martedì 16 novembre 2021

Devlil - Agnese e il Male

  • Titolo: Devil - Agnese e il Male
  • Autrice: Giulia Besa
  • Lingua originale: italiano
  • Codice ISBN: 9788851185008
  • Editore: De Agostini

Trama:

Capelli neri, unghie nere, vestiti scuri, lingua tagliente e noncuranza delle regole. Agnese è così, prendere o lasciare. È capace di fare rissa con una vecchietta invadente o giocare per ore col fratellino. È una tipa, dicono, una testa calda, o forse solo una ragazza che non intende farsi influenzare dal giudizio degli altri. Dopotutto i suoi amici la amano anche per questo. Il giorno però in cui Agnese deve presentarsi allo Specchio, tutto cambia. Lo Specchio è lo spauracchio di ogni quindicenne. È il passaggio obbligato verso il mondo degli adulti. Specchiarsi significa sottomettersi a un essere imperscrutabile che separa le anime belle dalle anime brutte. E nella società c’è spazio solo per le prime. Agnese sa di non essere perfetta, ma si piace così com’è, non ha nulla da temere… almeno fino al momento in cui osserva la propria immagine riflessa. Nessuno aveva mai visto qualcosa del genere, prima di allora. Di così… mostruoso. Agnese viene precipitata nel vortice della vergogna, del giudizio, della paura. Allontanata da tutto e da tutti perché le anime brutte sono pericolose e devono essere corrette. Poi incontra Orlando e Viola, anche loro sono soli, anche loro hanno perso tutto per colpa dello Specchio. Forse non tutto è perduto, essere soli insieme significa anche avere un alleato con cui combattere.

Recensione e commento

Devil - Agnese e il Male è un libro particolare: la protagonista, Agnese, ha una personalità molto diversa dalle eroine a cui siamo abituate, infatti è rabbiosa e istintiva, non sopporta le ingiustizie e parte subito a testa bassa. Vive in un mondo in cui le persone vengono giudicate per il modo in cui la loro anima viene mostrata in uno specchio magico, cosa di fatto superficiale, perché da un lato si decide comunque quali anime siano belle o brutte in base a canoni puramente estetici e arbitrari, dall’altro non vengono giudicate le azioni delle persone. Le “anime brutte” hanno sempre torto, in qualsiasi circostanza, e vengono socialmente ostracizzate e addirittura mandate in dei percorsi correzionali i cui trattamenti assomigliano molto a quelli delle cliniche per riconvertire gli omosessuali: torture allo stato puro. Però è molto più complicato di così, soprattutto per la protagonista Agnese, che è una ragazza effettivamente con degli spigoli: lei fa bene ad accettare sé stessa perché le piace la sua anima e non le interessa quello che pensano gli altri, fa bene ad andare contro il percorso correzionale, ma se ha ragione nel dire che vanno giudicate le azioni delle persone, allo stesso tempo non si rende conto dì quanto siano gravi le sue. Non serve girarci intorno: Agnese ha spesso ragione, ma è violenta, risolve tutto con i pugni e i calci invece di fermarsi e ragionare e poi, eventualmente, usare la violenza per difendere sé stessa o il prossimo, per lei l’uso della forza è l’unica via. Arriva addirittura a minacciare le persone con delle armi in alcuni episodi che sono raucamente molto spaventosi e non capisce che il fatto che la sua anima non sia oggettivamente brutta non la rende comunque immune dal poter migliorare come persona. Eppure, le circostanze in cui si mette in discussione sono poche, nonostante abbia una famiglia meravigliosa, genuinamente preoccupata per lei e che, nei fatti, la sostiene sempre. A un certo punto, verso la metà del libro, accade un episodio che dovrebbe essere il momento scatenante del suo cambiamento e l’inizio della sua crescita interiore. Invece funge quasi da discesa agli inferi, fino quasi al momento della conclusione, in cui decide di smettere di dare ascolto ai mostri nella sua testa e comincia davvero a mettere in discussione le sue azioni, senza giustificarsi per partito preso ed essere autoindilgente, con la scusa che “lei si piace così com’è”. Riesce finalmente a stabilire un confine tra rispetto per sé stessa e per gli altri. 

Dal punto di vista narrativo, questo romanzo, come tutti i libri di questa terra, ha pro e contro, poiché ci sono personaggi estremamente ben caratterizzati, un messaggio di fondo non edulcorato e trattato in modo molto innovativo, ma alcuni avvenimenti fanno venire meno la sospensione dell’incredulità di chi legge perché sono davvero troppo inverosimili, con tanto di polizia in stile gestapo in una scuola che cala sacchi neri sulla testa delle persone. Il finale, poi, va a gusto personale, perché prende una piega completamente diversa dal resto del libro ed è quasi onirico e surreale e verrà molto apprezzato da chi ama la scrittura di Neil Gaiman, ma non tanto da chi preferisce i finali coerenti con il resto della storia.

In definitiva Devil - Agnese e il Male è uno di quei libri che vanno letti per potermene fare un’opinione precisa e che dal punto di vista emotivo comunicherà sensazioni diverse a seconda della persona che lo legge e del suo stato emotivo.

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