venerdì 3 aprile 2020

Profumo di Ghiaccio

  • Titolo: Profumo di Ghiaccio
  • Titolo originale: Kooritsuita kaori
  • Autrice:Yoko Ogawa
  • Traduttrice: Paola Scrolavezza
  • Lingua originale: giapponese
  • Codice ISBN: 978-8856503043
  • Pagine: 217
  • Editore: il Saggiatore

Trama

 Ryoko, una giovane giornalista, vuole scoprire le ragioni del suicidio del suo compagno. L'uomo in un laboratorio di profumi creava fragranze conturbanti grazie a un'incomparabile memoria olfattiva e a uno spiccato talento matematico. Gli unici indizi da cui partire sono le frasi enigmatiche trovate in un floppy-disk e l'ultimo profumo, "Fonte del ricordo", creato da Hiroyuki appositamente per lei. Inizia un viaggio a ritroso nel tempo, dalla casa natale del ragazzo fino a Praga, per ricomporre le tessere di un enigma misterioso. Perché Hiroyuki le ha nascosto la verità? Perché non le ha rivelato il suo passato di genio della matematica? Qual è il rapporto tra l'uomo timido e riservato che lei amava e il ragazzo prodigio che pattinava divinamente davanti a un pubblico di fan entusiasti? Ryoko cerca corrispondenze tra due ritratti: quello che la memoria degli altri gradualmente le restituisce e quello che affiora dai propri ricordi, rinnovando i momenti più preziosi del loro amore. Con una scrittura analitica, tagliente e distaccata, Yoko Ogawa avvolge i suoi personaggi in un universo di legami invisibili e misteriosi, dove - come succede nella grande tradizione letteraria giapponese - i destini sono già scritti nei nomi, come il "freddo" nell'ideogramma di Ryoko. In una ambivalenza tra piano reale e immaginario, inconscio e vissuti concreti, "Profumo di ghiaccio" raggiunge il cuore dei lettori, per dare espressione all'indicibile dolore del vivere.

Recensione

"Non aveva dato alcun segno". Questa è una frase che capita spesso di sentir dire dopo il suicidio di qualcuno, ma quante volte questo corrisponde alla verità? Ryoko comincia un viaggio a ritroso nel tempo per cercare le ragioni della morte di Hiroyuki, il suo fidanzato, e scopre di non conoscere affatto quella persona. Hiroyuki ha un passato da genio della matematica che lei non conosce affatto, un fratello di cui non ha mai sentito parlare e una passione per il pattinaggio che non poteva nemmeno immaginare. Sono molte le cose che non sa, ma viene da chiedersi di chi sia la responsabilità di questo: di Hiroyuki, che è stato lasciato nella solitudine della sua grandezza ed è stato schiacciato dalla pressione, o delle persone che gli stavano attorno e hanno sempre reputato normale il suo silenzio.
Hiroyuki è stato sottoposto a una fortissima pressione emotiva sin dall'infanzia, che non gli ha consentito di sentirsi libero e sereno nella sua vita adulta. Ha poche passioni, che deve tenere nascoste perché considerate frivole e inutili: il pattinaggio, che lui pratica in segreto assieme a suo fratello, è la sua unica evasione da un mondo ordinato e sistematico, già determinato, come quello della matematica. Il fratello minore, Akira, meno dotato per la scuola, rispetto a Hiroyuki, ha paradossalmente più spazio per la creatività e la crescita personale proprio perché i genitori gli prestano meno attenzioni e lo sottopongono a una pressione minore e risultano, perciò, meno castranti. Nonostante ciò, è comunque paziente e premuroso con la madre, pur non consentendole di comandarlo a bacchetta e trattarlo in modo irrispettoso. Dopo essere scappato di casa, Hiroyuki non fa altro che mentire su sè stesso, arrivando persino a falsificare il suo curriculum, creandosi probabilmente un'identità più simile a come avrebbe voluto essere se avesse potuto scegliere da solo la propria strada, infatti, in questo caso, la maschera indossata dal personaggio, non è usata per nascondersi, piuttosto per mostrarsi nel suo vero io. 
Centrali, all'interno di questo romanzo, sono gli odori, qualcosa di un po' atipico quando si parla di letteratura, sebbene non manchino gli esempi di romanzi che li hanno come protagonisti. Hiroyuki, una persona rigorosa e dalla mente ordinata, desidera diventare profumiere;  questo potrebbe sembrare in contrasto con la sua personalità, dal momento che gli odori sono il modo più diretto per avere accesso alla parte emotiva di sè, l'olfatto è il senso che riconnette più facilmente ai ricordi, ma in realtà è esattamente l'unico modo che ha, assieme al pattinaggio, di uscire dalla sua infelicità, per poter rivivere le poche cose che gli hanno dato gioia nella vita. Prima di uccidersi, regala un profumo a Ryoko che riassume, attraverso l'odore, tutta la sua vita. Ciò lascia supporre che lei sia davvero importante per lui e che l'insano gesto sia stato premeditato. I segni ci sono, ci sono sempre stati e sono sempre stati sotto gli occhi di tutti, ma nessuno ha indagato oltre.
I ricordi non sono solo qualcosa di personale, ma sono anche tutto ciò che resta di noi negli altri quando ce ne andiamo, per questo motivo è meglio lasciare un segno nel mondo attraverso le buone azioni, piuttosto che con quelle brutte.
Un altro simbolo presente all'interno del romanzo è la romantica figura del pavone, ovvero un animale che nell'iconografia tradizionale rappresenta non solo la vanità e l'orgoglio, tipici di sua madre, ma anche e soprattutto la trasformazione in positivo di qualcosa di negativo, ciò a cui Hiroyuki aspirava, nel disperato tentativo di dare una svolta alla sua vita.

6 commenti:

  1. Questa recensione mi ha fatto venire voglia di informarmi di più sul libro in questione, sembra una lettura molto interessante, non il solito mattone minimalista polacco di scrittore morto suicida giovanissimo, copie vendute: 2.

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    1. Giacomino, puoi leggere tutti i libri che vuoi, cosa che mi guardo bene dal fare...

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    2. Comunque, sempre con ste americanate, dai...

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    3. Americanate che cosa? è giapponese "Profumo di ghiaccio"!

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    4. Ma scusa, e se recensissi La Locandiera?

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    5. Ma dài, è un testo in veneziano! Come fai a recensirlo?

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