mercoledì 29 dicembre 2021

The Furry Thing


La recensione di questo simpatico libro è arrivata del tutto inaspettata, ma mi si sono subito immersa appena la mia amica Valeria mi ha proposto di farla, quindi ringrazio sia lei, che ha organizzato questo evento, sia la casa editrice Beccogiallo che mi ha omaggiata di una copia. Buona lettura

  • Titolo: The Furry Thing
  • Autore: Kamwei Fong
  • Casa editrice: Beccogiallo
  • Codice ISBN: 9788833141749
Quarta di copertina

In The Furry Thing c'è tutto l'universo dei gatti, tranne le bocche dei protagonisti. Senza bocche, le loro emozioni vengono trasmesse dagli occhi espressivi e luminosi, dalle orecchie vigili e dalle code grandi e cespugliose e, naturalmente, dal pelo più o meno folto (o meglio, folto, molto folto o foltissimo).

Nato nel 2009, The Furry Thing è il progetto artistico dell'illustratore, scultore e designer di Kuala Lumpur, Kamwei Fong. Utilizzando solo inchiostro nero a micro pigmenti e delle fitte trame di piccoli, brevi, segni, Fong ha creato centinaia di illustrazioni oniriche e fantasiose di gatti di ogni genere e taglia. Nonostante lo stile uniforme, quasi matematico nella sua progettazione e lavorazione, ogni gatto di The Furry Thing mostra una personalità unica: ci sono i gatti arruffati, panciuti e goffi, ci sono gatti sinuosi, eleganti e fieri, altri ancora hanno occhi curiosi, o diffidenti, o ruffiani. Alcuni hanno code enormi che puntano il cielo, altri sono arrotolati su loro stessi a formare un cerchio talmente perfetto da risultare magnetico. Ci sono poi quelli dal muso schiacciato o dal pelo striato, le code elettriche o le orecchie asimmetriche, gli sguardi assonnati o le movenze sinuose.

Recensione e commento 

Tu sei il tuo peggior nemico
The Furry Thing è un libro illustrato molto diverso rispetto a quelli che ho recensito finora perché contiene quasi esclusivamente disegni che non sono finalizzati a raccontare una storia, ma che fungono da “frasi motivazionali” o come mezzo per esprimere un’emozione dell’artista. Per questo è diviso in varie parti tematiche, alcune che ricreano l’umore di un momento tramite il movimento del corpo di un gatto, altri ancora sono delle sorte di “ritratti” di gatti veri e vi sono altre parti che, invece, trasmettono un messaggio tramite un’ analogia. The Furry Thing è un libro che si sviluppa esclusivamente su scale di grigio, ma nonostante ciò (o forse proprio per questo) è di grande impatto. L’insieme è molto asiatico, poiché l’artista di Kuala Lumpur disegna i gatti che ama e che gli somigliano nello stesso modo in cui io mi disegno le sopracciglia (stessa cosa, proprio): un singolo pelo alla volta. In effetti una dei tratti di spessore variabile e un singolo errore può rovinare l’insieme del disegno, frutto di una pazienza infinita ed è incredibile come non soltanto l’effetto finale sia estremamente morbido e apparentemente senza sforzo, ma anche come riesca a rendere l’idea delle varie razze feline variando solo la gradazione del nero. 

The Furry Thing mostra non solo quanto talvolta i gatti siano umani, ma anche che sarebbe meglio che gli umani fossero come i gatti: i gatti sono chi vogliono essere e hanno questo perenne atteggiamento menefreghista tipico di chi non ha particolarmente a cuore le norme sociali né sente la pressione psicologica di dover essere perfetti o dover essere qualcun altro. I gatti in questione non nascondono le emozioni, né quando hanno paura, né tantomeno quando si tratta di mostrare sdegno e lo fanno con ogni singola fibra del proprio corpo, per questo non hanno bisogno di bocche per comunicare.

Ciò rende The Furry Thing un libro adattissimo non solo a chi ama i gatti e rivede in queste illustrazioni molti del loro atteggiamenti, ma anche chi ha bisogno di una piccola spintarella motivazionale per vivere meglio la propria vita. Un regalo perfetto anche per chi ama l’arte e vuole scoprire nuove tecniche e nuovi artisti.

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