mercoledì 21 febbraio 2024

Streghe all’opera


  • Titolo: Streghe all’opera
  • Titolo originale: Maskerade
  • Autore: Terry Pratchett
  • Traduttrice: Valentina Daniele
  • Lingua originale: inglese
  • Codice ISBN: 9788831013895
  • Casa editrice: Salani
Trama

Chi pensa che le maschere siano solo per le feste di carnevale si sbaglia di grosso. C'è una magia tutta particolare nelle maschere. Nascondono un volto, ma ne rivelano un altro... quello che si vede solo al buio. La Casa dell'Opera di Ankh-Morpork è il posto giusto per godersi la musica, il teatro e un innocuo Fantasma mascherato che si aggira dietro le quinte. La giovane Agnes Nitt di Lancre, la cui voce è straordinaria quanto la sua stazza, vi si è recata per tentare la carriera di cantante lirica. Peccato che non sia proprio il tipo perfetto per calcare la ribalta… E poi ci sono due streghe che non vedono l'ora di ricondurla alla ragione e farla diventare una loro apprendista: Nonna Weatherwax e Tata Ogg, che si sono recate ad Ankh-Morpork per convincere Agnes che la vita da strega è molto migliore di quella sul palcoscenico. Solo che ora sono tutte e tre coinvolte in un mistero a base di efferati omicidi che implica tizi mascherati e risate da maniaco. Ma, come dice il detto, lo spettacolo deve continuare, anche se c'è un po' di sangue che imbratta le quinte! Età di lettura: da 12 anni.

Recensione e commento

Allora, ve lo dico subito, così possiamo passare ad altro: il finale di questo libro mi ha delusa abbastanza. Non è in linea con il resto del libro e manca dell’autodeterminazione tipica di Pratchett. È una conclusione che si affloscia un po’ rispetto a un romanzo ritmato e pensato.

Detto ciò, tutto il resto mi è piaciuto da morire, perché Terry Pratchett si rivela di nuovo un conoscitore profondo dell’umanità, che critica con indulgenza e ironia. Streghe all’opera, portato in Italia da Salani nel 2023 (sempre sia lodata), è stato originariamente pubblicato nel 1995 ed è ancora attualissimo. Raccontandoli nel competitivo mondo dell’opera, Pratchett affronta tantissimi temi che negli anni Novanta non avevano nemmeno un nome, eppure esistevano e strisciavano sotto la pelle chi chi viveva quel periodo. Parla di pretty privilege e di fat shaming quando queste due cose ancora non si chiamavano così e lo fa attraverso il personaggio di Agnes, una ragazza di provincia che vuole diventare una cantante di successo e che ha tantissime capacità ma che è considerata troppo sovrappeso perché possa piacere al pubblico. I meriti del suo duro lavoro e del suo talento vengono attribuiti a Christine, una ragazza che risponde meglio ai canoni di bellezza di quel periodo (ricordiamoci che erano gli anni di gloria di Britney Spears e della considerata grassa Bridget Johnes). Con ironia e umorismo, l’autore racconta tutta l’ipocrisia del mondo dell’arte, pieno di paradossi che vengono perdonati in nome della poesia, ma che è in fin dei conti spietato, perché “lo spettacolo deve continuare” anche quando qualcuno muore e questo è uno dei motivi per cui non ho amato il finale: senza entrare nello specifico, questo sistema non viene sovvertito né viene fatto intuire che possa esserci speranza affinché ciò possa accadere in futuro.    

Nel portare alla luce le idiosincrasie del mondo dell’arte in generale, perché Streghe all’opera racconta anche dei problemi affrontati da chi pubblica un libro e deve inseguire l’editore per farsi pagare, Pratchett mostra, però, di conoscerlo molto bene. Solo qualcuno che ha visto e rivisto il musical del Fantasma dell’opera e letto e riletto l’opera di Gaston Leroux con una matita rossa in mano per correggere cosa non tornava avrebbe potuto scrivere un libro divertente che è anche una chicca per noi appassionate. 

Nota di merito per le protagoniste: due sono Nonna Weatherwax e Tata Ogg, già conosciute nei libri precedenti del ciclo delle Streghe, l’altra e la già citata Agnes. Le prime sono due donne attempate, al punto che la buona Tata ha addirittura quindici figli e nonostante ciò vanno all’avventura, cosa che vediamo di rado, dato che le madri nei fantasy servono tendenzialmente solo a portare al mondo il prescelto e morire. Agnes, invece, è una giovane che cerca la sua strada nella grande città dopo aver abbandonato il suo paesello ed è tutt’oggi una protagonista atipica. Quante ragazze adolescenti sovrappeso avete mai incontrato nelle vostre letture che non fossero la spalla comica di qualcuno? Agnes è un personaggio tragico, in un contesto tanto comico, perché non riesce a realizzarsi professionalmente a causa del suo aspetto, vedendosi attribuire tutte le qualità che le persone elencano quando vogliono evitare di dire a una ragazza che è brutta (tipo “ha bei capelli e almeno ha un buon carattere”). Tutto ciò che le capita ci fa entrare in empatia con lei e provare un forte senso di ingiustizia, senza che mai si abbia la tentazione di ridere di una ragazza tanto razionale e talentuosa in un ambiente fatto di squali. Penso che lei avrebbe meritato un finale più giusto, ma spero che nei prossimi libri possa avere la sua rivincita.

In conclusione, se non avete mai letto nulla di Pratchett, dovete assolutamente cominciare, perché in un mondo tanto distruttivo riesce a essere intelligente e mostrare i punti deboli della nostra società senza sfociare nel pessimismo e strappando sempre una risata. In più, se amate l’opera e il musical, Streghe all’opera per voi avrà sicuramente una marcia in più.


1 commento:

  1. Apprezzo molto le protagoniste di cui hai parlato. Sicuramente originali e diverse dal solito, molto più vicine alla realtà. Peccato per il finale

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