martedì 12 marzo 2024

Orfeo - Sogno e Morte

  • Titolo: Orfeo - Sogno e Morte
  • Autore: Luca Tarenzi
  • Lingua originale: italiano
  • Codice ISBN: 9788809930513
  • Casa editrice: Giunti
Trama


Mediterraneo orientale, XIII secolo a.C. Orfeo è il figlio illegittimo di un re della Tracia, cresciuto senza conoscere l'identità della madre, privo dell'affetto del padre e disperatamente innamorato della sorella acquisita, Euridice. Una notte, nel tentativo di sottrarsi a un matrimonio combinato, Euridice fugge dalla fortezza in cui abita. Orfeo la insegue e, poco dopo, i due si imbattono in una banda di satiri, uomini selvaggi che venerano il dio Dioniso. I satiri però non fanno loro del male: Marsia, il loro capo, è il fratellastro di Orfeo che anni prima ha abbandonato il padre e il titolo di principe. Tramite Marsia anche Dioniso si incuriosisce nei confronti di Orfeo, e ordina ai satiri di istruirlo nelle loro arti sciamaniche. Mentre Euridice viene rinchiusa nella fortezza dal re per impedirle di scappare ancora, Orfeo scopre un insolito talento per le arti soprannaturali e, tra i tanti prodigi, impara ad abbandonare il proprio corpo per entrare nei sogni di altri.

Recensione e commento

Quasi non mi riconosco più, ma non ho niente di negativo da dire sulla nuova fatica di Luca Tarenzi. E del resto, cos’altro potevo aspettarmi da un autore tanto affermato e tanto attento a certi temi? Potevo aspettarmi esattamente quello che ho trovato, ovvero un libro equilibrato e ben ritmato.

In effetti, la cadenza del libro è proprio una delle caratteristiche che ho trovato più piacevoli, perché nonostante il tema mitologico, che di per sé è già impegnativo, l’intera struttura delle frasi e della storia in sé è molto asciutta. Tarenzi non si perde in chiacchiere e, anche nelle situazioni in cui si rende necessario spiegare qualcosa a chi legge, non di dilunga in digressioni scolastiche, che in questo contesto sarebbero risultate più che altro uno sfoggio di cultura per accarezzarsi l’ego che una reale esigenza di trama. In questo modo, il retelling che dedica a Orfeo funziona sia che si conosca già molto bene la mitologia, sia che non la si conosca affatto, proprio perché l’autore, non anticipando mai troppe spiegazioni, riesce a intessere degli intrighi che possono essere sorprendenti per chi non conosce il mito originale e intriganti per chi ci ha già avuto a che fare. La trasposizione in romanzo è abbastanza fedele al mito, ma sono stati fatti i dovuti rimaneggiamenti al fine di renderlo godibile per il pubblico contemporaneo, anche per quanto riguarda il personaggio di Euridice, sul quale non voglio anticiparvi troppo perché rischierei di fare spoiler. 

Come ho già detto, non ho critiche da fare, quindi continuiamo con i punti a favore. Un (altro) di questi è Orfeo stesso: in questa rivisitazione è un adolescente che vive durante un’epoca spietata nella quale la violenza non è solo all’ordine del giorno, ma è addirittura auspicabile in talune situazioni. Orfeo cerca di mantenere intatta la sua innocenza, di non farsi mai coinvolgere dalla crudeltà e di condannarla sempre. È un protagonista che cerca di non risolvere mai le cose con aggressività e quando questa si rivela necessaria spesso fallisce nell’esercitarla. Anche in questo frangente ho apprezzato le scelte di Tarenzi, perché non ha uno sguardo morboso sui soprusi e le prepotenze che racconta, anzi, alcune volte avvengono fuori campo o vengono riferiti tramite i dialoghi. Ciò consente al chi legge di non sviluppare assuefazione verso la violenza, in modo tale che quando questa viene mostrata in modo diretto abbia effettivamente un forte impatto emotivo e non sia gratuita con il solo scopo di scioccare. Non era facile, ma Tarenzi è riuscito a mantenere lirico un contesto fortemente brutale. 

Forse, l’unica doverosa precisazione che devo fare è che non si tratta di un autoconclusivo. Il finale, infatti, arriva come una botta e sospende la narrazione sul più bello, terminando il primo capitolo di questa nuova trilogia con un cliffhanger.

Quindi, tirando le somme, Orfeo - Sogno e Morte è solo il secondo retelling mitologico che trovo di mio gradimento, dopo Lavinia. Nella mia testa, questo Orfeo si è trovato a rivaleggiare con l’Orfeo raccontato in Sandman di Neil Gaiman e capirete bene che essere nella stessa classifica di Gaiman e Le Guin non è cosa da poco, ma Tarenzi ci è riuscito. Non vedo l’ora di poter leggere i seguiti, spero di non dover aspettare troppo.

2 commenti:

  1. mi incuriosisce davvero tantissimo, soprattutto dopo aver letto la tua recensione! spero di riuscire a leggerlo presto!

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  2. Avevo un po' di timore per questo titolo però devo dire che hai stuzzicato la mia curiosità. Speravo però in un autoconclusivo 🙈

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