martedì 30 luglio 2024

Jonathan Strange e il signor Norrell

  • Titolo: Jonathan Strange e il signor Norrell
  • Titolo originale: Jonathan Strange and Mr. Norrell
  • Autrice: Susanna Clarke
  • Traduttrice: Paola Merla
  • Lingua originale: inglese
  • Codice ISBN:
  • Casa editrice: Fazi
Trama

In una Londra alle prese con una difficile guerra, due uomini stanno per cambiare la storia con i loro potenti incantesimi.
Nel bel mezzo delle guerre napoleoniche, la maggior parte degli accademici crede che la magia sia ormai completamente scomparsa in Inghilterra. Tutto cambia quando il timido erudito signor Norrell rivela pubblicamente le sue abilità di mago, dando vita a un’ondata di entusiasmo che dilaga per tutto il paese e lo trasporta fino ai salotti dell’alta società di Londra, dove mette i suoi poteri al servizio dei politici e scende a patti con un gentiluomo proveniente da un regno fatato. Un altro mago emerge allora sulla scena: è il giovane e audace Jonathan Strange, che prima diventa il discepolo del signor Norrell e poi ne mette in discussione tutte le teorie, attirato com’è dalle forme più pericolose e oscure della magia. Nel corso degli anni, la battaglia fra i due maghi si fa più accesa di quella dell’Inghilterra contro Napoleone, finché le loro ossessioni e ambizioni segrete non metteranno a rischio la vita di molte persone e cambieranno per sempre la storia della magia inglese.

Recensione e commento

Da un lato, trovo assurdo che per leggere una storia originale e nuova io abbia dovuto rivolgermi a un libro pubblicato quasi vent’anni fa e che l’autrice ha cominciato a scrivere addirittura nel ‘92. 

Jonathan Strange e il Signor Norrell è una storia che celebra il fantasy, un libro che, ricalcando le forme del romanzo ottocentesco rende omaggio a un intero genere che viene spesso escluso dal discorso letterario in quanto ritenuto escapista. Qui, non solo la magia viene studiata da un punto di vista accademico, con tanto di dibattiti accesissimi tra intellettuali, ma diventa affare di Stato a più riprese: si fa strumento da impiegare in guerra, tecnologia per salvaguardare il territorio e Storia da studiare per poter risolvere questioni annose di natura diplomatica. Gli omaggi ai romanzi che hanno fatto la storia sono delicati, saltuari, ma chiarissimi, per cui Il Signore degli Anelli e Le Cronache di Narnia diventano leggende o fatti accertati che sono materia di discussione tra eruditi. Il contesto accademico consente a Susanna Clarke di muovere anche qualche critica al classismo che persiste in tale ambiente, all’elitismo e alla mancanza di condivisione delle informazioni perché, come al solito, chi ha il potere vuole sempre tenerlo per sé, anche precludendo la circolazione dei libri, unica fonte di conoscenza del periodo in questione.

L’universo creato e il suo sistema magico sono bellissimi ed evocativi. Per quanto gli incantesimi eseguiti non vengano mai spiegati nei dettagli, questo contribuisce a dare l’idea di trovarci davanti a un romanzo dell’Ottocento, assieme alla trama ingarbugliata e molto diversa rispetto alla linearità a cui ormai abbiamo fatto l’abitudine con i romanzi di oggi. In Jonathan Strange e il Signor Norrell non si sa mai dove si andrà a parare, non si può prevedere quale sarà la mossa successiva ed è impossibile immaginare in quale modo si avvereranno le profezie. Di conseguenza, anche i protagonisti sono variegati: per quanto i personaggi siano i tipici uomini della borghesia inglese dell’epoca, quelli più interessanti sono i secondari che spesso muovono i fili della storia, anche inconsapevolmente. Ci sono maghi di second’ordine coperti di tatuaggi blu, dame a cui manca un dito della mano, maggiordomi neri e creature fatate di bell’aspetto e pessima morale. Non è un romanzo che si legge per la frenesia di completare la storia, quanto per farsi cullare dalle sue atmosfere e calarsi in questo mondo fatato fatto di ombre, biblioteche e pietre parlanti. 

Jonathan Strange e il Signor Norrell potrebbe non essere il libro del vostro cuore, potreste percepire un po’ di distacco tra la storia e la vostra emotività. Potreste essere tra chi non riesce a mettere giù il libro e chi di tanto in tanto ha bisogno di una pausa, ma sicuramente non è una lettura che vi susciterà indifferenza. 

2 commenti:

  1. Sai che non sono riuscita a finirlo? Colpa, secondo me, della trama ingarbugliata e che non sai mai dove va a parare (per citarti). Al contrario, Piranesi l'ho letto con una gioia fanciullesca.

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  2. Secondo me lei ha sperimentato così tanto col virtuosismo qui che poi con Piranesi ha voluto fare l'opposto e ridurre tutto all'osso (quasi una limatio petrarchesca, se mi passi il termine).
    Il bello è che da un suo prossimo libro non saprei che aspettarmi.

    RispondiElimina

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