venerdì 3 aprile 2020

Un Ponte per Terabithia


  • Titolo: Un ponte per Terabithia
  • Titolo originale: Bridge toTerabithia
  • Autore: Katherene Peterson
  • Traduttrice: Laura Cangemi
  • Lingua originale: inglese
  • Codice ISBN: 978-8804564737
  • Pagine: 210
  • Editore: Mondadori
 Trama

 Jess Aarons si è allenato tutta l'estate per vincere la gara di corsa della scuola. Non avrebbe mai pensato che a fargli mangiare la polvere sarebbe stata una ragazzina: Leslie Burke, la nuova arrivata, che si veste come un maschio e abita in una casa piena di libri. Jess non avrebbe mai immaginato neanche di essere suo amico, eppure i due diventeranno in poco tempo inseparabili. Jess e Leslie sono due outsider nella piccola scuola del villaggio, ma saranno Re e Regina nel meraviglioso mondo di Terabithia, un luogo immaginario e segreto dove condividono storie e sogni, e dove nessuno può fare loro del male. Solo tra gli alberi di quel magico regno Jess e Leslie riescono a vincere le paure. Finché qualcosa di terribile non romperà l'incanto... Età di lettura: da 9 anni.





Recensione, commento, analisi

 
Quante cose da dire, su un libro così breve!
Un Ponte per Terabithia è un romanzo per ragazzi che condensa, al suo interno, tantissime tematiche importanti. Si tratta della storia di Jesse, l'unico maschio appartenente a una famiglia nuerosa che ha perso di vista ciò che è davvero importante, infatti il rapporto con i genitori sembra quello che dei superiori hanno con un sottoposto, dato che si rivolgono a lui esclusivamente per dargli degli ordini e svilirlo continuamente. I genitori di Jesse sono assenti e castranti e, come se non bastasse, suo padre è ossessionato dall'idea della mascolinità classica che rischia di diventare mascolinità tossica, poiché non permette al figlio di esprimersi emotivamente e artisticamente. Se vogliamo, questo libro è in anticipo sui tempi per molti temi, anche perché è stato scritto in un periodo particolare, ovvero quello
successivo alla guerra in Vietnam, in cui moltissimi dei valori tradizionali della società americana sono stati messi in discussione, come, ad esempio, i ruoli di genere: vediamo il protagonista maschile con caratteristiche che vengono tradizionalmente attribuite ai personaggi femminili, come una spiccata sensibilità e un grande senso artistico, mentre il personaggio femminile, Leslie, ha un nome unisex e si veste in modo androgino (stiamo parlando degli anni Settanta e di una bambina che va in giro sempre con i pantaloni e i capelli corti e spettinati). Il personaggio di Leslie, che nel film è stato molto femminilizzato rispetto al libro, è anche dotata dal punto di vista atletico, ovvero di una qualità di cui nella società tipica americana, soprattutto in quel periodo, dovevano essere dotati i maschi.
Il fatto che Jesse giochi con una femmina e voglia diventare un artista porta i genitori a chiedersi "come andrà a finire", nel timore che il figlio possa essere omosessuale (neanche fosse la cosa peggiore che un essere umano può essere) e nella speranza di indurirlo e farlo "comportare da uomo" non gli dimostrano mai affetto, a differenza di quanto fanno con le figlie. Jesse non può "comportarsi da uomo" per due motivi: il primo è che è un bambino, non un uomo, il secondo è che quel ruolo, semplicemente, non gli appartiene e per questo motivo, è costretto a indossare una maschera sociale quando si trova in pubblico e che può togliersi solo con Leslie e quando disegna. Ciò porta Jesse a vivere in uno spazio mentale davvero brutto e ristretto, in cui non può esprimere sè stesso e sarà solo grazie a Leslie che scoprirà un po' di spontaneità. Terabithia, infatti, non è solo un posto creato dalla fantasia di due bambini che si divertono a giocare assieme, ma è soprattutto una via di fuga da tutto il disagio famigliare e scolastico che i due ragazzini affronano ogni giorno.
Terabithia è un luogo dove tutto è possibile e dove Leslie e Jesse sono liberi di essere ciò che desiderano, senza costrizioni sociali dove tutto è bianco o nero. Scoprendo mondi lontani dalla realtà, i due bambini capiscono che esiste anche un mondo dentro ognuno di noi e che ogni persona che incontrano sta combattendo i propri demoni.

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