- Titolo: Lavinia
- Titolo originale: Lavinia
- Autrice: Ursula K. Le Guin
- Traduttrici: Natascia Pennacchietti e Costanza Rodotà
- Lingua originale: inglese
- Codice ISBN: 9788879070980
- Casa editrice: Cavallo di ferro
In omaggio all'Eneide di Virgilio, Ursula K. Le Guin dà voce a un personaggio silenzioso e minore del poema: la principessa Lavinia, moglie italica dell'eroe troiano Enea. Ed è proprio attraverso il racconto della giovane, stavolta protagonista e artefice del suo destino, che ripercorriamo gli ultimi libri dell'opera virgiliana, guardandoli da un diverso punto di vista. Lungo un filo tutto nuovo che congiunge fra loro i pochi cenni a Lavinia nell'Eneide l'autrice narra l'infanzia e l'adolescenza di questa ragazza nell'idillico mondo preromano, il turbamento di fronte alla scelta dei pretendenti alla sua mano, l'arrivo del valoroso straniero secondo quanto annunciato da un oracolo, e poi la guerra. Prorompendo dagli stretti confini che le ha imposto Virgilio, la principessa Lavinia del Lazio si muterà a sua volta in un'eroina, nell'emblema di una forza che non è solo violenza e armi, e si farà delicata portavoce del diritto all'autodeterminazione.
Ursula del mio cuor |
Lo stesso Enea non è il solito marito possessivo privo di empatia e tronfio nel proprio ruolo, quanto un uomo ritratto nella sua mitezza quotidiana, quando non è mostrato nella furia per la quale era famoso in battaglia. Un eroe noto per la sua incrollabile pietas e un degno compagno per una donna sensibile come Lavinia. Non è, insomma, il classico uomo che non deve chiedere mai impegnato a spadroneggiare su tutto quello che ritiene suo, ma piuttosto un essere umano pieno di dubbi, riflessivo e saggio che ha a tratti bisogno di essere sostenuto da Lavinia, la quale non è una donzella indifesa né un trofeo: è una donna spiritualmente centrata alla quale rivolgersi nei momenti di crisi.
Con pochissime parole e con una poetica chiarezza di pensiero Ursula K. Le Guin è riuscita a ritrarre in modo vivido e realistico una figura mitologica della quale non ci è pervenuto tantissimo, poiché appare nell’Eneide solo marginalmente e quasi tutto quello che sappiamo di lei è stato scritto da Tito Livio, per cui l’autrice ha potuto inventare la sua voce quasi da zero, pur non ricorrendo mai a lunghe spiegazioni. Le Guin ha voluto dare voce a una donna che fino a questo punto è stata una comparsa, offrire una scelta a colei che è stata ritratta come causa involontaria, ma mai la narratrice si fa carico del compito di educare chi legge. Lavina non è un libro didattico e non ci saranno gli spiegoni lunghi e prolissi che tanto mi danno fastidio quando le autrici americane cercano di insegnarmi qualcosa che ho abbondantemente studiato a scuola. Sono molte le scene di vita quotidiana in cui vengono raccontate le attività femminili; la guerra, infatti, è qualcosa che Lavinia conosce marginalmente, per sentito dire o perché vede le cose dall’alto, poiché non può viverle in prima persona.
Lavinia è un titolo che avrei sottolineato dalla prima all’ultima riga, ho consumato un intero blocco di segnapagina per evidenziare i miei passaggi preferiti: quelli in cui ho ritrovato la me stessa di oggi o quella che sono stata o che sarò domani. Le parole di Le Guin hanno una potenza emotiva che riesce sempre a scuotermi e ad aprire una breccia nella mia anima, come se sapesse sempre quale tasto toccare, con delicatezza e fermezza. È un romanzo che è al tempo stesso scivolato via velocissimo e mi è rimasto dentro in modo permanente ed è il motivo per cui ho voluto parlarne, dato che non mi sento degna di recensire Le Guin. Non ho mai letto un retelling mitologico che anche soltanto vi si avvicinasse per qualità. Ve lo consiglio specialmente se avete già delle nozioni di epica, perché non è sicuramente un libro didascalico, ma sono sicura che potrete trovare in questo testo qualcosa che vi rappresenti anche qualora non abbiate mai approfondito il tema.
I libri di Le Guin sono sempre impareggiabili e il suo stile è superbo. Sono contenta sia stata una bella lettura, lo leggerò sicuramente anch'io ♡
RispondiEliminaFranci K.
Sicuramente recupererò questo titolo dato che sai la mia passione per i retelling mitologici. Di Lavinia non ho letto ancora nulla e sono curiosa anche se non mi sento mai di fare paragone con altre figure femminili del mito perché poi dipende sempre dal personaggio di cui si sta parlando e della sua storia nella specifico. Curiosa di saperne di più per cui anche su direi
RispondiEliminaChe bellissima recensione ! Mi hai proprio convinta.. sinceramente non conoscevo l’autrice 💛
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