- Titolo: An Ember in the Ashes - Il Dominio del Fuoco
- Titolo originale: An Ember in the Ashes
- Autrice: Saba Tahir
- Traduttrice: Francesca Sassi
- Lingua originale: inglese
- Codice ISBN: 9788834745106
- Casa editrice: Fanucci
Laia è una schiava. Elias un soldato. Entrambi lottano per la libertà. Sotto l’Impero marziale, ogni atto di sfida o ribellione è punibile con la morte. Chi non consacra il proprio sangue e il proprio corpo all’imperatore rischia l’esecuzione della propria famiglia e la distruzione di tutto ciò che di caro possiede. Nonostante le estreme condizioni di povertà a cui sono costretti, Laila e la sua famiglia seguono le regole a testa bassa, perché sanno bene cosa succede a chi si oppone al regime. Ma quando suo fratello viene arrestato per tradimento, decide di unirsi a un gruppo di ribelli che promettono di salvarlo. In cambio, Laia farà loro da spia dall’interno della più grande accademia militare dell’Impero. Lì incontra Elias, il miglior soldato della scuola, ma, segretamente, anche il più riluttante a compiere il suo dovere. Il suo unico desiderio è liberarsi dalla tirannia che è stato addestrato a far rispettare. Ben presto, i due si rendono conto che i loro percorsi sono strettamente legati e che le loro scelte hanno il potere di cambiare il destino dell’Impero.
Recensione e commento
Sono sempre felice di rimanere stupefatta quando un libro supera le mie aspettative. Questo è successo con An Ember in the Ashes - il Dominio del Fuoco, un romanzo che mi viene raccomandato da anni, ma che ho potuto recuperare solo con la riedizione di Fanucci.
Andando con ordine, prima di tutto mi tocca dire che la prima cosa che mi ha convinta è stata la scelta del periodo in cui leggerlo, perché sicuramente un worldbuilding che ricalca un mondo arabo occupato militarmente e colonizzato con la violenza non poteva che ricordarmi la situazione mondiale contingente, per cui la protagonista appartenente a un popolo oppresso che in una notte vede scomparire tutto ciò che ha al mondo e deve cercare di tenersi aggrappata al briciolo di vita normale che le resta mi è parsa quantomai credibile, anche nei momenti in cui peccava di ingenuità. In un certo senso sono stati proprio quelli a renderla credibile, perché per una volta abbiamo una diciassettenne che è sì protagonista attiva, ma anche fallibile e per niente overpowered, per quanto di tanto in tanto le cose le vadano fin troppo bene. Le ingenuità che commette la rendono credibile proprio perché non ha avuto nessun addestramento per la missione che le viene affidata e la sua antagonista, che invece è molto formata nel suo mestiere e ha tantissima esperienza in più, non si fa menare per il naso dalla prima ragazzina che arriva che pensa di cambiare il mondo con la forza dell’ammmmore. Insomma, per quanto apparentemente possano esserci degli spiragli per dei buchi di trama, questi appaiono in realtà parte dell l’intreccio e avranno delle conseguenze sul medio-lungo termine (per quanto qui e là ci saranno delle questioni che non avranno nessun particolare risvolto nella trama).
Se all’inizio trovavo molto credibile il punto di vista di Laia e molto poco quello di Elias, devo dire che sul finale anche lui ha saputo convincermi. In principio mi sembrava prosaico il fatto che un appartenente alla classe dei conquistatori addestrato a uccidere e deumanizzare il nemico, sottoposto a propaganda per tutta la vita avesse tanti dubbi e una coscienza mordace, ma con il progredire della storia ho via via imparato a comprenderlo e sentire tutta la sua nausea per la violenza a cui ha assistito, che ha subito e che ha inflitto negli anni. Ma soprattutto sono riuscita a sentire davvero il contrasto di emozioni che provava quando qualcuno a cui vuole profondamente bene, con cui è cresciuto e con cui ha condiviso ogni aspetto della vita, dimostra delle idee agli antipodi con la sua morale e si mostra in conflitto con lui per il modo in cui vorrebbe che le cose cambiassero.
Anche la struttura in sé mi è parsa convincente, perché per quanto i capitoli a pov alternati siano ormai usualissimi, in questo caso sono pienamente sfruttati: non solo tutti gli indizi sono disseminati per il testo in modo tale che ci tornino utili più avanti senza che il tutto appaia palese, ma addirittura Elias e Laia non interagiranno dall’inizio, anzi, per il 70% del libro ciascuno dei due avrà il proprio conflitto interno da gestire e affrontare e anche il proprio interesse amoroso, tanto che i loro archi narrativi si toccano di tanto in tanto per intrecciarsi davvero solo sul finale quando i loro obiettivi convergeranno. Tutto ciò nella mia esperienza rappresenta una gradita novità e al di là di questo moltiplica anche in modo esponenziale ciò che può accadere, perché se prese singolarmente le due sottotrame possono apparire due young adult distinti, una volta che vengono messe assieme nella stessa storia creano delle diramazioni inaspettate. Personalmente, non ho fiutato nessuno dei colpi di scena, anche se ci ho provato. Forse sono fuori allenamento a causa di tutti i romanzi rivolti allo stesso target in cui Lui incontra Lei a pagina dodici e cambiano il mondo assieme attraverso una serie di quest con cattivone finale, e il fatto che qui nulla sia mai tanto palese mi ha reso la lettura piacevolissima.
Anche il worldbuilding ha i suoi pregi. Il 90% del suo essere fantasy consiste nell’essere ambientato in un mondo che non esiste ma anche se qui il soprannaturale è reale viene comunque ripudiato con scetticismo e resta sullo sfondo come una leggenda fino a quando non ci si sbatte il muso. La stessa introduzione del vero antagonista della storia avviene in questo modo, verso la fine, che fa presagire che ci sia molto ignoto da indagare nei prossimi volumi della serie e che le avventure dei protagonisti siano solo il preludio a qualcosa di molto più grande e probabilmente peggiore.
An Ember in the Ashes - Il Dominio del fuoco è stata una lettura molto piacevole che riesce a trattare anche temi attualissimi mentre crea un intreccio credibile e fuori dai cliché. Questo libro è esattamente quello che mi aspetto dal fantasy young adult.
Non vedo l'ora di leggerlo, come sempre una recensione bellissima ❤️
RispondiEliminaHo un problema con nauseato genere di world building però come fai notare tu, forse il periodo è quello giusto per rivalutarlo. Dovrei provare da,questo titolo perché la trama mi chiama molto. Poi se ti è piaciuto, sicuramente vale.
RispondiElimina*questo e nom nauseato 🙈
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