- Titolo: Pax
- Titolo originale: Pax
- Autrice: Sara Pennypacker
- Illustratore: Jon Klassen
- Traduttore: Paolo Maria Bonora
- Lingua originale: inglese
- Codice ISBN: 978-8817093989
- Casa editrice: Rizzoli
Pax è un romanzo ricchissimo di contenuti e interpretazioni, che però vengono sempre veicolate attraverso la storia: non è necessario vederci significati nascosti, se non si vuole, perché la trama basta a sé stessa.
Tuttavia, cerco di parlarvi di cosa ci ho visto io. Peter è un ragazzino che si sta affacciando lentamente all’età adulta senza avere dei punti di riferimento attendibili per lui: sua madre è morta da poco e suo padre non si occupa molto di lui al di là delle necessità puramente fisiche. L’unico sprazzo di gioia nella sua solitudine, percepibile in modo così chiaro da spezzare in due, è Pax, la volpe che ha adottato perché l’unica sopravvissuta della sua cucciolata. Finché non si trova a dover abbandonare il suo amico Pax perché sta arrivando la guerra, suo padre deve arruolarsi e intende spedire Peter da suo nonno. Il pentimento dell’abbandono porterà Peter ad attraversare mari e monti per ritrovare la sua volpe, compiendo un viaggio dell’eroe molto diverso da quello canonico.
In effetti, la mascolinità tossica è uno degli argomenti maggiormente trattati nel libro: Peter è stanco della rabbia di suo padre e non intende diventare come lui, non intende portare avanti un trauma generazionale che lo costringe a trascinarsi dietro degli stupidi dogmi sui maschi che fanno le cose in un certo modo e su mele che non cadono mai lontane dall’albero. Le figure femminili nel libro sono tutte molto positive, a partire dalla madre che si porta nel cuore, e spaziano dalla guaritrice alla guerriera. Insegnano tutte a costruire qualcosa, invece di distruggere tutto con la guerra, e a indirizzare la rabbia per ergersi contro le ingiustizie, invece che per imporre la propria opinione. Parla di decostruzione degli stereotipi un passo alla volta, senza dividere il mondo in due, in un continuo noi contro loro e lo fa mostrando quanto Peter soffra a causa della rigidità di costumi che lo circonda. In entrambe le letture che ho fatto di questo romanzo ho trovato dilaniante la sofferenza di questo bambino non ascoltato e trascurato, dato per scontato, mi ha distrutta e fatta arrabbiare, ache se la seconda volta ero più preparata e non ho pianto. Ho provato ogni sua emozione come fosse la mia ed è uno dei libri più tristi che abbia mai letto in vita mia, ma l’ho trovato necessario.
In Pax troviamo tutto, non solo il tema della mascolinità che deve cambiare affinché si smetta di creare adulti danneggiati e dall’emotività rachitica, c’è anche il rapporto con la natura, il superamento del trauma e l’affrontare il lutto. Ma soprattutto, l’amore in forma non romantica, quello senza confini che non si impone, ma lascia andare l’altrə per la sua strada, affincé possa decidere da sé se tornare o no. Parla di trovare un posto dove sentirsi a casa, un posto che a volte non è un luogo, ma una persona.Pax è un libro così bello che lo avrei sottolineato tutto, pagina per pagina, così struggente e delicato nell’affrontare temi tristi e complicati che mi sento di consigliarlo a ogni fascia di età, non solo ai bambini, ma soprattutto ai genitori . Decisamente, uno dei miei libri del cuore che non abbandonerà mai il mio scaffale.
Sembra bellissimo...voglio proprio recuperarlo ma è introvabile 😔
RispondiEliminaNon conoscevo il libro ma sembra molto carino
RispondiEliminaUno di quei libri che dopo aver letto, vorrei regalarlo a tutti i piccoli della mia famiglia
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