scholomance ha sviluppato un desiderio molto particolare… per me. E sebbene finora sia sempre riuscita a contrastare le ondate infinite di nefasti che mi ha scagliato contro tra un estenuante compito a casa e l'altro, non ho idea di come io e i miei compagni riusciremo a sopravvivere alla prova finale, il giorno del diploma. Certo, io potrei accettare il mio destino, abbracciare la stregoneria nera e salpare per acque molto meno pericolose. Sarebbe facile. Ma non ho intenzione di mollare. Non cederò ai nefasti né al destino. E soprattutto non alla Scholomance. Riuscirò a portare me e i miei amici fuori da questo posto orribile una volta per tutte, fosse l'ultima cosa che faccio.

Recensione e commento

Che viaggio, questo libro! Non è semplicissimo parlarvene, ma farò del mio meglio. 

Una delle bellissime fanart che ho trovato sul web

Tanto per cominciare, vi ricordo che Scholomance -  La Prova finale è il secondo libro di una trilogia (qui trovate la recensione del primo) e devo dire che a me è piaciuto tantissimo, eppure non me la sento di consigliarlo universalmente, perché ha delle caratteristiche peculiari che, per quanto a me siano piaciute, per altre persone, invece, potrebbero risultare estremamente fastidiose. Per cui questo articolo ha più l’obiettivo di farvi capire se questa trilogia può fare al caso vostro che elencare semplicemente pregi e difetti.

Innanzitutto, la protagonista, El, è una ragazza sarcastica, a tratti un po’ megalomane (tratto tipico degli adolescenti, ammettiamolo) e spesso le capita anche di essere overpowered. E l’ho amata. Amo il suo sarcasmo e il suo cinismo, li trovo credibili, El è una persona che ha bisogno di essere convinta, non è una che si accontenta, ma è un personaggio con cui non è semplice ritrovarsi, bisogna avere una certa compatibilità con il suo carattere per trovarla sopportabile, altrimenti risulta solo fastidiosa. Devo dire che, che vi sia simpatica o meno, El non è una protagonista generica, non è intercambiabile con quella di altri young adult, ha una personalità davvero inconfondibile, riconoscibile fra mille. Anche Orion, il coprotagonista, è abbastanza fuori dai canoni, perché nonostante sia un guerriero (si chiama Orion, che fantasia…) ha dei comportamenti da adolescente, ha bisogno di tenerezza e talvolta di essere preso per un orecchio per costringerlo a fare i compiti, uscendo molto dal canone del maschio alfa che non deve chiedere mai. 

Seconda cosa che ho adorato, ma che oggettivamente parlando per le persone normali e non affette da sindrome della pecora nera come me risulterebbe difficile da digerire, è l’approfondimento del sistema magico. La Scholomance è a tutti gli effetti una scuola di magia e ogni singola molecola di incantesimo, ogni punto di un sortilegio, ogni minuzia che riguardi anche soltanto di sfuggita la magia viene sviscerata e spiegata quasi in modo accademico. La conseguenza consiste in pagine e pagine e pagine di lunghe spiegazioni, in cui El rompe la quarta parete e si rivolge, in modo spesso colloquiale e informale, a noi che stiamo leggendo, talvolta come se fossimo al pari di lei e sapessimo di cosa sta parlando, specialmente quando la questione riguarda i mostri che popolano la scuola: le loro descrizioni sono inesistenti, ci viene fornito solo qualche piccolo dettaglio, di tanto in tanto, durante l’azione, ma non abbiamo mai un quadro completo, proprio perché la voce narrante mette chi legge sul suo stesso piano. Queste lungaggini non aiutano il libro a sembrare snello, eppure l’ho divorato, perché la struttura è abbastanza solida, oltre al fatto che ci viene chiaramente spiegato, fin dal titolo, che il clou della trama sarà concentrato tutto sul finale. Infatti, La Prova Finale inizia (perdonate l’ossimoro) esattamente dal punto in cui era terminato il libro precedente e racconta, quindi, un interno anno scolastico, con i conseguenti ritmi dettati da esami, interazioni sociali e ore di studio. Tutto ciò, nel suo insieme, sarebbe a tutti gli effetti un normale anno scolastico, ma a renderlo speciale è proprio il fatto che ogni materia di studio che ci viene raccontata, ogni esame che ci viene spiegato nel dettaglio che se anche noi dovessimo prepararci per superarlo, riguarda la magia e il sistema magico. 

Eppure, rispetto all’anno precedente ci sono dei cambiamenti nella Scholomance, perché se prima ogni scelta era dettata dall’individualismo, quest’anno si comincia a fare gruppo e a lavorare di squadra, quindi una grossa fetta del libro è concentrata anche sulle spiegazioni delle strategie, delle alleanze per il diploma, dei cambi di programma. I colpi di scena sono pochi e in qualche modo ci vengono annunciati con anticipo, eppure, secondo me funzionano se questo tipo di libri vi piace. 

Nota dolente: il worldbuilding è un aspetto che avrebbe avuto bisogno di maggiore attenzione, e invece gliene viene dedicata solo quando la spiegazione del sistema magico ricade sull’ambientazione. Mi spiego meglio: molti aspetti del worldbuilding sono spesso solo accennati, anche quando sono interessanti, e ci vengono raccontati per bene solo quando la spiegazione della magia li riguarda in qualche modo, altrimenti restano irrimediabilmente abbozzati.

Altro aspetto che potrebbe inibirvi dal voler cominciare subito questa trilogia è la chiusura con cliffhanger, che, per quanto mi abbia dato fastidio, è stata tuttavia necessaria e in un certo senso prevedibile, con il senno di poi, date le premesse della trama. Comunque questo difetto, se lo ritenete tale, nel mio cuore è stato compensato dalla presenza di una scena erotica tra due adolescenti vergini realistica e credibile. Ooooh, ci voleva tanto?

E in effetti, se penso ai due libri nel complesso, forse è proprio il loro generale cinismo ad avermi convinta, la loro spietatezza, il fatto che per una volta ci siano sporcizia, sudore, egoismo e che vada bene così, senza ipocrisie interpersonali e con tante dinamiche credibili nella loro crudezza. Ed è forse questa generale mancanza di meraviglia, di scintillio, che a me è piaciuta ma che potrebbe risultare sgradevole a voi, se cercate nella lettura un luogo piacevole in cui rifugiarvi. Per quanto Scholomance sia un esercizio di stile, un manierismo, cosa che in genere non apprezzo, questa volta sono stata convinta proprio dal voler creare qualcosa che funzionasse proprio in questi aspetti.

Scholomance - La Prova finale è un romanzo che ho adorato, ma che non consiglio a chi ha voglia di qualcosa di incalzante e pieno di colpi di scena. Se amate l’approfondimento e la lentezza farà sicuramente al caso vostro, non vedo l’ora che esca il terzo. 

2 commenti:

  1. Devo dire che sono sempre più curiosa, da un lato conosco un po' lo stile dell'autrice e non so se il libro potrebbe piacermi, ma dall'altro lato vorrei comunque leggerlo per farmi un'idea 😂 sto pensando di recuperare la saga, chissà?

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  2. Sarà che avendoli letti entrambi di fila ormai ero satura di descrizioni e approfondimenti. Se ne avessi letto qualcun'altra, probabilmente ne sarei uscita cotta 🤣 detto ciò, riconosco in questa storia un'originalità, anche nello stile, che comunque mi ha colpito

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